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Pietralata: tentata rapina a un negozio, un arresto | di Alessandro Pino

1 Giu

[ROMA] É accusato di aver rapinato un negozio gravemente in via delle Cave di Pietralata. Per questo un cinquantatreenne romano che era già ai domiciliari è stato arrestato dai Carabinieri.

Secondo quanto riferito dai responsabili del negozio, quando la cassiera si è rifiutata di consegnargli l’incasso l’uomo ha tentato di aprire il cassetto del registratore di cassa, premendo prima dei tasti a caso e poi colpendolo e danneggiandolo ma senza riuscirci, dopodiché è scappato.

I militari della Stazione Roma Prenestina lo hanno poi rintracciato e bloccato sulla Tiburtina.
Alessandro Pino

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Scoppia il caso raccolta firme a Settebagni – di Luciana Miocchi

1 Giu

Con una nota diffusa alle agenzie di stampa, il Pd del III Municipio insorge oggi contro le modalità di raccolta delle firme a sostegno della permanenza della postazione dell’ares 118 nel quartiere di Settebagni, che un’iniziativa di una non meglio specificata dirigenza vorrebbe portare altrove, ancora non si sa dove nè quando.

E’ da qualche giorno, infatti, che, a seguito di una riunione promossa dal consigliere municipale Fabrizio Santinelli, Fdi, con la partecipazione dei consiglieri regionali Antonello Aurigemma e Laura Corrotti, nella quale veniva manifestata l’intenzione di promuovere una raccolta di firme da effettuare con la collaborazione delle principali attività commerciali di Settebagni, sono comparsi i fogli di raccolta firme da consegnare in regione. Trattandosi di iniziativa nella quale non era stato coinvolto il comitato di quartiere in maniera diretta, un primo post di promozione veniva fatto ritirare  su proposta di alcuni membri in disaccordo non con la finalità – più che giusta e condivisibile – ma con le modalità della raccolta, anche a seguito della segnalazione, sia di persona che sui social, da parte di alcuni residenti e riguardanti difetti della modulistica che non riportava la normativa necessaria e mancante, nei casi contestati, anche della lettera contenente la petizione. Fatto che può comportare una ammenda che può arrivare ai 50.000,00 euro per violazione della privacy nel trattamento dei dati personali, come da normativa vigente.

In seguito alla differenza di vedute sull’argomento, il direttivo, dopo una consultazione informale, optava per la pubblicazione, per chi non avesse ravveduto nessun ostacolo, tramite il proprio profilo personale.

La pubblicità sui social ha portato la questione oltre i confini del quartiere e così è arrivata questa mattina la nota del Pd, che fino a quel momento non aveva reagito nemmeno a un volantino provocatorio a firma del Santinelli, del seguente tenore letterario:

Gira da qualche giorno a Settebagni una raccolta firme promossa dal gruppo Fratelli D’Italia che non soltanto racconta ai cittadini una bugia sul 118, ma viola tutte le normative in materia di raccolta dei dati e di tutela della privacy. La segnaleremo ovviamente al garante per la privacy ed invitiamo i cittadini a non fornire i propri dati personali ad una forza politica che ovviamente li userebbe per la propaganda elettorale. Per quanto riguarda lo spostamento del 118, come Partito Democratico abbiamo già espresso, nell’ordine del giorno approvato giovedì 27 maggio, le nostre preoccupazioni. Nella riorganizzazione del servizio sanitario locale abbiamo chiesto alla Regione Lazio e alla ASL RM 1 di attivarsi per mantenere, nello Spoke previsto in Via Salita della Marcigliana, anche la postazione del 118. Voler strumentalizzare questa situazione, che ci dovrebbe vedere tutti uniti ed impegnati nell’interesse del territorio e dei servizi offerti alla cittadinanza, dando la responsabilità al PD, è indice di una grave ignoranza e della volontà di ingannare i residenti del quartiere carpendo i loro dati per finalità politiche che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico. Continueremo a batterci per aumentare i servizi sul territorio e per smascherare becere operazioni di propaganda elettorale” lo dichiarano in una nota Filippo Maria Laguzzi e Federica Rampini, rispettivamente Presidente del Consiglio e capogruppo del Partito Democratico del III Municipio di Roma.”

Nel frattempo, sembra che si stia provvedendo alla correzione dei moduli incriminati, anche se rimane qualche dubbio sulla validità dell’intervento postumo. C’è da scommettere che le contromosse arriveranno in tempo reale. Nel frattempo il quartiere aspetta delle risposte.

Luciana Miocchi

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Piazza Bologna: chiuso centro massaggi a luci rosse | di Alessandro Pino

1 Giu

[ROMA] Un centro massaggi orientali nella zona di piazza Bologna è stato chiuso e sequestrato dalla Polizia: la misura è arrivata dopo indagini partite in seguito alle segnalazioni dei residenti secondo i quali si trattava in realtà di una casa di appuntamenti.

Gli investigatori della Seconda sezione della Squadra Mobile di Roma hanno prima scandagliato alcuni siti specializzati dove il centro  massaggi, situato in via Livorno, veniva pubblicizzato con foto di ragazze in abiti succinti e pose sensuali.

Il locale era aperto fino a tarda sera: i vetri erano oscurati e coperti completamente da locandine per cui non era possibile vedere dall’esterno. Sono stati svolti allora accertamenti tecnici che hanno documentato ciò che accadeva dentro: alcune donne cinesi tra i 30 ed i 50 anni offrivano rapporti sessuali a pagamento.

Per la titolare del centro, una quarantanovenne cinese, c’è ora l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Per lei l’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Alessandro Pino

(Foto Questura di Roma)

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