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25 aprile 2023: la giornata in Terzo Municipio

25 Apr

[ROMA] Anche quest’anno il Terzo Municipio ha celebrato il 25 aprile, Festa della Liberazione, con diverse iniziative dislocate sul territorio.

Pietre d’inciampo per la famiglia Funari in via Maiella

La vigilia è stata dedicata a eventi della resistenza con la proiezione del Film “Il partigiano Johnny” al Polo Lumiere e con la biciclettata tra i luoghi della memoria.

La giornata del 25 aprile ha avuto come tema “Le tappe della resistenza” partendo dall’aula consiliare di piazza Sempione per la proiezione di cortometraggi e video dedicati ai partigiani Ughetto Forno, Lamberto de Pedis, Renzo Piasco e Antonio Pistonesi. 

É seguita in via delle Alpi Apuane la collocazione del “civico giusto” dedicato a Don Fiorello Piersanti, la deposizione dei fiori alla lapide e alle pietre d’inciampo per la famiglia Funari-deportata dai nazista- in via Maiella e la presentazione del progetto “Il fiore del partigiano” a cura del Liceo Aristofane. E inoltre la deposizione dei fiori alla lapide e alle pietre d’inciampo per Piasco e Pistonesi in via Scarpanto e via di Val Melaina.

A cura di Alessandro Pino

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Il 25 aprile in Terzo Municipio: una passeggiata della memoria tra i luoghi della Liberazione

25 Apr

[ROMA] il Terzo Municipio della Capitale ha celebrato la ricorrenza della Liberazione con un intenso programma di appuntamenti costituenti una sorta di passeggiata della Memoria nei luoghi della Resistenza: già dal primo mattino a piazza Sempione presso la lapide in memoria di Ferdinando Agnini- studente di Monte Sacro ucciso alle Fosse Ardeatine- il presidente del Terzo Municipio Paolo Emilio Marchionne ha rivolto al pubblico i saluti istituzionali presentando le attività della giornata.

Ed essendo presenti gli studenti del Liceo Orazio per raccontare il progetto “Il Civico Giusto” vanno citate le parole di Piero Calamandrei: “I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell’adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all’improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!». Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza”.

A cura di Alessandro Pino

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Sfida tra estremisti: aria pesante a Monte Sacro – di Alessandro Pino

26 Apr

[Roma] Secondo quanto riferito da Manuel Bartolomeo, esponente di Fratelli d’Italia per il Terzo Municipio, nella notte tra il 25 e il 26 aprile sotto il ponte che scavalca viale Jonio sono stati affissi dei manifesti raffiguranti in un macabro fotomontaggio la testa di Benito Mussolini sul corpo a testa in giù dell’ “appeso”, figura dei tarocchi in questo caso usata per evocare i fatti storici di piazzale Loreto nel 1945, quando il cadavere del Duce fu impiccato per i piedi. Sui manifesti sarebbero state tracciate le scritte “zona infestata dai partigiani”. L’episodio sembra fare il paio – su fronti opposti – con l’incendio della corona lasciata sulla lapide in via Scarpanto che commemora alcuni partigiani fucilati, verificatosi la stessa notte a poche centinaia di metri di distanza. <L’aria di tensione si sta alzando – ha commentato Bartolomeo tramite social network – e l’amministrazione municipale non aiuta. Invece di abbassare i toni, rischia di alimentare attriti di cui vorremmo fare a meno, basti pensare ai continui striscioni esposti sulla facciata della sede istituzionale del Municipio>

Alessandro Pino