L’immagine dà solo una vaga idea della desolazione e dello sfacelo conseguenti all’incendio divampato il pomeriggio del 20 luglio nel Parco delle Sabine (zona Porta di Roma, Terzo Municipio della Capitale). Come non bastasse, un nuovo focolaio è scoppiato il giorno seguente. Le operazioni di spegnimento avevano richiesto anche il lancio di liquido estinguente dall’alto con un elicottero ma alla fine comunque sono andati letteralmente in fumo circa trenta ettari di macchia. Nell’aria, odore di bruciato, il vento che ogni tanto solleva piccole nuvole di cenere.
Alessandro Pino

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