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Una grata da sistemare fuori le scuole medie di Settebagni (Terzo Municipio della Capitale) – di Alessandro Pino

7 Set

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La grata che vedete in foto si trova nel cortile della scuola media “Ungaretti” di Settebagni, Terzo Municipio della Capitale. La sconnessione tra la griglia e il telaio fissato al suolo è notevole: per dare un’idea delle dimensioni, il piede femminile che appare in basso a destra calza il numero 37. Una riparazione si impone prima che qualcuno si faccia male.
Alessandro Pino

(foto Luciana Miocchi)

Galleria

Settebagni – Terzo Municipio di Roma Capitale: ancora arte in stazione – di Alessandro Pino

31 Mag

Due installazioni in ceramica realizzate da alunni della locale scuola media

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Nuovi interventi artistici decorano da alcuni giorni la stazione ferroviaria di Settebagni: dopo i pannelli dipinti posizionati nell’atrio della ex biglietteria è ora la volta di due installazioni in ceramica applicate sulla banchina del binario 4 – vicino alle vidimatrici – e nella gradinata che collega questa al DSC_0498sottopassaggio pedonale. I due gruppi ceramici hanno forma di albero e sono stati realizzati da studenti di terza media della locale scuola “Giuseppe Ungaretti” in collaborazione con il maestro ceramista Giovanni Battista Rea.  Ciascuna foglia  riporta il nome dello studente che l’ha modellata insieme a una parola scelta dal medesimo, evocante un’idea, un concetto, una qualità ritenuta importante o esprimente la propria personalità e indole (“coraggio”, “pazienza”, “affetto” ma si DSC_0492 legge anche un “voja di studiare”). Come nel caso dei pannelli nell’atrio, anche questo lavoro nasce per iniziativa della docente di Arte, Emilia Sanità e della associazione “Il Mio Quartiere” (cui si è aggiunta la “Happy Coaching & Counseling”), ovviamente grazie alla disponibilità della Rete Ferroviaria Italiana. Per l’inaugurazione ufficiale delle due opere sembra si sia preferito attendere che gli studenti abbiano terminato gli esami di licenza media (quindi a fine giugno) sperando che nel frattempo i soliti teppisti non le abbiano rovinate.

Alessandro Pino

Arte in stazione a Settebagni – di Alessandro Pino

21 Apr

Due pannelli dipinti da alunni della scuola Ungaretti decorano l’atrio della biglietteria

pubblicato su http://www.di-roma.com

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La stazione Fs di Settebagni – ricalcando in piccolo scali più importanti e conosciuti – è decorata ora da due installazioni artistiche: sono dei gradevoli pannelli dipinti realizzati da alunni della locale scuola media Ungaretti sotto la guida della professoressa Emilia Sanità, docente di Arte, dietro suggerimento della signora Marina Fava, vicepresidente della locale associazione Il Mio DSC_0037Quartiere. Collocati nell’atrio della dismessa biglietteria – al posto di una grande cartina di Roma risalente agli anni Settanta, purtroppo deteriorata e rimossa – i due quadri, astratti ma di chiara ispirazione ferroviaria, sono stati scoperti con tanto di taglio del nastro inaugurale  alla presenza degli studenti che li hanno realizzati, di numerosi genitori e delle autorità locali: hanno voluto partecipare Riccardo Corbucci, presidente del Consiglio del Terzo Municipio di   DSC_0014 cui Settebagni fa parte, il consigliere comunale Massimo Caprari e quelli municipali Francesca Leoncini e Fabrizio Cascapera, l’ex assessore municipale Alessandro Venturieri, l’ingegner Gualario di Rfi in rappresentanza dell’amministratore delegato Maurizio Gentile (impegnato a Milano per l’Expo), il dirigente a riposo delle Ferrovie Francesco Galvano e la professoressa Carla Galeffi, preside dell’istituto Uruguay da cui dipende la Ungaretti, oltre a un gruppo di volontari della associazione di protezione civile  Nucleo Sicurezza Ambientale.    DSC_0033

È stato osservato che la collocazione dei due lavori sarebbe poco felice, rimanendo di fatto nascosti alla vista dei passeggeri  per la distanza dell’atrio dalle banchine utilizzate per la fermata dei treni. Si deve però ammettere con amarezza che nel sottopasso pedonale i quadri sarebbero stati rapidamente rovinati dagli scarabocchi di quei teppisti che notoriamente vi hanno mano libera grazie anche alla totale assenza di vigilanza.

Alessandro Pino

 

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Settebagni – IV Municipio di Roma: un tubo rotto e due anni senza laboratori. Così si uccide una scuola

12 Ott

foto A. Pino

Accade a Settebagni, alla scuola media Giuseppe Ungaretti, oggetto negli anni passati di un lavoro di restyling che già mostra i primi segni di un maquillage non troppo accurato. Per il secondo anno consecutivo non partiranno le attività integrative, quelle che fanno preferire un istituto ad un altro, che dovrebbero arricchire il curriculum dello studente attraverso insegnamenti e laboratori mirati e volontari. Nonostante all’atto della prescrizione i genitori abbiano potuto scegliere se far frequentare o no le lezioni di informatica, di laboratorio giornalistico o come imparare un metodo di studio, quest’anno. causa tagli sugli sprechi – ! – non partirà nulla di tutto ciò. Non solo. A causa della rottura e alla mancata riparazione di un tubo che porta la necessaria acqua ai due laboratori utilizzati per la didattica nel corso di scienze e in quello di cucina – quest’ultimo a sorpresa frequentatissimo finchè si è tenuto – le attività sono state sospese sine die. I tecnici non hanno potuto trovare altro rimedio che chiudere la conduttura, che portava acqua anche ai bagni utilizzati dagli studenti al piano, in attesa di un intervento risolutivo. L’ufficio tecnico all’epoca disse che si trattava di una operazione complessa e costosissima. Un genitore competente del ramo, invece, fece una stima di tutt’altro tenore, nell’ordine di poche migliaia di euro. Forse per la mancanza di un dirigente titolare, per il periodo di reggenza di un funzionario che raramente si è avventurato fin qui avendo un liceo da governare o per il recente diverso accorpamento scolastico – che alle vicine scuole primarie si è già manifestato con l’abolizione dell’attività integrativa di inglese madrelingua – anche quest’anno sembra che non vi sia possibilità alcuna che gli iscritti dell’Ungaretti possano utilizzare le due strutture né si sono ricevute rassicurazioni in merito allo svolgimento dei lavori. Così si condanna una scuola all’implosione. I migliori docenti chiederanno il trasferimento ad un’istituto che gli offra la possibilità di esprimere al meglio la propria professionalità e gli studenti più ambiziosi finiranno per migrare verso strutture meno penalizzate, magari con più prestigio e offerta formativa. D’altra parte Settebagni non è più una terra di “figli maledetti”, di quelli che trent’anni fa venivano guardati con sospetto negli istituti superiori e nei licei per il solo fatto di provenire dalla periferia. Molti di loro si sono affermati, raggiungendo gradi di istruzione molto elevati e per i loro figli, nonostante il forte legame con il quartiere di origine, vogliono possibilità pari a quelle dei coetanei che abitano in zone più centrali. Se la scuola non fosse in grado di offrire ciò, anche e soprattutto solo per un tubo rotto non riparato, molti sarebbero disposti a trasferirli in contesti più favorevoli. Sarebbe una sconfitta per la scuola, per il quartiere, per l’equità sociale.

Luciana Miocchi