Nemmeno il tempo di placare le polemiche – spesso pretestuose, va detto – sui lunghi lavori di realizzazione della metropolitana B1 aperta da pochissimi anni ed ecco che il dibattito torna a infiammarsi sulle ipotesi di un suo prolungamento dall’attuale capolinea di Jonio in direzione Porta di Roma oppure, come è stato proposto negli ultimi giorni, di realizzarlo in alternativa con un differente mezzo comunque utilizzante una sede propria: il “people mover”. Si tratterebbe, a quanto pare, di una sorta di piccola ferrovia sul tipo di quelle utilizzate internamente in certi aeroporti come Fiumicino, anche se alcune descrizioni fornite ricorderebbero più una specie di funicolare – vedasi quelle di Napoli, di Orvieto o di Capri – ma a pendenza ridotta. Le caratteristiche dell’impianto avrebbero dovuto essere illustrare in un incontro tenutosi il 6 giugno a piazza Sempione dall’assessore capitolino ai Trasporti Linda Meleo, poi impossibilitata e sostituita nel compito da altri esponenti locali del Movimento Cinque Stelle: il percorso inizierebbe all’interno della stazione Jonio proseguendo poi in superficie verso via Giovanni Conti e via delle Vigne Nuove fino a Porta di Roma e al parco delle Sabine. La capacità di trasporto prevista sarebbe di cinquemila persone all’ora, per un tempo di realizzazione di due anni al costo di centodieci milioni di euro.
Alessandro Pino
Da Jonio a Porta di Roma con il “people mover”? – di Alessandro Pino
9 GiuPasseggeri in galleria a piedi sulla Metro B1 – di Alessandro Pino
20 SetDisavventura per i passeggeri di un convoglio della metropolitana B1 nel primo pomeriggio del 20 settembre: il treno su cui si trovavano si è fermato in galleria – direzione Jonio – all’altezza della fermata Libia. Testimoni riferiscono che dopo una lunga attesa si è visto il macchinista scendere e armeggiare con una delle porte. A quel punto alcuni dei viaggiatori avrebbero azionato il comando di apertura di emergenza avviandosi a piedi ma tornando poi sui loro passi. Successivamente è stato organizzato il trasbordo – sempre in galleria – su un altro treno. Alcune immagini scattate da Biancamaria Rizzo (delegata all’Urbanistica del Pd Terzo Municipio) sono state pubblicate su twitter da Riccardo Corbucci, coordinatore della segreteria romana del Partito Democratico di Roma.
Alessandro Pino
Cagnolino sui binari della metro Jonio: in salvo – di Alessandro Pino
17 GiuPaura per un cagnolino rimasto sui binari della stazione metropolitana Jonio (sulla linea B1) la mattina del 17 giugno: la bestiola dal piano delle rotaie ha iniziato ad abbaiare spaventata ai passeggeri presenti sulla banchina. Per
precauzione la circolazione dei treni è stata fermata alcuni minuti ed rimasta chiusa anche la stazione Conca d’Oro. Nel frattempo sono intervenuti gli agenti delle Volanti della Polizia di Stato che assieme a una società addetta al recupero degli animali, sono riusciti a salvare il cagnolino.
Alessandro Pino
(Foto Questura di Roma)
Giardini Metro Jonio: riaprono domenica 23 aprile – di Alessandro Pino
20 AprRiapriranno domenica 23 aprile i giardini soprastanti la stazione Jonio della metropolitana B1. L’area verde, ridotta ormai in condizioni pietose dopo ripetuti atti di teppismo, era rimasta chiusa alcune settimane per consentire lo svolgimento di un intervento di recupero, curato dalla associazione di protezione civile Nucleo Sicurezza Ambientale Roma Nord con la partecipazione del Comitato Indipendente Val Melaina e della associazione Agorà. I lavori sono consistiti nella rimozione dei rifiuti, nell’installazione di un cancello più alto dal lato della gradinata per rendere difficoltoso lo scavalco nelle ore notturne, nel ripristino del manto erboso e nella cancellazione delle scritte vandaliche. Ciliegina sulla torta, alcuni murales – dipinti da Giusy Guerriero, Moby Dick e Noa – che omaggiano la pellicola “Ladri di Biciclette” di Vittorio De Sica, girata proprio nel quartiere a pochi metri da dove oggi sorgono la stazione e il giardino. Per le ore 17 è previsto l’inizio della manifestazione di riapertura, con intrattenimento musicale e animazione per i bambini.
Alessandro Pino
Giardini Metro Jonio: finalmente operativo l’affidamento alla Nsa Roma Nord – di Alessandro Pino
25 FebDiventa finalmente operativo l’accordo siglato nel maggio dello scorso anno tra il Terzo Municipio della Capitale e l’associazione di Protezione Civile “Nucleo Sicurezza Ambientale Roma Nord” per l’affidamento dei giardini soprastanti la stazione Jonio della
metropolitana B1. L’annuncio è apparso ufficialemente sul nuovo blog dell’associazione presieduta dal giovane Gabriele Carradori affiancato come vice dall’esperto Francesco Galvano. L’area verde dalla sua apertura era stata ripetutamente preda di teppisti che oltre a imbrattarla di scritte ne avevano anche divelto la recinzione dei giochi per bambini. I volontari della Nsa Roma Nord (finalista al “Premio Montesacro 2015”) si occuperanno di aprire e chiudere i cancelli di accesso e di piccoli interventi di manutenzione, oltre che della realizzazione di un murales.
Alessandro Pino
Calcio: “Memorial Ventotene” ricordando le vittime della strage (Terzo Municipio della Capitale) – di Alessandro Pino
18 GiuC’è una manifestazione calcistica giovanile che anche in tempo di Campionati Europei viene molto sentita a Roma e raccoglie giustamente un buon seguito di pubblico: è il “Memorial Ventotene Future Stelle” – in corso sul campo della Polisportiva Tirreno in via Scarpanto – torneo dedicato alle vittime della disastrosa esplosione avvenuta nel 2001 per una fuga di gas a Val Melaina (Terzo Municipio della
Capitale). Il torneo non è alla prima edizione ma era stato interrotto negli anni dell’esilio della Polisportiva Tirreno dal quartiere a causa dei lavori per la Metro Jonio che avevano inghiottito letteralmente l’area di gioco, poi rinnovata completamente. Queste le squadre partecipanti: Roma, Futbolclub, Achillea, Tor Tre Teste, Vigor Perconti, Settebagni, Fonte Nuova oltre naturalmente alla Polisportiva Tirreno, padrona di casa. Prima dell’inizio dell’incontro inaugurale sono state ricordate le vittime assieme ad alcuni dei familiari. Presente anche il noto sacerdote della televisione Padre Gaetano Saracino, per tanti anni parroco del Redentore a Val Melaina e memoria storica di quei tragici giorni.
Pur se chiamato da qualche tempo ad altri incarichi, Padre Saracino è rimasto legatissimo al quartiere ed è anche presidente onorario della Polisportiva Tirreno: 《I valori della solidarietà innescati in quella circostanza – ha commentato il sacerdote – sono una pietra miliare del quartiere. Quella storia non va dimenticata e il territorio è bene che ne faccia tesoro trasferendolo alle generazioni future》.
Alessandro Pino
(si ringrazia per le foto Manolo Parisi)
III Municipio di Roma Capitale: alla stazione metro B1 Jonio striscione per il parchetto vietato ai ruotodotati
23 FebStraordinari notturni per le mani ignote che hanno sistemato lo striscione di “Anonimus” sui muri di accesso alla stazione metro B1 – Jonio. Il parco pensile é di fatto inaccessibile alle carrozzelle dei disabili motori e alle carrozzine e ai passeggini dei più piccoli, a meno di non provvedersi di una scorta di muscolosi volontari in grado di vincere la ripida salita. Gli ascensori, infatti, non arrivano al piano verde, pare perché cosi previsto da stringenti norme di sicurezza.
Luciana Miocchi
Un marciapiede da sistemare fuori la metro Jonio (Terzo Municipio della Capitale) – di Alessandro Pino
22 FebSul marciapiede antistante il parcheggio coperto della stazione metro Jonio – quartiere Val Melaina, Terzo Municipio di Roma Capitale – una grata metallica sporge in parte dal pavimento, segnalata solo da un nastro bianco e rosso: evidente
la possibilità di inciampare nel bordo sollevato rischiando di farsi male cadendo, specialmente per gli anziani e i disabili. La situazione è stata illustrata in rete da un intervento di Lorella Giribaldi, presidente del Comitato Indipendente Val Melaina, sul relativo gruppo Facebook, informando altresì gli iscritti al gruppo che dello stato di cose è stata messa a conoscenza l’Atac tramite mail, oltre che l’assessore municipale Gianna Le Donne e – verbalmente – una pattuglia della Polizia di Roma Capitale.
Alessandro Pino
(Si ringrazia Lorella Giribaldi per l’immagine)
Giardini della metro Jonio: di fatto off limits a disabili e passeggini – di Alessandro Pino
14 GenGià abitualmente preda dei teppisti che hanno mano libera (come nella sottostante piazza di Val Melaina) grazie alla totale assenza di
sorveglianza, il giardino realizzato sul tetto della stazione Jonio della metropolitana B1 (nel Terzo Municipio della Capitale) conserva inoltre il suo “peccato originale”: di fatto è pressoché inaccessibile a disabili e alle carrozzine dei bambini per la mancanza di un qualsivoglia ausilio meccanico che colleghi il piano del parco con quello della piazza. L’ascensore che collega il parcheggio coperto con i binari infatti non lo serve, pare in ossequio alla normativa vigente, mentre la ripida gradinata sul lato della piazza non è munita di un montascale (che d’altronde si può immaginare sarebbe stato rapidamente messo fuori uso dai vandali). L’unico accesso a raso è quello sulla salita di via del Gran
Paradiso: una salita piuttosto ripida che rende la spinta di un passeggino parecchio faticosa, figurarsi per una sedia a rotelle o un deambulatore. Certo in teoria si potrebbe arrivare in macchina davanti al cancello e sostare per la salita e discesa, ma è un’operazione non brevissima e resa difficoltosa proprio dalla pendenza, dalla limitata larghezza della strada e anche dalla mancanza di uno o due posti auto riservati ai disabili. Si dirà come spesso accade che i problemi
sono altri, ma intanto la situazione è questa, considerando anche che una maggiore frequentazione da parte di una utenza “tranquilla” garantirebbe un minimo di controllo sociale rendendo l’ambiente sfavorevole ai teppisti. Un ultimo appunto: la mancanza di una recinzione del parapetto a strapiombo che scongiuri le cadute per incidenti (o gesti insani) ma anche il semplice precipitare di un pallone da calcio sui passanti una decina di metri più sotto.
Alessandro Pino
Giardini stazione Jonio: ancora teppismo (NUOVE FOTO) – di Alessandro Pino
26 DicGià presi di mira a pochi giorni
dall’inaugurazione grazie anche all’assenza di sorveglianza e alla facilità di accesso dato che i cancelli nelle ore notturne non vengono chiusi, i giardini soprastanti la stazione Jonio della metro B1 (Terzo Municipio di Roma Capitale) sono stati nuovamente oggetto di teppismo la notte tra il 25 e il 26 dicembre: la staccionata che
delimita l’area giochi dei bambini è stata pressochè completamente divelta. Attorno lo spettacolo è il consueto, con le panchine di marmo non più immacolate ma imbrattate di scarabocchi.
Comprensibilmente furibonda e amareggiata Lorella Giribaldi, presidente del Comitato Indipendente Val Melaina che già nei mesi scorsi aveva denunciato la situazione.
Dello stesso tenore lo stato d’animo di una mamma a passeggio coi suoi due bambini: 《Io a questi je darei foco》.
Alessandro Pino
Il parco sopra la stazione Jonio della metro B1: a tre mesi dall’apertura è in condizioni desolanti – di Alessandro Pino
27 Lug
I teppisti hanno già rovinato il giardino anche grazie all’assenza di sorveglianza e di una chiusura notturna
Ad appena tre mesi dall’inaugurazione il giardino pubblico realizzato sulla copertura della stazione Jonio della metro B1 – nel quartiere Val Melaina, Terzo Municipio di Roma Capitale – è già finito preda del più barbaro teppismo: le panchine in marmo bianco e le pareti sono state imbrattate con scarabocchi fatti con lo spray o con pennarelli, ovunque sono sparse bottiglie di birra intere o in frantumi e la staccionata che recintava lo spazio per i più piccoli è stata spezzata e divelta. Senz’altro gli autori di tutto questo hanno avuto mano libera anche grazie al fatto che i cancelli di accesso su via Scarpanto rimangono aperti nelle ore notturne: certo sarebbe sempre possibile scavalcarli vista la totale assenza di vigilanza ma almeno si eviterebbero episodi clamorosi come quello accaduto la notte tra il 25 e il 26 luglio quando dei ragazzi sono entrati nel parco con una vetturetta a motore. Come non bastasse, la vegetazione dell’adiacente area giochi ancora da inaugurare si sta seccando rapidamente, forse perchè qualcosa nel sistema di irrigazione non va. Davanti a uno scenario tanto
desolante il volto di Lorella Giribaldi, presidente del Comitato Indipendente Val Melaina – una che per il quartiere e per il territorio municipale ha dato pure l’anima – è il ritratto dello sconforto: «Il nostro Comitato si è battuto con Roma Metropolitane, con Il Comune, con il Municipio per ottenere un parco per i residenti del quartiere ma vedendolo stasera penso sarebbe stata meglio una spianata di cemento. Noi cittadini non meritiamo nulla, perché finché i cittadini onesti e che rispettano le regole non scendono in piazza e affrontano quegli altri cui non importa nulla del bene comune andrà sempre così». Difficile darle torto: in effetti ci si chiede con rabbia e frustrazione che senso abbia spendersi tanto per il posto in cui si vive e per i propri concittadini se poi i risultati sono questi. Certo che se dopo tre mesi di vita il parco si trova in tali condizioni, di questo passo tra un anno sarà di fatto un luogo malfamato ed evitato proprio dalle famiglie con bambini e dagli anziani che si voleva lo popolassero.
Alessandro Pino
La Polisportiva Tirreno è finalmente tornata a Val Melaina – di Alessandro Pino
31 MagTerminato l’esilio di cinque anni legato ai lavori della metro Jonio con l’inaugurazione del rinnovato campo in erba sintetica – una storia che si intreccia con quella del quartiere
È finalmente tornata a casa nella sede originaria di via del Gran Paradiso la Polisportiva Tirreno – storica squadra di calcio del quartiere Val Melaina – esattamente nel settantesimo anniversario della fondazione e al termine di un esilio durato cinque anni coinciso con i lavori per la adiacente metro Ionio che avevano reso inagibile il campo “Bruno Barbieri”. Cinque anni di spostamenti e vicende societarie che per un periodo avevano addirittura disperso la denominazione e il marchio originali, recuperati grazie alla volontà del presidente Giuseppe Parisi e della dirigenza con in testa il ds Valerio Milana. Lo scorso 30 maggio è stato inaugurato ufficialmente il rinnovato impianto – parte del centro giovanile “Giovanni Battista Scalabrini” della parrocchia del Redentore – con la celebrazione della Messa officiata da Monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana assistito dal parroco Padre Gaetano Saracino, alla quale hanno partecipato numerosi fedeli e autorità: tra i presenti, l’onorevole Antonello Aurigemma del Consiglio Regionale del Lazio, il presidente del Terzo Municipio Paolo Marchionne, il consigliere
municipale Filippo Maria Laguzzi, l’ex consigliere municipale Marco Bentivoglio, gli ingegneri Mannella e Ricci della Salini (società realizzatrice del campo oltre che della stazione), l’ingegner Sciotti di Roma Metropolitane e il comandante Fava della stazione Carabinieri Talenti. Proprio Padre Saracino – volto noto agli spettatori televisivi quale opinionista in trasmissioni di successo – ha parlato di “nuovo corso” e non si può che dargli ragione: durante la cerimonia si è percepita la netta sensazione di un cerchio che si completa, integrandosi nella storia di Val Melaina e iniziando un altro capitolo di un film che racconta la vita di un quartiere, dai primi fotogrammi in bianco e nero (letteralmente, visto che Vittorio De Sica vi ambientò “Ladri di Biciclette”) passando per quelli a colori – con la tragedia di via Ventotene nel 2001 e i lunghi disagi per la costruzione della metropolitana – fino al verde brillante del nuovo campo in erba sintetica, elemento ormai irrinunciabile per attirare i genitori degli allievi della scuola calcio, essendosi persa l’attitudine al fango dei campi di periferia in terra battuta. Proprio con la riattivazione dei corsi è prevista la partecipazione ai campionati Giovanissimi, Esordienti e Allievi in aggiunta a quella consolidata degli adulti al girone C della Prima Categoria.
Alessandro Pino
Smarrite le chiavi degli accessi al giardino sopra la stazione Jonio? – di Alessandro Pino
28 AprSi è avuta notizia che dal 23 aprile – quindi appena due giorni dopo l’inaugurazione della stazione Jonio della metro B1 – i cancelli che dalla salita di via del Gran Paradiso danno accesso al giardino pubblico costruito sul tetto della imponente struttura sono rimasti chiusi forse per lo smarrimento delle chiavi, senza che al 28 mattina del mese (data di estensione di questo articolo) si sia posto rimedio alla situazione. Nel frattempo l’unico ingresso alla zona verde rimasto agibile è stato quello della lunga gradinata dal lato opposto, quello su via Scarpanto.
Già prima dell’apertura della fermata più di qualcuno aveva lamentato la mancanza di un impianto di risalita (scala mobile o ascensore) per raggiungere il terrazzo, giustificata dai responsabili della realizzazione con la difficoltà pratica di tenerle efficienti in quanto posizionate all’aperto e quindi esposte a intemperie e atti di teppismo. Tuttavia il disappunto per tale limite era stato superato dall’apprezzamento verso i prati all’inglese, le panchine in marmo e l’area recintata per i bambini, rimanendo pur sempre raggiungibili in automobile i cancelletti di via del Gran Paradiso, risolvendo in parte il problema di chi ha difficoltà motorie. Poi, dunque, la presunta scomparsa delle chiavi (ma non esiste una copia di riserva?), roba da comiche finali che però non fanno ridere.
Alessandro Pino
Assemblea pubblica in Municipio in vista dell’apertura della stazione Jonio – di Alessandro Pino
21 AprCon l’apertura – prevista per il 21 aprile – della stazione Jonio, capolinea della metropolitana B1, si annuncia una nuova ennesima serie di modifiche alla viabilità e alle linee di autobus che transitano nel quadrante Nord Est della Capitale, ultima tra quelle che negli ultimi anni hanno interessato i quartieri dove man mano veniva realizzata la ferrovia sotterranea.
Quali esattamente però non è stato ancora deciso dagli uffici competenti , se si esclude l’istituzione di tre grandi fermate nei dintorni della nuova stazione: questo è emerso dalla assemblea pubblica tenutasi il 16 aprile nell’aula consiliare di piazza Sempione , quasi si volessero rassicurare i cittadini che temevano di vedersi calare dall’alto nuovi assetti stradali e del trasporto pubblico come in pratica è accaduto in passato. Delegato a esporre la materia è stato come in altre occasioni Fabio Dionisi, presidente della commissione municipale Lavori Pubblici, con brevi interventi del presidente del Terzo Municipio Paolo Marchionne e dell’ingegner Piero Lattanzi di Roma Metropolitane. Per adesso e fino all’estate dunque non ci saranno modifiche, preferendo prima di operare qualunque intervento una osservazione di quali saranno effettivamente i flussi di passeggeri nei prossimi due mesi e regolarsi in base ad essi. Nell’immediato dunque le uniche novità consisteranno – oltre all’apertura del parcheggio multipiano da 250 posti soprastante la stazione, tariffato come le altre aree di sosta gestite dall’Atac – in tre fermate che raggrupperanno le linee di altrettante direttrici: una su via Isole Curzolane all’altezza di via Scarpanto per gli autobus che percorrono via Monte Cervialto, una su via di Val Melaina di fronte alla stazione per quelli che raggiungono Porta di Roma e una sul viale Ionio per quelli legati a via Ojetti e alla zona di Casal Boccone. Proprio sul lato viale Ionio si trova uno dei due ingressi della stazione che in un primo momento però rimarrà chiuso a causa di intoppi amministrativi che hanno ritardato il completamento di alcuni lavori nell’area ad esso adiacente, quindi si entrerà solo da via Scarpanto. Sono stati previsti accessi per i disabili al piano binari e al giardino realizzato in cima alla struttura; in questo caso sono state espresse perplessità da alcuni dei partecipanti all’assemblea perché l’ingresso dell’area verde si trova comunque si trova in cima a un’altura senza strumenti meccanici di risalita. La risposta dell’ingegnere di Roma Metropolitane è stata che impianti del genere all’aperto sono sempre di onerosa manutenzione anche per l’azione dei teppisti. Chiaro che nel quadro generale conti maggiormente l’apertura della stazione vera e propria rispetto al giardino che si può considerare un accessorio; rimane il fatto però che nel panorama italiano e romano in particolare si continua a rimanere sotto scacco dei barbari che vengono considerati un male inevitabile contro il quale non va mosso un dito, al punto che reati come il danneggiamento o l’attentato alla sicurezza dei trasporti sono considerati “tenui” in base alla recente riforma delle misure cautelari. Altra preoccupazione espressa dai cittadini partecipanti è stata quella sullo smaltimento dei materiali di cantiere presenti nella zona e nel parco delle Valli; è stata data rassicurazione che tutto verrà asportato dal costruttore come previsto dal contratto. Per quanto riguarda la sosta nelle vie intorno alla stazione, infine, per il momento continuerà a essere gratuita a differenza di quanto accade attorno alla fermata di Conca d’Oro dove in alcune strade è a pagamento.
Alessandro Pino
Roma Capitale: il presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli a Serpentara Tv
20 AprE’ stata una delle puntante più belle tra le trenta andate in web fino ad ora, quella del 18 aprile. A Serpentara TV, il talk show dalla scenografia minimalista condotto dalla giornalista Luciana Miocchi, divenuto in breve tempo un punto di riferimento per l’informazione locale, il presidente del Municipio Cristiano Bonelli – Pdl – e il vice presidente del consiglio municipale Riccardo Corbucci – Pd – si sono fronteggiati sui grandi cambi di destinazione d’uso richiesti nel IV Municipio, quelli di Piazza Minucciano e di Casal Boccone, passando per la delibera 218 e tutto quel che ne conseguì.
Purtroppo, per un problema tecnico del server, assolutamente indipendente dalla volontà di Serpentara Web Tv, la diretta streaming è andata benissimo, con punte di ascolto che han fatto segnare il record per la trasmissione, ma la registrazione non è rimasta negli archivi di livestream e la questione pare sia assolutamente irrecuperabile.
A imperitura documentazione rimarranno soltanto le foto scattate da Alessandro Pino, che sembra avere come unico obiettivo quello di cogliere la conduttrice nelle sue espressioni più buffe. In questo caso, anzicchè i soliti accidenti ha riscosso sentiti ringraziamenti da parte della direzione, che altrimenti non avrebbe avuto come riparare almeno in parte.
I due protagonisti, entrambi in gran forma d’eloquio, si sono confrontati abilmente, quasi un anticipo di campagna elettorale, ma non nel senso brutto che il termine sembra abbia assunto ultimamente. Senza dubbio è stato un dialogo pubblico tra due degli esponenti di maggior carisma presenti sul territorio, che non hanno perso occasione per punzecchiarsi a vicenda.
Argomento principale della serata è stata l’intensa cementificazione di cui è oggetto il territorio del Quarto, con particolare attenzione alle zone di Casal Boccone e piazza Minucciano. Bonelli ha rivendicato per il centro destra la contrarietà di lunga data alle urbanizzazioni che stanno letteralmente cancellando le aree verdi nel quadrante nord est della città. Corbucci non ha potuto negare che i piani regolatori in forza dei quali ciò avviene fossero espressione di una parte politica da cui egli stesso proviene – al netto dei mutamenti di nome – ma ne ha preso le distanze ponendo l’accento sulle persone, ricordando al proposito che le decisioni sono state prese da altri in altre epoche.
Si è parlato in particolare della seduta del consiglio prevista per il giorno dopo, che avrebbe avuto come odg proprio il parere che il Municipio sarebbe stato chiamato ad esprimere sul cambio di destinazione d’uso richiesto per il piano di zona di Casal Boccone. Parere, per espressa ammissione del presidente, non vincolante per l’assise capitolina ma avente comunque un peso politico.
Parlando di milioni di metri cubi già arrivati, in arrivo o pronosticati, la conduttrice ha richiamato il controverso prolungamento della metro B1, il cui finanziamento è legato a cospicue valorizzazioni immobiliari che sarebbero un’ultimo colpo di spugna sul poco verde rimasto. Prudente sul tema la posizione del presidente del Municipio, secondo il quale la metropolitana serve ed è voluta dalla maggioranza della popolazione ma occorre trovare un punto di equilibrio riducendo le cubature previste, trasformando magari alcuni tratti portandoli in superfice e allungando il percorso fino oltre il raccordo anulare.
Numerose sono state le domande poste dai webspettatori ai due amministratori che non si sono sottratti ma anzi, hanno proposto loro stessi altri argomenti che non è stato possibile trattare essendo stato sforato ampiamente il tempo a disposizione.
AP & LM
Conca d’Oro: cade l’ultimo diaframma in stazione. L’apertura a fine anno, forse
22 FebE’ caduto stamattina l’ultimo diaframma nella stazione Conca d’Oro della linea metro B1, alla presenza tra gli altri dell’assessore alla mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma e dei vertici di Roma Metropolitane, compreso l’ad Federico Bortoli protagonista nella serata di ieri a causa di dimissioni date e poi ritirate dopo un vertice con il Sindaco Alemanno a cui ha partecipato lo stesso Aurigemma, richiamato in fretta e furia mentre partecipava all’evento per la presentazione della mozione “un cambiamento per Roma” da lui stesso promossa, alla centrale Montemartini, in via Ostiense.
Per il governo municipale erano presenti l’assessore Antonino Rizzo, i consiglieri Giordana Petrella e Stefano Ripanucci in rappresentanza della maggioranza. Per l’opposizione il vice presidente del consiglio Riccardo Corbucci, i consiglieri Fabio Dionisi e Paolo Marchionne , tutti Pd.
Si prevede che la stazione, capolinea provvisorio della tratta che verrà prolungata fino a Bufalotta, possa aprire nel giro di poco meno di un anno.
Luciana Miocchi
Primo agosto in Municipio per la questione Metro B1
3 AgoNonostante la richiesta di spostarla a settembre, l’audizione dell’assessore alla mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma, si è tenuta regolarmente il primo agosto. Insieme a lui tecnici e dirigenti di Roma Metropolitane. Assente il presidente del Municipio Cristiano Bonelli, che ha lasciato delega a rappresentarlo al suo vice Pierleoni, per ben dieci giorni. Qualcuno dei consiglieri di opposizione ha voluto vedere in questo un modo per defilarsi dallo scontro con l’Assessore, ché tra i due sono volati più volte dei comunicati stampa diplomaticamente mordaci.
Numerosi cittadini e comitati seduti tra il pubblico.
Imprevisto prevedibile, la presenza del giornalista Enrico Pazzi che alcuni giorni prima aveva già messo sulla sua testata online la registrazione dell’ultima seduta consiliare e tempo addietro anche una dell’aula Giulio Cesare, quando svelò il segreto di pulcinella della malapratica dei consiglieri “pianisti”. Il suo atto di registrare nuovamente la seduta non è stato accettato dalla presidenza del consiglio e per un po’ la seduta è stata sospesa e lui allontanato dai Carabinieri. In merito a questo episodio si tornerà con un post specifico.
Interessante è stata la spiegazione del finanziamento della costruzione della metro B1 e del perché si è deciso di cambiare tracciato.
Dagli studi di fattibilità effettuati, la fermata “val Melaina” avrebbe comportato difficoltà a causa di un’autorimessa e dello scavo al centro della strada. Mentre a “monte Cervialto” il tracciato sarebbe finito sotto due palazzi e un’autorimessa in costruzione. In entrambi i casi, per tutti ci sarebbero state delle difficoltà statiche. Per “Serpentara”, prevista come nodo di scambio, il prg aveva diminuito sensibilmente lo spazio a disposizione, non più sufficiente. Al contrario, “Bufalotta” era stata pensata in una area vicino ad un parco e “Mosca” si presentava bene riguardo la vicinanza dell’uscita sul Gra, utilizzabile senza rifacimenti. Secondo il tecnico di Roma Metropolitane, il nuovo tracciato ha un impatto minore e gli studi condotti prevedono un flusso di utenza maggiore.
Dal pubblico è arrivata l’obiezione che essendoci meno difficoltà costruttive perché ci sono meno case nell’area prescelta non si spiega come possa essere possibile un afflusso maggiore di utenti. Al che il tecnico ha spiegato che il “nuovo tracciato presenta delle aree libere da poter utilizzare come cubature da costruzione”. Qui sono cominciati i rumoreggiamenti, proseguiti al momento della rivelazione che due delle stazioni della B1 sarebbero state costruite con il rilascio di 110.000 mq di cubature a stazione, più altri 110.000 in aree di riserva previste già per l’housing sociale. In questo caso specifico, le aree destinate ad housing sociale verrebbero vendute per il 40% dal proprietario direttamente con tale scopo, ma il restante 60% di quando previsto dal bando verrebbe rimesso sul mercato, venduto dal Comune agli stessi costruttori che possono edificare senza i vincoli previsti dal progetto housing, in aree che altrimenti non sarebbero state utilizzabili, come ad esempio nel caso di terreni agricoli. Un modo per agirare il prg, insomma. Non si conosce allo stato dove verrebbero localizzati questi nuovi metri cubi di costruzioni, sempre all’interno del territorio comunale. In pratica, si tratterebbe di accettare a scatola chiusa le aree di riserva, incrociando le dita nella speranza che non ricadano tutte nel territorio del IV Municipio. Per completezza di informazione bisogna richiamare il fatto che le cubature previste dal piano dell’housing sociale verranno realizzate comunque, sia che il progetto B1 venga realizzato o meno. Con un piccolo particolare che potrebbe fare la differenza, però. Nel caso B1, le abitazioni a prezzo sociale vengono decurtate drasticamente del 60%, regalando la possibilità ai costruttori di edificare in zone precluse altrimenti e di vendere a prezzo di mercato.
Infine, dopo la valorizzazione mobiliare, potrebbe comunque rimanere una parte di costo scoperto, che sarebbe da finanziare con un mutuo acceso dal Comune.
L’assessore Aurigemma ha inteso poi specificare che la realizzazione della metro non rientra nella tipologia del project financing ma trattasi di valorizzazione immobiliare e che è dato conoscere ancora le cifre assolute e i dettagli tecnici perché il bando per il reperimento delle aree da destinare ad housing sociale è ancora in corso.
Alcuni cittadini hanno contestato cifre e numeri, cubature paventate e costi stimati, in aperto contrasto con quanto riferito fin qui nelle vari sedi ed incontri, non ultimo anche con quanto indicato nel sondaggio promosso dal Municipio e pubblicato dal periodico Di.re., quando si è sempre parlato di alcuni milioni invece di alcune centinaia di migliaia di mc. In effetti, gli uffici intervenuti hanno preferito schivare la domanda su quanto corrisponderebbero in metri cubi i 110.000 metri quadrati a stazione dichiarati come costi. Potrebbe sembrare conveniente, quasi a costo zero. Si è parlato di un 330.000 mc, ma questo sarebbe vero se si trattasse di costruzioni alte tre metri, cioè un solo piano. In genere i palazzi ne hanno almeno tre o quattro. Ipotizzando un’altezza di quattro piani, cioè 12 metri, ecco che si arriva ad una stima di circa 4 milioni di metri cubi. La questione insomma, è ancora lontana dall’essere ben chiarita.
Appuntamento a Settembre con altre audizioni pubbliche, in applicazione del principio della concertazione.