“Una Nuova Opera da Tre Soldi”: giovanissimi in scena al Teatro della Cometa – di Alessandro Pino

30 Mag

Al prestigioso Teatro della Cometa di Roma andrà in scena i prossimi 5 e 6 giugno lo spettacolo “2028 – Una Nuova Opera da Tre Soldi”, portato in scena dalla compagnia di giovanissimi “I Venti Sognatori” diretti da Denny Cecchini e Gabriella Graziani. Liberamente ispirato a “L’Opera del Mendicante” di John Gay, lo spettacolo apre la rassegna “Tutti in scena” che si protrarrà per l’intero mese e propone una trilogia aperta dalla tragedia “Le colpe dei padri ricadono sui figli”,  

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seguita da “L’opera da tre soldi” (il vero fulcro del lavoro, imperniata sulla crisi di valori umani ,sociali e morali) e conclusa da “2053 Sogno di una Notte di Mezza Estate”. Da rilevare che alla realizzazione dei costumi e della campagna pubblicitaria hanno partecipato classi degli istituti Caravaggio e Europa Woolf per l’alternanza tra scuola e lavoro. Il Teatro della Cometa si trova in via del Teatro di Marcello 4, l’inizio delle rappresentazioni è previsto per le ore 21 e per informazioni e  prenotazioni si può telefonare allo 06 6784380.
Alessandro Pino

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Una Risposta to ““Una Nuova Opera da Tre Soldi”: giovanissimi in scena al Teatro della Cometa – di Alessandro Pino”

  1. Mara platone 7 giugno 2017 a 16:15 #

    Diciamo che questi ragazzi sono proprio bravi. Allegri. Seri. Appassionati.
    Grazie a voi, amici di una vita per essere venuti.
    Veramente, il piacere di condividere con gli amici di sempre quello che piace, che emoziona, che stupisce.
    Ogni volta che si deve aprire il sipario, la più agitata sono probabilmente io.
    Penso sempre che loro siano sgomenti, preoccupati, agitati, invece, come ieri sera, alle otto e mezza, li vedi gironzolare, loro, i ragazzi, gli attori che a momenti entreranno in scena indossando emozioni non loro, raccontando storie non loro e che dunque immagini preoccupati, intimoriti dall’imminente apertura del sipario. Loro invece sono li, mischiati tra gli spettatori a ridere, scherzare, come fossero all’uscita da scuola un venerdì…
    Un teatro, nuovo, una rassegna, ma non solo una rassegna affrontano un concorso alla fine del quale ci saranno dei premi, la prima volta. Io spaurita ma sicura dei loro sorrisi del loro coraggio della loro “professionalità “. Loro freschi (in tutti i sensi, le loro capocce sono fresche), i loro sguardi, i movimenti fluidi, sicuri talvolta timidi altre sfrontati. Li saluti, li fermi, chiedi se non sia il caso che stiano nei camerini, in agitazione, o comunque a fare gruppo per sostenersi, scacciare tensione, che ne so io! rispondono con lo sguardo stupito al quale seguono le loro parole tranquillizzanti (?): che no, stanno facendo due passi, una boccata d’aria e quattro chiacchiere con gli amici che sono venuti a guardarli, per l’ennesima serata. Hanno ottenuto applausi a scena aperta la seconda è ultima serata al teatro della cometa.
    Bravi, proprio bravi. Tutti!
    Dalla piccola immensa fatina narratrice fino al più ruvido pendaglio da forca.
    E da domani in bocca al lupo, quello marsicano che vi solleverà nel momento del bisogno sotto le spoglie di Gabriella come è sempre stato. È lei il vostro lupo, può darvi una zampata (quando mai!?) ringhiarvi e mostrarvi i denti, ma poi, sempre, sempre, sempre, vi traghetta con leggerezza in posti meravigliosi. Posti che probabilmente e inconsapevolmente voi stessi le indicate. E di strada, insieme ne avete fatta.
    Vi auguro di continuare a viaggiare, stupirvi, sognare e ballare, perché no, anche cantare a squarciagola come soltanto dei cuori belli come i vostri sanno fare.

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