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Due americani in manette per l’omicidio del Vice brigadiere Mario Cerciello Rega – di Alessandro Pino

27 Lug

[Roma] Due diciannovenni americani sono stati arrestati per il brutale omicidio del Vice brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, avvenuto la notte del 26 luglio in pieno centro a Prati. Nella nottata appena trascorsa, infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla locale Procura della Repubblica a carico dei due giovani statunitensi per il reato di omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione.

L’indagine, iniziata la notte precedente immediatamente dopo l’aggressione mortale ai danni del Vice brigadiere Rega, è proseguita senza sosta mediante la visione delle immagini di video sorveglianza e gli interrogatori di testimoni, consentendo agli inquirenti del Nucleo Investigativo capitolino di individuare i due responsabili dell’efferato delitto all’interno di un albergo romano, già pronti per lasciare il territorio nazionale. Nel corso della perquisizione della camera occupata dai due fermati, è stata rinvenuta e sequestrata l’arma del delitto, un coltello di notevoli dimensioni abilmente nascosto dietro ad un pannello a sospensione del soffitto, nonché gli abiti indossati durante la commissione del reato. I due, una volta in caserma, sono stati interrogati dai Carabinieri sotto la direzione dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma. Di fronte a prove schiaccianti, hanno confessato i loro addebiti.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Le indagini hanno consentito di accertare che poco prima dell’omicidio, i due giovani statunitensi avevano sottratto uno zaino ad un cittadino italiano – a quanto si dice uno spacciatore di droga o che comunque avrebbe indicato loro un pusher da cui sarebbero stati truffati con la vendita di merce priva di effetti stupefacenti – minacciandolo nel corso di una telefonata di non restituirglielo se non dietro la corresponsione di 100 euro ed un grammo di cocaina. Successivamente i Carabinieri, contattati dalla vittima che aveva denunciato l’accaduto, si sono presentati all’appuntamento per bloccare i malfattori che nonostante i militari si fossero qualificati quali appartenenti all’Arma non hanno esitato ad ingaggiare una colluttazione, culminata nel ferimento mortale del Vice brigadiere.

I fermati sono stati tradotti presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sembrerebbe smentita dunque l’ipotesi circolata in un primo momento secondo cui la vittima era stata accoltellata da un africano.
Alessandro Pino

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