Già scassinato e depredato di derrate alimentari un paio di giorni fa, l’asilo Nido “Cecchina” – zona Bufalotta, Terzo Municipio di Roma Capitale – è stato di nuovo oggetto di razzia nella notte tra il 24 e 25 settembre. Questa volta sarebbero stati rubati anche alcuni giochi dei bambini e altri materiali. A darne notizia sul suo profilo Facebook il consigliere municipale di opposizione Manuel Bartolomeo.
Bocche cucite ma palpabile nervosismo tra il personale dell’asilo, non troppo lieto della attenzioni della stampa locale.
La conferma che la zona è letteralmente terreno di caccia da parte dei soliti noti viene dal portiere di uno stabile nei pressi dell’asilo: 《Di notte specialmente qui è un passagio continuo, le macchine parcheggiate in strada vengono aperte, questa estate in diversi appartamenti ci sono stati furti. Nella campagna alle spalle dell’asilo verso la Bufalotta c’è un accampamento, in qualche modo si procureranno da mangiare》. Non si è fatto attendere il furibondo commento del neo assessore municipale alla Scuola, Riccardo Corbucci, diffuso con una nota in rete: “Questa feccia che viola i luoghi dove i nostri bambini giocano ed imparano, rubando il loro cibo, profanando i loro giochi, provocando danni alle nostre scuole, deve sapere che questa amministrazione passerà ogni ora della propria giornata per costruire un sistema operativo di sorveglianza ed intervento che sia in grado di coglierli in flagranza di reato”
Alessandro Pino
La beffa oltre il danno: asilo nido alla Bufalotta razziato due volte in due giorni – di Alessandro Pino
25 Set- Commenti Lascia un commento
- Categorie Alessandro Pino
Incendio a Vigne Nuove: parlano i residenti – di Alessandro Pino
26 Ago
I segni dell’incendio che ha danneggiato l’androne di una palazzina di proprietà dell’Ater (in cui vivono anche familiari del consigliere municipale Manuel Bartolomeo) al civico 18 di largo Fratelli Lumière – zona Vigne Nuove- la notte del 26 agosto sono visibili già da fuori la cancellata: una mano di nerofumo copre parte della facciata fino al secondo piano. Varcato il cancello, in una rientranza sulla destra c’è lo scheletro di uno scooter divorato dal fuoco: secondo alcuni sarebbe proprio il motociclo a essere stato dato alle fiamme, propagatesi poi intorno. «Qui ci sta una combriccoletta di ragazzi poco raccomandabili che si fermano qua sotto – riferisce una residente – non so se sono stati loro ma il sospetto c’è». A causa del fuoco il citofono non funziona più, nelle scale la luce è saltata, il vetro del portone si è crepato; l’ascensore fortunatamente funziona ancora. La paura però
è stata tanta: «Ci siamo svegliati sentendo delle voci – racconta un altro inquilino – poi a un certo punto mia figlia si è alzata e ha aperto la finestra; ha visto un sacco di fumo nero ha cominciato a strillare, si sentivano le fiamme sotto. La scala interna era piena di fumo, non si vedeva niente perché la luce era saltata. Poi sono arrivati i Vigili del Fuoco». La mattina un incaricato dell’Ater ha eseguito un sopralluogo, poi è arrivato un elettricista.
Alessandro Pino
Condividi:
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra) Reddit
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Tumblr
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra) Pinterest
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra) Telegram
Tag:Alessandro Pino, Ater, Ater vigne nuove, Manuel Bartolomeo, Terzo Municipio di Roma Capitale
- Commenti Lascia un commento
- Categorie Alessandro Pino
Una notte sul marciapiede
20 Set
Guardando l’assembramento di gente, la prima cosa che salta agli occhi è la massiccia presenza di divise: carabinieri, polizia e vigili urbani. A guardare meglio si individuano anche diversi colleghi di altre testate. Con l’occhio allenato dalla cronaca politica locale non risulta difficile scorgere alcuni esponenti del parlamentino del Municipio, intervenuti tutti in rappresentanza dei rispettivi partiti e movimenti ma senza portare alcun vessillo, per rispetto ai cittadini che avevano chiesto che tutto rimanesse apartitico. Nessuna manifestazione ufficiale ma la collaudata formula della “passeggiata tra amici”. In effetti, a furia di camminare insieme sotto casa, molti hanno finito per stringere amicizia davvero. Questi residenti non sono organizzati in un comitato vero e proprio e ad avvertire polizia e carabinieri dell’appuntamento sul marciapiede, per tutelare la sicurezza dei partecipanti ci ha pensato l’ex assessore Filini, dopo essere stato invitato da alcuni dei più attivi.
In attesa di cominciare il giro, sottovalutato nella sua lunghezza anche a causa della presenza di padri con passeggini e nonnini con gli ausili per camminare, cominciamo a chiacchierare con i residenti. Gente qualunque, con facce talmente normali da poter essere sovrapposte con quelle del proprio dirimpettaio o con la zia più calma, pacifica e anche un po’ noiosa che tutti abbiamo in famiglia. Avrebbero anche delle vite tranquille, se non fosse per questo piccolo problema che li affligge: il puttantour sottocasa, ad ogni ora della notte, con tutto il circo che si porta dietro fatto di papponi, clienti, liti notturne e coltelli, a volte pure pistole. Genitori che scortano le figlie al rientro del sabato sera, mariti che aspettano le mogli alla fermata del bus quando appena fa buio.
Case impossibili da rivendere anche con un forte sconto, chi vuole infilarsi in un tale show alzi la mano.
La passeggiata inizia e decidiamo di farci fare delle dichiarazioni dai consiglieri municipali intervenuti, tutti della minoranza. Il primo a cui chiediamo è Manuel Bartolomeo, neo eletto del Pdl, con un’idea ben precisa che non tarda a rendere pubblica: «Oggi siamo qui per cercare di contrastare il fenomeno che da anni affligge il nostro Municipio. Prima le prostitute erano schierate all’altezza del ponte del treno a via di prati fiscali e man mano le abbiamo viste avanzare fino all’altezza del Mc Donald e a volte fino a piazzale Jonio. Siamo qui con i cittadini perché ci hanno chiamato, siamo scesi in piazza a cercare di dare uno scossone a questo fenomeno. Io sono per la riapertura delle case chiuse, in modo che il fenomeno possa essere più controllato, anche a livello di decoro soprattutto visivo. La mattina si ritrovano focherelli accesi e verso le cinque le persone che escono di casa e i bambini delle scuole sono costretti a vedere donne seminude, come spettacolo non è il massimo».
Francesco Filini, consigliere FdI, che già da assessore della passata consiliatura aderì alla protesta: «Fratelli d’Italia aderisce a questa iniziativa apartitica. Siamo qui senza bandiere politiche per stare a fianco dei cittadini, una cosa che facevo già quando ero in maggioranza, ora il problema si è ripresentato in maniera peggiorata, sono arrivate fino a piazzale Jonio. La cosa positiva è che le passeggiate di due anni fa hanno avuto i loro effetti, le lucciole si erano scoraggiate un po’. Quest’anno si è aggiunto il comitato Salviamo Prati Fiscali e hanno aderito anche altre forze politiche come il movimento Cinque Stelle, la lista Marchini e il Pdl. Sarebbe stato il caso che fosse venuto qualcuno della maggioranza, purtroppo è stata un’occasione persa».
Già, l’assenza di esponenti anche minori della coalizione di maggioranza si nota e parecchio, c’è chi scrolla le spalle dicendo “noi li abbiamo invitati tutti”. Probabilmente in questo frangente è stato commesso un errore tattico, perché se è vero che le istituzioni locali poco o nulla possono per contrastare il fenomeno, i cittadini esasperati dalla strafottenza di chi sa di non subire alcuna conseguenza, apprezzano molto anche la semplice solidarietà e l’impegno perché si affronti a livello legislativo la ridefinizione entro limiti certi di un’attività inestirpabile. O forse il pressing c’è ma non è stato pubblicizzato. Questa sera non lo potrà spiegare nessuno.

Intanto la comitiva, seguita a vista da alcune macchine di servizio prende possesso del marciapiede lato Zecca dello Stato, verso la Salaria. Le lucciole si sono spostate più avanti ma in terra rimangono zoccoli dai tacchi altissimi, preservativi usati e vestitini microscopici. Dalle caditoie di scarico otturate si affacciano erbacce impolverate di varia grandezza, come anche dalle crepe dell’asfalto.
Non è più un luogo frequentato dai pedoni, decisamente.
Fabrizio Cascapera, lista Marchini, passeggiatore anche lui per una sera: «Ho deciso di dare supporto a questa manifestazione perché credo che sia il dovere di ogni rappresentate dei cittadini stare vicino alle richieste del territorio. Vogliamo chiedere fortemente alla maggioranza di trovare delle soluzioni a questa situazione che non è più accettabile. Il Municipio non può tantissimo, dovrebbe fare più che altro una segnalazione più in alto, al Comune che prendesse dei provvedimenti, che aumentasse le forze dell’ordine. I tagli alla spending review hanno ridotto le forze dell’ordine al lumicino, hanno anche gli scarponi bucati, però magari si possono spostare le forze su problemi che sono più sentiti. Non possiamo girarci dall’altra parte, non possiamo far finta che non ci siano, prati fiscali è una parte del nostro territorio lasciata un po’ a se stessa. Riteniamo che sia un dovere morale stare qui vicino a loro anche se non conta niente a livello fattivo ma l’importante è esserci perché è per questo che siamo stati votati, anche per questo».
Mentre parliamo con Simone Proietti – consigliere del M5S – sotto il cavalcavia della ferrovia, rimaniamo ultimi del corteo, seguiti soltanto dalle pattuglie della polizia che si sono messe di traverso in mezzo alla carreggiata per rallentare il flusso di macchine verso l’Olimpica, creando così una scenografia che non dovrebbe passare inosservata nemmeno al più distratto degli autisti, la nostra attenzione viene catturata dal gruppetto di prostitute che si è formato dall’altro lato della carreggiata, direzione piazzale Jonio. Attirate dalla mercanzia esposta, alcune macchine si fermano, salvo poi accorgersi dei flash delle fotocamere. Conseguente ripartenza a razzo. Tutte, tranne una, il cui conducente inizia addirittura una trattativa fino a quando non viene fatto desistere dagli applausi e dai fischi inframmezzati dai complimenti che provengono dal gruppo di amici in passeggiata. Un piccolo, momentaneo successo, rimasto inciso nel nastro della dichiarazione del pentastellato «Sono qua per i cittadini, in rappresentanza del movimento nel Municipio. Siamo qui per iniziare ad arginare questo fenomeno della prostituzione che ormai è sempre più in espansione, in questo istante abbiamo avuto una dimostrazione dell’efficacia della presenza. E’ un problema ormai sempre più sentito dai cittadini, sono sempre più esasperati, mi hanno raccontato di scene vicinissimo alle abitazioni il problema è l’incuria. Perché dove vanno queste prostitute? Qui, nella zona è pieno di vegetazione incolta è la che vanno. La soluzione sarebbe anche banale, riqualificare determinate zone, fare della manutenzione ordinaria in questo caso servirebbe straordinaria, abbiamo visto la vegetazione in che stato sta».
Continuiamo la marcia andando oltre il ponte, in direzione del sottopasso. Lì davanti, l’euforia dovuta alla cacciata del cliente di poco prima scema vistosamente. Ci si guarda in faccia alla ricerca di coraggio. Spiamo negli occhi degli agenti più conosciuti in zona un cenno che ci dica che sì, è sicuro, abbiamo controllato prima. Un mezzo sorriso con appesa una sigaretta fumata a metà e la cronista più fifona della storia si fa spiritosa. All’ingresso del tunnel cancelli mai serrati, sembra ci siano problemi sullo stabilire a chi tocchi l’incombenza di aprire all’alba e chiudere al tramonto e tanti auguri a chi dovrebbe passarci di notte. D’altra parte di notte… chi ha il fegato di entrarci da solo?
In terra spazzatura di ogni tipo, fazzoletti, cartacce, bottiglie rotte, preservativi utilizzati da poco, perizoma sguaiati, vestitini maculati di quelli che si acquistano a pochi euro nelle bancarelle. E un odore recente, un misto di polvere, urina, sperma e sudore.
Riemergergiamo in superficie con in testa i versi della Divina Commedia “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, mai così apprezzati e veritieri.
Finalmente una signora che abita nelle vicinanze si fida di noi e ci racconta il suo inferno quotidiano, dietro promessa dell’anonimato: «L’unica cosa è che così facendo gli facciamo perdere quelle due tre ore di lavoro. Se andiamo via a mezzanotte o l’una, per le 2 sono già qua, ubriache che cominciano a strillare e si buttano in mezzo alla strada. Se ti rientra un figlio a mezzanotte tu stai qua ad aspettare perché a quell’ora le trova sotto casa. Se dici qualcosa ti sputano addosso, come hanno fatto anche oggi pomeriggio con me, alla fermata dell’autobus. La pista ciclabile non si può usare, ha visto anche lei tutto quello che c’è li sotto, le trova a tutte le ore. Sotto casa non puoi uscire perché se capiscono dove abiti e sei stata a passeggiare per disincentivarle, poi ti vengono a fare i bisogni – solidi e liquidi – nell’androne del palazzo . Siamo schiavi, in galera. Vengono giù nell’androne, te li trovi nel giardino condominiale».
Mentre parliamo con la signora, dall’altro lato della strada una pattuglia ferma una grossa auto straniera, riconosciuta dai residenti come quella di un tizio che trasporta le prostitute in postazione. I controlli di rito e l’auto riparte. Non c’erano passeggere a bordo, non ci sono gli estremi per fare altro.
C’è chi inveisce, chi invoca manette, arresti, processi. Inutile tentare di spiegare per l’ennesima volta a degli animi esasperati dal senso di impotenza che prostituirsi non è reato, che andare a puttane non è vietato e che l’unica attività illecita è lo sfruttamento, che gli atti osceni in luogo pubblico non portano all’ergastolo e che l’offesa al comune senso del pudore è poco più di una battuta da quando non si riesce più a stabilire cosa vuol dire “comune senso”.
Cristiano Bonelli, ex presidente Pdl del Municipio, è un fiume in piena impossibile da fermare: «Un modo per chiudere i cancelli del sotto passo si può trovare. Noi stavamo aspettando l’apposizione dell’ultimo cancello, perché altrimenti diventa una trappola per topi. Basta un piccolo sforzo, con qualcuno che lo fa a costo zero per l’amministrazione perché i vigili non lo possono fare. L’altra settimana siamo stati presenti ad analoga passeggiata, abbiamo presentato degli atti in municipio che sono all’attenzione delle commissioni inerenti a Prati Fiscali, un’attività che dà seguito anche alle nostre iniziative di governo».
«La soluzione non può essere quella annunciata dall’attuale maggioranza, cioè… (tace). Il presidente del Municipio è stato invitato ad una riunione di un comitato – continua Bonelli – e la sua risposta sconcertante è stata: “Bisogna combattere il fenomeno alla fonte, cioè gli sfruttatori”. Il presidente di un municipio non può dare una risposta del genere, scontata da una parte e incompetente dall’altra. Perchè è normale che bisogna lavorare a monte di tutta una criminalità organizzata che c’è dietro la prostituzione e talmente normale che il presidente del municipio non è demandato a fare questo, semmai tocca alle forze dell’ordine preposte, magari anche su imput. Il presidente del Municipio deve dare delle risposte concrete o magari provare a darle, quotidiane, che non saranno mai la soluzione del problema».
«Il disegno di legge va seguito – conclude Bonelli – noi stiamo organizzando delle iniziative per sollecitare l’iter che si è fermato alla Camera però un municipio non può dire silenzio oppure dire è a monte. Un municipio si deve mettere in campo, nei limiti delle sue possibilità, con le mille difficoltà che ci sono. Non è che ieri non c’erano e oggi ci sono, forse ora sono anche di più. Però non può rispondere in questa maniera, la gente è molto arrabbiata. Lo stesso discorso vale per gli insediamenti abusivi che cominciano a venti metri da qua e mai prima erano stati così tanti. Al Ponte delle Valli sono quaranta le baracche. Dire “io non faccio gli sgomberi” è da irresponsabili, è una cosa che tu non puoi dire. Puoi dire non faccio gli sgomberi ma farò questo. Non puoi non dire niente. Sono consapevole del fatto che purtroppo su queste due questioni ad oggi le soluzioni non esistono, ma questo non giustifica il fatto che tu non metti in campo tutte le forze che puoi, dando la presenza sul territorio».
Continuiamo la passeggiata rimanendo indietro con un signore rallentato dall’età. Sono già arrivati quasi tutti all’altezza del supermercato e ci dispiace lasciare solo il nonnino che, saggiamente, decide di tornare indietro, le sue gambe hanno già dato tutto quello che potevano, orgogliose di fare qualcosa per cercare di non farsi cacciare da casa propria.
Raggiungiamo il gruppo quando si sta per sciogliere, lasciando libere dal servizio le forze dell’ordine. Sono pochi anche i giornalisti rimasti, ormai le ore di camminata sono quasi tre e manca poco all’una di notte. Avremmo percorso in totale circa cinque chilometri e il sonno e la stanchezza cominciano a farsi sentire. A differenza delle “professioniste” del sesso, tutti quanti i presenti domattina dovranno alzarsi presto.

Fermi davanti alla rampa d’accesso di un supermercato, rinveniamo gli ultimi souvenir della serata, due metri sotto le prime finestre delle abitazioni sovrastanti: soliti vestiti abbandonati, fazzoletti, preservativi usati.
Intorno macchine parcheggiate, lampioni, portoni. Diventa difficile cercare di capire le ragioni non di chi vende sesso per strada, ma di chi lo compra, qual è la molla che li spinge a consumare rapporti mercenari frettolosi per strada, in situazioni precarie, scomode e pericolose? Tratteranno sulla tariffa? Pagamento con banconote di piccolo taglio? Single condannati dalla solitudine o accompagnati felicemente alla ricerca di chissà che? Nel caso, come giustificano le uscite di denaro? Belle domande che non troveranno nessuna risposta. Mai come in questo caso è di rigore il negare sempre, ammettere mai.
Alla spicciolata gli ultimi residenti scompaiono nei portoni delle loro case. Noi ci avviamo alla macchina passando per un parcheggio scarsamente illuminato ma animato da figure losche o che almeno ci sembrano tali, data l’ora, dato quel che abbiamo appena vissuto. Ci sembra di essere stranamente osservati da occhi invisibili e la sensazione non è delle più piacevoli. Il suono della sicura della portiera diventa insolitamente rassicurante, mentre la macchina si mette in moto.
Luciana Miocchi e Alessandro Pino
Condividi:
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra) Reddit
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Tumblr
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra) Pinterest
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra) Telegram
Tag:Alessandro Pino, Cristiano Bonelli, degrado, Fabrizio Cascapera, Francesco Filini, III Municipio, Luciana Miocchi, Manuel Bartolomeo, Monte Sacro, prostituzione, Salviamo Prati Fiscali, Simone Proietti, via Prati Fiscali
- Commenti Lascia un commento
- Categorie il municipio più grande d' Europa, un giro in giro
Giovedi 27 giugno 2013, ore 17. A Monte Sacro inizia ufficialmente l’era Marchionne
28 Giu
(pubblicato su http://www.di-roma.com)
La prima seduta del nuovo consiglio di Monte Sacro è stata presieduta da Riccardo Corbucci nella qualità di consigliere “anziano” – avendo lui riportato il maggior numero di preferenze allo spoglio delle urne.
Alle 17 la sala consiliare di piazza Sempione era già piena di parenti, amici ed elettori per assistere ai primi passi del nuovo parlamentino municipale.
Tra il pubblico spiccava la presenza di Marco Palumbo, ex consigliere, eletto poco prima all’assemblea capitolina, a causa della chiamata ad assessore di tre consiglieri eletti che lo precedevano nelle liste del Pd. Pochi gli ex componenti della maggioranza del precedente parlamentino presenti in aula a bere l’amaro calice della sconfitta elettorale…
Un emozionatissimo Paolo Marchionne ha tenuto un brevissimo discorso, il primo ufficiale come presidente del Municipio, mentre tra gli scranni già si potevano notare i primi malumori. Tranquillamente agitati come al primo giorno di scuola i consiglieri eletti per la prima volta, tra i veterani della maggioranza spiccava un irrequieto Fabio Dionisi, che forse sperava in una maggior valorizzazione della sua esperienza (nella giunta Cardente era stato assessore ai lavori pubblici). Tra i banchi occupati dal Pdl invece, non era seduto nessuno: l’ex presidente Cristiano Bonelli e i suoi sono entrati soltanto dopo l’appello nominativo e qualcuno già sperava nel colpo di scena, come fino cinque anni fa, quando, all’opposizione, consegnavano buste di immondizia simbolica o si arrampicavano sul balcone della presidenza di via Monte Rocchetta.
Nonostante le assenze però l’assemblea è stata dichiarata validamente costituita e sono iniziate immediatamente le votazioni. Dopo circa due ore di lavoro i risultati sono stati i seguenti.
Riccardo Corbucci, con quattordici voti è stato eletto presidente del consiglio municipale e dato che i consiglieri in quota Pd sono sedici, almeno due devono aver votato scheda bianca o nulla. Vice presidente vicario Valeria Milita, Sel, per l’opposizione , Roberto Borgheresi, Pdl, già presidente del consiglio con la consiliatura Bonelli, che ha ottenuto otto voti – mentre il suo gruppo è composto da cinque consiglieri.
Segretari d’aula sono stati eletti Gianlcula Colletta, Lista civica Marino, con tredici voti e Manuel Bartolomeo, neo eletto Pdl, con 9 voti.
Nessun incarico costituzionale per il movimento 5 stelle, per la Lista civica Marchini e per Fratelli d’Italia.
Paolo Marchionne ha poi presentato gli assessori che compongono la sua Giunta. Si tratta di Vittorio Pietrosante, già segretario del Pd di Montesacro, al Commercio e alle attività produttive; Antonio Comito, già consigliere municipale fino al 2008, eletto anche in questa consiliatura con la Lista Civica Marino, al Personale e al Patrimonio; Federica Rampini, consigliera Pd eletta fin dal 2006, al Bilancio, alla trasparenza e allo Sport; Pierluigi Sernaglia, Pd, assessore alle Politiche educative e scolastiche; Gianna Le Donne, di Sel, vice presidente del Municipio con delega alle Politiche ambientali e al Commercio; Eleonora Di Maggio, Sel, assessore alle Politiche sociali, servizi alla persona e politiche sanitarie.
Raggiunto telefonicamente, dopo che alla chiusura dei lavori si era rapidamente allontanato dall’aula, Riccardo Corbucci, nonostante fosse stato appena eletto alla seconda carica del Municipio non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Il fatto, da parte di un esponente di solito ben disposto nei confronti della stampa, lascia pensare che anche lui sia tra quelli non esattamente soddisfatti dalla composizione della giunta Marchionne.
Luciana Miocchi
Condividi:
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra) Reddit
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Tumblr
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra) Pinterest
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra) Telegram
Tag:Antonio Comito, Cristiano Bonelli, Fabio Dionisi, Giordana Petrella, giunta III Municipio, Jessica Palmira De Napoli, Luciana Miocchi, Manuel Bartolomeo, Paolo Marchionne, piazza sempione, presidente del consiglio municipale, presidente del Municipio, Riccardo Corbucci, Vittorio Pietrosante
- Commenti Lascia un commento
- Categorie il municipio più grande d' Europa, politica
traduction
Archivi
Ricerca
Categorie
Statistiche del blog
- 2.200.684 hits
Tag
Alessandro Pino ama Bufalotta Carabinien Carabinieri Castel Giubileo Centocelle Città Giardino Colleferro Colle Salario commissariato Fidene Serpentara Conca d'Oro Coronavirus Covid Covid-19 Cristiano Bonelli droga Fabrizio Bevilacqua Fidene Fratelli d'Italia Gherardo Dino Ruggiero Giordana Petrella Giovanni Caudo III Distretto Fidene Serpentara III Municipio Luciana Miocchi Manuel Bartolomeo Monterotondo Monte Sacro Montesacro Nuovo Salario Paolo Emilio Marchionne Paolo Marchionne Parioli Pd Piazza Bologna piazza sempione Pietralata Polizia Polizia di Roma Capitale Polizia di Stato Polizia Locale di Roma Capitale polizia Roma Capitale ponte nomentano Porta di Roma Prati Fiscali Premio Montesacro Protezione Civile quartiere Africano Riccardo Corbucci Roberta Capoccioni Roma Roma Capitale Sacco Pastore Salaria San Basilio San Lorenzo secondo municipio Serpentara settebagni Stazione Tiburtina Talenti Terzo Municipio Terzo Municipio della Capitale Terzo Municipio di Roma Capitale Tiburtina Tufello Tuscolano Val Melaina via Salaria vigili del fuoco Vigne Nuove Villa Spada Virginia Raggi VolantiClassifica Articoli e Pagine
- via della Marcigliana tra discariche abusive e incontri a luci rosse: non è cambiato nulla
- Il "Palo della Morte" di "Un sacco bello" a Vigne Nuove verrà ricordato ufficialmente dal Terzo Municipio - di Alessandro Pino
- È iniziata "Canta Tufello": musica corale in strada
- Quando "Il medico della mutua" di Alberto Sordi aveva lo studio in zona Monte Cervialto- di Alessandro Pino
- Nuovo Salario: presi mentre cercano di forzare la porta di un appartamento
- Il consigliere Arista, delegato alla sanità racconta “la cronistoria di un’ordinaria italica follia nella gestione della Casa di riposo di via Casal Boccone - di Concetta Di Lunardo
- "Un Sacco Bello" quarant'anni dopo: Carlo Verdone scopre la targa al Palo della Morte in via Giovanni Conti- di Alessandro Pino
- Je suis Miriam Sermoneta - di Alessandro Pino
- Accampamenti di nomadi lungo l'Aniene dal ponte delle Valli a via di Pietralata: che succede?- di Alessandro Pino
- I comitati di quartiere del Terzo Municipio a piazza Sempione: "Basta liste della spesa, serve un'azione più incisiva" - di Alessandro Pino




