Un primo piccolo grande passo è stato compiuto oggi, nella battaglia per il diritto a vedere rispettati i propri diritti di romani utenti Ama. Nonostante la raccolta differenziata porta a porta sia partita in forma sperimentale ormai da anni, le strade del quartiere di Settebagni sono divenute teatro di un degrado a cui sembra non esserci soluzione, dovuto a turni di raccolta saltati e o parziali. Stanchi di subire il disservizio dovendo per giunta pagare anche le salatissime bollette Ta.ri, i cittadini si sono organizzati, con il supporto del Comitato di Quartiere e dell’associazione no profit Don Chisciotte nonchè dell’avvocato Mario Costanzo che dà il suo patrocinio gratuitamente, per dare citare in giudizio Ama e vedere riconosciuto l’annullamento totale o la decurtazione parziale della Tari dovuta e oggi, alla chiusura del gazebo di raccolta delle adesioni, al termine dei due giorni annunciati per tale operazione, si è registrato il superamento del numero minimo prefissato per dare inizio alla causa.
Luciana Miocchi
Abito in via Lea Padovani, villaggio di villette sulla parte esterna al Raccordo di via di Settebagni, e pure da noi il servizio porta a porta, efficiente fino a 12 mesi fa ha cominciato a zoppicare fino a bloccarsi completamente, salvo la raccolta della frazione organica, che è sempre proseguita quasi senza intoppi. Dopo innumerevoli segnalazioni online e telefonate al call center di AMA (dove ho trovato persone parecchio demoralizzate e qualche incivile pure lì) ho tentato l’approccio con la responsabile del Servizio Recupero e Riciclaggio rifiuti urbani, la dott.ssa Marta Giovanna Geranzani, che, a dire il vero, m’ha risposto chiedendomi un mio recapito telefonico e un orario per essere contattata. Questo il 19 settembre scorso. Per ora nessun contatto. Sono interessata alle vostre iniziative.
Cordiali saluti
Barbara Dioli Pellegrini
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