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La Asl di Settebagni tornerà in funzione per la popolazione. A fine pandemia | di Luciana Miocchi e Alessandro Pino

14 Gen

[ROMA] Quale futuro attende il presidio Asl di Settebagni? La struttura di Salita della Marcigliana é attualmente utilizzata solo come sede per tamponi per il personale e la comunità scolastica.

Prima della pandemia era destinata a centro prelievi, un utilizzo in ogni caso limitato e penalizzante per il quartiere i cui residenti  comunque nel corso degli anni passati sono anche dovuti scendere a manifestare in strada per chiederne la riapertura a fronte di prolungati periodi di stop dell’attività dovuti a lavori di ristrutturazione.

Il Comitato di Quartiere Settebagni durante una riunione tenutasi qualche giorno fa con il  presidente del Municipio III Paolo Marchionne, l’assessore alle politiche sociali e sanitarie del III Municipio Maria Concetta Romano e il dirigente competente al riguardo dellaAsl Roma 1 ha rappresentato la necessità e l’importanza di avere riaperta questa struttura sul territorio.

A tale azione del Comitato si era aggiunta una interrogazione presentata in Municipio dal consigliere di opposizione Fabrizio Santinelli, FdI,  cui aveva risposto il presidente Marchionne.

Da quanto emerso, la struttura asl non tornerà a erogare i suoi servizi alla generalità della popolazione se non a fine l’emergenza sanitaria, in quanto la sua ubicazione è considerata irrinunciabile perché strategica, isolata quel che serve (ed era questo uno dei motivi del poco gradimento da parte del personale impiegato) e con buona disponibilità di parcheggio. A quel punto,  il presidio  diventerà qualcosa di diverso e non solo più un centro prelievi: una “Casa delle Comunità”, secondo quanto previsto dal
Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) nel quale é stata inserita.

Il termine, forse un po’ generico, indica un luogo di assistenza e prestazioni ambulatoriali primarie per la comunità: una struttura polispecialistica in cui opereranno medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, assistenti sociali e altri professionisti e in cui dovrebbero integrarsi  servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali.

Per fare ciò, però, l’edificio avrà bisogno di essere ristrutturato, con i fondi già assegnati dal Pnrr. Appena questi arriveranno, contraddizione del sistema, il centro tamponi verrà chiuso, nonostante la dichiarata strategicità con cui è stata sottratta alla fruizione collettiva

Luciana Miocchi e Alessandro Pino

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