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Terzo Municipio di Roma Capitale: “Festa delle Codine” per tanti piccoli amici che aspettano solo voi – di Alessandro Pino

15 Giu

La “Festa delle Codine” è una iniziativa che si tiene due volte l’anno (con una edizione estiva e una invernale) presso il Rifugio delle Code Felici, piccolo canile – ospita una cinquantina di DSC_0905animali salvati dalla strada – gestito dai volontari di una onlus che si trova da circa trent’anni nei pressi della zona oggi conosciuta come Porta di Roma, nel territorio del Terzo Municipio di Roma Capitale. Lo scorso 14 giugno l’appuntamento si è ripetuto e la struttura ha accolto i visitatori con un ricco e variopinto buffet sia dolce che salato, intrattenimento e animazione specie per i più piccoli (si è esibito un prestigiatore mentre venivano svolte prove di tiro con l’arco e ad aria compressa), una esposizione di oggetti di artigianato e una pesca. Tutto questo ovviamente al fine di reperire fondi e materiali per il funzionamento DSC_0899 del Rifugio  -anche tramite adozioni a distanza – e farlo conoscere specialmente a chi non ha mai avuto il coraggio di andare in un canile, esperienza sempre toccante: seppure accudite con amorevole dedizione, si rimane immancabilmente colpiti vedere tante creature avvicinarsi alle reti DSC_0893quando passano i visitatori, alcune in modo festoso, altre in maniera più aggressiva  che fa immaginare cosa possano avere subìto in passato prima di arrivare al Rifugio. Ma i cani che probabilmente lasciano maggiormente il segno nel visitatore sono quelli più diffidenti, che se ne rimangono in disparte mentre gli altri cercano invece di farsi notare. Per chi vuole saperne di più ed eventualmente visitare il Rifugio delle Code Felici ci sono il sito http://www.codefelici.org e anche una pagina Facebook.

Alessandro Pino

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Tra i cittadini per “Roma Chiama 88.100” : che ne pensate di Mafia Capitale e…se Marino si dimettesse? – di Alessandro Pino

15 Giu

Romachiama copertinaChe cosa ne pensano i cittadini romani dell’ultima tornata di arresti – assolutamente bipartisan – relativa all’inchiesta sulla cosiddetta “Mafia Capitale”, calderone ribollente e maleodorante dal quale sta uscendo letteralmente di tutto? E cosa farebbero se il sindaco di Roma Ignazio Marino decidesse di dimettersi? E in tal caso chi vorrebbero sulla poltrona di primo cittadino della Capitale? Sono le domande poste in un servizio andato in onda durante una puntata di RomaChiama 88.100, trasmissione radiofonica di approfondimento sulle vicende politiche e di attualità capitoline condotta dal giornalista Enrico Pazzi. Ovviamente le interviste sono state effettuate senza un campionamento scientifico ma si è cercato comunque di rendere varia l’estrazione sociale e culturale degli intervistati al fine di rendere l’idea dell’aria che tira in città:  le risposte alla prima domanda erano abbastanza scontate, avendo espresso la maggioranza delle persone il proprio sdegno (“schifo” è stata la parola più usata, a voler esser precisi) per il disastroso panorama emerso dall’inchiesta e che in un certo modo era intuibile dai più ancor prima che fosse ufficializzato dalle carte giudiziarie. Del resto occorre considerare che nessuno o quasi esprimerebbe ai microfoni di una radio – seppure in forma anonima –  il proprio consenso nei confronti del sistema delinquenziale raffigurato dalle accuse. Dalla seconda domanda è emerso un ben scarso consenso nei confronti dell’attuale sindaco di Roma, visto che per la stragrande maggioranza le dimissioni di Ignazio Marino sarebbero un bene e più di qualcuno si è spinto a dichiarare che festeggerebbe, ma è doveroso ricordare che ci sono state delle elezioni e qualcuno lo avrà pur votato: sembra quasi quando si parla del festival di San Remo, che nessuno ammette di guardare ma alla fine è seguito da molti. La sorpresa vera è stata invece la popolarità raggiunta – piaccia o meno – da Matteo Salvini, indicato in più casi, tra cui quello di una intervistata dal chiaro accento dell’est Europa, come ideale successore di Marino: si tratta certo di fantapolitica, ma ascoltare che una parte del pubblico propone il segretario della Lega Nord come sindaco di Roma – circostanza semplicemente impensabile fino a poco tempo fa – dovrebbe indurre a una seria riflessione.

Alessandro Pino