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Cristina Stillitano vince il premio Amazon Storyteller con le Inchieste del commissario Clodoveo

12 Nov

Il sospetto che con Cristina Stillitano fosse nata una stella del romanzo giallo all’italiana lo avevamo lanciato subito, fin dall’uscita qualche anno fa del suo primo libro con protagonista il commissario Agostino Clodoveo, poliziotto nella Roma anni Cinquanta: da allora il favore del pubblico è stato crescente, convalidato dai numerico delle vendite ed è arrivata in questi giorni la definitiva consacrazione del successo, suggellato dalla vittoria ad Amazon Storyteller 2021, iniziativa dedicata alla produzione di nuove opere letterarie autopubblicate da autori indipendenti, giunta alla seconda edizione. Cristina Stillitano ha vinto Amazon Storyteller con “Andrai Tornerai Non Morirai”, terzo volume delle Inchieste di Clodoveo dopo “La donna a metà” e il capostipite “Cuore di passero ha la morte”.

La scrittrice e giornalista romana commenta così la vittoria: «È una grandissima emozione aver vinto questo concorso e averlo fatto con un libro davvero speciale per me.
“Andrai Tornerai Non Morirai” è un giallo ma contiene anche tantissimi e preziosi ricordi della mia famiglia e vere e proprie chicche di memoria affidatemi dai lettori.
Mi ha fatto piacere che la giuria, nella sua motivazione, abbia fatto cenno anche alla maturità e qualità della scrittura, che cerco di curare con profonda determinazione. Convinta che la parola giusta, piena di senso, forte nella sua precisa emozione, possa ‘scardinare’ la porta di ognuno di noi.
Questo, naturalmente, se è accompagnata dalla verità e credibilità dei personaggi. Ecco, questo riconoscimento mi riempie di gioia perché conferma che il mondo del commissario Clodoveo è vivo e trasmette emozioni. Sono particolarmente grata anche del riferimento all’ambientazione “descritta in maniera cinematografica” perché è così che nascono le storie di Clodoveo, proprio come un film: questo commissario grande e grosso appare d’incanto sullo schermo della mia fantasia e non mi resta che guardarlo alle prese con terribili delitti e guai di ogni genere. Il resto viene da sé, basta trascrivere questo film, con la più umile precisione».

E a proposito di film, adesso manca solo da avverare un’altra previsione formulata a suo tempo da chi scrive: la trasposizione cinematografica o televisiva delle inchieste di Clodoveo, che sembrano avere tutte le caratteristiche per il salto dalla carta all’immagine. Chissà…

(A cura di Alessandro Pino)

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“Cuore di passero ha la morte”: con Cristina Stillitano torna il giallo italiano anni Cinquanta – di Alessandro Pino

9 Nov

È in distribuzione nelle principali edicole della Capitale – dopo l’iniziale lancio in forma digitale su Amazon – “Cuore di passero ha la morte”, romanzo giallo firmato dalla giornalista Cristina Stillitano, un passato di professionista alla Agenzia Giornalistica Italia, una laurea con lode (Scienze politiche) in tasca e oggi mamma a tempo pieno. Un poliziesco all’italiana che più non si può, anzi alla romana, essendo ambientato in una Roma primaverile di inizio anni Cinquanta la cui bonaria genuinità viene sconvolta da una catena di feroci omicidi che gettano nel terrore i cittadini e sui quali è chiamato a investigare la corpulenta e apparentemente impacciata figura del commissario Agostino Clodoveo: inizia così una lunga e inquietante partita disseminata di colpi di scena contro una mente criminale tanto misteriosa e raffinata quanto brutale e spietata. Oltre quattrocento pagine di volume che però scorrono rapidamente, intrigati nel seguire la scia di sangue che si allunga tra le vie di una Roma oggi pressoché estinta: «Gli anni Cinquanta sono un periodo che mi ha sempre affascinato, sono quelli in cui avrei voluto vivere – afferma Cristina Stillitano, che in realtà è poco più che quarantenne. E poi c’erano i racconti di mio padre: la domenica, quand’ero bambina, passeggiavamo assieme nella zona delle Medaglie d’Oro, lì i suoi ricordi ricreavano un fantastico mondo di personaggi dal nome buffo, giochi di strada, parole e usanze ormai dimenticate. Quel tempo un po’ sgangherato ma pieno di promesse che è stato il dopoguerra italiano. Clodoveo è figlio di quel tempo, anche la via dove abita (via Barzellotti, all’epoca della finzione ai confini della campagna, oggi pieno Trionfale, ndr) è quella dove è cresciuto mio padre». Il libro, come detto, si lascia leggere piacevolmente e se per l’autrice non c’è un legame diretto con il lavoro di giornalista, si vede eccome con l’attività di scrivere, con la creatività, il racconto, la fantasia «che sono il filo conduttore della mia esistenza» e con la passione della Stillitano per i gialli: «Da ragazzina ero innamorata di Maigret (il celebre commissario dei romanzi di Simenon), Clodoveo un po’ si ispira a lui, ad esempio nella stazza e nel carattere rude». Voltando l’ultima pagina si assapora il retrogusto di un intreccio preciso ma capace di sorprendere ripetutamente il lettore, inserito sullo sfondo di una ricostruzione storica coinvolgente e accurata e che vedremmo bene anche trasposto in forma di sceneggiatura televisiva; rimane anche un po’ di amarezza per doversi congedare – ormai affezionati – dal commissario Clodoveo, personaggio ideato durante una vacanza in Austria della Stillitano con il marito – il noto avvocato Valerio Cutonilli – e sviluppato poi durante i nove mesi in cui aspettavano il piccolo Lorenzo (“un periodo pieno di grazia, di amore e di creatività”). Ma a quanto pare il distacco del pubblico (che già acclama l’autrice come “la nuova Agatha Christie italiana”) da questo nuovo poliziotto letterario non sarà definitivo: «Clodoveo tornerà – promette Cristina Stillitano – non potrei fare a meno di lui e degli altri miei amici immaginari. Ho già in mente una seconda puntata ambientata poco dopo, quando arriva la televisione in Italia; in questo modo cercheremo di far rivivere anche la storia e il folclore del nostro Paese».

Alessandro Pino