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Inizio di aprile tragico su via Salaria: due morti e sei feriti in un solo incidente

2 Apr

Un gravissimo incidente si è verificato ieri pomeriggio attorno alle sedici sulla via Salaria, direzione centro, un centinaio di metri prima della motorizzazione civile.

Diverse le autovetture coinvolte.

La dinamica dei fatti non è ancora stata completamente definita ma sembra che una Lancia Ypsilon che viaggiava in direzione fuori Roma abbia compiuto un salto di corsia, probabilmente proiettata in aria dal guard rail – ma non vi sono segni evidenti sullo stesso – atterrando poi su due macchine, una mercedes classe E ed una bmw serie 3 che mostrano il tetto completamente schiacciato. Alcune testate nazionali hanno riferito invece che l’innesco della carambola possa essere stata la Mercedes. Leggo riporta l’ulteriore ipotesi che il conducente della Mercedes abbia eseguito un brusco cambio di corsia centrando Lancia e Bmw. Questa confusione la dice lunga sulla complessità degli accertamenti cui si dovrà dare seguito per cercare di fare chiarezza. I rilievi sono proseguiti per alcune ore ad opera degli agenti del IV gruppo dei VVUU, coordinati dalla dott.ssa Giovanna Gabbiai, che sono intervenuti con numerose pattuglie, bloccando il traffico nelle due direzioni di marcia e costruendo un’area protetta per i rilevamenti, fino verso le ore 20

L’unico dato sufficientemente chiaro sembra essere proprio quello dell’elevata velocità a cui è avvenuto il tutto.

Lo scenario che si è presentato ai primi soccorritori e agli agenti delle pattuglie della Polizia di Roma Capitale aveva un qualcosa di apocalittico: feriti a terra e nel raggio di una cinquantina di metri dalle macchine vi erano pezzi sparsi di rottami ed effetti personali.

Pesantissimo il bilancio delle vittime: due morti, una ragazza di 24 anni deceduta dopo il trasporto al Pertini e un uomo di 47 perito sul colpo, il cui corpo è rimasto sull’asfalto fin quando il magistrato di turno non ha dato l’autorizzazione alla polizia mortuaria di trasferirlo all’obitorio, verso le 19,40. Sei feriti, di cui uno grave e due bambini, inviati ai pronto soccorso di S. Andrea e Gemelli.

Alessandro Pino – Luciana Miocchi

Nemmeno un giorno e il semaforo è di nuovo girato. Perche?

11 Mar

11marzo 2012 prime ore del mattino. La lampada dedicata al traffico automobilistico risulta girata verso l'interno del vicino parcheggio. Era stata riposizionata nel pomeriggio dell'11.

A nemmeno sedici ore dall’intervento della manutenzione semaforica, sull’impianto teatro dell’incidente mortale di venerdì, il semaforo pedonale, che potrebbe aver avuto un ruolo determinante nello svolgimento dei fatti poichè le lampade pedone-traffico automobilistico erano erroneamente appaiate, è di nuovo fuori posizione.

Alle 16 circa, di ieri dieci marzo, a ventiquattro ore dal verificarsi della tragedia, gli operai scesi da due furgoni bianchi impiegati per la manutenzione degli apparati semaforici  ricollocavano la lanterna nella giusta posizione.

il semaforo nella posizione corretta, ripristinata intorno alle 16 del 10 marzo 2012

Nell’andare a fotografare nuovamente l’incrocio ci si accorgeva che la lampada del traffico automobilistico era chiusa e tenuta insieme da alcune fascette di plastica, segno che era stata riparata, in qualche modo.

Stamattina, undici marzo, prime ore del mattino, come foto, sempre la stessa lampada del traffico automobilistico, risulta nuovamente girata, questa volta verso l’interno del parcheggio. Non vi sono segni evidenti di urti, quindi la cosa dovrebbe avere un solo significato. La stessa lampada ha i sistemi di ancoraggio oramai logori e andrebbe sostituita. Indirizzata verso l’interno non è in grado di provocare danni, il semaforo principale degli automobilisti è regolarmente posizionato. Se si girasse nuovamente appaiandosi al segnale pedonale?

A.P. /L.M.

All’incrocio della tragedia. Un semaforo rimesso a posto a tempo di record

10 Mar

Ampio risalto stamattina sui giornali all’indicente mortale avvenuto ieri, sulla via Salaria, a Settebagni. Alcuni non risparmiavano le generalità complete di vittima ed investitrice, altri si limitavano alle iniziali. Una regola scritta precisa non c’è, viene rimesso alla sensibilità di chi scrive fare una scelta piuttosto che un’altra.

Repubblica ha messo in pagina una foto dell’incidente che  non corrisponde al vero scenario. Viene indicato come luogo della tragedia il ponte del Gra, al confine tra Castel Giubileo e Settebagni, dove il semaforo non esiste proprio.

Tutto è accaduto nei pressi del semaforo situato all’altezza della Lamborghini, dove via del casale di settebagni incontra la via salaria. La carreggiata è ampia. C’è un semaforo per le auto ed uno dedicato ai pedoni, con la possibilità di fermarsi al centro, in una specie di isola protetta dai guard rail. Per chi attraversa qui la prima volta è un’esperienza che non si dimentica facilmente. Le macchine ripartono fulmineamente, se il semaforo è aperto possono transitare fino al limite consentito di 70 km/h, che se da dentro l’abitacolo può sembrare una  velocità contenuta, altrettanto non è per chi attende fuori, con lo spostamento d’aria provocato dai veicoli in marcia ed il rumore dei motori. Non è un posto dove si attraversa a cuor leggero. L’attenzione del pedone è massima e anche l’automobilista sa che una frenata disperata all’ultimo secondo non serve a molto.

dettaglio delle lanterne del semaforo pedonale appaiate erroneamente nella stessa direzione

semaforo che governa l'attraversamento pedonale

lampada del semaforo pedonale lato Api. Spenta fino alle 26 di oggi, 10 marzo

Alle 14 di oggi il semaforo pedonale sistemato dal lato degli uffici Api – visibile cioè a chi deve raggiungerli arrivando dal lato Tevere – risultava ancora  spento. Funzionante invece quello visibile a chi deve raggiungere il lato fiume partendo dall’ Api. Sullo stesso palo che sorregge quest’ultimo si trova inoltre la lanterna che fa da ripetizione del segnale per i veicoli che arrivano da Settebagni in direzione verso Gra. Orientata male, praticamente non era visibile ai conducenti ma risultava appaiata a quella pedonale. Ad attraversare la sede stradale, quindi, ci si trovava di fronte a due segnali appaiati e contrastanti, uno rosso ed uno verde, con l’unica differenza che uno raffigura un pedone, l’altro una freccia.

ore 16 circa le lampade del semaforo riposizionate in maniera corretta

Alle 16 venivano notati due furgoni bianchi con la scritta “manutenzione semafori” o qualcosa di simile. Un quarto d’ora dopo le lampade risultavano nella posizione corretta.  Non è compito di chi scrive trarre conclusioni, ma alcune persone che lavorano in zona riferiscono che le condizioni dell’impianto semaforico erano le stesse da diverso tempo e nessuno era mai intervenuto.

 

A.P. /L.M.

aggiornamento sull’incidente mortale del 9 marzo a Settebagni

10 Mar

Ormai è di dominio pubblico, la ragazza investita in bici e quella che l’ha investita, appartengono alla stessa comunità. La cosa rende ancora più dolorosa, se possibile, l’intera vicenda. Le testimonianze raccolte al momento sono discordanti, mentre alcuni quotidiani on-line parlano tout court di “semaforo rosso”. La polizia provvederà agli interrogatori formali del caso, nel frattempo sono stati acquisiti i filmati delle numerose telecamere a circuito chiuso che proteggono le attività nella zona.

A.P. /L.M.

II Municipio – e il consigliere si rivolse alla Procura della Repubblica per ottenere un guard rail indispensabile

20 Gen

Era l’alba del 25 ottobre  quando un’auto, dopo aver sfondato una semplice ringhiera a lato della marciapiede che costeggia quel tratto di via Olimpica, fece un salto nel vuoto di una decina di metri, atterrando in un prato lungo la via di Tor di Quinto.

Sul posto intervenirono gli agenti di Roma Capitale e i vigili del fuoco. Fatale la mancanza di guard rail, che inizia solo pochi metri più in là, direzione salaria. Sembra che siano anni che la municipale segnala la cosa, senza mai ottenere la messa in sicurezza del tratto.

La questione è stata presa a cuore dal consigliere de La destra del II municipio Massimo Inches, ex funzionario di polizia locale in pensione, che agli inizi dell’anno, passati più di due mesi dall’incidente mortale, ha provveduto ad inviare una diffida al segretario direttore generale di Roma Capitale ed al direttore del VII Dipartimento perché provvedessero a far eseguire i lavori di adeguamento.

Il sedici gennaio, con un comunicato, il battagliero Inches ha poi dato la notizia di aver richiesto al Procuratore della Repubblica di aprire un’indagine penale per accertare se vi sono responsabilità personali su quella morte, perchè «per un episodio analogo la Corte D’Appello di Messina ha condannato nel 2011 i dirigenti del Consorzio Autostrade Siciliane a un anno e sei mesi per omicidio colposo plurimo», e ancora «un segnale forte e chiaro che la Sicurezza noi la pretendiamo nei fatti e non deve servire solo come slogan elettorale stampato sui manifesti».

Luciana Miocchi