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Finalmente è arrivata la fontanella nell’area cani del parco Nobile a Settebagni – di Luciana Miocchi

29 Dic

È stata istallata la fontanella a servizio dell’area cani nel parco Umberto Nobile a Settebagni, per la quale si sono resi necessari i lavori di allacciamento alla rete idrica che furono realizzati in primavera. Il “nasone” fa parte del gruppo dei nuovi tredici programmati e voluti dal III Municipio.

Ora l’area cani, utilizzatissima, puó definirsi attrezzata. La mancanza di acqua corrente, infatti, si poneva come punto di maggior frizione tra alcuni conduttori dei cani e il resto dei fruitori del parco, perché i primi solevano condurre i propri animali fuori dall’area dedicata, per utilizzare la fontana che si trova nel pieno dell’area giochi, fatto questo non consentito dal regolamento delle aree verdi, parchi e giardini del Comune di Roma. Si attende ora il rinnovo della segnaletica apposita, come richiesto varie volte dal CdQ, per porre fine definitivamente alla diatriba con chi ignora i divieti perché non ne trova traccia sul posto.

Luciana Miocchi

Settebagni – IV Municipio di Roma Capitale: una fontanella, tanti utenti e qualche incivile

29 Ott

La sporcizia sta rovinando un elemento piacevolmente caratterizzante del quartiere di Settebagni: le  fontanelle di acqua pubblica, presenti in numero tale da avere indotto alcuni a ritenere che lo stesso toponimo tragga origine da esse; in particolare la più a rischio di degrado è quella posta di fianco all’edicola sacra che si trova alla confluenza tra la salita della Marcigliana con la via dello Scalo di Settebagni. Di tutti i “nasoni” della zona è sicuramente il più popolare e frequentato tutto l’anno sia da un’utenza di passaggio (come gli operai che prima di raggiungere i rispettivi cantieri vi riempiono grandi thermos da cui dissetarsi durante la giornata lavorativa) sia da chi vi si reca appositamente avendo deciso in tempi di crisi di  fare a meno dell’acqua minerale ma non si fida delle condutture domestiche. Dispiace constatare però che tra gli utilizzatori del punto d’acqua siano troppi quelli che lasciano sul posto evidenti tracce del proprio passaggio: giornalmente si accumulano bottiglie vuote, cartacce, lattine e buste di plastica trasformando un luogo ameno in una succursale di Malagrotta. Chi sulla stampa periodica locale, volendo individuare dei responsabili aveva puntato l’indice esclusivamente sui nomadi sempre più numerosi nel quartiere dovrà ricredersi amaramente: di sicuro gli zingari non sono un esempio di civiltà e ci mettono del loro a sporcare l’ambiente, ma proprio l’estensore del presente articolo ha assistito alla scena di un ciclista amatoriale che una volta diluita in bottiglietta un integratore salino in polvere ne ha gettato la bustina nei cespugli retrostanti la colonnina in ghisa. Il tutto con una noncuranza ancora più incredibile per chi probabilmente in quel punto capita spesso e a maggior motivo dovrebbe averne a cuore la pulizia. Né si può incolpare l’Ama di trascurare il luogo perché passando a distanza di giorni e documentandone fotograficamente lo stato ci si accorge che ogni volta i rifiuti sono diversi, segno che vengono rimossi ma immediatamente sostituiti da altri scarti: assurdo e avvilente. Istituire un presidio fisso di qualche tipo è ovviamente impensabile oltre che ridicolo. E allora che fare? Portarsi dietro una mazza da baseball come deterrente visivo per convincere eventuali imbrattatori a tenere un comportamento più urbano?

Alessandro Pino

A Settebagni altri disagi nella notte per una perdita d’acqua – di Alessandro Pino

7 Feb

Mentre Settebagni è ancora alle prese con i postumi della nevicata, un’altro accidente è arrivato a complicare la vita dei residenti della zona collinare. Forse a causa delle temperature molto al di sotto dello zero, si è verificata una rottura nelle tubature dell’acea nella notte tra il 6 e il 7 febbraio, in via delle Lucarie a pochi metri dallo storico bar “Renato”. L’acqua esce in grande quantità da una crepa apertasi nell’asfalto e da un tombino distante un paio di metri, arrivando a causa della pendenza, fino al sottopasso che sta all’incrocio tra via dello Scalo di Settebagni e la Salaria, allagatosi rapidamente. In contemporanea, il flusso della fontanella pubblica di via Sant’Antonio di Padova – quella rimasta chiusa e poi rimossa per diversi mesi –  si è ridotto al minimo, ma questa è forse solo una sfortunata coincidenza, dato che la fontana vicino all’edicola sacra in via della Stazione di Settebagni – molto più vicina al punto in cui l’acqua affiora – funziona regolarmente. Il rischio più immediato è che si formi uno strato di ghiaccio micidiale per veicoli e pedoni. Le segnalazioni sono già partite, anche se la situazione critica dell’intera città non depone per una risoluzione immediata dell’emergenza.

Alessandro Pino