[Monterotondo-RM]– Sono stati identificati dai Carabinieri diversi giovani ritenuti autori di un’aggressione avvenuta in pieno centro sulla passeggiata di via Bruno Buozzi al termine della quale un ragazzo era stato trasportato in ospedale per le lesioni subite con prognosi di ben 21 giorni.
Il sanguinoso pestaggio, avvenuto la sera del 17 giugno davanti a un pub, non fu denunciato nemmeno dalla vittima ma postato sui social.
La rissa era scoppiata per futili motivi e nel tentativo di placare gli animi erano intervenuti i gestori e i dipendenti dei locali della zona che solo al termine della furiosa lite avevano chiamato il 112.
Così la pattuglia giunta sul posto non aveva trovato più nulla della violenza scatenata dal gruppetto di giovani: unico elemento in mano ai carabinieri, diverse ore successive all’accaduto, è stato un certificato medico trasmesso dal Gemelli di Roma ai Carabinieri di Monterotondoper un giovane nato nel 1996, entrato in codice rosso con evidenti ferite al volto e dimesso con una prognosi di 21 giorni per calci e pugni in faccia.
Dopo poche ore hanno iniziato a girare in rete i video registrati coi telefonini da diversi testimoni che si erano dileguati con l’arrivo dei Carabinieri. L’episodio, come detto, non fu denunciato nemmeno dalla stessa vittima .
Così i Carabinieri di Monterotondo d’iniziativa hanno avviato serrate indagini culminate in una Comunicazione di Notizia di Reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, arrivando ad individuare quali sospetti autori della rissa, cinque soggetti di cui uno addirittura minorenne. Le risultanze investigative, corroborate non solo dalle testimonianze raccolte con pazienza e perseveranza nei giorni successivi ma anche dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza urbana nonché dalle stesse immagini postate sulla rete, hanno infatti evidenziato la dinamica e consentito l’identificazione dei partecipanti alla rissa. Si tratta di quattro ragazzi tra i 18 e i 23 anni tutti di Monterotondo e di un minorenne di Fiano Romano.
Oltre alle indagini tecniche, fondamentale per identificare gli autori si è rivelata la testimonianza di alcuni clienti dei locali della movida, che si erano allontanati dalla scena ma di fatto avevano assistito alle fasi dell’aggressione e sono stati individuati e invitati a riportare ai Carabinieri quanto da loro conosciuto poiché individuati come presenti dai sistemi di videosorveglianza urbana oppure tra coloro che avevano postato i video in rete.
Alcuni dei soggetti deferiti sono già noti ai Carabinieri come abituali frequentatori di luoghi affollati per provocare aggressioni e risse e saranno segnalati alle Autorità di Pubblica Sicurezza anche per eventuali provvedimenti restrittivi della libertà di circolazione per supposta pericolosità sociale.
A cura di Alessandro Pino