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Ecco la stagione 2022/23 del Teatro 7 Off a Monte Sacro: per ridere e anche riflettere

2 Ott

[ROMA] Sta per cominciare la stagione teatrale 2022/23 del Teatro 7 Off, lo stabile fondato a Monte Sacro da una costola del Teatro 7 dall’attore e regista Michele La Ginestra che ne è anche il direttore artistico.

Gli spettacoli in cartellone sono stati presentati nei giorni scorsi in una conferenza stampa- tenutasi sul palco- proprio da Michele La Ginestra, affiancato dal direttore dei laboratori teatrali Andrea Martella e dalle artiste e dagli artisti che si succederanno in scena; un fuoco d’artificio con i cast dei diversi spettacoli a darsi il cambio, in un continuo duettare divertente e divertito.

Un momento della presentazione

«Una stagione che riesce a soddisfare tanti appetiti diversi , cerchiamo di strizzare l’occhio agli spettatori meno abituati al teatro, perciò privilegiando spettacoli brillanti, tante volte dico che per abituare le persone al meccanismo teatrale bisogna fare dei passaggi progressivi. Però nel cartellone ci sono tante possibilità di vedere spettacoli anche attenti al sociale, all’attualità e anche spettacoli di ricerca, abbiamo sparato non dico a ventaglio per colpire più bersagli ma cercando di dare la possibilità di fare delle scelte, dando però sempre quella connotazione di teatro che portiamo avanti da anni, in forma brillante e posso dire anche una comicità intelligente, quella che privilegiamo.

Michele La Ginestra intervistato da Alessandro Pino

Ed ecco dunque il calendario degli spettacoli:

Dal 5 al 9 ottobre “Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia” scritto e diretto da Francesca Bruni;

dal 13 al 23 ottobre “Il grande Grabski” con Riccardo Bàrbera, Toni Fornari, Carmen di Marzo, diretto da Paolo Vanacore;

dal 26 ottobre al 6 novembre “Tutti pazzi per mamma” con Luciana Frazzetto, Nino Taranto, Paciullo, Barbara Russo, diretto da Massimo Milazzo;

dal 19 novembre al 4 dicembre Marco Zadra & Company in “L’hotel del libero scambio”;

dal 6 al 18 dicembre “In nome della madre” con Beatrice Fazi, Ilaria Nestovito e Francesco Stella, diretto da Michele La Ginestra;

dal 29 dicembre all’8 gennaio I Parzialmente Scremati in “Scemi di guerra”;

dal 12 al 15 gennaio “Mi vedo con uno” con Alessandra De Pascalis, Giovanni Zappalorto, Francesco Lappano, scritto e diretto da Alessandro Carvaruso;

dal 19 al 29 gennaio “Tutto dipende da me…o quasi” con Marco Rea diretto da Paola Tiziana Cruciani;

dal 2 al 5 febbraio “Ancora un attimo” con Giancarlo Porcari e Manuela Bisanti, diretto da Gianni Aureli;

dal 9 al 19 febbraio “La vita è ‘na parentesi” con Avio Focolari, Armando Giacomozzi e Daniela Rosci;

dal 23 febbraio al 5 marzo “Ben Hur” con Andrea Perrozzi, Alessandro Salvatori e Elisabetta Tulli;

dal 9 al 19 marzo “Che classe” con Antonia Di Francesco, Giada Fradeani, Veronica Liberale, Francesca Pausilli, diretto da Pietro De Silva;

dal 23 al 26 marzo “Si cena alle otto” con Simona Allodi e Giovanna Cappuccio, scritto e diretto da Francesca Nunzi;

dal 30 marzo al 2 aprile “La tovaglia di Trilussa” con Ariele Vincenti, diretto da Nicola Pistoia;

dal 13 al 16 aprile la compagnia Hangar Duchamp in “Le mammelle di Tiresia” diretto da Andrea Martella;

dal 20 al 23 aprile i Mercanti di Stelle in “Tutti e tre per terra”;

dal 27 aprile al 7 maggio la Compagnia Post-It 33 in “54 – La famiglia”;

dall’11 al 21 maggio “Shake in Comedy” con Alessandro Bevilacqua, Christian Galizia, Ermenegildo Marciante, scrittoe e diretto da Leonardo Buttaroni.

Tutti gli spettacoli sono disponibili in abbonamento ma la stagione del 7 Off non termina qui, perchè dal 23 maggio inizia [Ri]Aperture Mentali 2023, la rassegna di fine anno dei laboratori teatrali. Il loro direttore Andrea Martella li descrive cosi; «La cosa importante da dire è che questa non è una accademia, non è una scuola di recitazione, sono proprio dei laboratori, dal latino “labor” quindi posti dove l’obiettivo non è tanto la formazione e la costruzione dell’attore e dell’attrice quanto il lavoro sulla persona. Quindi sono laboratori in cui il teatro e la recitazione sono usati come uno strumento per la socialità, la creatività, per la scoperta magari di un talento personale nascosto. Lavoriamo con esseri umani dai 6 anni in su, ovviamente la chiave è maggiormente ludica quanto più  è bassa l’età. Abbiamo un corso musical fichissimo e molto richiesto».

Andrea Martella, direttore dei laboratori teatrali

Il Teatro 7 Off si trova in via Monte Senario, 81a (zona Monte Sacro) e per informazioni si può scrivere a botteghino@teatro7off o telefonare allo 06 925 99 854.
A cura di Alessandro Pino

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“Capitano Ulisse” al Teatro Trastevere: quando l’avanguardia é da sold out

14 Apr

[ROMA] Meglio iniziare questa recensione cospargendosi il capo di cenere: perché il teatro dichiaratamente di avanguardia può essere visto con un misto di timore e sospetto da chi vi si avvicina da profano della materia, rassegnato a un ricovero al pronto soccorso con la mandibola slogata dagli sbadigli.

Ebbene non è stato così quando nei giorni scorsi siamo andati al Teatro Trastevere a vedere “Capitano Ulisse” diretto da Andrea Martella.

Un testo di Alberto Savinio risalente alla fine degli anni Venti che Martella ha saputo rileggere e portare in scena con grande successo, come testimoniano i ripetuti tutto esaurito durante i giorni di rappresentazione in una sala nemmeno tanto piccola come il Trastevere e le recensioni entusiastiche della grande stampa.

Un dramma che non lascia indifferenti anche grazie agli attori diretti da Martella (che con lui formano il collettivo Hangar Duchamp) calati in uno scenario- rappresentante la mente malata del protagonista omerico- talmente minimale da quasi nemmeno potersi considerate tale e nonostante ciò in grado di coinvolgere oltre che coinvolgersi: un Ulisse prestante come l’ex rugbista Flavio Favale attorniato da Simona Mazzanti (Circe), Vania Lai (Calipso), Giorgia Coppi (Penelope), Martina Brusco (Minerva), il marinaio Walter Montevidoni e Vincenzo Acampora nel ruolo spiazzante e anche divertente dello spettatore che interagisce anche con quelli veri oltre che con i colleghi sul palco.
Alessandro Pino e Luciana Miocchi

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Al Teatro Trastevere “Capitano Ulisse” dal 6 aprile chiude la Trilogia dell’Avanguardia

2 Apr

[ROMA] Torna sul palcoscenico del Teatro Trastevere  la compagnia Hangar Duchamp con “Capitano Ulisse“, terzo capitolo del progetto Trilogia dell’Avanguardia che qui è stato ideato e sviluppato, con la regia di Andrea Martella e interpretato da Flavio Favale, Simona Mazzanti, Vania Lai, Giorgia Coppi, Martina Brusco, Walter Montevidoni, Vincenzo Acampora.

Dopo aver affrontato il dadaismo con “Il Cuore a Gas” di Tristan Tzara e il surrealismo con “Le Mammelle di Tiresia” di Guillaume Apollinaire, “Capitano Ulisse” è un salto senza reti di protezione nella metafisica di Alberto Savinio.

Si tratta di un testo scritto nel 1925 e rappresentato per la prima volta nel 1938 considerato minore tra gli scritti di questo prolifico autore, in cui Ulisse è un uomo sfinito, svuotato, un antieroe impossibilitato a tenere in mano la sua vita soprattutto sentimentale, diviso nel rapporto con donne che gli sembrano la stessa persona

La regia di Andrea Martella proietta l’azione nella mente del protagonista, rappresentata come una prigione di massima sicurezza in cui Circe, Calipso e Penelope sono rinchiuse nell’incubo ricorrente di un uomo disturbato e preda di un caos psicologico alimentato anche da altri abitatori dei suoi vaghi ricordi, dalla Dea Minerva ai marinai della sua nave. Il contatto col pubblico avviene attraverso il personaggio dello spettatore.

Spiega il regista: «Appena ho letto il testo, mi è sembrato da subito che la mossa iniziale di Savinio sia stata quella di prendere un eroe e di recidere con un colpo netto e deciso la stessa motivazione per essere eroe, l’essenza del suo eroismo: quello che rimaneva era “semplicemente” una persona, nella sua complessità e nelle sue quotidiane e private incertezze. L’essenza della fama di Ulisse risiede non tanto nella sua forza fisica, quanto nella sua intelligenza, nella sua furbizia, nella sua capacità di stratega e anche di improvvisatore di fronte al pericolo e all’imprevisto, ma il senso del suo eroismo è da cercare nell’azione più forte che un essere umano possa compiere: l’amore. Infatti è proprio l’amore per Penelope a guidare il suo viaggio da Troia a Itaca. Savinio, cancellando con una mossa astuta e teatralmente ingegnosa il ricordo o meglio la coscienza di quell’amore, di fatto annulla il personaggio stesso di Ulisse così come siamo abituati a conoscerlo e ci mostra un nuovo Ulisse, un capitano che non è più a capo di nessuno, neanche di se stesso, precipitato in un mondo onirico che appare più un incubo che un villaggio incantato. Per questo (e per dare continuità con i primi due capitoli della trilogia dell’avanguardia) ho deciso, con molta sofferenza, di ridurre il testo originale, trattenendo solamente il nucleo relativo al rapporto tra Ulisse e le tre donne della sua vita, epicentro emotivo di tutta la sua avventura».

“Capitano Ulisse” va in scena dal 6 al 9 aprile alle 21 e il 10 aprile alle 17:30.

Il Teatro Trastevere si trova in via Jacopa de’ Settesoli, 3. É prevista la tessera associativa ed è consigliata la prenotazione. Per informazioni info@teatrotrastevere.it o telefonare allo 065814004.
(A cura di Alessandro Pino)