Archivio | settembre, 2011

Cambia il percorso della linea Atac 302 a Settebagni – di Alessandro Pino

29 Set

Le paline indicano il ripristino del vecchio itinerario dentro il quartiere ma il primo giorno nessuno ne sa nulla Probabili cambiamenti nel tragitto della linea Atac 302 a Settebagni. Martedi mattina le indicazioni di percorso sulle paline delle fermate sul tratto della Salaria che passa nel quartiere sono state integrate con dei piccoli cartelli rotondi. Quello della prima fermata arrivando da Roma presentava la dicitura “transita in via delle Lucarie direzione Salaria”. Quello presente al capolinea vicino via Piombino invece informava che la linea “transita in via Salaria”. Sembrerebbe dunque che sia stato ripristinato l’itinerario che veniva compiuto fino a pochi mesi fa, quando il capolinea era di fronte alla stazione dei Carabinieri e il transito nella parte collinare di Settebagni avveniva all’ingresso nella borgata provenendo da Grottarossa. Per tutto il giorno però le vetture hanno compiuto il percorso abituale dato che gli autisti non avevano ricevuto disposizioni al riguardo né erano a conoscenza di variazioni. Forse si dovrà aspettare qualche giorno affinché il cambio venga attuato. Sembrerebbe comunque che siano state prese in considerazione le lamentele di quei residenti che non apprezzarono la decisione dell’Atac di far effettuare il giro della collina solo dopo la sosta e la partenza per Roma, presa contestualmente allo spostamento del capolinea oltre l’ultimo sottovia ferroviario.

Alessandro Pino

chiude la BMW a Settebagni

28 Set

Da fonti sindacali si apprende che lo stabilimento Bmw di via Salaria, causa crisi, verrà dismesso. Circa quaranta dipendente verranno posti in cassa integrazione. In zona sono ancora in via di completamento i lavori per la realizzazione del nuovo show-room della Citroen, in quello che è ormai un polo importantissimo nella vendita delle auto. A settebagni sono infatti presenti i maggiori marchi, anche di lusso quali Lamborghini e Infiniti.

Castel Giubileo vuole la svolta a sinistra verso Settebagni

23 Set

Lunedì sera è stata la prima volta. Per attirare l’attenzione delle istituzioni, più di un centinaio di residenti hanno rallentato il traffico sulla via salaria, al semaforo sull’incrocio su via Grottazzolina.  Insieme, pacificamente, persone anche molto distanti dal punto di vista politico e che non molto spesso trovano  occasioni per andare d’accordo.  Sulle strisce pedonali infatti, erano presenti esponenti politici dell’uno e dell’altro schieramento, abitanti da sempre nel quartiere. Indizio che la questione è particolarmente sentita. Si tratta dell’iniziativa dei dipartimenti dei lavori pubblici, il cui assessore è Fabrizio Ghera  e mobilità di Roma Capitale, assessore Antonello Aurigemma,  che modifica la viabilità interna al quartiere stretto tra il Gra, la salaria e il Tevere, cambiando radicalmente il modo di raggiungere Settebagni ed i servizi più vicini, come l’ufficio postale, la caserma dei carabinieri, della polizia stradale, i supermercati e le banche. Con l’istallazione di un nuovo semaforo, costo stimato 100.000 euro, che consente la svolta dalla via salaria in via Grottazzolina provenendo da Roma, viene esclusa la possibilità della svolta da via Grottazzolina in direzione Settebagni come attualmente è. I lavori iniziati in questi giorni corrispondono ad una precisa richiesta, legittimamente inoltrata ben quattro anni fa, caldeggiata dalla proprietà di un albergo e da alcuni residenti. Gli odierni dissenzienti non sono d’accordo con la decisione adottata perché ritengono di dover fare un giro troppo lungo rispetto a prima e lamentano di non essere stati coinvolti nella scelta delle possibili soluzioni né dei progetti alternativi. Sul posto, per tre sere, volanti di carabinieri, polizia e vigili urbani nonchè il presidente del Municipio Cristiano Bonelli,  che, intervenuto per ascoltare le richieste dei cittadini ha preso l’impegno di ottenere il temporaneo blocco dei lavori,  almeno fino  quando non avesse ottenuto delle risposte dagli assessorati competenti. Mercoledì 21, durante il terzo giorno di appuntamenti al semaforo,  il segretario del Sindaco, delegato da Alemanno ha dato disposizione alle ditte appaltatrici di sospendere i lavori ed ha comunicato l’invito alle parti a presentarsi il 23 mattina, venerdì, in Campidoglio, per partecipare ad un tavolo di discussione per cercare una soluzione soddisfacente dei vari interessi. Poco prima dell’appuntamento però, questo è stato rinviato a martedì 27 ma il pullman che era stato organizzato per arrivare in Comune è partito ugualmente, con l’obiettivo di protestare nella piazza progettata da Michelangelo.

La situazione comincia a diventare bollente. Prima dell’intervento del delegato del Sindaco, una trentina di persone a favore del nuovo assetto si erano radunate nei pressi dell’edicola ma, essendo il quartiere nato da iniziativa spontanea, è un pò difficile passare inosservati, come un nuovo pesce in un acquario. Tutti conoscono tutti ed immediatamente è partito il tam tam perchè pare che della trentina solo un paio fossero del posto, gli altri sono stati indicati dai residenti come intervenuti da fuori ed alle prime discussioni si sono defilati. L’assessore ai lavori pubblici del XIX Municipio (Aurelio, Trionfale, Prima Valle), Ferdinando Di Giamberardino è intervenuto perchè “richiesto dai residenti” ma è andato via poco dopo, perchè è stato contestato dai molti che gli hanno fatto notare che, al contrario di lui,  il Presidente Bonelli, Pdl, Riccardo Corbucci, vice presidente del consiglio municipale, Pd, nonchè i residenti Marco Baldinelli, attivista Pdl e Silvia di Stefano, presidente del circolo Pd del quartiere, erano presenti dal primo giorno e lo sono stati sempre. Ed ancora,  il mini Sindaco di Monte Sacro si rammarica che una decisione di così grande impatto per la vita del quartiere non sia stata presa in maniera partecipata. A dire la verità, una riunione ci fu, qualche tempo fa. Venne interrotta bruscamente dalle proteste, quando alcuni residenti intervenuti all’assemblea si convinsero di stare assistendo ad una illustrazione dei lavori che sarebbero stati eseguiti anzichè ad una consultazione nella quale scegliere tra le diverse ipotesi.

L’unica certezza è che al momento, per un semplice problema di miglioramento della viabilità, stanno scendendo in campo un bel pò di pezzi da novanta.

Luciana Miocchi

L’Acea sospende la fornitura idrica e le scuole a Settebagni restano chiuse senza preavviso

22 Set

( scritto alle ore 8.45 di lunedì 19)

Gli annunci lasciati di sabato e nessuno può comunicare le decisioni alle famiglie e agli operatori

Come al solito si provvede alla bell’e meglio

I lavori per il potenziamento della rete idrica tra Castel Giubileo e Settebagni, resisi necessari dopo l’apertura del nuovo quartiere di Porta di Roma erano ormai improcrastinabili. Nella parti più alte l’acqua ormai arrivava a fasi alterne. Sabato 17 alcuni volantini affissi da Acea avvertono della sospensione della fornitura idrica nel giorno 19. Cominciano le consultazioni tra chi ha figli che frequentano le scuole di via dello Scalo di Settebagni, ma senza riuscire a sapere nulla. Al lunedì mattina non si ottengono notizie certe fino alle 8.00, allorquando si scopre che si, l’edificio è inagibile per mancanza di acqua perciò rimarrà chiuso. Peccato che i ragazzi che usufruiscono del trasporto scolastico siano stati presi in carico regolarmente, perché i responsabili del servizio alle 7,30 risultavano a conoscenza della notizia ma non delle decisioni della scuola in merito. Anche alcune maestre si presentano ai cancelli. Rimane lo sconcerto nel dover pensare che un evento di tale portata non sia stato programmato prima di sabato mattina, perché altrimenti nessuno avrebbe tenuto conto dei disagi che si provocano non provvedendo alle comunicazioni in tempo utile. Chi non era ancora andato al lavoro ha potuto provvedere – in proprio – a telefonare non appena la scuola ha aperto i battenti, così da trovarsi soltanto, si fa per dire, ad affrontare il problema di dove lasciare i figli, ché gli edifici di via dello scalo di Settebagni non ospitano soltanto i ragazzi delle medie, peraltro minorenni anche loro, ma anche le primarie e la scuola dell’infanzia. Chi invece aveva affidato i bambini al trasporto scolastico si è trovato anche a dover tornare indietro dal posto di lavoro, con tutti gli ulteriori disagi che ne sono conseguiti, in una giornata particolarmente critica dal punto di vista del traffico, a causa dei postumi di un temporale notturno.

Luciana Miocchi

L’ambulatorio asl di Settebagni non riapre dopo la pausa estiva

20 Set

Sul cartello affisso al cancello del poliambulatorio Asl di Settebagni, alla Salita della Marcigliana, era scritto che il servizio prelievi sarebbe ripreso oggi, dopo la consueta pausa estiva. Invece, qualcuna delle numerose persone in fila,, dopo aver visto trascorrere inutilmente l’orario di apertura indicato, con il malumore che aumentava, ha telefonato al recapito presente per ricevere una notizia più volte temuta per via dei tagli ai servizi sanitari essenziali ma sempre scongiurata: il poliambulatorio non riaprirà, oggi. Non riaprirà affatto. Anzi, la voce dall’altro filo del telefono annunciava la venuta di un impiegato per togliere la tabella degli orari d’apertura. Una battagliera signora ha provveduto in proprio, con l’intento di portarlo alla vicina stazione dei Carabinieri per redigere un esposto.

Luciana Miocchi

Se improvvisamente esplode la violenza. Quali le cause dei fatti di cronaca che hanno insanguinato l’estate – di Alessandro Pino

19 Set

 La cronaca estiva ha riferito svariati episodi di folle violenza metropolitana: si pensi al ragazzo romano finito in coma dopo una lite per schiamazzi degenerata in rissa o al pensionato milanese accusato di avere investito uno scooterista per vendicarsi delle offese ricevute per una questione di precedenza. Sempre a Milano, ad agosto, un automobilista, sceso dalla macchina per discutere con un altro, viene da questi investito e trascinato per cinquanta metri finendo all’ospedale in condizioni gravissime. Un episodio simile è accaduto in Toscana: un conducente dopo aver litigato animatamente con i partecipanti a una manifestazione sportiva che ingombravano la strada, accelera e ne investe quattro, mentre nella stessa regione un uomo è stato stato malmenato da alcuni giovani che aveva rimproverato per le loro imprudenze in bicicletta. Anche nel IV Municipio del Comune di Roma accadde un fatto analogo quando sulla Salaria un uomo fu selvaggiamente pestato da alcuni ciclisti per motivi di viabilità perdendo un occhio a causa delle percosse ricevute. L’origine da banali diverbi tra individui che non tengono abitualmente dei comportamenti devianti è l’elemento comune di tali fatti eclatanti che rappresentano solo la punta dell’iceberg. Basta osservare un qualunque incrocio cittadino per assistere di continuo a scene il cui copione è tristemente collaudato: una frenata, il clacson percepito come un affronto, insulti che volano. E la rabbia che monta, il sangue va alla testa mentre la vista si annebbia e talvolta la follia esplode. Ma c’è davvero più aggressività rispetto al passato come sostiene la maggioranza del centinaio di intervistati nel sondaggio effettuato per questo articolo o è un’impressione data dalla visibilità garantita dai nuovi media? Attenendosi ai dati forniti da professionisti del campo lo si direbbe un fenomeno costante: per il professor Giuseppe Marenga, specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, negli ultimi anni non sono aumentati gli interventi dovuti a percosse e comunque in questi casi si ha a che fare con soggetti caratterizzati da una latente propensione all’atto violento; anche il numero di denunce presentate al riguardo ai Carabinieri della stazione di Roma Talenti è stabile. Si potrebbe ipotizzare però che chi resta coinvolto in alterchi violenti tema strascichi penali dall’esito incerto ed è restio a formalizzare l’accaduto con verbali e referti medici. Quindi rimane sul banco degli imputati l’accresciuta cattiveria percepita nel sentire comune, causata secondo quasi tutti gli intervistati da uno stato di stress, frenesia e pressione. In particolare una buona metà lo collega alla crisi economica e alla precarietà che rendono difficile arrivare a fine mese e predisporrebbero al nervosismo. La sociologa Alessandra Petrucci è d’accordo con la tesi della aumentata rissosità: «Anche io inizialmente ho pensato semplicemente a un aumento della visibilità degli episodi di violenza piuttosto che all’effettiva crescita del loro numero. A farmi cambiare idea è stata banalmente la vita di tutti i giorni: la maggioranza delle persone che conosco può raccontare un episodio nel quale un’offesa o un fraintendimento ha dato luogo a conseguenze ben al di sopra dell’immaginazione». La sociologa corregge il tiro però sulle origini di questa situazione: «L’impennata di violenza effettivamente deve avere una causa di carattere psico-sociale. Ho creduto a lungo che il fattore economico fosse fondamentale. Però bisogna arrendersi all’evidenza: in molti casi i protagonisti hanno un lavoro e uno stipendio dignitosi. Vedo quindi più un fattore derivante dal peso delle aspettative sociali che da reali bisogni primari. Ovunque siamo oggetto di aspettative. Ci hanno insegnato che non vanno deluse. Il loro peso può essere terribile e generare stress». Una tesi, questa, che comprende al suo interno un’ampia casistica fatta sì di scadenze (anche fiscali) e orari da rispettare, ma anche una sorta di competizione ingaggiata con gli altri per non sentirsi socialmente inferiori ad essi. Da qui la ricerca incessante di una perfezione identificata con il possesso di oggetti di consumo (come l’ultimo tipo di telefono cellulare) la cui rapida e studiata obsolescenza spinge a procurarsene sempre di nuovi. Nella sfrenata corsa a un edonismo che in realtà inaridisce risulta intollerabile ogni contrattempo e chi è giudicato non conforme a uno standard accettabile viene visto come una “non persona” e in quanto tale ogni cattiveria nei suoi confronti viene legittimata fino all’omicidio; si veda il caso di quel ragaazzo trucidato a colpi di pistola in una pizzeria vicino Roma, si pensa da teppisti che volevano fargli pagare quello che a loro era apparso uno sgarro da lavare col sangue: averli ripresi per il loro comportamento nella piscina dove aveva lavorato come bagnino. Giunti a questo punto forse solo una forzata austerità potrà insegnare ciò che davvero conta.

Alessandro Pino

E le scuole chiusero….A saperlo prima ci si organizzava meglio

19 Set

Sono mesi che nel tratto della via Salaria tra Castel Giubileo e Settebagni ci sono a bordo strada escavatori, operai e grossi tubi neri con le strisce blu. E’ di dominio pubblico che finalmente l’Acea sta realizzando lavori di potenziamento alla rete idrica. L’apertura del nuovo quartiere di Porta di Roma e la prevista apertura delle piscine del Salaria Sport Village all’epoca dei mondiali di nuoto del 2009 avevano convinto l’azienda capitolina che non fossero più procastinabili, tanto più che la situazione della parte alta del quartiere di Settebagni si era fatta ormai insostenibile, con l’acqua che arriva a fasi alterne. Sabato mattina per le strade del quartiere sono apparsi dei volantini a firma Acea che annunciavano la sospensione del servizio tra le 8.30 e le 16.30 di oggi, 19 settembre. Peccato che a quel punto fosse tardi per informarsi circa lo svolgimento o meno delle lezioni nelle scuole di via dello scalo 47. Stamattina, a scuola fino alle otto nessuno sapeva niente.  Il trasporto scolastico alle 7.30 non aveva ricevuto ordini in merito, per cui ha preso regolarmente in carico i bambini. Il giallo è stato svelato soltanto poco dopo le 8.00 quando al telefono della Giovanni Paolo I ha cominciato a rispondere il personale scolastico. Il plesso rimane chiuso per inagibilità dovuta a mancanza d’acqua. Chi lavora, ha dovuto trovare una sistemazione al volo tra parenti e amici disponibili, chi non ne ha chissenefrega, chi lo fa lontano e i figli vanno con il pulmino…. è dovuto pure tornare indietro a riprenderli, con allungamento di tempi e ulteriore disagio. Certo, si tratta di lavori la cui realizzazione era imprevedibile, impossibili da programmare, il week end é sacro e non si scomoda nessuno per queste inezie.. basta far ricadere tutto sul consumatore finale, un po` come l’Iva.

E invece no. Chi ha sbagliato? L’Acea non ha avvertito in tempo, possibile che in nessun ufficio è saltato in mente a nessuno di inviare un fax in Municipio ed avvertire della sospensione, al venerdì?  Possibile che tutto questo sia stato fatto e che ci sia dimenticati semplicemente di avvertire una scuola di periferia? Ecco, questa è una di quelle volte che mi piacerebbe ricevere due righe da chi di dovere con su scritto “scusateci, abbiamo sbagliato, ci impegneremo per non farlo più”. Avanti. Stupitemi, che se mi arriva una comunicazione del genere la pubblico subito

Luciana Miocchi

il 19 a Settebagni ….non ci si bagna – di Alessandro Pino

18 Set

avviso su di un civico del quartiere (foto A. Pino)

Da un paio di giorni sono stati affissi per tutta Settebagni dei volantini con i quali l’Acea avvisa i residenti che lunedì 19 settembre verrà interrotta l’erogazione dell’acqua dalle otto e trenta del mattino fino alle sedici e trenta, invitandoli a predisporre le necessarie scorte. Evidentemente alla municipalizzata hanno imparato la lezione di qualche mese fa, quando senza alcun preavviso – eccetto un messaggio registrato ricevuto per telefono da un limitato numero di persone, invitate a dare diffusione allo stesso – il quartiere rimase a secco per una mattina intera. Rimane il dubbio, già posto in rete da alcuni cittadini, di come faranno le scuole a rimediare alla mancanza di acqua visto il numero di persone che le frequenta. Nessun avviso in merito è giunto alle famiglie, che lunedì rimarranno con il dubbio se il plesso di via dello scalo n. 47 aprirà regolarmente oppure no: l’annuncio è stato dato sabato, ad attività terminate.

Alessandro Pino