Tag Archives: Giovanni Caudo
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Incontro elettorale con Bonafoni e Lupi della Lista Civica D’Amato a Conca d’Oro

22 Gen

[ROMA] La campagna elettorale per le Regionali 2023 che si svolgeranno a febbraio è entrata nel vivo e i principali candidati dei vari schieramenti fanno tappa anche nel territorio del Terzo Municipio: la bella cornice della scuola di musica e ballo “Insieme per Fare” a via Pelagosa-zona Conca d’Oro- ha ospitato un incontro con Marta Bonafoni e Simone Lupi della Lista Civica D’Amato. I due candidati- lei capolista- sono stati presentati dall’assessore municipale all’Ambiente Matteo Zocchi mentre in sala era presente l’ex presidente del Municipio Giovanni Caudo, attualmente consigliere capitolino.

Nel loro conciso intervento hanno puntato il dito contro il pericolo dell’astensionismo del loro elettorato di riferimento e il “cattivo umore” verso la politica.

Ma appunto, perché un certo elettorato di centrosinistra scettico e disaffezionato dovrebbe andare a votare?

Risponde per prima Marta Bonafoni: «Intanto perché è un esercizio democratico che ti dà il potere, quello sano, di decidere ti anziché di fare decidere altri per te e poi perché sarebbe un passo indietro clamorosamente sbagliato e deleterio per Roma e per il Terzo Municipio affidare il governo della Regione a destra quando ci sono 18 miliardi di investimenti già pronti per arrivare sui territori e raccontare una società più giusta e la giustizia contro l’ingiustizia ambientale e contro l’ingiustizia sociale»

Le fa eco Simone Lupi: «Per tre motivi semplici: per continuare l’opera di buongoverno della Regione; per far sì che non ci sia questa destra al governo della Regione che può solo smontare quanto di buono siamo riusciti a fare in questi anni; perché potrebbe essere una iattura per tutte quelle amministrazioni locali che hanno avuto grazie al governo della Regione da parte del centrosinistra le giuste opportunità per risollevare le proprie comunità; su questo dobbiamo puntare per portare più gente possibile a votare e votare per noi».

Pensando al dopo elezioni, Bonafoni si pone un risultato: «Piena applicazione della Legge 194 (quella sull’aborto, ndr) nella nostra Regione, per me sarebbe un grande obiettivo raggiunto».

Spazio autogestito

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Verrà intitolata ufficialmente a Rino Gaetano la nuova arena al parco delle Valli | di Alessandro Pino

19 Mag

[ROMA] La nuova arena per spettacoli in via di realizzazione nel parco delle Valli verrà intitolata ufficialmente a Rino Gaetano: l’assemblea Capitolina ha infatti approvato la mozione di Roma Futura- primo firmatario Giovanni Caudo con  Tiziana Biolghini sempre di RF assieme a Riccardo Corbucci e Cristina Michetelli del Partito Democratico- per intitolare l’area che amplierà il Parco delle Valli al cantautore di origini calabresi, vissuto nel territorio dell’attuale Terzo Municipio fino al giorno della tragica scomparsa, avvenuta nel giugno del 1981. A darne notizia è stato lo stesso Caudo- già presidente del Terzo Municipio- via social. Soddisfazione è stata altresì espressa dagli altri firmatari Biolghini, Corbucci e Michetelli. Diventerà effettiva dunque quella che fino a oggi era una intenzione più volte annunciata.

Il Parco Arena Rino Gaetano una volta ultimato potrà ospitare dodicimila persone per concerti e attività culturali, tra queste sicuramente il Rino Gaetano Day precedentemente collocato a piazza Sempione.
Alessandro Pino

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Roma III Municipio: Appena insediata, la Giunta Marchionne già fa parlare di sè. Fortissimo mal di pancia si Sinistra Civica Ecologista – di Luciana Miocchi

11 Nov

E’ passata poco meno di una settimana dalla prima seduta della Consiliatura Marchionne bis e già il parlamentino di piazza Sempione si conferma fucina scoppiettante di politica e fantasia, di compattezza di coalizione, forse, di discontinuità amministrativa, più o meno, di dolori di pancia, per alcuni. C’era fermento nell’aria già prima che venissero aperti i lavori, perché all’ultimo secondo è stata inserita nell’ordine del giorno anche la presentazione della Giunta scelta dal neo presidente Paolo Emilio Marchionne – alla sua seconda esperienza, ché la prima fu bruscamente interrotta dalle dimissioni di Ignazio Marino- Giunta che però non ha la composizione che quasi tutti si aspettavano, compresa l’opposizione.

Infatti, le proporzioni uscite fuori dalle urne hanno assegnato al Pd, partito di maggioranza relativa, undici eletti, compreso il Presidente, di cui soltanto tre del tutto debuttanti : Spizzichino, Cavalieri e Funghi, mentre gli altri sono già stati consiglieri e Rampini e Comito, addirittura assessori nella prima giunta Marchionne. A Roma Futura, la lista di Giovanni Caudo – con la quale ha tentato anche la via delle primarie per la scelta del candidato Sindaco, poi caduta su Roberto Gualtieri – due. Come due per la Lista Civica Gualtieri e uno a Sinistra Civica Ecologista.
Soltanto che a fronte di tale composizione, il Presidente Marchionne ha scelto, come per altro nelle sue legittime facoltà, di nominare ben tre assessori di Roma Futura, sui sei consentiti dal regolamento di Roma Capitale, ovvero Maria Romano, Christian Raimo e Matteo Zocchi. Praticamente più assessori che consiglieri. Cosa subito fatta notare a suon di battute anche dagli scranni dell’opposizione. L’unico tecnico, Bianca Maria Rizzo, architetto e tesserata Pd e i due rimanenti, in quota Pd, Paola Ilari, dirigente Pd e già coordinatrice municipale del partito e Matteo Pietrosante, di LeU ma candidatosi da indipendente nelle liste del Pd. Alcune scelte sono quindi subito sembrate un po’ originali, come se nelle liste del suo partito o in quelle di coalizione non vi fossero altre persone di sua fiducia e a quel punto è lecito domandarsi perché non abbia scelto di aderire formalmente a Roma Futura, forse per un mero calcolo elettorale? E perché il capolista e fondatore di Roma futura, l’ex presidente del Municipio Giovanni Caudo, non appena è stato diffuso l’elenco degli assessori ha sentito la necessità di emettere un comunicato stampa con il quale asseriva la completa indipendenza del presidente Marchionne, le cui scelte sono state prese dallo stesso in totale autonomia e “con elementi di continuità con l’esperienza politica precedente”? Da solo, in quanto esponente e dirigente del partito di maggioranza relativa, Marchionne non era forse in grado di difendere le sue scelte? Qualcosa deve essere successo di sicuro.

Di solito non si cercano frizioni, all’inizio di una consiliatura, né all’interno del proprio partito né tra gli esponenti della coalizione. Fatto stà che Simone Filomena, consigliere di Sinistra civica ecologista, presso la cui sede era addirittura ospitato il comitato elettorale di Marchionne, non l’ha presa bene e dopo essersi consultato con i suoi vertici ha deciso di non appoggiare la giunta “apparentemente bicolore” e di riservarsi ulteriori decisioni. Che potrebbero essere anche quelle di passare armi e bagagli in opposizione. Probabilmente SCE si aspettava di avere un assessore in rappresentanza, tenuto conto delle proporzioni di voto e anche i rapporti con il presidente. Vista da fuori, l’intera questione, a un’occhiata superficiale non avrebbe molto senso. La stessa capogruppo del Pd in consiglio, Federica Rampini, ha chiesto trasparenza nei rapporti, visto che la precedente giunta aveva preso come modus operandi di non comunicare con il consiglio, né con i consiglieri di maggioranza e di avvertire con comodo gli assessori ritenuti critici. Stessa trasparenza e discontinuità chiesta poi dai consiglieri di opposizione che hanno vissuto i tre anni della consiliatura Caudo, a cui contestano l’aumento della disparità tra il centro e la periferia, la mancanza di dialogo con i consiglieri, la presentazione dei progetti a decisioni ormai prese. In questo bisogna riconoscere lo stile della candidata del centrodestra Giordana Petrella, Fdi, che ha tenuto un discorso molto corretto politicamente ma anche quello un po’ guascone del capogruppo della Lega, Fabrizio Bevilacqua, che nei prossimi cinque anni, a meno di eventi straordinari, si troverà a essere capogruppo di se stesso, avendo il suo partito sovvertito l’ordine di rappresentanza in Municipio, riuscendo ad eleggere solo lui, a favore di FdI che invece diviene il gruppo più dell’opposizione. I consiglieri di M5S e Lista Civica Calenda, essendo tutti neoeletti hanno potuto solo testimoniare il proprio impegno futuro con l’entusiasmo di chi non ha avuto ancora modo di toccare con mano quanto possa essere difficile, a volte, il dialogo, soprattutto all’interno del proprio schieramento.

Il presidente Marchionne, nel suo discorso di presentazione ha detto di aver trovato una disponibilità inaspettata, visti i precedenti alle primarie (in cui non era il candidato ufficiale del PD ma un indipendente sostenuto tra gli altri da Roma Futura) e di aver chiesto a qualcuno di ingoiare qualche rospo ma di credere che ci saranno spazi e tempi per recuperare, intorno al fare. Ha anche offerto la sua disponibilità per qualsiasi idea o proposta, fedele al suo stile di sincerità e dovendo badare alle necessità.
In effetti il presidente Marchionne, rimanendo fedele al suo stile di dire tanto con pochissime parole, alla fine ha dato più di qualche indizio, utile anche a organizzare una qualche teoria sull’apparente inizio insensato della consiliatura. E’ chiaro che non ha digerito la scelta della dirigenza di puntare su Francesco Pieroni come candidato ufficiale, altrimenti non avrebbe fatto riferimento alle ormai passate primarie. La pratica dell’ingoio del rospo nel presente, in cambio di possibili glorie future, sembra poi una premessa. A cosa? A un rimpasto? Pratica dolorosa che si attua quando lo scontro ormai è talmente evidente che tocca far saltare qualche testa, sostituendola con un’altra in grado di ristabilire gli equilibri? E allora perché non farlo fin da subito? Sempre più senza senso per i più. A meno che… a meno che l’intero municipio non stia assistendo alla nascita di un altro partito in seno alla sinistra, quel partito di cui apertamente Christian Raimo, assessore alla cultura – assessorato giudicato necessario al posto di altri tradizionalmente strategici come il commercio – e che nella passata consiliatura ha dimostrato di essere piuttosto Tufello- centrico, con alcune incursioni a Talenti ma mai addentratosi nella periferia del Municipio già di per sè periferico – ha sempre parlato, auspicando che il movimento delle associazioni culturali divenisse un partito vero e proprio. E di cui, forte del suo bacino di lettori, oltre che di elettori, perché Raimo può piacere o non piacere ma un suo pubblico ce l’ha, si propone come pensatore e ideologo. Sembrerebbe il delitto perfetto a spese del Pd, che per la seconda volta di seguito viene utilizzato come volano per i voti, salvo poi essere sedotto e abbandonato una volta arrivati davanti all’ufficio di presidenza e che inspiegabilmente rimane a guardare, non sta bene far saltare il banco prima ancora di cominciare, poi si vedrà. Tutto chiaro, perfetto? Caudo leader maximo del partito, Marchionne segretario, Raimo ideologo? Allora perché nelle foto ufficiale della Giunta, pubblicata da Marchionne sul suo profilo social, Raimo non c’è? Svista? Dimenticanza? In politica difficilmente accade qualcosa per caso, ma può capitare. Che sia già cominciata la scissione, come in ogni buona storia di autentica sinistra o che sia stato tutto un fraintendimento, colpa di mosse romantiche ma goffe? Arriverà forse il Sindaco a tirare le orecchie al presidente disponibile ad ogni proposta di miglioramento, domando così malumori pericolosi, come già fatto in X Municipio? Di certo qualcosa accadrà, non resta che rimanere sintonizzati su piazza Sempione.

Luciana Miocchi

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Fidene: consegnato il villino per l’indipendenza dei disabili confiscato alla criminalità | di Alessandro Pino

22 Giu

[ROMA] È stato finalmente consegnato ai servizi sociali il villino di via Vernio-zona Fidene- confiscato alla criminalità e richiesto nel 2018 dalla giunta del Terzo Municipio di Giovanni Caudo all’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati e sequestrati, con l’intento di offrire un alloggio autonomo e indipendente a persone con disabilità

Alla consegna erano presenti il presidente Caudo con Alessandra Troncarelli (assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio), l’assessore al sociale del III Municipio Maria Concetta Romano e Massimiliano Monnanni, presidente dell’ASP Asilo Savoia.

L’iniziativa fa parte del progetto “Durante e Dopo di noi”  che si propone di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia dei disabili.
L’edificio dopo la ristrutturazione si compone di due appartamenti destinati a gruppi rispettivamente di cinque e due persone che in una prima fase sperimenteranno esperienze medio brevi di convivenza diurna o nel fine settimana fuori dalla famiglia di origine. Successivamente gli appartamenti verranno assegnati a due gruppi specifici.
Alessandro Pino

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Quattro candidature per le primarie del Centrosinistra

19 Giu

Un candidato ufficiale del Pd, un ex presidente del Municipio e due donne impegnate e battagliere

dall’alto in senso orario Francesco Pieroni, Marina D’Ortenzio, Paolo Marchionne, Angela Silvestrini

Nell’imminenza delle primarie che decideranno la candidatura per il centro sinistra alle elezioni municipali dell’autunno 2021, si presentano i candati espressione del III Municipio. Per restituire un’informazione corretta ed equidistante, ai quattro candidati sono state rivolte le stesse domande: una breve descrizione di se e delle cose che più li rappresentano e il quesito principe, ovvero “perché chi vota alle primarie della sinistra dovrebbe scegliere proprio Lei?”. L’ordine di risposta è scaturito semplicemente dall’ordine di invio, per iscritto, delle risposte fornite, cosi come le foto sono quelle inviate. A tutti e a tutte, gli in bocca al lupo più sinceri e un “vinca chi può”

Francesco Pieroni

«Sono tra i fondatori del PD nel III Municipio e questo è un punto che rivendico con orgoglio. Da giovanissimo, tra il 1997 e il 2002, sono stato già consigliere municipale e assessore ai lavori pubblici. Per molti anni ho lavorato in Regione Lazio come capo della segreteria dell’assessorato all’urbanistica prima, della commissione agricoltura, poi. Dal 2018 sono l’unico assessore del PD nella Giunta di Giovanni Caudo».

Perché chi vota alle primarie della sinistra dovrebbe scegliere proprio Lei?

«Per me è una grande responsabilità rappresentare il partito democratico come suo candidato ufficiale. Sono convinto della necessità che sia il più grande partito della coalizione a dover guidare la rinascita della città, partendo dal Municipio ed arrivando al Comune di Roma Capitale con Roberto Gualtieri, anche lui candidato ufficiale del partito democratico, già ministro dell’economia e commissario a Bruxelles, con una squadra competitiva e credibile, che sappia mettersi in rapporto in sinergia e senza complessi con la regione Lazio e con il governo nazionale»

Marina D’Ortenzio

«La mia storia è una storia di militanza da sempre. Ho iniziato giovane il percorso politico spinta dal bisogno e dall’esigenza di cambiare il qui e l’ora delle nostre esistenze, dal sogno di realizzare l’irrealizzabile. Per me la politica, l’impegno, hanno senso solo se riescono a incidere sulla vita delle persone e il territorio è il punto di partenza, ora come molti anni fa. Non si tratta solo di una questione di incarichi istituzionali o di dirigenza politica, che pure ho avuto tanto con i Verdi che all’interno di SEL; non sono questi la condizione necessaria e sufficiente per occuparsi della cosa pubblica, per aspirare al bene comune. La vita è una imprevedibile scala di priorità, a volte chiare e nette altre volte meno, che si diverte a cambiare la distanza da salire. Cambiano gli orari, l’organizzazione delle giornate, gli incontri ma ciò che non passa mai è la tensione alla comunità, è lo scegliere i compagni e le compagne di viaggio con cui andare in mare aperto, senza paura, senza pregiudizi. Questa è la mia storia ed è lo spirito di Liberare Roma. Uno spirito attento con l’assillo di ricostruire e riannodare quei fili che sembravano spezzati. A partire proprio dai territori, dai Municipi, veri avamposti e presìdi irrinunciabili di mutuo soccorso, socialità, comunità. Come lo è il III Municipio. Per questo mi candido: per riannodare un’esperienza con radici forti e obiettivi reali. Che hanno a che fare con la vita».

Perché chi vota alle primarie della sinistra dovrebbe scegliere proprio Lei?

«Da settimane sento dire, da più voci, che queste primarie sono ‘finte’ o quantomeno hanno un risultato in larga parte già scritto. È tutto vero fino a prova contraria. Ebbene, io assieme ai compagni e alle compagne di Liberare Roma siamo proprio quella prova contraria. Siamo la sfida, la voglia di contendere un campo che sembra essere assegnato, per provare a incidere da dentro, senza subalternità, senza paura ma con le idee ben chiare per una città e un municipio femminista, ecologista e di sinistra! Mi candido, ci candidiamo, per ridare a Roma l’amore e la dignità che merita. Una Roma che torni ad essere capitale dell’inclusione sociale, dei diritti, della lotta alle disuguaglianze».

Angela Silvestrini

«Da 25 anni lavoro all’Istat, dove, come primo ricercatore, svolgo la mia attività nel campo della demografia. Vivo con mio marito Rafael, nostra figlia Amaya di 12 anni, mia madre, due gatte e una cucciola di Labrador. Credo nell’importanza di una famiglia dove le diverse generazioni possano vivere sostenendosi vicendevolmente. Credo nell’amicizia fedele e leale, dove ognuno deve impegnarsi per restituire agli altri quello che ha ricevuto. Nel dialogo e nella politica come strumento per rendere migliore la vita di tanti, soprattutto i più deboli. Nel 2018 sono stata eletta consigliera nel III Municipio, dove sono vice presidente del Consiglio, della Commissione bilancio e della Commissione Politiche Sociali. Questa esperienza è stata per me molto positiva e occasione di crescita personale. Mi ha dato modo di confrontarmi su temi rilevanti, specialmente nell’ambito sociale, su cui si deve investire di più, avendo come obiettivo la cura a domicilio e la creazione di reti di cooprogettazione con l’associazionismo e il Terzo settore. Da questa esperienza si è rafforzata la convinzione che per governare bene un territorio bisogna essere e fare squadra».

Perché chi vota alle primarie della sinistra dovrebbe scegliere proprio lei.

«Innanzitutto, per una questione di metodo che applico nella mia vita e nell’azione politica: cercare ciò che unisce e lasciare ciò che divide, facendo prevalere la forza del noi, mettendo la solidarietà e gli interessi degli ultimi in primo piano.  Se una città è costruita a misura delle persone più fragili è una città che funziona per tutti. Poi per la credibilità di una vita nella quale ho dedicato molto del mio tempo all’impegno gratuito per gli altri, per i più poveri, impegnandomi da quando avevo 15 anni con la comunità di Sant’Egidio. Fare politica per me non è una carriera personale, è mettermi a servizio degli altri. Non prometto mai successi, ma solo impegno personale. E non dico mai cose che non penso. Chi mi ha conosciuto in questi anni in Consiglio può testimoniarlo. E infine perché penso che la politica abbia bisogno delle donne. Una politica al femminile è una politica che non batte il pugno sul tavolo per intimorire, è una politica che ascolta, cerca di risolvere i problemi in modo pratico e si prende cura anche attraverso la capacità, tutta femminile, di affrontare contemporaneamente situazioni diverse ».

Paolo Marchionne (già presidente del III Municipio durante la breve sindacatura Marino, ndr)

«Sono nato nel 1981, sposato con Sara e papà di Enrico e Andrea. Fin da quando avevo 20 anni mi sono impegnato in politica e nell’associazionismo di quartiere. Appartengo al Partito Democratico, sono nella segreteria romana, e sono convinto che solo costruendo un fronte ampio di forze democratiche e progressiste, possiamo vincere e governare bene il territorio. Mi sono messo a disposizione di tante e tanti proprio per questo, ho risposto alla richiesta di chi, dentro e fuori il Pd, nelle altre forze politiche della sinistra, nelle esperienze civiche, nelle reti del volontariato, nei movimenti, avverte la necessità continuare quanto di buono e innovativo fatto dalla Giunta Caudo in solo tre anni, dal 2018, con un nuovo spirito unitario. Per queste ragioni la mia sia una proposta politica plurale, non nata solo all’interno di ristretti gruppi di partito e su compromessi. Ma per stare, come sempre, nelle strade, tra le persone, facendosi carico delle esigenze del territorio e dei bisogni delle persone. Veniamo da un anno terribile, insieme ne stiamo faticosamente uscendo. Il Municipio può essere uno strumento fondamentale per rafforzare la rete di supporto alle persone più in difficoltà, contrastare le disuguaglianze, per tutelare il commercio di quartiere e favorire nuove reti di impresa, rendere sicure le scuole pubbliche e magari tenerle aperte anche il pomeriggio, promuovere sport e cultura per tutti. Ecco sono questioni che partono dalle persone, dai loro bisogni, e solo in parte stanno nelle competenze burocratiche del Municipio. Spero che avremo modo di usare i prossimi cinque anni della nuova consiliatura per tramutare i Municipi in enti più utili e forti, con le competenze necessarie. Per fare questo salto occorre visione, esperienza e determinazione. La nostra è di certo la proposta più coraggiosa in campo».

Luciana Miocchi

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Teppisti tagliano lo schermo del Cinevillage Parco Talenti | di Alessandro Pino

2 Giu

[ROMA] Lo schermo del Cinevillage Parco Talenti di via Ugo Ojetti, attualmente in allestimento in vista dell’apertura prevista per il prossimo 11 giugno, è stato vandalizzato da teppisti al momento ignoti nella notte tra il primo e il due giugno. Il telone è stato tagliato, come si vede in alcune immagini con cui ne ha dato notizia via social l’assessore municipale alla Cultura, Christian Raimo.

“Speriamo di cuore che l’atto sciagurato di pochi vandali non pregiudichi l’inizio degli incontri legati al Cinevillage Parco Talenti l’11 giugno. Noi faremo di tutto perché questa data sia rispettata” ha dichiarato in una nota il presidente del Terzo Municipio, Giovanni Caudo.
Alessandro Pino

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Il “Parco Arena Rino Gaetano” sorgerà nel parco delle Valli – di Alessandro Pino

2 Giu

[ROMA] Quella che vedete in foto è l’area ex cantiere Metro B1 adiacente il Parco delle Valli in cui verrà realizzata un’arena per eventi musicali da intitolare al cantautore Rino Gaetano.

Sono trascorsi quarant’anni esatti dal tragico incidente stradale sulla vicina via Nomentana per le cui conseguenze morì a soli trentun anni il cantautore di origini calabresi: la Volvo 343 grigio metallizzato da lui guidata si scontró con un camion verso le quattro del mattino del 2 giugno 1981. Il cantautore spirò circa due ore dopo e a oggi non si placano le dietrologie su alcuni aspetti forse rimasti opachi del tragico episodio, come i ritardi e gli intoppi nei soccorsi.

Per ricordarlo celebrandone il legame che aveva con il territorio di Monte Sacro dove l’artista risiedette per anni, è stata formalmente proposta dalla Giunta del Terzo Municipio all’ufficio Toponomastica di Roma Capitale l’intitolazione a Rino Gaetano della Arena (appunto “Parco Arena Rino Gaetano”) da realizzare appunto nell’area per lunghi anni occupata dal cantiere della metropolitana B1, ampliando così di fatto il Parco delle Valli.

Alla presentazione del progetto nell’area dove sorgerà l’Arena proprio nel quarantesimo anniversario della scomparsa, erano presenti il presidente del Terzo Municipio Giovanni Caudo, la sorella e il nipote di Rino Gaetano, oltre agli assessori municipali all’Urbanistica Stefano Sampaolo, alla Cultura, Christian Raimo e al Commercio, Francesca Leoncini.

«Questo luogo un po’ fuori del comune somiglia a una persona che si è sempre mossa fuori degli schemi, strano ma sincero e appartenente alla nostra sensibilità» ha dichiarato il presidente Caudo ai presenti, aggiungendo «sono orgoglioso di consegnare questo atto» dando copia della proposta ufficiale di intitolazione alla sorella di Rino Gaetano, Anna e al nipote Alessandro, che è anche leader della Rino Gaetano Band. “Questo è il suo quartiere” ha commentato commossa Anna Gaetano. “Rino torna un po’ a casa sua” ha aggiunto Alessandro Gaetano.

Alessandro Pino

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Viale Adriatico: crollano parti di controsoffitto in una scuola | di Alessandro Pino

24 Mag

[ROMA] Disastroso rientro a scuola- che poi non c’è stato, di fatto- per gli alunni della scuola Montessori di viale Adriatico questa mattina: a quanto sembra, durante il fine settimana si è avuto il cedimento di alcune condutture idrauliche che ha causato a sua volta il crollo di notevoli porzioni del controsoffitto sul pavimento e sui banchi. Impossibile quindi l’accesso alle aule per i ragazzi ma pur nello sfacelo creatosi c’è da tirare un sospiro di sollievo non essendo rimasto coinvolto nessuno.

A darne la notizia via social è stata la capogruppo di Fratelli d’Italia in Terzo Municipio, Giordana Petrella, con un post dai toni duri nei confronti del presidente del Terzo Municipio, Giovanni Caudo: «Sono due anni che dico che servono interventi alla base e non solo rattoppi…il Presidente di questo Municipio faccia il presidente e non solo il candidato alle primarie per sindaco di Roma!» Alessandro Pino

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Il progetto Device4All per raccogliere pc e tablet usati a Monte Sacro: a cosa serve e come funziona | di Alessandro Pino

22 Mag

[ROMA] É stata presentata la mattina del 21 maggio a piazza Sempione nella sede del Terzo Municipio l’iniziativa Device4All: si tratta di un progetto che ha lo scopo di raccogliere pc e tablet usati ma funzionanti per poi rigenerarli e donarli a chi ne ha bisogno, specialmente ragazz* a rischio di dispersione scolastica. Si è visto infatti in tempi di didattica forzatamente a distanza come non si possa fare a meno di essere “connessi” non solo per svago o per informarsi, ma per esistere come cittadin*.

Il Terzo Municipio ha aderito al progetto mettendo a disposizione nella sua Sede di palazzo Sabbatini un punto di raccolta per dispositivi elettronici usati ma funzionanti. Promotori di Device4All sono le associazioni “Nonna Roma”, “Rimuovendo gli ostacoli” e “Informatici senza frontiere” i cui esponenti hanno partecipato alla presentazione assieme alla rappresentanza istituzionale.

Presentando l’iniziativa, l’attivista di “Nonna Roma” Eloa Montesel ha spiegato: «Il nostro obiettivo è abbattere il digital divide. La didattica a distanza è stata fondamentale per tutelare la salute di tutti ma deve essere gestita per favorire l’accesso e la prosecuzione dell’istruzione. Ci sono giovanissime matricole universitarie che hanno a disposizione solo uno smart phone  e molti figli sono costretti a studiare unicamente sul telefono dei loro genitori. Dobbiamo cercare di risolvere queste situazioni».

Ha aggiunto Claudia Pratelli, assessore alla Scuola e alle Pari Opportunità del Municipio III: «Insieme a tre associazioni impegnate nel contrasto al digital divide il Municipio mette in campo azioni concrete contro le disuguaglianze applicando il riuso e l’economia circolare.  Lo facciamo da sempre, e siano contenti di continuare a farlo con la raccolta dei dispositivi elettronici il lunedì, il mercoledì e il giovedì, dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Pc e tablet così raccolti saranno poi dati a chi ne ha più bisogno».

Maurizio Sapienza e Graziella Capello di “Informatici senza frontiere” hanno poi specificato: «Il nostro compito è quello di acquisire apparecchiature usate e renderle nuovamente disponibili, soprattutto ai fini della didattica. Nell’ambito delle sue attività tese a combattere il digital divide, Informatici Senza Frontiere ha nel tempo sviluppato diversi accordi  con associazioni del territorio in varie località d’Italia. Siamo quindi molto lieti di questa nuova collaborazione con il III Municipio».

Ha poi aggiunto Andrea Serra, Vice Presidente di “Rimuovendo gli ostacoli” : «Il nostro progetto nasce in piena emergenza didattica per via della DAD e della pandemia ma dobbiamo andare oltre questa fase…tramite il portale di “Rimuovendo gli ostacoli” un donatore può mettere a disposizione un computer che grazie a Informatici senza frontiere può essere rigenerato per poi raggiungere chi ne ha più bisogno, con l’intervento di Nonna Roma. È una filiera della solidarietà in cui inserisce anche il Municipio come soggetto istituzionale».

Ha concluso gli interventi il presidente del Terzo Municipio, Giovanni Caudo: «Lavorare insieme, fare rete con le realtà associative presenti sul territorio è la base di moltissime iniziative che stiamo portando avanti nel nostro quadrante nei campi della cultura, del sociale e dell’ambiente. La scuola, poi, è uno degli argomenti più cari alla nostra amministrazione e il luogo in cui si abbattono le differenze sociali. La didattica a distanza non è certamente la soluzione contro la dispersione scolastica ma se mancano i supporti digitali necessari si rischia di acuire ogni problematica. Grazie all’aiuto di tecnici ed esperti competenti, in una fase storica in cui ci troviamo spesso ad accumulare oggetti, possiamo rimettere le cose in circolo in maniera virtuosa e a vantaggio di chi più ne ha bisogno. È necessario coinvolgere le persone perché vengano qui, a piazza Sempione, a portarci vecchi tablet e  pc».

Ricordiamo quindi gli orari di raccolta: il lunedi, mercoledi e venerdì dalle 15 alle 17 nella sede municipale di piazza Sempione 15. Si possono chiedere ulteriori informazioni scrivendo alla casella info@rimuovendo.it
Alessandro Pino

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Device 4 All: col Terzo Municipio nessuno più senza strumenti informatici | di Alessandro Pino

20 Mag

[ROMA] Device4All è un progetto che ha lo scopo di raccogliere pc e tablet usati ma funzionanti che possano essere rigenerati e donati a chi ne ha più bisogno: poter contare su un dispositivo elettronico è infatti fondamentale per la formazione di moltissime ragazze e ragazzi che si trovano a rischio dispersione scolastica, come si è visto soprattutto in tempi di didattica forzatamente a distanza.

Il Terzo Municipio aderisce attivamente a questa iniziativa organizzando un punto di raccolta nei locali di Piazza Sempione: i destinatari saranno studenti e studentesse che verranno individuati con la collaborazione delle scuole.

Al progetto Device4All lavorano da tempo “Nonna Roma”, “Rimuovendo gli ostacoli” e “Informatici senza frontiere”. La presentazione avverrà il 21 maggio a mezzogiorno in presenza a piazza Sempione e via internet sulla pagina Facebook del III Municipio.

Parteciperanno il presidente del III Municipio Giovanni Caudo, l’assessore municipale alla scuola Claudia Pratelli, Eloa Montesel (attivista dell’associazione Nonna Roma), Maurizio Sapienza e Graziella Capello (rispettivamente coordinatore regionale e volontaria di Informatici senza Frontiere) e il vice presidente di “Rimuovendo gli ostacoli” Andrea Serra.
Alessandro Pino

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Tra poco si torna nelle palestre e nelle piscine ma la sorte del Salaria Sport Village rimane incerta a causa di nodi irrisolti. Solo una ferma volontà politica può sbloccare la situazione – di Luciana Miocchi

19 Mag

19 maggio 2021

L’agenzia giornalistica Dire ha dato notizia delle risultanze dell’ultima assemblea della commissione trasparenza dell’assise capitolina, avente all’ordine del giorno la situazione attuale del Salaria Sport Village, bene definitivamente confiscato nel luglio scorso all’imprenditore Diego Anemone, nel mirino della Federazione Italia Gioco Calcio che avrebbe l’intenzione di utilizzarlo come centro federale, con gli utenti che hanno pagato abbonamenti annuali ma non ne hanno potuto usufruire e i residenti delle zone limitrofe che hanno paura di non poter avere più accesso alla struttura che chiedono a gran voce di essere ascoltati.

Nella velina si legge che la criticità principale riscontrata è di natura finanziaria e obbligazionaria: “tasse e tributi arretrati da pagare, il rischio di richieste di risarcimento danni, contratti di lavoro da onorare, un progetto da sviluppare. Il futuro del Salaria Sport Village e’ tutto da scrivere. A cominciare dalla presa in possesso da parte di Roma Capitale”. Il mega centro sportivo sulla Salaria, a Settebagni è ancora nelle mani dei commissari giudiziali e non in quelle del Campidoglio. Le questioni aperte tra l’Agenzia delle Entrate e quella dei Beni Confiscati sono emerse durante la seduta della commissione trasparenza, in modo lampante. Come riferisce sempre l’agenzia Dire, la convocazione della seduta è stata provocata dalla comunicazione inviata lo scorso 9 aprile dal capo dipartimento Risorse economiche, Stefano Cervi, agli assessorati al Bilancio, Patrimonio, Sport e Scuola e ai rispettivi dipartimenti competenti, in cui veniva messo in evidenza il monte imposte di cui è debitore il complesso sportivo, che andrebbe ripianato da Roma Capitale al momento dell’acquisizione ufficiale. Lo stesso Campidoglio è però creditore per quanto riguarda i tributi di propria competenza: sicuramente per IMU e TASI per gli anni 2006/2007 mentre per gli anni 2013/2014 si tratterebbe di iscrizioni a ruolo per avvisi di accertamento non pagati, non meglio specificati. Sempre secondo quanto riportato da Dire, “sono stati emessi avvisi di accertamento impugnati con giudizio ancora pendente” e per gli anni di imposta successivi “non risultano avvisi emessi in quanto dopo il sequestro vige la sospensione di imposta”. Almeno una notizia in qualche modo confortante. La doccia fredda però arriva subito dopo: su questi tributi “a seguito del trasferimento del compendio Salaria Sport Village, Roma Capitale si troverebbe contemporaneamente ad essere creditrice e debitrice- scriveva Cervi- delle somme con conseguente annullamento del credito”. Cioè una perdita per l’Ente. A queste somme, vanno aggiunti 21.900 euro di Tefa (addizionale sulla Tari) da pagare alla Città’ Metropolitane di Roma e soprattutto 438.000 di Tari, un credito “di competenza esclusiva di Roma Capitale”, per il quale “vale il ragionamento in precedenza fatto per i tributi ICI-IMU-TASI”. Nel corso della commissione il direttore Cervi ha evidenziato che “non è’ previsto che lo stesso Ente diventi soggetto passivo dell’imposta ma le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate sono state altalenanti”. Questa situazione rappresenta “un aspetto del problema” della mancata acquisizione del Salaria Sport Village, come ha riconosciuto Paolo Saulini del dipartimento Patrimonio. Ma ce ne é anche un altro “non poco rilevante- ha spiegato Saulini- dei crediti vantati dallo Stato. Stiamo aspettando una definizione dalla Agenzia dei Beni Confiscati”. Tutto ciò a due anni dal protocollo di intesa firmato da Campidoglio e Federcalcio, che intende gestire il Salaria Sport Village e realizzarci la Casa delle Nazionali. La Figc- ha proseguito Saulini- si é detta disponibile a farsi carico dei debiti nell’ambito di interventi progettuali più ampi. Abbiamo buttato giù una delibera che prevedesse queste cose per l’immissione in possesso.  In teoria il bene, una volta preso, andrebbe gestito direttamente (dal Comune, ndr) ma alla fine la gestione andrà fatta dalla Federazione nelle parti in cui é possibile progettare la Casa delle Nazionali e per il resto vedremo. É una situazione molto complessa perché ci sono così tanti spazi che vanno verificati. Risorse per Roma sta lavorando con il dipartimento Urbanistica, perché nel tempo sono stati fatti diversi interventi. Tanti sono regolari ma qualcosa va aggiustato. Per quanto andrà fatto un progetto a step”. Il primo “è fare in modo che la Figc, come ha più volte manifestato, si faccia carico delle spese che l’Agenzia richiede  e intanto continuare la gestione perché lì dentro ci sono delle attività e quindi di fatto si tratta dell’acquisizione di un’azienda gestita ora dai commissari”, ha spiegato Saulini che  ha poi sottolineato che “nella prima fase non si potrà stilare subito un protocollo molto articolato (tra Roma Capitale e Figc, ndr) perché è complessa la situazione all’interno. É un’operazione per la quale ci vorrà un pochino di tempo. Abbiamo capito come quel complesso stava messo con le tasse, stiamo attendendo di capire la situazione a livello di danni o di diritti di terzi che possono esserci. Si parla di cifre che la Figc intende accollarsi. Dopodiché procederemo e andremo avanti”. Ma non c’è solo una questione di tasse a rallentare tutto l’iter di presa in possesso del bene: “Ci sono  questioni legate a partite delle vecchie società che hanno creato debiti nella gestione di impresa- ha detto concluso  Saulini- I commissari giudiziali qualche tempo prima della  confisca avevano fatto contratti a tempo determinato, quindi c’é  anche un problema di assorbimento di personale. Queste sono le problematiche. Stiamo attendendo alcune precisazioni fondamentali dall’Agenzia dei beni confiscati, quando avremo un quadro più preciso passeremo alla fase operativa”.

Quindi, la questione è semplice, nella sua complessità: per il Comune di Roma non sarebbe un’acquisizione a costo zero, ci sarebbero circa 500.000 euro accertati di tributi inevasi, a cui dovrebbe in qualche modo, attraverso un artificio contabile, rinunciare. Però a fronte di un valore stimato di alcuni milioni di euro, non proprio un’operazione in perdita. In più, alcuni contenziosi, da chiudere sul medio – lungo periodo e le posizioni lavorative delle persone che in questi anni hanno consentito lo svolgimento delle attività e il regolare funzionamento del circolo. Anche in questo caso, con buoni margini positivi e comunque, con all’orizzonte la possibilità di dare un bene a quel punto acquisito alla proprietà comunale, capace di produrre reddito, in gestione. Esiste già un protocollo di intesa con la FIGC, dichiaratasi disposta a coprire gli incassi dovuti al mancato incasso dei tributi e in linea di massima anche quelli delle altre passività. Ovviamente, in cambio di ciò il Campidoglio dovrebbe dare fare delle concessioni, la cui convenienza è tutta da sondare e studiare ma una cosa è chiara, il privato non ha interesse – e ci mancherebbe pure – a fare operazioni in perdita, ci deve essere un ritorno e anche buono: di soldi, di immagine. Soprattutto, poi, dovrebbe dare delle spiegazioni, sia contabili che all’opinione pubblica, dato il grande valore del compendio confiscato.

Il presidente del III Municipio Giovanni Caudo, che nei giorni scorsi si era messo a disposizione per avere informazioni direttamente dagli uffici della Sindaca ha così riferito: «Ho portato le giuste istanze dei cittadini alla Sindaca che ha firmato il protocollo con la FIGC. Il protocollo deve prevedere esplicitamente la possibilità di aprire le strutture sportive al territorio come chiesto dal Municipio già nel 2019 e dai cittadini. Ho avuto assicurazione dall’interlocuzione con la sindaca che si farà carico di questa richiesta anche con modifiche al protocollo».

Luciana Miocchi

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Manifestazione di lavoratori e utenti per sensibilizzare le istituzioni circa il futuro del Salaria Sport Village, dopo la confisca sospeso nel limbo – di Luciana Miocchi

18 Mag

Sabato 15 maggio, presso il Salaria Sport Village si è tenuta una manifestazione dei dipendenti e degli iscritti al circolo, nel giorno simbolo della riapertura delle palestre, in quanto per questa struttura, nonostante sia stata confiscata dallo Stato quando era in piena attività, non è ancora stata delineata una linea di gestione e di riapertura. Il Comune di Roma, a cui dovrebbe essere affidata non ha ancora preso in carico effettivamente l’attività.

Fabrizio Sbraga, dipendente dal SSV con varie mansioni dal 2013 e da poco titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e co-organizzatore della protesta pacifica, ha ripercorso gli eventi che hanno portato all’iniziativa: «a causa del Covid, nel marzo 2020 è scattata la cassa integrazione. Poi finalmente è arrivata la bella notizia, che a fine maggio le palestre avrebbero riaperto ed eravamo tutti speranzosi di ripartire con le nostre vite, rimboccandoci le maniche ancora una volta. Poi, la doccia fredda: viene comunicato che la struttura non riaprirà per varie motivazioni legate alla situazione dell’azienda confiscata e mandata avanti dai custodi del tribunale, una gestione che si basa solo sugli incassi. Purtroppo, i mesi di inattività avevano creato un buco nella cassa, dovuto ai pagamenti che non potevano essere rimandati, le bollette non aspettano. Ci hanno detto che a giugno avrebbero riaperto il tennis e il primo luglio la piscina esterna, data in gestione a Lazio nuoto, che ha riaperto la struttura ma non facendo lavorare i dipendenti già in forza ma i propri. A me hanno chiesto di occuparmi del front office per gli abbonati e ho lavorato un mese, dando idea che a settembre si sarebbe ripartiti. A fine luglio 2020, all’annuncio della confisca definitiva qui sono venuti tutti, dalla Sindaca Raggi alle personalità di Comune e Regione, anche Tardelli, per la FIGC. Noi lavoratori eravamo tutti contenti, è stata fatta una riunione a settembre con i dipendenti, belle prospettive con l’idea di attendere qualche mese perché si facesse il passaggio, a dicembre ci hanno detto che ormai era imminente, questione veramente di poco. Poi di rinvio in rinvio, la firma definitiva ha continuato a slittare, fino ad arrivare a marzo 2021, a un anno dal lock down, le uniche strutture aperte sono tennis canottaggio e padel; gli abbonamenti dei soci vanno in scadenza senza averli potuti utilizzare e nessuno riesce ad avere notizie da parte di chi doveva rispondere ai soci. Credo che non dipenda più nemmeno dalla gestione precedente, il bene è stato confiscato ed è diventato bene dello Stato. Quando si sono sentite voci di nuove riaperture, ho avuto messaggi dai soci che si informavano. A uno di loro è venuta l’idea di organizzare una manifestazione pacifica – proprio nel luogo da noi tanto amato, per sport, per passione e per lavoro – è andato alla Questura per avere le autorizzazioni ed essere in regola sotto ogni profilo. Io ho seguito la vicenda per rappresentare anche un po’ i miei colleghi che non hanno la mia stessa fortuna di avere un contratto a tempo indeterminato. Abbiamo deciso di riunirci e di farlo qui perché sappiamo di avere uno dei centri sportivi più belli in assoluto, per quanto riguarda sicuramente la nostra regione ma credo anche d’Italia. Ci tengo a ribadire che abbiamo seguito tutte le regole, raccolto firme per la richiesta di autorizzazione, la Questura ha convocato il socio che si è fatto carico di tenere i rapporti, è stata fatta una manifestazione tranquilla e pacifica, cercando di dare un’idea pacifica e bella, sappiamo che i tempi possono essere lunghi, conosciamo i tempi italiani e romani ma siamo fiduciosi che potremo ritornare ad allenarci qui, ad avere e a dare l’opportunità di iscriversi anche per la prima volta in questo posto bellissimo, che strega, che da la sensazione di vivere in un posto di pace, immerso nel verde, a dieci minuti dal centro, un posto stupendo e pieno di verde, un’oasi sul fiume, ben assortito. Io ci lavoravo e mi allenavo in quel posto, ci passavo dodici ore della mia giornata, abito dall’altra parte di Roma ma è diventato il mio mondo. Un po’ mi è dispiaciuto che non siano state presenti figure istituzionali ma abbiamo intenzione di rifare un altro evento, vogliamo lottare per questo nostro piccolo paradiso».

Alla manifestazione hanno preso parte, tra gli altri, per il Comitato di quartiere di Settebagni Silvia De Rosa, vice presidente e Marina Fava, membro del direttivo, rinnovando l’impegno a far sentire con forza la voce del territorio, che giudica irrunciabile il diritto e la facoltà di poter usufruire della struttura .

Raggiunto telefonicamente il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo cosi ha replicato: «Il comune ha ceduto alla Figc l’area ma non é chiaro se e quali accordi ha preso per mantenere la struttura a servizio del quartiere come avevamo chiesto. Stiamo insistendo con il Comune per avere chiarezza su questo aspetto cruciale per noi. È cambiato l’assessore allo sport, speriamo di avere prima possibile le informazioni necessarie. Siamo a fianco dei cittadini e degli associati alla piscina, abbiamo dato la disponibilità a un incontro per dare le informazioni che avremo dal Comune.»

Luciana Miocchi

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Due mosaici per l’ingresso del mercato a viale Adriatico | di Alessandro Pino

8 Mag

[ROMA] L’ingresso del mercato di viale Adriatico a Monte Sacro è ora decorato esternamente da due pannelli in mosaico realizzati dagli allievi del laboratorio dell’associazione “Aegea Mosaica” coordinati dall’artista Francesca Merola.

Simpaticamente in tema con l’ambientazione ortofrutticola, ricordano un po’ certi decori plastici del tardo Guttuso.

L’inaugurazione delle due installazioni, poste ai lati della gradinata di accesso, è avvenuta la mattina dell’8 maggio alla presenza del presidente del Terzo Municipio Giovanni Caudo e dell’assessore municipale al Commercio Francesca Leoncini.

Alessandro Pino

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Talenti: inaugurato il parco Sannazzaro con Zingaretti e Caudo | di Alessandro Pino

5 Mag

[ROMA] È stato inaugurato nella mattinata del 5 maggio a Talenti il Parco Sannazzaro, situato all’estremità della via omonima. Erano presenti il presidente della Regione Nicola Zingaretti, il presidente del Terzo Municipio Giovanni Caudo, l’assessore all’urbanistica della Regione Lazio Massimiliano Valeriani e il Presidente dell’Ater Andrea Napoletano.

«Siamo felicissimi per l’apertura di questo parco che è stato fortemente voluto dagli abitanti del territorio. Per anni è stato un luogo  inaccessibile: sterpaglie e rifiuti di ogni sorta lo rendevano impraticabile. Oggi riapre, è bellissimo, e ne siamo fieri. Ringrazio il presidente dell’Ater, Andrea Napoletano, su cui ricade parte della responsabilità dell’area, e tutta la Regione Lazio, in particolare il Presidente Nicola Zingaretti e l’Assessore all’urbanistica Massimiliano Valeriani per aver lavorato efficacemente affinché questa zona fosse riscattata. Il prossimo passo che intendiamo fare come Municipio sarà chiedere l’acquisizione di un’are verde adiacente, che confina con il parco, di proprietà dell’INPS in modo che possa essere messa a disposizione dei cittadini» ha dichiarato il presidente Caudo.

Alessandro Pino

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Domenica 2 maggio a piazza Sempione protesta contro il progetto di trasformazione | di Alessandro Pino

28 Apr

[ROMA] É stata annunciata per domenica 2 maggio una manifestazione a piazza Sempione per protestare contro il discusso progetto di risistemazione dell’area, comprensivo dello spostamento della statua della Madonna dal centro.

A indire la protesta, secondo quanto si legge oggi sul Messaggero, sono i comitati “Salviamo piazza Sempione” e “Città Giardino” che hanno anche invitato il sindaco Virginia Raggi, alla quale hanno da poco consegnato tremila firme in
sostegno di una petizione che chiede un ripensamento sul progetto da parte della giunta municipale guidata da Giovanni Caudo. Chiare le richieste dei cittadini, come si legge sulla locandina che annuncia la manifestazione:

No allo spostamento della Madonnina dal centro piazza.

No al nuovo parcheggio sul lato sud della piazza.

No alla creazione di “arene” per i festival della movida notturna che nei timori dei cittadini trasformerebbero la zona in una replica di San Lorenzo.

a un’area di rispetto davanti palazzo Sabbatini (la sede del Municipio) coerente con lo stile architettonico della Piazza.

L’inizio della manifestazione è previsto per le undici e mezza del mattino.

Alessandro Pino

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La Lega sulla Metro B1 Conca d’Oro e Jonio: “Caudo insegue piazza Sempione ma dimentica tutto il resto”

9 Apr

[ROMA] Sullo stato delle aree adiacenti le stazioni della metropolitana B1 Conca d’Oro e Jonio, il consigliere Lega Regione Lazio Laura Corrotti e il capogruppo Lega al Municipio III di Roma Fabrizio Bevilacqua hanno diffuso una nota critica nei confronti del presidente del Terzo Municipio, Giovanni Caudo, corredandola di alcune immagini:

“Mentre il presidente Caudo e aspirante candidato sindaco del Pd perde le sue giornate all’inseguimento di un modello di piazza Sempione, si dimentica di tutto il resto del territorio. Sempre più degradante, infatti, è la situazione che circonda la metro Conca d’Oro e quella di Jonio, nel tempo trasformate in un vero e proprio rifugio per senzatetto.”

(A cura di Alessandro Pino)

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Inaugurato il parco della Villa di Faonte a Vigne Nuove-Bufalotta | di Alessandro Pino

13 Mar

[ROMA] È stato inaugurato il 13 marzo alla presenza del sindaco di Roma Virginia Raggi e del presidente del Terzo Municipio Giovanni Caudo il parco della Villa di Faonte, tra la Bufalotta e Vigne Nuove. Il parco prende il nome dai ruderi di quella che si ritiene fosse appunto la villa di Faonte, liberto dell’imperatore Nerone e dove quest’ultimo morì suicida. All’inaugurazione erano presenti gli archeologi della Soprintendenza Statale Di Gennaro, Malizia e Bove che hanno scavato i resti della Villa, gli assessori municipali Stefano Sampaolo e Francesca Leoncini oltre all’attore, regista e divulgatore di storia romana Gherardo Dino Ruggiero che ogni 9 giugno qui rappresenta “Nerone: la morte” con la sua associazione “Il Carro de’ Comici”
Alessandro Pino

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Anniversario dell’omicidio di Angelo Mancia: una lettera aperta di Manuel Bartolomeo

11 Mar

[Riceviamo e pubblichiamo da Manuel Bartolomeo, dirigente romano Fratelli d’Italia]

Caro Presidente Giovanni Caudo domani è il 12 Marzo e saranno 41 anni dall’uccisione del giovane Angelo Mancia, un ragazzo di 27 anni residente nel nostro Municipio, barbaramente ucciso sotto la propria abitazione a Talenti dall’estrema sinistra “Volante Rossa”.
Vorrei sapere, oltre la corona di fiori che da anni viene posizionata dal cerimoniale del Comune di Roma, lei come intende partecipare?
In questi 3 anni, alla commemorazione di questo tragico omicidio, la sua giunta non ha mai presenziato.
Nell’anniversario del 41º anno possiamo sperare in un gesto da parte sua o della sua giunta?
Grazie.

Manuel Bartolomeo

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Lettura critica del progetto su piazza Sempione presentato dalla Giunta Caudo – intervista agli Architetti Rizzo e Galassi

8 Mar

Gli architetti Biancamaria Rizzo e Alessandro Galassi, urbanisti e autori di un approfondito volume su Città Giardino, edito da Minerva nel 2013, esprimono il loro punto di vista sul progetto di restyling della piazza che ospita la sede centrale del III Municipio che tanto polverone ha sollevato, uscito ormai dalla questione puramente amministrativa per approdare a un qualcosa che assomiglia nei toni sempre più a una disputa folkloristica, più da Peppone e Don Camillo che da curva. Con questo contributo si cerca di riportare il discorso sulle peculiarità del progetto e sulla critica costruttiva.

“Una lettura approfondita del progetto di riqualificazione di Piazza Sempione, redatto dallo studio Bradaschia di Trieste nel 2020, ma pubblicato solamente in data 12/02/2021 sul sito del Comune di Roma, può aiutarci a capire meglio gli obiettivi di progetto e valutare l’efficacia delle azioni proposte per raggiungere gli stessi. Procediamo per temi.

Nuova pavimentazione della piazza.

Il progetto prevede la realizzazione di una grande area pavimentata di fronte all’edificio Semintensivo 2 di Innocenzo Sabbatini (attuale sede del Municipio III) con l’eliminazione del parcheggio a raso esistente, lasciando asfaltato il resto della superficie. Uno sguardo anche veloce alla planimetria di progetto evidenzia una certa disorganicità nel trattare le varie parti della piazza, la quale non viene considerata, come sarebbe opportuno, uno spazio unitario.

Miglioramento dell’illuminazione della Piazza

Il progetto prevede l’installazione di una serie di apparecchi illuminanti a led, localizzati quasi esclusivamente su tre lati della nuova area pedonale di fronte al palazzo Sabbatini, il che comporterebbe una differenziazione sostanziale tra zone diverse della piazza, alcune delle quali rimarrebbero più buie di altre a scapito di una fruizione unitaria dello spazio. Manca inoltre la previsione di una illuminazione “scenografica”, quanto mai opportuna al fine di esaltare le caratteristiche architettoniche degli edifici e di evidenziarne la struttura compositiva, attraverso il posizionamento di proiettori o altri tipi di apparecchi illuminanti. Questo aspetto non è secondario, se si vuole realizzare uno spazio gradevole oltre che sicuro anche nelle ore notturne.

Miglioramento dell’arredo urbano della Piazza

Il progetto prevede l’inserimento di soli quattro elementi di seduta in cemento bianco, posti sul lato meridionale della nuova area pedonale pavimentata, e la collocazione di qualche cestino portarifiuti di materiale e forma non meglio specificati. E’ evidente che questo aspetto del progetto risulta carente in quanto non esplicita le motivazioni funzionali e formali relative alla scelta e alla localizzazione degli elementi di seduta e di raccolta rifiuti; una scelta che, trattandosi di una piazza storica, dovrebbe essere quanto meno congruente con il contesto di ambientazione.

Miglioramento della viabilità

In merito al tema del miglioramento della viabilità, che rappresenta forse la motivazione più forte espressa dall’Amministrazione nella presentazione del progetto, va rilevata la mancanza di analisi preliminari specifiche finalizzate ad inquadrare Piazza Sempione nel più ampio sistema viario del quartiere, anche attraverso un’analisi dettagliata dei flussi veicolari, che permetta di valutare gli effettivi impatti positivi del progetto sulla mobilità. Di fatto le azioni di progetto previste confermano l’assetto viabilistico esistente, con il transito dei veicoli (pubblici e privati) sulla piazza. L’eliminazione del parcheggio non inciderebbe sulla viabilità, ma solamente sulla dotazione di posti auto di cui, peraltro, non c’è alcuna proposta di ricollocazione. La viabilità resterebbe, dunque, sostanzialmente inalterata rispetto alla situazione attuale. Queste considerazioni mettono in evidenza che, a fronte di uno stato di fatto fortemente problematico e degradato, il progetto presentato non sembra in grado di incidere efficacemente sugli obiettivi di riqualificazione prefissati.

Il progetto può invece essere una grande opportunità per valorizzare la piazza e tornare a guardarla come uno spazio unico e unitario, ripensandone non solo l’aspetto ma soprattutto l’utilizzo: la piazza di una nuova città come l’aveva immaginata il suo autore Gustavo Giovannoni. Questo vuol dire attuare un ripensamento complessivo della piazza, che integri tutti gli aspetti: dalla pavimentazione (ricorrendo ad esempio all’utilizzo di un unico materiale) all’illuminazione (sia funzionale che scenografica), all’arredo. Anche per la viabilità si potrebbe valutare l’ipotesi di una pedonalizzazione integrale della piazza o, in alternativa, mantenere provvisoriamente la transitabilità veicolare, puntando però, come detto prima, sulla realizzazione di una pavimentazione e di un sistema di illuminazione unitari. E’ innegabile che l’elemento incongruo negli spazi urbani storici è rappresentato soprattutto dalla presenza delle automobili, sia in sosta che in transito, ed è su questo punto che andrebbe rivolta principalmente l’attenzione. Il ripensamento della viabilità non può certo limitarsi alla rimozione e allo spostamento della statua della Madonnina, peraltro ormai parte integrante dell’immagine della piazza, che il progetto attuale prevede di traslare a ridosso della chiesa. Si tratterebbe di un’azione senz’altro inefficace ai fini della viabilità e, probabilmente, anche dannosa ai fini della condivisione collettiva del progetto, vista l’affezione che ormai i cittadini nutrono nei confronti di questo elemento.

Se l’Amministrazione, facendo tesoro del proficuo e stimolante confronto in atto con la cittadinanza e gli uffici preposti, arriverà a revisionare il progetto in modo condiviso, riuscirà a restituire  a questo spazio urbano, cuore di Città Giardino Aniene, la dignità e il rispetto che esso merita.

Arch. Alessandro Galassi

Arch. Biancamaria Rizzo

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Ancora intoppi per l’asilo nido di Castel Giubileo, un contenzioso blocca l’ultimazione dei lavori – di Luciana Miocchi

24 Feb

Parla l’ex presidente del Municipio (2008-2013) Cristiano Bonelli, colui che ne decretò la chiusura nove anni fa. Qui l’articolo dell’epoca https://lucianamiocchi.com/2012/07/13/roma-iv-municipio-a-castel-giubileo-chiude-lasilo-nido-per-problemi-di-umidita-riaprira-quando-non-si-sa/ e la situazione due anni dopo, nel 2015 https://lucianamiocchi.com/2015/08/06/castel-giubileo-sempre-peggio-lasilo-castello-di-gelsomina-e-il-parco-di-via-bolognola-fotogallery-di-alessandro-pino/

L’asilo nido di Castel Giubileo è ormai in disuso da più di nove anni, quando il presidente del Municipio del tempo, Cristiano Bonelli, prese la decisione di chiuderlo a seguito di segnalazioni alla asl e di una certificazione di un pediatra sui rischi per la salute dei piccoli, in quanto i locali risultavano umidi e insalubri e trasferire le attività a più di cinque km di distanza, in un edificio destinato a scuola primaria e che fu riadattato per l’occasione, impossibile da raggiungere da Castel Giubileo e Settebagni, il bacino di utenza della struttura, senza l’uso di un mezzo privato. Si sono alternate da allora, diverse presidenze in Municipio e la ferita con le istituzioni è rimasta aperta a lungo, perché ben presto si capì che non vi sarebbe stato un ritorno, né a breve né a medio periodo. I primi finanziamenti cominciarono ad arrivare a metà della consiliatura Marchionne, nel 2016, dopo aver sgomberato l’area da un’occupazione abusiva e aver contato i danni, mentre quella Capoccioni se ne disinteressò, ritenendone l’utilità marginale, rispetto le nuove zone in espansione del Municipio. Poi rimaneva il problema dell’assunzione di nuove operatrici, visto che ormai il Castello di Gelsomina, integrato nel complesso residenziale di via Lea Padovani e raggiunto dai mezzi in partenza da Porta di Roma, era divenuto inamovibile. Con l’insediamento della giunta Caudo, nella seconda metà del 2018, tenuto conto anche delle risorse impiegate per la prima tranche dei lavori di risanamento, il progetto di riportare il nido a Castel Giubileo ha ripreso quota, con lo stanziamento di altri fondi e l’emanazione di un bando per la fornitura di arredi, infissi e altri lavori a completamento. Poi il covid ha rallentato tutto. Poi..ancora un inciampo. Si è aperto un contenzioso sui lavori di impermeabilizzazione della copertura. Nei giorni scorsi c’è stato un sopralluogo nel cantiere della struttura, al quale hanno partecipato sia il Presidente del Municipio Giovanni Caudo sia il Direttore del III, Patrizia Di Nola, sia alcuni consiglieri, sia Cristiano Bonelli, nella sua veste politica di coordinatore della Lega, che ne ha dato notizia.

Bonelli, come mai ha partecipato a un sopralluogo all’asilo nido chiuso di Castel Giubileo? Non è neppure consigliere

Oltre ad averlo fatto io il sopralluogo, lo ha fatto Caudo e la Di Nola. Tranne l’assessore ai lavori pubblici (Francesco Pieroni, ndr) a cui sono sfuggiti 270000 euro in parte buttati, come si evince dal capitolato, che è noto. L’ufficio tecnico, senza la vigilanza della politica, ha fatto una gara senza prevedere l’intervento sul solaio, che è fondamentale, perché mette in isolamento da piogge esterne il tetto e, quindi, tutta la struttura. Riassumo i fatti brevemente: se ne accorgono in secondo tempo, quando la ditta comincia ad intervenire e segnala la mancanza. L’ufficio tecnico, anziché ammettere l’errore di non averlo messo nel capitolato degli interventi da effettuare, pretende che venga fatto comunque, senza aumentare l’importo da liquidare, nonostante i costi lievitati. Così si irrigidiscono i rapporti, addirittura si arriva a ipotizzare il blocco dello stato di avanzamento lavori e a rimandare tutto a una possibile causa, con l’incasso di quanto già realizzato rimandato a fine giudizio. Cominciano a litigare, il responsabile della ditta si impunta e dice ma che voi, davero  davero te la piji con me? Io ho fatto i lavori a puntino, te lo ho arredato, ci stanno le lavatrici, i banchi i lettini per i bambini, tutto preciso. Peccato che dopo venti giorni, un mese, le piogge, senza l’isolamento superficiale, l’acqua comincia ad entrare. Quindi i soldi che sono stati spesi per ristrutturarlo e rimetterlo a nuovo sono di fatto svaniti, non tutti, però bisogna fare un altro intervento per levare le perdite, la muffa eccetera eccetera. In tutto questo, hanno cercato di intervenire. Sono intervenuti in presenza sia il Presidente del Municipio, Caudo, sia la direttrice, Di Nola, dicendo ma qua, si è impuntato il nostro dell’ufficio tecnico ..ed ecco cosa sta succedendo.

Se ne sta interessando perché nove anni fa lo chiuse lei?

Se la vogliamo dire tutta, visto che allora mi fecero a pezzi perché io ebbi il coraggio di chiuderlo dopo il parere dei pediatri della asl, quelli che hanno fatto i lavori adesso hanno scoperto che le fognature erano a dispersione, quindi i bambini galleggiavano nella fogna, perché a dispersione vuol dire che non c’è un indotto nella fognatura e quindi non solo l’acqua della falda che è collegata con il Tevere, ogni volta che si alza il fiume, spingeva sul pavimento dell’asilo, l’acqua di fatto trasudava e i bambini si ammalavano continuamente, ma era anche fogna, capito.

Lei però non ha risposto sul perché è andato lei. Non c’era disponibile nessuno dei consiglieri municipali della Lega?

Castel Giubileo come noto è quartiere da tutti abbandonato e da me preso sottobraccio e le persone che ci vivono sono d’oro, è una comunità che non puoi riscontrare da nessuna parte a Roma, è un quartiere che da quando l’ho conosciuto lo seguo ogni volta che posso e in più c’è quell’asilo che grida vendetta, fu chiuso proprio dal sottoscritto per le ragioni che conosce e quindi è normale che l’ho sempre seguito, seguo i solleciti del comitato di Marco Baldinelli, dei residenti e quindi come dire, ripeto, tutti questi puntini chiudono il cerchio. Lei mette il ditino nella piaga, dove stavano i consiglieri? Alcuni sono un po’ inesperti. Però stavo con Mario Astolfi (consigliere municipale della Lega), a dire il vero è venuto anche il consigliere regionale Daniele Giannini, eravamo andati a vedere il parco vicino, degradato (confina con l’asilo, ndr).

Dirò di più. La Di Nola, attuale direttore del Municipio, per un periodo, fino a pochissimo tempo fa ricopriva anche la direzione tecnica, nonché quella dei servizi sociali, in contemporanea. Una e trina. Avevamo il direttore che scriveva al capo dell’ufficio tecnico, che era lei, come nel caso del progetto di piazza Sempione, dove mandava, come prassi prevede, come Direttore, la delibera di giunta al direttore della direzione tecnica che era sempre la Di Nola, posso immaginare che verifiche, che controlli. Ma insisto nel dire che è mancata la politica, con i soldi pubblici impiegati solo per fare belle figure.

Luciana Miocchi