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Giovedi 27 giugno 2013, ore 17. A Monte Sacro inizia ufficialmente l’era Marchionne

28 Giu

 

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

discorsoMARCHIONNEXLa prima seduta del nuovo consiglio di Monte Sacro è stata presieduta da Riccardo Corbucci nella qualità di consigliere “anziano” – avendo lui riportato il maggior numero di preferenze allo spoglio delle urne.

 

Alle 17 la sala consiliare di piazza Sempione era già piena di parenti, amici ed elettori per assistere ai primi passi del nuovo parlamentino municipale.

 

Tra il pubblico spiccava la presenza di Marco Palumbo, ex consigliere, eletto poco prima all’assemblea capitolina, a causa della chiamata ad assessore di tre consiglieri eletti che lo precedevano nelle liste del Pd. Pochi gli ex componenti della maggioranza del precedente parlamentino presenti in aula a bere l’amaro calice della sconfitta elettorale…

 

Un emozionatissimo Paolo Marchionne ha tenuto un brevissimo discorso, il primo ufficiale come presidente del Municipio, mentre tra gli scranni già si potevano notare i primi malumori. Tranquillamente agitati come al primo giorno di scuola i consiglieri eletti per la prima volta, tra i veterani della maggioranza spiccava un irrequieto Fabio Dionisi, che forse sperava in una maggior valorizzazione della sua esperienza (nella giunta Cardente era stato assessore ai lavori pubblici). Tra i banchi occupati dal Pdl invece, non era seduto nessuno: l’ex presidente Cristiano Bonelli e i suoi sono entrati soltanto dopo l’appello nominativo e qualcuno già sperava nel colpo di scena, come fino cinque anni fa, quando, all’opposizione, consegnavano buste di immondizia simbolica o si arrampicavano sul balcone della presidenza di via Monte Rocchetta.

 

Nonostante le assenze però l’assemblea è stata dichiarata validamente costituita e sono iniziate immediatamente le votazioni. Dopo circa due ore di lavoro i risultati sono stati i seguenti.

 

Riccardo Corbucci, con quattordici voti è stato eletto presidente del consiglio municipale e dato che i consiglieri in quota Pd sono sedici, almeno due devono aver votato scheda bianca o nulla. Vice presidente vicario Valeria Milita, Sel, per l’opposizione , Roberto Borgheresi, Pdl, già presidente del consiglio con la consiliatura Bonelli, che ha ottenuto otto voti – mentre il suo gruppo è composto da cinque consiglieri.

 

Segretari d’aula sono stati eletti Gianlcula Colletta, Lista civica Marino, con tredici voti e Manuel Bartolomeo, neo eletto Pdl,  con 9 voti.

 

Nessun incarico costituzionale per il movimento 5 stelle, per la Lista civica Marchini e per Fratelli d’Italia.

 

Paolo Marchionne ha poi presentato gli assessori che compongono la sua Giunta. Si tratta di Vittorio Pietrosante, già segretario del Pd di Montesacro, al Commercio e alle attività produttive; Antonio Comito, già consigliere municipale fino al 2008, eletto anche in questa consiliatura con la Lista Civica Marino, al Personale e al Patrimonio; Federica Rampini, consigliera Pd eletta fin dal 2006, al Bilancio, alla trasparenza e allo Sport; Pierluigi Sernaglia, Pd, assessore alle Politiche educative e scolastiche; Gianna Le Donne, di Sel, vice presidente del Municipio con delega alle Politiche ambientali e al Commercio; Eleonora Di Maggio, Sel, assessore alle Politiche sociali, servizi alla persona e politiche sanitarie.

 

Raggiunto telefonicamente, dopo che alla chiusura dei lavori si era rapidamente allontanato dall’aula, Riccardo Corbucci, nonostante fosse stato appena eletto alla seconda carica del Municipio non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Il fatto, da parte di un esponente di solito ben disposto nei confronti della stampa, lascia pensare che anche lui sia tra quelli non esattamente soddisfatti dalla composizione della giunta Marchionne.

 

Luciana Miocchi

 

Ama Salaria: avviso di chiusura indagini per cinque presidenti

28 Giu

amacartellifuori(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Si è conclusa con l’avviso di chiusura indagini ai cinque presidenti Ama che si sono succeduti dal 2008 e cioè Piergiorgio Benvenuti, attuale amministratore delegato pro tempore, Giovanna Anelli, Salvatore Cappello, Franco Panzironi e Marco Daniele Clarke, l’inchiesta impiantata dalla Procura di Roma,  incentratata sull’ipotesi di reato di “getto di cose pericolose“.

 

Si tratta di un atto che il pm deve notificare agli indagati prima di rinviarli a giudizio, al fine di consentire agli stessi di esprimere le proprie facoltà di difesa, soprattutto quella di richiedere, entro venti giorni, l’interrogatorio di garanzia dinanzi al pubblico ministero per sollecitare allo stesso, eventualmente, la richiesta di archiviazione o la derubricazione del reato.

 

Le indagini iniziarono a seguito delle denunce e delle segnalazioni – più di duemila – fatte dai residenti, dal comitato spontaneo Villa Spada e dai lavoratori degli uffici attigui all’area di via Salaria in cui Ama possiede un impianto di selezione e primo trattamento rifiuti, definitivamente operativo dall’agosto 2011, periodo in cui la cittadinanza ha cominciato ad avvertire odori nauseabondi e fastidi fisici.

 

Della vicenda si era occupata anche la commissione istanze della comunità europea che arrivò a caldeggiare una pronta risoluzione al problema nonché lo spostamento dell’impianto, visitato a più riprese anche dalla commissione sanità del comune di Roma.

 

Le deduzioni finali porterebbero a riconoscere che gli odori avvertiti dalla popolazione sono reali e nauseanti e che la responsabilità dell’Ama sarebbe evidente, con l’emissione odorigena nell’aria superiore alla soglia della normale tollerabilità.

 

A seguito delle indagini, nel tempo sono stati individuate altre due possibili fonti di disagio olfattivo come il depuratore Acea di Roma Nord, su via Flaminia, dall’altra parte del Tevere e l’aeroporto dell’Urbe, poco più avanti sulla via Salaria ma per questi ultimi due sono ancora in corso le consulenze tecniche.

 

Dice Daniele Poggiani, vice-presidente del Comitato spontaneo Villa Spada:A nome del comitato dichiaro la nostra soddisfazione per le conclusioni a cui si è giunti. Questo dimostra che le nostre lamentele e la nostra battaglia per lo spostamento dell’impianto Tmb di via Salaria ha ricevuto finalmente la giusta considerazione da parte della magistratura, alla quale i cittadini di diversi quartieri intorno all’impianto si erano rivolti con la denuncia del settembre 2011. La perseveranza dei cittadini ha portato il Gip a confermare le nostre rimostranze mediante il ricorso fatto insieme all’avvocato Fragale contro la possibile chiusura dell’inchiesta avanzata tempo addietro della dott.ssa Barborini. I fastidi ed i problemi di qualità dell’aria e della vita continuano ad essere più che mai presenti e si accentuano con l’arrivo dell’estate e del caldo. Ci auguriamo pertanto che tale importantissima presa di posizione della Procura induca le istituzioni e la controllata Ama ad intraprendere immediatamente tutte le azioni volte ad eliminare il fastidio ed il disturbo ai cittadini e ai lavoratori limitrofi”.

Luciana Miocchi

Condannato a sette anni in primo grado Silvio Berlusconi

28 Giu

Silvio Berlusconi 1(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Al termine di una camera di consiglio durata sette ore è stata letta in aula alle 17.35 circa fa la sentenza di primo grado del processo “Ruby”, che vedeva imputato Silvio Berlusconi per concussione – per costrizione – e prostituzione minorile. Sette anni di reclusione, uno in più rispetto a quanto chiesto dalla PM Ilda Boccassini, oggi non presente in aula perché in ferie, sostituita dal capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati…

 

Ecco il video della lettura della sentenza da La Stampa.

 

Oltre alla condanna alla refusione delle spese processuali, la IV sezione penale del Tribunale di Milano ha applicato anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il leader del Pdl sarà sottoposto anche ad interdizione legale per tutta la durata della condanna. Disposto il sequestro dei beni di Ruby Rubacuori e del suo compagno Luca Risso.

 

 

L’ex premier all’inizio del processo era stato accusato di concussione per induzione, ma a causa delle modifiche introdotte alla legge anti corruzione dall’esecutivo Monti, nel corso del dibattimento il reato è stato trasformato in concussione per costrizione. Il capo d’accusa originario prevedeva una pena massima di otto anni, quello attuale dodici. E’ stata quindi affermata la responsabilità penale dell’imputato con riguardo al delitto previsto dall’art 317 quater cp, indotto nel 2012, poiché il collegio ha ritenuto che la condotta di Berlusconi abbia costato i pubblici ufficiali ad agire nel modo descritto e non soltanto indotto come previsto dal capo di imputazione.

 

 

A nulla è valso il deposito di una breve memoria ad integrazione dell’arringa difensiva dello scorso 3 giugno, da parte degli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo.

 

In conseguenza alla sentenza di condanna emessa, l’elenco dei testi ascoltati a favore dell’imputato, che hanno reso testimonianza discordante con quanto accertato durante il dibattimento – una ventina in tutto – è stato trasmesso alla Procura perché vengano istruite le indagini del caso, ravvedendo in alcune delle deposizioni rese in udienza un fumus di falsa testimonianza. Tra i nomi conosciuti risaltano l’esponente Pdl Valentino Valentini, l’europarlamentare Licia Ronzulli e la senatrice Mariarosaria Rossi, nonché il Commissario di polizia che affidò Ruby a Nicole Minetti, il cantautore Mariano Apicella e diverse delle olgettine che frequentavano le cene di Arcore. Per Luca Giuliante, ex avvocato di Ruby, i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti al Consiglio dell’ordine degli avvocati di Milano.

 

 

 

Le reazioni da parte degli esponenti del Pdl non si sono fatte attendere, arrivando alcuni anche a gridare al colpo di Stato. Mentre fuori dal Tribunale i supporter del Cavaliere intonano l’inno di Mameli, la stampa internazionale ha già battuto la notizia mettendo in ben in evidenza l’imputazione e la condanna. In realtà, codici alla mano, la condanna diverrà definitiva solo allo spirare del terzo grado di giudizio, compresa quindi anche l’interdizione dai pubblici uffici. Per un’eventuale rischio di prescrizione bisognerà attendere il 2027. Sempre che non intervenga un indulto o una qualche forma di amnistia.

 

Luciana Miocchi