
[ROMA] La Questura ha ricordato l’agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, vittima del dovere, nel trentottesimo anniversario della sua morte.
Era il 6 agosto del 1985 quando il giovane agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, in servizio presso la Squadra Mobile di Palermo, stava accompagnando il Vice Questore Antonino Cassarà presso la sua abitazione.
Un gruppo di uomini armati di Kalashnikov crivellarono di colpi l’Alfetta di scorta. Antiochia fu ucciso mentre cercava di fare scudo con il suo corpo al dottor Cassarà, che morì anch’esso più tardi in seguito alle numerose ferite.
Il 17 febbraio 1995, la Corte d’Assiste di Palermo ha condannato all’ergastolo cinque persone quali mandanti del delitto tra cui Totò Riina e Bernardo Provenzano.
In occasione della commemorazione, il Primo Dirigente della Polizia di Stato dottor Roberto Ricciardi, ha deposto a nome del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani, un omaggi di fiori sulla lapide nel cimitero Flaminio.
Alla cerimonia religiosa hanno partecipato funzionari della Questura, i colleghi, il padre e la sorella della vittima e un gruppo di scout dell’associazione Libera.
A cura di Alessandro Pino
(foto Questura di Roma)
