
[L’AQUILA] Era diventato celebre e ricercato dai giornalisti dopo essere apparso nel docufilm Draquila di Sabina Guzzanti in cui raccontava l’ostinazione con cui aveva voluto rimanere ad abitare nella sua casa dopo il terremoto del 2009 nonostante le insistenze della Protezione Civile, tra i suoi libri e gli amati gattini, vivendo praticamente da solo in una città deserta.
É mancato all’età di novantadue anni il professor Raffaele Colapietra, eminente storico aquilano; era stato docente di Storia moderna all’Università di Salerno fino al 1990, autore di numerosi saggi di storia sociale, sulle classi dirigenti meridionali nell’età moderna e contemporanea, sulla Napoli vicereale e su Masaniello oltre che di una ponderosa biografia politica di Benedetto Croce e naturalmente di scritti sulla sua città, ai cui abitanti comunque non risparmiava critiche, specialmente alla stragrande maggioranza che dopo il terremoto aveva accettato il trasferimento in massa negli insediamenti appositamente realizzati sul territorio circostante il capoluogo abruzzese.
Proprio della sua esperienza da abitante solitario della città ferita ci parlò quando lo incontrammo ormai più di dieci anni or sono, confermando la personalità di ruvido intellettuale emersa dall’intervista cinematografica.
Alessandro Pino e Luciana Miocchi
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