Con l’intervista a Cristiano Bonelli, presidente uscente del Municipio Monte Sacro, III di Roma Capitale (ex IV), inizia un ciclo di interviste ai protagonisti della prossima tornata elettorale di fine maggio.
Presidente Bonelli, alla fine si è ricandidato.
Si, l’avevo già annunciato a più riprese nell’ultimo mese. Alcune motivazioni che mi bloccavano sono state superate: una parte anche dall’agire di un mio gruppo interno al Pdl, l’unico che ha preso una serie di iniziative che mi hanno fornito delle certezze. Innanzitutto, la richiesta di fare le primarie perché è assurdo che un partito rappresentativo di una fetta importante dell’elettorato italiano debba ancora gestire le candidature ad personam senza nessuna valutazione, se non in percentuali bassissime, di meritocrazia e rappresentanza. Il mio gruppo questa estate ha dato una risposta molto forte, chiedendo in piazza ad alta voce, a volto scoperto, non come succede nei partiti con mille sotterfugi, di fare le primarie. L’esito è stato negativo perché non sono arrivate ma questa è stata una prima apertura, con la quale si sono dichiarate ad alta voce delle cose che prima si faceva fatica a dire. Un’altra cosa positiva è stato l’impegno mantenuto di non candidare condannati in via definitiva nelle liste nazionali. Questo ci ha consentito di non candidare persone che avevano delle situazioni serie. Si può dire che non è sufficiente ma intanto è una prima risposta che ridà un briciolo di dignità che prima si aveva difficoltà ad avere.
La sua ricandidatura è stata proposta dalla centrale o è frutto solo di una sua decisione d’autorità?
Tempo fa dichiarai “di avere dei dubbi a ricandidarmi in questo partito perché ho delle difficoltà a dire votatemi , votate per me facendo una croce sul Pdl, perché questo partito mi rappresenta poco figurati quante difficoltà potrei avere io a farmi rappresentare dai cittadini sul Pdl”. Questa situazione, rappresentata comunque dai referenti dal mio gruppo interno al Pdl e le risposte arrivate mi hanno dato comunque la certezza che quella linea di dignità che dovevamo tenere un po’ è stata recuperata. Non è che sono ancora contento perché oggi far parte di un partito vuol dire dover condividere per forza delle cose che a te non piacciono, però queste prese di posizione cominciano ad avvicinare un partito al 2013, quello che fino a poco tempo fa era un partito vecchio, arcaico, pieno di vecchi arnesi che rappresentano se stessi e basta e non di certo la volontà dei cittadini. insomma, quello che vive con difficoltà il cittadino nei confronti della politica lo vive anche chi ne fa parte ma magari fa politica in maniera diversa. Sono molto più vicino io a livello locale al cittadino che chi sta alla Camera.
Se qualcosa non funziona a livello municipale, gli amministratori sono molto più facili da “raggiungere”.
Certo, ma sono molto più vicino al cittadino io piuttosto che una persona che ha uno stile di vita diverso proprio perché ricopre dei ruoli importanti. Chi più di me si confronta con i problemi della vita reale?
Quindi questo è bastato per sciogliere ogni riserva?
Queste erano delle cose importanti. In più per me non ci sono prospettive diverse, non è che sono uno che vuole fare il salto perché adesso deve fare carriera. Nasco in questo territorio, politicamente. Credo di aver fatto un lavoro, non dico bene o male, ma dico di averlo fatto e già questo è tanto, penso che questo lavoro vada finito, credo che anche per onestà nei confronti di tante persone che mi hanno scelto pur non appartenendo al mio ambiente politico. Mi hanno dato questa delega e vedo che c’è ancora molto da fare, credo che di lavoro ne ho messo tanto, ma proprio tanto, immagino che per finire un percorso ci sia bisogno di altro tempo. I problemi purtroppo ci sono e sono visibili, davanti a tutti. Certo che è difficile amministrare senza risorse economiche. Eppure ci siamo inventati di tutto per dare delle risposte. Poi ripeto, il giudizio è dei cittadini, che devono dire se ho fatto bene o ho fatto male. Comunque, io voglio continuare a metterci la faccia, sia che io vinca sia che io perda.
Nell’eventualità Lei dovesse perdere, sparirebbe come altri predecessori o rimarrebbe qui a fare opposizione?
Ho sempre fatto politica locare di territorio, l’ho fatta per dodici anni in opposizione poi mi è stata data questa opportunità. La mia scelta è chiara, non ho valutato altre ipotesi se non quella di ripresentarmi in municipio. Se anche non fosse stato da presidente mi sarei ripresentato come consigliere.
Mi hanno sempre riconosciuto una cosa, che non sono cambiato molto, il mio comportamento, il modo di fare è rimasto quello. Questa è una cosa su cui ho voluto lavorare. Vabbeh, è un ruolo importante, non mi nascondo, però non ho fatto il superuomo, quello con la puzzetta sotto il naso ed è stata una scelta voluta.
I successi e gli insuccessi di questi anni?
I successi sono stati tanti. Un insuccesso, qui mi faccio male da solo, indubbiamente è quello della battaglia sulla prostituzione. Negare è stupido e anche disonesto, è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo nonostante tantissime energie messe in campo la prostituzione c’è . Nessuno lo può negare, il lavoro fatto l’ha contenuta ma non ha risolto il problema. Questo mi scoccia un po’, è uno dei problemi sentiti dal territorio che non siamo riusciti a risolvere. Posso dire che abbiamo fatto un lavoro incredibile sia di impegno che di segnalazione, che di idee messe in campo. Ricordo l’adesivo che abbiamo fatto a Castel Giubileo “Ti abbiamo sgamato” da attaccare sulle macchine dei clienti delle prostitute,
Forse aveva ragione il sindaco Veltroni quando diceva che non era un problema che si potesse risolvere a livello locale ma che ci voleva una risposta a livello legislativo.
Quello che diciamo anche noi ma Veltroni doveva dimostrare quello che ha dimostrato la giunta Alemanno e la giunta Bonelli, cioè fare il massimo. Una cosa che non ha fatto perché lui si è limitato a montare qualche telecamera, spendendo milioni di euro, senza mai attivarle tra l’altro, noi non abbiamo speso soldi ma posso dire che la giunta Alemanno ha fatto sessantamila sanzioni, cosa che gli altri non ha mai fatto. Quanto è stato realizzato su Prati Fiscali e su via Salaria non ha paragoni negli ultimi dieci anni
L’avete spostata in zone dove non c’era.
Non è questione di averla spostata. Numericamente sono di meno. Prima si parlava di circa cento- centoventi prostitute dislocate tra Salaria e Prati Fiscali. Ma non è una risposta che si può dare al cittadino e al turista perché ci sono ancora. Però posso certificare l’impegno, attraverso le ordinanze e le sanzioni.
L’ordinanza anti lucciole è decaduta però.
E’ stata rinnovata ultimamente, senza clamori.
Le cose che vi sono riuscite?
L’impegno nella lotta alla prostituzione è uno di quelli visibili, poi ce ne sono tanti altri, per esempio quell’idea che avevamo di far intervenire i privati sulla cosa pubblica, che ci ha consentito di fare decine di cose senza spendere un centesimo, che non avevamo tra l’altro. Un esempio su tutti la sala matrimoni, veramente allestita e arredata dai privati. Ad oggi vi sono stati officiati 280 matrimoni,
Molti contestano che cosi il privato può accampare dei diritti o sperare in un atteggiamento benevolo da parte dell’amministrazione.
Intanto benevolo bisogna capire fino a che livello. Questi tanti non li ho visti nell’elenco che si lamentano. Oggi bisogna guardare alla concretezza dei fatti. Non avevo i soldi per fare la sala matrimoni invece ad oggi l’ho fatta, dando una soluzione gratuita a centinaia di persone, la visibilità ai privati che hanno collaborato a costo zero per l’amministrazione pubblica è giusto darla, nel limite del consentito. Hanno dato un bene comune collettivo a costo zero , nei limiti perché ho capito cosa intende, stiamo portando il privato nell’amministrazione pubblica così l’amministrazione perde potere ma siccome non è che l’amministrazione perde potere ma non ha i soldi, io le rotatorie le faccio fare ai privati a costo zero per le casse pubbliche . Se potessi farei fare addirittura le strade dai privati, in cambio di un marchio per terra dell’azienda, purtroppo non si può fare. Ho arredato questa sede con arredi dismessi da altre istituzioni li abbiamo presi e ci abbiamo fatto questa sede, attraverso un progetto che abbiamo chiamato azienda mica, tra l’altro con aziende locali, la visibilità è sempre nel nostro territorio. Nel mondo del commercio abbiamo fatto una battaglia per contenere la crisi e per aiutare i piccoli commercianti, non la grande distribuzione, perché la piccola distribuzione nei nostri quartieri è importante, mantiene vivo il tessuto sociale. La raccolta differenziata, con tutti i difetti che ancora oggi ha è stato un atto di responsabilità nei confronti di questa città. Me ne sono fregato io di dire se mi conviene o no. Ho fatto l’esatto contrario di quello che hanno fatto tutti i politici fino ad ora. Mi sono detto probabilmente questa partita io la perdo perché siamo ancora in mano ad un test e ci sono incertezze e inefficienze che vengono fuori e ancora oggi, da parte di Ama. Questo l’ho messo sulla bilancia solo che deve finire che i politici fanno le scelte solo per la raccolta del consenso a fine mandato . questo è un esempio di prendersi le proprie responsabilità. Se io avessi detto di no ad Ama, probabilmente la raccolta differenziata in questo municipio non sarebbe ancora partita. Poi è migliorabile ma è stata una scelta coraggiosa, anche impopolare ma me ne sono fregato, conviene alla città. Tra due mesi partirà questo modello perfezionato grazie a Montesacro, in altri cinque municipi di Roma. Potrò essere orgoglioso che la periferia romana è stata la prima ad avviare la raccolta differenziata in modo serio. Ci perdo consenso? Me ne frego, io sono una persona responsabile. I politici passano le cose rimangono
In un’ipotetica rielezione, cosa ti proponi di realizzare nel prossimo quinquennio?
Cosa non facile. Dopo decenni che non amministriamo questa città, appena arriviamo accade di tutto, dagli eventi atmosferici , la crisi, i tagli del governo, l’antipolitica.
Voglio rafforzare i confini di questo municipio. Cioè, voglio riuscire a chiudere una serie di progetti, che sono attivi, tipo azienda amica, la rete del turismo locale, mettendo in condizione i turisti di poter usufruire una serie di servizi in maniera quasi da città, compreso siti da visitare, consci di essere periferia ma molto vicini al centro, con la presenza della Fm1 e della metropolitana, con la Salaria e la Nomentana che arrivano al cuore della città, con una serie di servizi e scontistiche. Sarebbe bello ragionare come se fossimo un po’ una città a se, abbiamo una serie di particolarità caratteristiche, nel bene e nel male. Lavorare alla mobilità sostenibile, su una serie di progetti di ciclabile che non siamo riusciti a fare per mancanza di risorse.
Con la nuova distribuzione dei municipi e il disegno di Roma Capitale, al municipio arriveranno poteri diversi?
Alla fine di un lungo percorso, per altro già cominciato, dovrebbero arrivare . Non si può andare avanti con il municipio che ha solo centri di costo e nessuna entrata, che ogni centesimo di tasse e oneri concessori finiscono alla centrale e ogni volta bisogna elemosinare poche migliaia di euro per i servizi sociali. Le risposte sono sempre l’uno percento di quel che è stato chiesto, ed è assurdo, viene meno l’amministrazione locale.
Quindi la prossima consiliatura sarà comunque di transizione
Io spero che nei prossimi cinque anni si riesca ad ottenere il decentramento. Sul fatto che si debba fare non ho dubbi, sul fatto che si farà, qualcuno ce l’ho.
Un ultima cosa. C’è qualcosa che cambierebbe, tra quelle che ha fatto? Le ha azzeccate sempre tutte?
Cosa Cambierei? Non lo posso dire (sorride sornione).
Luciana Miocchi