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Il 48° Premio Sulmona vinto dalla pittrice Tina Sgrò con il quadro “Interno Verde”

22 Ott

[SULMONA- AQ] Un nuovo prestigioso riconoscimento è stato conferito a Tina Sgrò, artista che vive e opera tra Milano e Reggio Calabria, ha esposto anche al San Diego Art Institute in California e di cui alcune opere decorano edifici istituzionali in Italia: nei giorni scorsi ha vinto il Premio Sulmona Gaetano Pallozzi“, rassegna internazionale d’arte contemporanea giunta alla quarantottesima edizione,

Contestualmente sono stati annunciati anche i vincitori della sezione Giornalismo: il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, la conduttrice di Tg2 Post Manuela Moreno e il vicedirettore di Askanews Gianni Todini

Tema portante delle opere di Tina Sgrò è la rappresentazione di interni contemporanei, una indagine che la pittrice porta avanti da oltre dieci anni e nella quale si inserisce il quadro che ha vinto il Premio, intitolato “Interno Verde”:

«L’opera che ha vinto il premio descrive un ambiente in solitudine, dove la presenza umana è ricordo e malinconia. L’essere umano svolge la sua azione e poi scompare, lasciandoci sensazioni ed emozioni a noi necessari per riflettere e comprendere una dimensione forse di disagio e disadattamento» spiega Tina Sgrò «In genere gli interni si sviluppano attraverso una netta contrapposizione tra luce e ombra e anche in questo caso il forte impianto chiaroscurale ne delinea tratti decisi che governano un certo dinamismo cromatico e gestuale. Il verde è un caso. Non amo molto i colori forti e anche in caso di colori decisi tendo a desaturizzare e contenerne la forte emotività cromatica».

Tina Sgrò ha ricevuto il premio dalle mani di Vittorio Sgarbi, sul palco dello storico Teatro Comunale “Maria Caniglia” di Sulmona: «Nel 2006 feci una bellissima esperienza di pittura estemporanea presso l’Eremo di Sant’Onofrio. In quella occasione conobbi artisti splendidi. Mi ritrovo qui oggi a distanza di molti anni a rivivere emozioni certamente diverse ma che toccano ugualmente quelle corde dell’anima che difficilmente vibrano. Sono stata molto molto contenta e orgogliosa».

In futuro Tina Sgrò ha in programma una mostra imminente a Pratola Peligna verso dicembre, una a Milano nel 2022
e una a Isernia presso lo spazio Petrecca sempre nel prossimo anno.

(A cura di Alessandro Pino)

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L’Orient Express si è fermato a Campo di Giove | di Alessandro Pino

11 Lug

[CAMPO DI GIOVE- AQ] Si è fermato anche nella stazione di Campo Di Giove (mille metri sul livello del mare) il convoglio formato da alcune carrozze dello storico Orient Express, treno di lusso degli anni Venti immortalato anche nel celebre giallo di Agatha Christie. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Arsenale S.p.A. e Trenitalia.

Le sei vetture marchiate Ciwl (Compagnie Internationale des Wagons Lits) sono partite da Roma verso Sulmona la mattina dell’11 luglio e da lí trainate da due locomotive diesel in livrea storica hanno scalato la montagna fino a Campo di Giove con destinazione Roccaraso, percorrendo quella che ora viene chiamata Ferrovia dei Parchi e per alcuni anni “Transiberiana d’Italia”.

Come sempre accade in occasione del transito dei treni storici, la stazione di Campo di Giove è tornata ad animarsi come ai bei tempi del servizio regolare, affollandosi di turisti, residenti e cultori del treno.

Alessandro Pino

(Foto Prof. G. Salvaggio)

Littorine e treni a vapore per i 120 anni della Transiberiana d’Italia – di Alessandro Pino

17 Set

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Il fine settimana incluso tra gli scorsi 15 e 17 settembre è stato di quelli da incorniciare per i cultori delle ferrovie, della montagna, dell’Italia di una volta: ricorrevano infatti i centoventi anni dall’apertura della linea ferroviaria tra Sulmona e Castel Di Sangro (da qualche tempo definita “la Transiberiana d’italia) oggi chiusa al traffico regolare giornaliero ma fortunatamente percorsa da convogli turistici organizzati dalla Fondazione Fs Italiane con la collaborazione della associazione culturale “amici della ferrovia Le Rotaie”.  Per celebrare l’anniversario sono state fatte le cose in grande con tre diversi convogli storici che hanno percorso la linea fermandosi anche a Sulmona / Introdacqua, Pettorano sul Gizio, Cansano, Campo di Giove, Monte Majella, Palena, Rivisondoli / Pescocostanzo, Roccaraso, Alfedena / Scontrone : se non rappresenta più una novità quello con le carrozze “centoporte” e “Corbellini” trainato dalla locomotiva diesel D445 in livrea d’epoca castano e verde adoperato abitualmente per questo genere di treni, hanno destato grande richiamo quello affidato alla locomotiva a vapore “Gruppo 940” con i vagoni a terrazzino e la automotrice a nafta “Aln 556” costruita negli anni Trenta. Carrozze affollate di viaggiatori entusiasti e grande presenza di  pubblico anche alla stazione di Campo di Giove – punto destinato all’incrocio dei convogli sulla linea che è a binario unico – allestita per le grandi occasioni: bandierine tricolori ovunque, il giardinetto rimesso a nuovo come quando le Ferrovie bandivano i concorsi tra le piccole stazioncine per l’area verde meglio tenuta, l’orologio a parete della “Ora Elettrica” che spaccava il minuto. Una brevissima salita a bordo della “littorina” in sosta – come vennero informalmente ribattezzate le automotrici a nafta, in omaggio al regime vigente all’epoca della costruzione presso la Breda – è bastata  per capire come tutto una volta fosse meglio di oggi: una cura per il particolare e una sobrietà che i treni di oggi se la sognano, colori davvero belli (fuori castano, dentro tutti i toni del verde, altro che le livree ospedaliere di oggi), sedili comodi e soffici, alle pareti immagini riproducenti gli affreschi pompeiani e i dipinti di Domenico Di Michelino raffiguranti Dante Alighieri e il suo poema. Un trionfo della vera italianità su rotaie (quando ancora si poteva salire su un treno locale senza timore di trovarsi circondati da teppaglia nostrana o importata) e chi se ne frega se manca l’aria condizionata , ci sono i comodissimi finestrini apribili con due giri di manovella: se fuori fa freddo si chiudono e se fa caldo si aprono, alla faccia dei vagoni di oggi che li hanno sigillati trasformandosi in camere a gas le non rare volte in cui la climatizzazione è guasta.  Agganciate alla littorina c’erano due automotrici più giovani ma comunque ormai d’epoca anch’esse: le Aln 668 di prima serie, risalenti agli anni Cinquanta. Sono tutti treni che hanno realmente percorso  nel suo passato glorioso di semplice quotidianità la Sulmona – Carpinone. Al centro del giardinetto della stazione di Campo di Giove,  dove in passato c’era la vasca dei pesciolini, un basamento ospita adesso una scultura celebrante la linea ferroviaria: la speranza è che assieme ai convogli turistici che riscuotono successo ed entusiasmo unanimi, questa ferrovia di montagna possa tornare come in passato a essere percorsa tutti i giorni dalla mattina alla sera dai treni per i pendolari , per un trasporto pubblico davvero utile, virtuoso ed ecologico.
Alessandro Pino

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