Tag Archives: Alfio Marchini

I candidati dei Cinque Stelle a Settebagni per conoscere e farsi conoscere (Terzo Municipio della Capitale) – di Alessandro Pino

23 Mag

Come accaduto per altri schieramenti in lizza per le amministrative di Roma 2016, nel pomeriggio del 21 maggio anche il Movimento 5 Stelle ha fatto tappa a Settebagni – nel Terzo Municipio della capitale – per conoscere il quartiere e farsi conoscere dai suoi residenti. A differenza però di chi è

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venuto prima – Roberto Giachetti nelle settimane precedenti e Alfio Marchini la mattina dello stesso giorno – non c’è stata la presenza del candidato sindaco (che per il M5S, lo ricordiamo, è Virginia Raggi) ma solo della candidata alla presidenza del Terzo Municipio, Roberta Capoccioni, insieme ad alcuni aspiranti consiglieri capitolini e municipali e ai consiglieri uscenti Simone Proietti e Massimo Moretti. Questo, come hanno tenuto a specificare gli stessi esponenti del Movimento, in base al ben noto principio ispiratore dell’ “uno vale uno”, per il quale la loro presenza equivale a image

quella dell’aspirante sindaco. L’incontro si è tenuto presso il parco intitolato a Umberto Nobile, presenti alcuni membri del locale Comitato di Quartiere, in una atmosfera colloquiale su un paio di panchine. Anche in questa occasione sono state presentate agli ospiti alcune istanze ritenute prioritarie per il quartiere: l’accesso alla parte collinare tramite un nuovo ponte o sottopasso, la manutenzione del territorio – tema particolarmente sentito dopo il recente ennesimo allagamento e reso in quel momento lampante dalle condizioni di incuria dello stesso parco Nobile – la sicurezza, la mancanza di una vera piazza come centro di aggregazione e – argomento che non ricordiamo tra quelli esplicitati in precedenza – l’esigenza di ripristinare l’antico accesso alle scuole dalla cima della collina di Settebagni.
Alessandro Pino

Alfio Marchini fa tappa elettorale a Settebagni (Terzo Municipio della Capitale) – di Alessandro Pino

22 Mag

Che il candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini, avrebbe compiuto una tappa del suo giro elettorale nel quartiere di Settebagni (Terzo Municipio della Capitale) la mattina del 21 maggio lo si era saputo solo con scarsissimo 

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anticipo. In compenso ci ha pensato lui ad arrivare in forte ritardo nel luogo scelto per l’incontro, il cosiddetto “Parco dei Frutti”. Mentre si attendeva l’arrivo dell’ingegnere, è toccato al candidato presidente della lista Marchini nel Terzo Municipio (ruolo che ha già ricoperto dal 2008 al 2013), Cristiano Bonelli, tenere la scena illustrando le sue idee ai presenti, per lo più membri del locale Comitato di Quartiere e candidati al Consiglio municipale e a quello comunale della medesima lista. Bonelli ha proposto un suo vecchio pallino – già image

sperimentato durante la propria amministrazione – quello delle sponsorizzazioni esterne da parte di realtà locali come imprenditori e comitati di quartiere con reciproco vantaggio, una sorta di pubblicità virtuosa che viene già attuata regolarmente in altre città. Ha inoltre espresso come già in altre occasioni l’idea di un consiglio municipale da dedicare ogni due mesi alla image

partecipazione attiva di comitati di quartiere e associazioni. Più specificamente riferendosi alle vicende quartiere, ha detto che «per Settebagni ho le idee chiare» prima di tutto riguardo la annosa vicenda della costruzione di un nuovo sottopasso ferroviario di accesso alla parte collinare: per Bonelli vanno convocati dei tavoli di lavoro assieme a Rfi e al Comitato di Quartiere. I membri del Comitato hanno inoltre rappresentato la mancanza di un luogo di aggregazione – una sorta di piazza centrale, una agorà – e di un mercatino rionale settimanale. Finalmente è arrivato Alfio Marchini, scusandosi per il ritardo. Vestito in quella che è ormai una sorta di divisa, con il Rolex Explorer discretamente nascosto sotto la manica della solita polo blu e le Nike con il marchio sulla linguetta sostituito dalle sue cifre, l’inchino con il baciamano appena accennato alle signore, Marchini ha presentato a grandissime linee la sua idea di gestione della città: «Roma così come è adesso è ingovernabile e l’unico modo di riappropriarsi del territorio è partire dal quartiere istituendo la figura del gestore di quartiere, una persona che faccia da punto di riferimento affiancato da alcuni collaboratori e dandogli mezzi, strumenti e una sorta di esenzione fiscale in cambio del suo operato». Si è detto d’accordo sul decentramento per assegnare ai municipi funzioni ora riservate al Comune e durante l’eventuale riassetto organizzativo si farebbe affidamento appunto all figura ora illustrata del referente di quartiere. Il candidato sindaco si è detto convinto  assertore dell’utilizzo delle tecnologie per esempio nella sicurezza e nella viabilità (per la quale vorrebbe le corsie con il senso di marcia variabile a seconda della necessità come esistono all’estero). «Il modo che ho di intendere il terzo millennio è ripartire dalle centralità, nel 2016 non si può governare come nel 1980 e i mezzi per farlo ci sono, il discorso è investire – ha concluso – nessuno lo ha fatto prima perchè finchè le cose vengono rese complicate serve l’amico che poi chiede il voto di scambio». Dopo la tappa a Settebagni, Marchini si è poi spostato a Castel Giubileo.
Alessandro Pino

Alfio Marchini e Matteo Orfini il 15 aprile nel Terzo Municipio della Capitale – di Alessandro Pino

15 Apr

Si avvicinano le elezioni di Roma2016 e i big della politica scendono direttamente sul territorio, in qualche caso con delle singolari concomitanze di orari e luoghi: il 15 aprile infatti il territorio del Terzo Municipio della

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Capitale si terranno due incontri pubblici con altrettanti volti noti. Alle 18 in via Paolo Monelli 11a (zona Bufalotta) il candidato sindaco Alfio Marchini incontrerà i giovani del territorio di Monte Sacro per confrontarsi sui temi a loro più cari. Quasi contemporaneamente  (inizio alle 18 e 30) presso la Sezione Pd “Giovanna Marturano” di piazza Belotti – zona Nuovo Salario – si terrà un incontro pubblico con Matteo Orfini,  presidente del Partito Democratico e commissario del Pd Roma.
Alessandro Pino

Elezioni romane 2013. Lo strano caso di due candidati con lo stesso nome

2 Giu
(foto di-roma.com)

(foto di-roma.com)

(pubblicato su  http://www.di-roma.com)

E dire che diversi giornali on line avevano pubblicato le liste complete dei candidati per le varie cariche sia al comune di Roma sia ai Municipi. Nessuno aveva notato nulla di strano fino a quando l’ufficio elettorale centrale non ha dato i risultati definitivi degli spogli. Scorrendo le liste degli eletti qualcuno ha finalmente notato la particolarità di due nomi, due eletti in municipi diversi di Roma capitale e non si trattava proprio di un Mario Rossi qualunque ma di Francesco De Salazar, consigliere eletto tra le fila di Fratelli d’Italia in II Municipio, nato a Roma il 28 maggio 1980 e di Francesco De Salazar, candidato presidente della lista Marchini Sindaco in XII Municipio, non arrivato al ballottaggio come presidente ma comunque eletto consigliere, nato a Roma il 28 maggio 1980. Semplice omonimia o doppia candidatura? L’identica data di nascita è un errore di trascrizione o una fortuita coincidenza? I dati sono riportati, tra l’altro, in due file presenti sul sito del comune di Roma e si possono visionare http://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2013/comunali/liste/preslis14.htm (candidati per Alemanno sindaco suddivisi per lista comunale e per municipi) http://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2013/comunali/liste/preslis01.htm (candidati per Marchini sindaco suddivisi per lista comunale e per municipi) Roberto Cappiello, esponente di Casapound Roma ha diffuso un comunicato impossibile da fraintendere: ”Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di elettori indignati abbiamo controllato e verificato che Francesco De Salazar, candidato nel II municipio come consigliere con la lista Fratelli D’Italia ed eletto, è stato candidato contemporaneamente dalla lista Marchini come presidente nel XII municipio ed eletto anche in quel municipio. Siamo davanti all’ennesima presa in giro perpetrata ai danni degli elettori, come CasaPound Italia chiederemo una verifica sulla regolarità di questa doppia candidatura e quindi sulla validità delle liste presentate nei rispettivi municipi. Queste operazioni al limite del regolamento non fanno altro che delegittimare l’istituto democratico del voto, i partiti non hanno più pudore e l’inciucio ha raggiunto ormai livelli inimmaginabili”.

Per completezza di informazione bisogna dire che lo zio del Francesco De Salazar candidato con Fdi è Vitaliano De Salazar, già direttore generale di importanti Asl e ospedali prima con Marrazzo, poi con la Polverini e ora con Zingaretti, è uno dei coordinatori del comitato elettorale di Alfio Marchini.

Andando a spulciare il testo unico degli enti locali, all articolo 56 D.P.R. 267 del 18/08/2000, che esplicita i requisiti delle candidature elettive, si trova al primo comma che “nessuno può presentarsi come candidato a consigliere in più di due province o in più di due comuni o in più di due circoscrizioni, quando le elezioni si svolgano nella stessa data. I consiglieri provinciali, comunali o di circoscrizione in carica non possono candidarsi, rispettivamente, alla medesima carica in altro consiglio provinciale, comunale o circoscrizionale”.

Quindi, cavillando si può dire che candidarsi a consigliere municipale e a presidente di Municipio non sia esattamente la stessa cosa, anche se il candidato presidente che non venga eletto ma raggiunge comunque il quorum di voti necessari, siede in Consiglio come un qualsiasi altro consigliere. A quel punto però, si potrebbe sanare la situazione dimettendosi da una delle due cariche elettive, lasciando il posto al primo dei non eletti della stessa lista. Un giochino per aumentare le possibilità di avere eletti sfruttando la popolarità personale poco elegante forse, ma molto efficace.

Sulle bachece facebook di diversi politici locali la polemica continua, sembrano tutti certi dell’identità delle due candidature. Dice un commento: “sono un militante di Fratelli d’Italia deluso quanto voi dell’accaduto… ma posso dirvi per certo che questo fatto era già noto a tutti nel partito prima di oggi… ciò che si sottovalutava -forse- era la capacità di De Salazar di vincere… ma mi ci metto anche io tra i colpevoli… abbiamo sbagliato tutti”.  C’è da dire che, come confermato da diversi candidati di Fdi, il partito fa sottoscrivere al momento dell’accettazione della candidatura un impegno etico, con il quale si dichiara di non essere in corsa in contemporanea in altre elezioni ma si tratta di un foglio dal valore poco più che simbolico, vincolante per il solo partito, con la massima conseguenza dell’espulsione dal movimento. Senza dimissioni dalla carica elettiva, con la prospettiva di aderire o a un altro gruppo politico o a quello misto.

Si è cercato di contattare il dottor Francesco De Salazar eletto tra le file di Fdi sia tramite mail che per telefono, ma non è stato possibile avere alcuno scambio con lui. Dopo due telefonate andate a vuoto, sabato mattina, una chiamata il cui identificativo corrispondeva al cellulare di De Salazar si è interrotta, nel pomeriggio sempre di sabato, immediatamente dopo la presentazione. Temendo una caduta della linea telefonica è stato spedito un sms rimasto anche questo senza risposta. Sarebbe stato interessante avere una sua smentita o una spiegazione, nell’eventualità che fosse effettivamente lui il candidato delle due liste. Sul profilo pubblico di Fb del De Salazar tutti i post visibili sono quelli della sua candidatura al II Municipio con Fratelli d’Italia, nessun accenno alla Lista Marchini.

Quale sarà la verità? Vedremo apparire i due De Salazar alla stessa conferenza stampa o arriveranno due righe di spiegazione ad un’agenzia stampa? Nel frattempo il giorno del ballottaggio si avvicina. Il De Salazar eletto tra le fila di FdI per ordine di partito dovrebbe appoggiare il sindaco uscente Gianni Alemanno, mentre il De Salazar della Lista Marchini, seppur nessun apparentamento sia ancora stato depositato in maniera ufficiale, dovrebbe parteggiare, come esplicitamente dichiarato da Alfio Marchini in un’intervista, per il candidato Ignazio Marino. Chi voterà a sua insaputa?

Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: Ignazio Marino, candidato Sindaco per il centro sinistra, risponde ad Alemanno e a Marchini

2 Mag

mARINOsenzaparole

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Martedì, nella conferenza introdotta dalla dottoressa Carla Patrizi, direttrice del centro Tangram Idea Prisma 82, e da Paolo Marchionne, candidato alla presidenza del III Municipio (ex IV), il professor Ignazio Marino, candidato Sindaco uscito dalle recenti primarie del centrosinistra, ha parlato del suo programma elettorale, incentrato sulle persone. Poi per le strade di zona, soprattutto via Sacchetti e via Ojetti, fra i commercianti, guidato dai membri dell’associazione 4Com

Nel refettorio, pieno di operatori e familiari, anche Daniela Michelangeli, presidente della consulta Handicap del Municipio. Tra gli esponenti politici presenti, Daniele Ozzimo, consigliere capitolino, Marco Palumbo, candidato al Comune di Roma, Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio municipale uscente e buona parte della dirigenza del Pd locale.

Apre l’incontro, dopo che Marino ha visitato la struttura di via Baccini, la dottoressa Patrizi, che richiama subito l’attenzione su di una pasticciata normativa che sta mettendo in difficoltà tutte le strutture riabilitative, con il rischio di dover sospendere i servizi perché la Asl non riesce a dare seguito per tempo ai nuovi adempimenti. A tal proposito consegna un corposo fascicolo direttamente nelle mani del professore. Un breve intervento di Marchionne per ribadire che c’è bisogno di ripensare i servizi sociali.

Il professor Marino entra subito nel vivo del discorso affermando che la sua idea è che occuparsi della marginalità viene prima ancora del degrado, che ci sono strutture essenziali ma che non tutta l’assistenza può essere pubblica ma ci deve essere una seria integrazione con le onlus e le cooperative sociali. Da chirurgo riconosce che per raggiungere l’eccellenza ci vuole un lungo tempo e che nulla si improvvisa, ricordando anche l’incontro avuto nel mattino con i responsabili delle case famiglia di Roma. Sente la responsabilità derivante dalla sua candidatura perché il Sindaco è garante della salute dei cittadini di cui si occupa e deve lavorare con le altre autorità regionali o nazionali, deve sollecitare quando l’assistenza si arresta perché si esauriscono i fondi. Dice «se vogliamo che questa città inizi ad essere una comunità dobbiamo iniziare da chi ha un disagio. Credo in una società che sia competitiva, dove chi lavora e si impegna viene premiato per il merito ma non si può pretendere che le persone che sono rimaste indietro gareggino senza sostegno. È necessaria una cultura di solidarietà diversa d quella di chi ha retto in questi cinque anni la città.

DSCF4611Bellissimo discorso, insomma, ma i fondi necessari? Il professore ci arriva tenendo l’argomento per ultimo. «Sono una persona seria, non voglio dire che ci sono risorse per tutto ma bisogna avere delle priorità. Non vi posso promettere che se sarò Sindaco risolverò tutti i problemi ma sicuramente vi ascolterà tutti e cercherò di risolverne il più possibile, cominciando da chi è rimasto indietro».

Parlando davanti ai giornalisti Marino ricorda come nel 2020, assieme alle malattie cardiocircolatorie, sarà il disagio psichiatrico la principale causa di sofferenza della popolazione e che per questo motivo ci si deve preparare per affrontare un emergenza cosi importante, mettendo in rete tra di loro il governo delle città e della regione insieme alle tante eccellenze nel settore. È sempre più chiaro, tra l’altro, che anche a Roma si sta allargando a macchia d’olio il fenomeno per cui all’interno delle famiglie dove ci sono problemi di salute, si sta iniziando una selezione su chi debba accedere alle cure e i primi rinunciatari sono gli anziani, generalmente in favore dei componenti più giovani.

Questa è una cosa che non deve accadere.

Passando poi all’altra tematica su cui il suo programma elettorale è imperniato, la mobilità e i relativi finanziamenti, centra il problema sulla scarsa capacità da parte dell’Italia di reperire i fondi europei, che finanzia per circa il 14% del totale ma che recupera soltanto per l’8%, a causa di un personale non preparato ad affrontare la fase di distribuzione dei bandi e di scrittura dei progetti. Dice Marino «dobbiamo restituire a Roma il suo carattere internazionale. Roma deve parlare l’inglese nelle sedi dove si parla l’inglese ed avere la capacità tecnica di competere con gli altri paesi».

C’è infine uno spazio anche per di-roma.com e il professore candidato Sindaco non si sottrae, l’argomento lo punge sul vivo.

Le critiche principali che le vengono mosse dai suoi avversari e dal mondo animalista sono principalmente rivolte a rinfacciarLe il suo passato di ricercatore e sperimentatore sugli animali. Cosa può dire in proposito?

Chi mi attacca, e mi riferisco anche all’ingegner Marchini e al sindaco Alemanno che hanno utilizzato questi argomenti sulla ricerca con l’utilizzo di animali, evidentemente, ma questo si capisce, non si può pretendere che conoscano come si fa ricerca scientifica e come si approva un nuovo farmaco oggi, o a che punto sia la ricerca scientifica, nell’obiettivo primario per me, di eliminare completamente l’utilizzo degli animali. Non si può pretendere che l’ingegner marchini o il sindaco alemanno sappiano che l’American society of Transplant sorgeons, una società a cui io appartengo dal 1993, proprio cinque giorni fa ha annunciato la realizzazione in laboratorio di un rene di topolino con tecniche di bio-ingegneria. Tra non molto, nel giro di qualche anno noi avremo la possibilità di realizzare con queste tecniche diversi organi e potremmo sperimentare le nuove molecole di farmaci su queste cellule, tessuti e organi realizzati in laboratorio. Al momento attuale ogni farmaco che Lei vede in un banco di farmacia o in una corsia di ospedale, per regole internazionali, sulle quali non ha nessuna influenza né il Sindaco in carica di Roma, né l’ingegner Marchini ne Ignazio Marino, debbono essere sperimentati su un animale. Ogni farmaco di quelli in uso per curare un bambino affetto da leucemia o un farmaco per curare una persona colpita da un terribile cancro, è stato sperimentato almeno su un topolino. Se c’è coerenza nel ragionamento dell’Ingegner Marchini e nel ragionamento del sindaco Alemanno, devono dichiarare. Poi ognuno ha il giudizio morale che ha, che se un loro familiare una persona a cui loro sono legati da amore venisse colpito da una malattia terribile, eviterebbero l’assunzione di farmaci perché questi, prima di essere stati messi in commercio, sono stati sperimentati sui topolini per poter poi arrivare alla terapia sull’uomo. Personalmente, se mia figlia fosse colpita da una leucemia io la curerei con i farmaci che esistono in commercio e che sono stati necessariamente sperimentati in codesto modo. Questa è la mia posizione non sono mai stato un vivisettore, detesto chiunque possa far male o nuocere ad un animale. Ho in questo momento due gatti, si chiamano Paolina e Napoleone e a casa mia quando anni fa mori per un tumore un gatto a cui eravamo affezionatissimi e che si chiamava Annibale,è stato davvero un lutto familiare perché consideriamo i nostri animali come parte della nostra famiglia. Più di così non so cosa rispondere. Nei prossimi giorni sottoscriverò un progetto per la difesa degli animali nella città di Roma. Altri commenti su questo non ne ho. Mi sembrano davvero strumentali perché, lo sospetto, non ne sono sicuro ma lo sospetto, che anche l’ingegner Marchini e il sindaco Alemanno abbiano usato nella loro vita almeno un antibiotico.

Il giro del candidato Marino è poi proseguito con la visita di via Franco Sacchetti e via Ugo Ojetti, due delle strade dello shopping del Municipio e non solo. Incontro quindi con i rappresentanti di categoria, tra i quali Massimiliano De Toma, presidente dell’Associazione Commercio Quarto Municipio 4Com, per comprendere meglio le problematiche del piccolo commercio, attanagliato oltre che dalla crisi economica, anche dalla presenza dei maxi centri commerciali.

Luciana Miocchi