Trentatrè anni or sono – il 13 marzo 1984 – la capitale visse una mattina di terrore e ansia per gli alunni e il personale della scuola “Ignazio Silone” al Nuovo Salario – allora ultraperiferia, oggi pieno centro abitato – presi in ostaggio da un individuo che entrò
nell’istituto uccidendo con una fucilata il bidello Ernesto Chiovini e ferendone altri cinque. Alla fine il sequestratore fu catturato, in molti se ne presero il merito ma se non ci furono ulteriori spargimenti di sangue fu soprattutto per l’eroismo dell’allora maresciallo dei Carabinieri Salvatore Veltri – oggi luogotenente in congedo – che si offrì in ostaggio disarmato. Da qualche anno la
scuola Silone non è più attiva; si era parlato di riconvertire l’edificio a caserma dei Carabinieri ma senza esito. Al bidello Ernesto Chiovini è stato intitolato il plesso scolastico adiacente ma di quell’episodio si sta man mano perdendo la memoria nella comunità.
Alessandro Pino

