Una traversa di via Sant’Antonio di Padova è luogo di convegno notturno per gruppi di giovani che consumano alcool a litri lasciando poi le bottiglie a terra
Da qualche tempo capita che sullo spiazzo al termine di una traversa di via Sant’Antonio di Padova a Settebagni, privata ma di libero accesso, la sera si riuniscano gruppetti di giovani che vi giungono in auto o moto. Non ci sarebbe niente di scandaloso se non fosse che costoro puntualmente si portano dietro le più varie bevande alcoliche, scolandosele sul posto e lasciando poi a terra i vuoti a perdere. La mattina dopo, quindi, sullo spiazzo fanno brutta mostra di sé lattine di birra, bottiglie di Campari e spumante (qualche festeggiamento, forse) oltre a bicchieri di plastica (è gente educata che non beve attaccandosi al collo del fiasco), pacchetti di sigarette con annesse cicche e qualche profilattico usato (perché, come è noto, assieme a Bacco si accompagnano a meraviglia tabacco e Venere). Oltre al rischio a cui espongono loro stessi e gli altri mettendosi al volante dopo essersi inciuccati per bene (alla faccia del “bevi responsabilmente” e delle ordinanze antialcool, visto che le bevande basta comprarsele prima in un qualunque supermercato) questa gente non fa nemmeno lo sforzo di raccogliere il tutto in un sacchetto, caso mai dovesse venirgli un’ernia. Molto più comodo lasciare i gentili omaggi di cui sopra ai residenti.
Alessandro Pino
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