
[ROMA] Ci sono tre arresti per l’omicidio a colpi di pistola avvenuto in strada tra Casal de’ Pazzi e Ponte Mammolo nel marzo dello scorso anno.
A venire ucciso in via Francesco Selmi fu un romeno, raggiunto da due uomini a bordo di una moto di grossa cilindrata, uno dei quali esplose due colpi di pistola, colpendolo mortalmente al torace e a un fianco.
In manette sono finiti un ventisettenne di origini rom ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, con numerosi precedenti per reati di natura predatoria e per detenzione di armi da fuoco, appartenente a una famiglia dimorante presso l’insediamento abusivo di Ponte Mammolo; un trentasettenne romano con precedenti sospettato di aver guidato la moto usata per l’agguato e che sarebbe stato ingaggiato appositamente per la sua capacità di guidare mezzi di grossa cilindrata dileguandosi velocemente nel traffico; un ventinovenne italiano incensurato e insospettabile che avrebbe fatto da “specchiettista” al commando, in pratica garantendo al gruppo di fuoco la presenza certa del loro bersaglio sul luogo, dando così il via all’esecuzione e scappando subito dopo.
A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica sono stati i Carabinieri della Compagnia di Roma Monte Sacro dopo indagini condotte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, esame dei tabulati telefonici e servizi di osservazione, pedinamento e controllo che hanno portato anche alla scoperta di un locale adibito a laboratorio per modificare armi da soft air in modo da renderle in grado di sparare proiettili veri anziché pallini di plastica.
Il movente dell’omicidio sembrerebbe essere un vecchio litigio tra alcuni dei membri della famiglia del ventisettenne e la vittima.
A cura di Alessandro Pino
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