Archivio | giugno, 2014

III Municipio di Roma Capitale: Galleria fotografica della manifestazione No Puzza del 19 giugno 2014 – Villa Spada / stabilimento Ama Salaria

19 Giu

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Giovedì 19, l’annunciata assemblea di via Cortona, a Villa Spada, organizzata dai comitati di quartiere di Villa Spada, Colle Salario, Serpentara, Val Melaina e al comitato spontaneo No Puzza è proseguita, dopo aver preso la decisione al momento, in una protesta davanti allo stabilimento Ama di via Salaria. Tutto volutamente apartitico, senza simboli politici di nessun genere, per testimoniare la delusione nei confronti delle istituzioni, dalle quali i residenti si sentono abbandonati al proprio destino di agnelli sacrificali in quello che considerano un tentativo di salvare Roma dall’immondizia senza far decollare seriamente la raccolta differenziata.

Hanno rallentato il traffico sulla via Salaria, senza creare screzi con gli automobilisti, che una volta letti i cartelli, hanno compreso e solidarizzato.

Due volanti dei carabinieri, probabilmente chiamate dall’interno dello stabilimento, sono rimaste a discretamente a bordo strada, pronte ad intervenire.

Ci sono stati momenti di tensione quando il commento di alcuni dipendenti Ama “andatevene, questa è casa nostra e hanno detto che è tutto a norma” è stato udito chiaramente da diversi residenti. La risposta urlata: “no, questa non è casa vostra, la sera tornate alle vostre abitazioni lontane dalla puzza”. A norma o meno, l’odore nauseabondo era presente e chiaramente percepibile già in via Cortona, davanti lo stabilimento è stata una presenza costante e sgradevole, fastidiosa al naso e allo stomaco.

La testimonianza di due donne ospiti del centro accoglienza, in proposito, è illuminante: “spesso siamo costrette ad andare alla fermata atac successiva ché qui davanti molti autisti non fermano, dicono che puzza troppo. Tante volte, quando siamo al centro, siamo costrette a tapparci dentro come possiamo, la puzza è insopportabile”.

Tra i manifestanti c’erano la ex europarlamentare Roberta Angelilli, che segue da tempo la vicenda, il presidente del consiglio municipale Riccardo Corbucci, i consiglieri Cristiano Bonelli, ex presidente del Municipio, Jessica De Napoli, Fabrizio Cascapera e Simone Proietti. Il consigliere Angelo Massacci, residente in zona, è rimasto in via Cortona.

Dopo alcuni minuti c’è stato il blocco temporaneo di due camion di Ama in entrato allo stabilimento. Il primo conducente è riuscito in poco tempo a guadagnare la sbarra, attendendo con pazienza che le persone si scansassero, il secondo ha reagito uscendo dal mezzo, ne è nato un alterco e chi si è messo in mezzo per sedare gli animi ne ha riportato i segni.

Nel frattempo i politici locali si schieravano davanti al camion, a fianco dei manifestanti, mentre l’autista, che aveva riguadagnato la cabina, tentava di passare ugualmente.

La presenza tra i manifestanti della Angelilli e dei cinque consiglieri municipali, intervenuti senza simboli di partito, come richiesto, a quel punto è stata determinante perché la situazione si risolvesse senza degenerare, schierandosi davanti l’ingresso, andando a parlare con le forze dell’ordine, prendendo le difese di un uomo accusato ingiustamente di aver cagionato dei danni d un mezzo.

Alla fine è giunto anche il parroco di Villa Spada, a portare sostegno ai manifestanti. Il suo gesto è stato molto apprezzato e ha fatto sottolineare a tanti il fatto che lui fosse presente, al contrario del presidente del Municipio e dell’assessore municipale all’ambiente, da cui si aspettavano una presenza solidale con il loro disagio. Bisogna dire che ufficialmente nessun politico è stato invitato, quelli che sono giunti lo hanno fatto per iniziativa personale, dopo aver appreso dell’assemblea dai gruppi e dalle pagine facebook dedicate all’annoso problema. Ma questo, la folla non lo vede, percepisce solo le assenze e le presenze.

A manifestazione ormai finita, Bonelli si è così espresso: “ero, sono e sarò sempre per l’unica via risolutiva, la delocalizzazione dell’impianto. A questo ho lavorato concretamente quando ero presidente e questo continuo a chiedere, in tutte le forme che posso, da cittadino, da consigliere, da manifestante!”.

Il presidente del consiglio municipale, Corbucci: “cambiano i ruoli e le responsabilità di ognuno di noi ma non può mai mancare il sostegno incondizionato a tutti i cittadini che da anni subiscono i danni dell’Ama di via Salaria. Personalmente sarò sempre al loro fianco per risolvere il problema più gravoso del Municipio”.

Luciana Miocchi

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“Rosso come il sangue. La storia della mia vita” – di Alessandro Pino

13 Giu

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Il leImmaginettore non si lasci ingannare dal titolo “forte” e un po’ fuori bersaglio rispetto al contenuto: qui non si evocano atmosfere alla Dario Argento né si preme l’acceleratore sulla militanza politica, nonostante l’autore, Gustavo Manoni – classe 1928 – di questo volumetto di memorie sia stato per una ventina di anni consigliere del Pci in quello che oggi è il III Municipio di Roma e nella prefazione ribadisca la sua appartenenza. Si limita a questo la “colorazione” politica di un agile libriccino – curato dalla giornalista Luciana Miocchi – che rientra invece a pieno diritto in una fiorente pubblicistica locale volta a tramandare quelle storie minime spesso catalogate sprezzantemente come “Italietta” soltanto perché lontane dalle cronache nazionali e che hanno invece nel Dna la dignità delle persone qualunque che ogni santo giorno hanno pedalato per mandare avanti la carretta.

Si tratta dunque di una serie di appunti, di quadri di vita personale che nel caso di Gustavo Manoni combaciano quasi integralmente con quella di Settebagni, oggi quartiere a nord della Capitale, ieri borgata alla cui nascita contribuì partendo quasi da zero. Come osservando delle foto di famiglia in bianco e nero – effettivamente inserite in appendice al testo – sembra quasi di assistere a un documentario su quell’Italia di una volta che oggi invece si vuole stravolgere senza rispetto alcuno per le proprie radici (e in questo bisogna dire che proprio gli eredi del partito caro all’autore stanno dando il proprio deleterio apporto). Sfogliando le pagine si susseguono agilmente episodi legati o meno tra loro, che in un caso – il blocco della via Salaria per protestare contro l’arrivo degli zingari, qui vivaddio così definiti in barba alla correttezza politica imperante – farebbero anzi pensare a simpatie tutt’altro che “rosse”.

Un sentito ricordo viene dedicato al matrimonio civile con Palmira – mancata l’anno scorso – che fu l’innesco di una vena polemica di Manoni nei confronti dell’autorità ecclesiastica, favorita da un carattere che lo stesso autore definisce “tignoso”. Quasi una tradizione per lui, quella degli screzi con i parroci di Settebagni, che ha trovato strascichi anche in occasione della presentazione del libro, tenutasi davanti a un nutrito pubblico presso un esercizio commerciale “amico” dopo che gli organizzatori – forse avventatamente – ne avevano dato anticipazione in rete preannunciandone l’inserimento tra le iniziative di contorno ai festeggiamenti per Sant’Antonio di Padova, patrono del quartiere. Ne è nata una spiacevole polemica – che a qualche osservatore esterno ha ricordato atmosfere alla Guareschi – nella quale occorre dire che Manoni ha avuto ruolo di spettatore – alimentata anche da interventi a gamba tesa (in periodo di mondiali ci sta tutta) da parte di politici locali solitamente più misurati e accorti. Sono venuti allo scoperto malumori latenti tra la fazione del parroco e quella del partito, ultimo revival di un mondo che scompare: la maggioranza dei residenti, arrivata da poco con le nuove edificazioni, non ha voluto prendere posizione (da registrare uno schietto “ma ‘sti cazzi, li probblemi so artri” rivolto allo scrivente) e poco le importa di vicende ormai storiche e che solo operazioni editoriali come questa salveranno dalla dispersione, assieme ai loro protagonisti, nell’impietoso fluire del tempo. Alessandro Pino

Settebagni, III Municipio di Roma Capitale: un’affossamento sospetto dell’asfalto

12 Giu

sottacquasottoterraOrmai è qualche settimana che esiste. Appena fuori dal ponte della ferrovia, quello che si trova dopo il capolinea degli autobus, entrando a Settebagni dall’uscita della A1, direzione chiesa.

Dapprima era solo una strana pozzanghera, formatasi in assenza di pioggia. Poi, nel giro di alcuni giorni ha cominciato a crepare l’asfalto, poi a cedere. Manto stradale sempre bagnato, anche se di nuvole in cielo non ve ne erano da giorni. La situazione attuale è quella che si vede nella foto: la strada è bagnata per alcuni metri, il lastrico risulta affossato di alcuni centimetri. Non può essere un assestamento nel terreno sottostante a causa di lavori eseguiti frettolosamente, perché sono anni che non se ne fanno in quella porzione di strana. Rimane un’unica inquietante ipotesi: che l’acqua in superficie provenga da una perdita che si è verificata qualche metro più sotto, che il cedimento sia il risultato del dilavamento sotterraneo. Numerose le pattuglie dei VVUU che sono “saltate” sulla quasi buca, come tutti i guidatori che sono passati di là ad una velocità superiore ai 20 Km/h.

Sono aperte le scommesse su quanto tempo ci vorrà per un intervento riparatore. O, in alternativa, per vedere la solita voragine inghiottire un pezzo di strada.

Luciana Miocchi

Roma: Anche quest’anno tornano in mostra alla fiera di Roma le “Fuoriserie” – di Alessandro Pino

7 Giu

(pubblicato su http://www.di-romPINOfuoriserie (1)a.com)

Il sette e otto giugno  alla Fiera di Roma torna “Fuoriserie”, salone dedicato alle auto e alle moto classiche diventato ormai un appuntamento irrinunciabile per i cultori della materia come  per i semplici curiosi che magari hanno sviluppato qualche forma di allergia ai suv e alle monovolume dilaganti. Giunta all’ottava edizione, la fiera propone la collaudata formula che dà spazio a chi vuole vendere o comprare veicoli storici o parti di ricambio di difficile reperibilità come anche agli artigiani del restauro e ai club e ai registri dedicati a un particolare marchio o modello:  tra questi il Registro Fiat che celebra il cinquantenario dell’utilitaria 850 e il club Alfaroma che festeggia in questa occasione il terzo anno di attività.  Confermato anche lo svolgimento del concorso di eleganza  intitolato “Povere ma belle”, organizzato in collaborazione con il quindicinale EpocAuto e riservato a quelle che “fuoriserie” lo sono oggi ma una volta erano le macchine di tutti i giorni. Come sempre, infine, non mancherà un settore dedicato al modellismo per chi non potendo permettersi una “classica” reale si accontenta di tenerne una sullo scaffale. La Fiera di Roma è raggiungibile anche con la linea ferroviaria Fm1. Collegandosi al sito http://www.fierafuoriserie.it  si può trovare ogni altra informazione utile.

Alessandro Pino