Oltre a effettuare servizi di pronto intervento l’associazione operante a Roma Nord collabora con il Banco Alimentare per fornire viveri a famiglie indigenti
Esistono tante associazioni di protezione civile che intervengono nelle emergenze in funzione ausiliaria dei Vigili del Fuoco e assistono il pubblico durante manifestazioni più o meno importanti (dalle grandi adunate sportive alla processione di quartiere) su richiesta delle amministrazioni pubbliche.
Ce n’è una però che fornisce anche un aiuto tangibile in questi tempi angoscianti di difficoltà economiche per molti: è il Nucleo Sicurezza Ambientale Roma Nord che ha la sede operativa – concessa in comodato d’uso dalla Rete Ferroviaria Italiana – in via Giovanni Faldella, tra Val Melaina e i Prati Fiscali. Fondata nel 2009, con duecento soci sostenitori – di cui 35 in possesso delle principali abilitazioni in materia di sicurezza e soccorso – guidati dal giovane e
operativo presidente Gabriele Carradori, Nsa effettua servizi di gestione grandi eventi, pronto intervento antincendio e in caso di maltempo oltre ad attività di monitoraggio lungo il Tevere (per segnalare accampamenti abusivi e scarichi illeciti), in parchi pubblici come Villa Ada e lungo le piste ciclabili; i volontari utilizzano veicoli e attrezzature tra cui fuoristrada antincendio, motopompe contro gli allagamenti, barchini fuoribordo e mountain bike. Inoltre da circa un anno Nsa collabora con la Fondazione Banco Alimentare per distribuire generi alimentari a famiglie in difficoltà economiche – lo stato di indigenza va documentato tramite Isee alla cui compilazione può provvedere il Caf in sede – con contributi europei cui si è aggiunto a parte quello dell’Auchan Porta di Roma. Le parole di Francesco Galvano, esperto vicepresidente del Nucleo Sicurezza Ambientale, danno l’idea della povertà dilagante e al contempo del successo dell’iniziativa: «Siamo partiti da venti iscritti al Banco e in cinque mesi siamo arrivati a quasi cento. Considerando che a fronte di una persona che si iscrive ci sono almeno tre o quattro familiari, stiamo alimentando circa trecento persone. I primi tempi riuscivamo a dare un pacco al mese, adesso ne diamo quasi uno a settimana».Alessandro Pino

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