Era l’alba del 25 ottobre quando un’auto, dopo aver sfondato una semplice ringhiera a lato della marciapiede che costeggia quel tratto di via Olimpica, fece un salto nel vuoto di una decina di metri, atterrando in un prato lungo la via di Tor di Quinto.
Sul posto intervenirono gli agenti di Roma Capitale e i vigili del fuoco. Fatale la mancanza di guard rail, che inizia solo pochi metri più in là, direzione salaria. Sembra che siano anni che la municipale segnala la cosa, senza mai ottenere la messa in sicurezza del tratto.
La questione è stata presa a cuore dal consigliere de La destra del II municipio Massimo Inches, ex funzionario di polizia locale in pensione, che agli inizi dell’anno, passati più di due mesi dall’incidente mortale, ha provveduto ad inviare una diffida al segretario direttore generale di Roma Capitale ed al direttore del VII Dipartimento perché provvedessero a far eseguire i lavori di adeguamento.
Il sedici gennaio, con un comunicato, il battagliero Inches ha poi dato la notizia di aver richiesto al Procura
tore della Repubblica di aprire un’indagine penale per accertare se vi sono responsabilità personali su quella morte, perchè «per un episodio analogo la Corte D’Appello di Messina ha condannato nel 2011 i dirigenti del Consorzio Autostrade Siciliane a un anno e sei mesi per omicidio colposo plurimo», e ancora «un segnale forte e chiaro che la Sicurezza noi la pretendiamo nei fatti e non deve servire solo come slogan elettorale stampato sui manifesti».
Luciana Miocchi
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