È ormai da parecchi giorni che uno dei due semafori che a Settebagni regolano l’immissione sul Raccordo Salario si trova non solo con il gruppo delle lanterne storto e quindi poco visibile – fatto che si verifica di frequente a causa del vento – ma per giunta con la lampada del “verde” spenta. Può sembrare un guasto da poco – sarebbe ovviamente più grave se ad essere fulminato fosse il “rosso” – ma nella sua banalità crea un certo disagio: l’incrocio interessato è molto trafficato a tutte le ore ed è naturale che i conducenti cerchino di sfruttare il segnale di via libera fino all’ultimo secondo disponibile, onde evitare di attendere il completamento di un’altra sequenza di luci. Con la lampadina del “verde” fuori servizio la percezione del via libera non è immediata e in molti lasciano trascorrere attimi che in tempi di carburanti alle stelle (e forse anche di accresciuto stress) possono essere vissuti come uno spreco intollerabile di tempo e denaro. Da qui le salve di clacson che puntualmente risuonano quando chi si trova davanti si attarda a ripartire non vedendo la luce verde accesa. Considerando la probabilità che da quell’incrocio si lasci il quartiere per iniziare una giornata di impegni, è auspicabile evitare di farlo già carichi di nervosismo, condizione favorita al contrario proprio da una discussione per motivi di viabilità. Un semaforo funzionante magari non basta a cambiare la vita ma aiuta, come nella pubblicità delle caramelle.
Alessandro Pino
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