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Torna la movida a Monte Sacro: un quartiere al servizio della birra? | di Alessandro Pino

20 Giu

[ROMA] Con la sospensione del coprifuoco e il ritorno della cosiddetta movida di Monte Sacro- per quanto ancora “in maschera”- si è ripresentato puntuale il disagio e il malumore di quei residenti che più direttamente devono subire gli effetti della dolce (si fa per dire) vita notturna per le strade del quartiere.

È stato un post via social del Comitato di Quartiere Città Giardino a riproporre il tema delle “notti infernali” a viale Gottardo e dintorni, parlando senza mezzi termini di “un quartiere al servizio della birra”:
non solo gli schiamazzi, il traffico, i clacson fin sotto le finestre fino a notte inoltrata ma anche lo strascico di rifiuti e il tappeto di bottiglie e cocci di vetro che rimane il giorno dopo. E le occupazioni di suolo pubblico per i tavolini e pedane, concesse durante il divieto di consumo all’interno: ma se l’emergenza è finita allora vanno riviste, si chiedono gli estensori del post. E poi l’alcool che scorre tipo fiumara, con tanti saluti al “bevi responsabilmente”. Ciliegia sulla torta, il paventato e controverso progetto di risistemazione di piazza Sempione per renderla maggiormente fruibile dai pedoni: la probabile traduzione pratica, nei timori di alcuni, sarebbe la trasformazione della piazza in una arena per altri potenziali bevitori…

Nel frattempo, specifici controlli nella zona sono stati svolti dai poliziotti del III Distretto Fidene Serpentara coadiuvati dalla Stradale, dal Reparto Prevenzione Crimine e dal III Gruppo Nomentano della Polizia Locale Roma Capitale. A lato del monitoraggio della movida sono stati controllate attività commerciali in zona Piazza Sempione e piazza Talenti. Tra l’altro in un negozio di viale Tirreno è stato sequestrato un quintale di alimenti congelati tra carne e pesce.
Insomma, quasi quasi si stava meglio con il coprifuoco e il lockdown…

Alessandro Pino

(Foto di repertorio)

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Piazza Sempione e altri luoghi della movida: varchi per la limitazione agli ingressi- di Alessandro Pino

24 Ott

[ROMA] Anche piazza Sempione, nel cuore di Monte Sacro, è tra le zone della Capitale interessate dal fenomeno della movida nelle quali la Polizia di Stato ha previsto la chiusura con varchi in entrata e in uscita, mentre ricordiamo che dalle 24 alle 5 vige il lockdown parziale notturno. Il bilancio complessivo della prima notte di blocco in città è di oltre ottocento persone controllate, di cui diciassette sono state sanzionate. Tra gli altri luoghi soggetti alla chiusura: piazza Trilussa, piazza Campo de’ Fiori, piazza della Madonna dei Monti e il Pigneto  .
Alessandro Pino

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Via Giovanni Conti: il Coronavirus non ferma i predatori di strada- di Alessandro Pino

25 Apr

[ROMA] Il lockdown anti Coronavirus ha fermato forzatamente tante attività lavorative ma evidentemente non quella della feccia delinquenziale di strada che prosegue imperterrita a fare danni, con tanti saluti a droni ed elicotteri, evidentemente troppo impegnati nell’inseguimento di pericolosi passeggiatori da spiaggia con tanto di diretta da salotto televisivo. Se ne è accorta a sue spese, tra gli altri, una cliente del mercato Val Melaina di via Giovanni Conti, derubata della borsa nella tarda mattinata del 23 aprile all’esterno della struttura. La signora ha affidato a un post in rete il resoconto della disavventura: da quanto si legge, appena terminate le compere al mercato stava caricando le buste in macchina, commettendo però l’errore di appoggiare la borsa su un sedile durante l’operazione. A quel punto la sua attenzione è stata attirata da un giovane sconosciuto che le ha chiesto delle indicazioni stradali. Evidentemente era uno stratagemma per distrarla mentre un complice arraffava la borsa che infatti ha preso il volo assieme alle chiavi di casa, ai documenti e al telefono cellulare e pure le chiavi della stessa automobile, aggiungendo danno al danno. La raccomandazione è sempre quella di non lasciare nemmeno per un istante borse, zaini e ogni altro possibile oggetto che possa suscitare l’attenzione dei predatori di strada sempre in agguato.
Alessandro Pino

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Il lockdown di un rancoroso: quelli a cui è cambiato poco- di Alessandro Pino

23 Apr

Non passa giornata senza imbattersi in qualche volto noto che dalla sua agiata quarantena in un superattico o una tenuta con fattoria annessa ti inviti attraverso lo schermo a una riflessione sui nuovi stili di vita, sulla riscoperta della semplicità, sul bando alle frivolezze. E a te viene da ridere amaramente, perché fai parte di quella schiera di tapini per i quali con questo cazzo di Coronavirus è cambiato ben poco, continuando a uscire di casa per umili lavori che non prevedono smart working e ti dicono anche di ringraziare che ce l’hai ancora: insomma, facevi una vita grama prima come adesso, con l’aggravante delle file, dei controlli con la giustificazione, dei rastrellamenti a tappeto. Parliamoci chiaro: a fare una passeggiata al parco, a mangiare fuori, a farti una birra, al cinema, a sentire musica becera non ci andavi nemmeno prima, non avevi soldi, non avevi voglia, non avevi energie dopo la solita giornata o nottata infame, anzi sghignazzi silente e maligno vedendo il disagio di chi faceva la bella vita mentre tu annaspavi rosicando del benessere altrui. Adesso ti stropicci le mani con gestualità alla Bruno Vespa, soddisfatto e appagato di questa parziale equità al ribasso, di questa tua meschina vendetta sociale. E a proposito di mani, a uno svedese inside come te non è stato tanto difficile fare a meno di stringerle per il distanziamento, non ti mancano baci abbracci e smancerie varie, spesso di convenienza e sincere come quello di Giuda, in tema con la Pasqua appena trascorsa che comunque non hai mai potuto celebrare come si conviene tra crapule e gite fuori porta. E probabilmente anche il giorno che sarà finita continuerai a salutare a distanza per evitare il contagio morale con chi in tempi di mascherine ha gettato definitivamente la maschera. E a proposito di mascherine, dopo aver scoperto indossandola di avere un alito che sembra di aver fatto colazione con una tazza di merda, ci è voluto poco per abituarti anche a quell’aroma di Canale della Giudecca proveniente dal tuo cavo orale. Massì, in fondo, con questo Coronavirus per te è cambiato ben poco.

Alessandro Pino

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“Io resto a casa”: gli italiani e il Coronavirus nella canzone di Maurizio Martinelli che aiuta il Policlinico Umberto I

2 Apr

a cura di Alessandro Pino

[ROMA] Il prossimo 4 aprile il cantautore Maurizio Martinelli canterà in diretta dal suo studio in anteprima nazionale il brano “Io Resto a Casa”, insieme ad altri pezzi del suo ultimo album “I dettagli di un giorno” trasmettendolo sulla sua pagina Facebook. Maurizio Martinelli, cantautore e speaker della emittente Radio Italia Anni 60, negli scorsi giorni ha dato voce a tutte quelle persone chiuse in casa per il lockdown anti Coronavirus, facendo raccontare loro come stavano vivendo questi momenti così difficili. È così che è nato il brano “Io resto a casa”: <Mentre ascoltavo i racconti, tristi e dolorosi, sentivo forte la pulsione di rendermi utile – racconta Maurizio Martinelli – ho cominciato a buttar giù le parole di getto su un foglio. Scrivevo senza quasi rendermene conto, grazie alle testimonianze di tutti coloro che hanno chiamato per raccontare il dolore, l’angoscia, la paura, le emozioni e le speranze>.
Migliaia di ascoltatori di Radio Italia Anni 60 sono stati coinvolti sui social per contribuire con una propria foto alla realizzazione del video: sono le immagini di volti sorridenti e fiduciosi, di abbracci oggi vietati.
I proventi del singolo “Io resto a casa” saranno integralmente devoluti all’associazione culturale “Capire per prevenire” che si occupa di prevenzione, il cui presidente professor Stefano Arcieri del Policlinico Umberto I ha dichiarato: <Questo nobile gesto da parte di Maurizio Martinelli è motivo di grande orgoglio per noi. Investiremo l’intero importo donato direttamente nell’Azienda ospedaliera Policlinico Umberto I, acquistando materiali e prodotti proprio per le infezioni virali>. Il brano “Io resto a casa” edito dalla casa discografica Videoradio è disponibile sulle principali piattaforme digitali (Amazon, Google Play, Spotify, iTunes).

Alessandro Pino