[ROMA] Il 26 giugno ultima visita prima della pausa estiva al Mausoleo di Priscilla con la associazione Il Carro de’ Comici: alle ore 11 visita guidata ed eccezionale apertura dell’ipogeo con una breve mise èn scène a cura dell’attore, regista e divulgatore di storia romana Gherardo Dino Ruggiero.
Priscilla morì giovanissima e il marito Abascanto le dedicó lo sfarzoso mausoleo con tredici statue bronzee tutte riproducenti le sue fattezze, mentre il poeta Stazio descrisse il corteo funebre nelle sue Odi.
il Mausoleo si trova in via Appia Antica, 76. Si parcheggia facilmente oppure si può prendere il bus 218 dalla metro Circo Massimo. Prenotazione obbligatoria e info al 3387965614. A cura di Alessandro Pino
[ROMA] Sorprendente; é questa la parola più adatta per definire la messa in scena del “Sogno di una notte dimezza estate” di Shakespeare rappresentato per tre sere questa settimana al Teatro 7 Off di Monte Sacro- il cui direttore artistico è Michele La Ginestra- nell’ambito della rassegna [Ri]Aperture Mentali 2022.
Tre serate con la sala praticamente piena e il pubblico entusiasta, stregato e trainato da un cast di non professionisti altrettanto in vena di divertirsi con questa fresca rilettura della commedia del Bardo- comprensiva anche di contaminazioni rap- e che tiene il palco talmente bene da rivaleggiare con quelli di allestimenti più celebrati, sudando letteralmente sangue per l’impegno profuso sulle tavole del 7 Off e accompagnati da una scelta di luci e musiche particolarmente ispirata.
Si tratta degli allievi del laboratorio “Sognando Shakespeare” diretti da Andrea Martella: Chiara Petragnani, Antonio Capocefalo, Daniela Colaiacomo, Fabiana Della Rosa, Giorgia di Giacomo, Sveva Granieri, Flaminia Grieco, Marco Linari, Camilla Magnanti, Noemi Toni, Alfredo Tursi, Mattia Urso.
E proprio il regista Andrea Martella commenta così la performance dei suoi allievi: «É lo spettacolo forse più rappresentato nel mondo nella storia del teatro, non esiste un laboratorio al mondo che non faccia Sogno di una notte di mezza estate. Io che odio i super classici però lo ritengo un testo incredibile, ogni volta mi stupisce e quindi ciclicamente lo ripropongo nei gruppi, in questo caso in una versione nata sempre in un laboratorio. Loro sono sempre in scena, i cambi sono in scena, il camerino praticamente è a vista. La loro sfida di allievi e allieve è esattamente questa, di non uscire mai di scena, di essere sempre presenti, di capire il momento giusto di alzarsi, di vestirsi, di farlo senza disturbare la scena che c’è davanti. É un modo anche per aprire le porte dei camerini che normalmente sono chiuse, questa è stata l’idea e ricordiamoci sempre che è il lavoro di un laboratorio, non sono professionisti e perciò vale doppio avere tolto loro anche quella parte di privacy che normalmente hanno». A cura di Alessandro Pino
[ROMA] Ricorreva ieri il quarantesimo anniversario dell’uccisione dell’agente della Polizia di Stato Antonio Galluzzo a opera di un commando terrorista dei Nuclei Armati Rivoluzionari, avvenuta il 24 giugno 1982 in via Val di Cogne – zona a Conca d’Oro- mentre piantonava l’abitazione del capo rappresentanza dell’Olp in Italia, Nemer Hamad.
In sua memoria il Questore Mario Della Cioppa, alla presenza della vedova, di familiari e di autorità civili e militari, ha deposto una corona di alloro a nome del Capo della Polizia Lamberto Gianninin sulla lapide posta presso il Commissariato Sant’Ippolito dove l’agente prestava servizio. Il Cappellano della Polizia di Stato Don Nicola Tagliente ha invece presieduto la cerimonia religiosa.
Quel 24 giugno di quaranta anni fa un commando composto da quattro terroristi dei Nar attaccò la pattuglia della Polizia di Stato in servizio di vigilanza sotto l’abitazione del capo della rappresentanza in Italia dell’Olp. Dopo aver disarmato i due agenti, i terroristi esplosero alcuni colpi d’arma da fuoco contro di loro, ferendoli entrambi. Antonio Galluzzo, a seguito delle ferite riportate, morì durante il trasporto in ospedale, mentre l’altro agente, Giuseppe Pillon, rimase gravemente ferito.
Le indagini della Digos della Questura di Roma permisero in meno di una settimana di arrestare gli autori dell’omicidio. Tra questi ultimi Gilberto Cavallini e Walter Sordi nel 1988 furono definitivamente condannati alla pena dell’ergastolo, mentre Vittorio Spadavecchia e Pierfrancesco Vito, coinvolti ad altro titolo nell’attentato, subirono una condanna rispettivamente a 14 e 10 anni di reclusione.
Alcuni anni fa in memoria di Antonio Galluzzo fu apposta una targa commemorativa anche nell’aula consiliare del Terzo Municipio a piazza Sempione, poco distante dal luogo dell’agguato.