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I monopattini elettrici hanno cotto il razzo

10 Mar

È ora che qualcuno lo dica urbi et orbi: i monopattini elettrici hanno cotto il razzo assieme a chi li utilizza in un modo criminale e a chi ha promosso e permesso il diffondersi di quella che viene propinata per una mobilità dolce, una mobilità sostenibile, una mobilità intelligente, una mobilità ecofriendly, una mobilità smart ma che in realtà è solamente una cosa: una mobilità stronza che ha messo in grado dei pedoni arroganti di correre in mezzo alla strada alla velocità di una macchina. Una iattura che da sola costituisce la cifra interpretativa dei tempi beceri e dissennati che ci troviamo a vivere.

Ciò che accade notte e giorno sulle strade e sui marciapiedi di Roma (ma a quanto pare non succede diversamente in altre metropoli) è sotto gli occhi di tutti: nove volte su dieci questi trespoli vengono guidati in totale spregio delle norme del Codice della Strada e prima ancora del buon senso, fottendosene (pardon) di semafori rossi, precedenze, sensi di marcia, zigzagando anche contromano, sorpassando a destra, senza nemmeno avere il buon gusto di rendersi visibili indossando una casacca fluorescente per farsi vedere nelle ore di buio, dal momento che quasi sempre chi sta in piedi su questi trabiccoli con posa da auriga nella corsa di Ben Hur si veste rigorosamente in tinte scurissime, non sia mai una possa vederli e tenersene alla larga (sempre che non siano loro a venirti addosso). Tutto questo ovviamente senza assicurazione sulla responsabilità civile.

Vogliamo poi parlare-nel caso di quelli a noleggio- dello scempio che viene fatto dei marciapiedi da chi li abbandona qua e là, spesso sbracati a terra come birilli del bowling, dovendo fare lo slalom? Stanno lì accasciati coi loro lumini verdi tipo ostacoli dei quattrocento metri o della Spartan Race.

Ma forse il fatto è che troppa gente si comportava da cotenna anche prima: probabilmente erano gli stessi dei Suv parcheggiati a stracazzo cui ora è stato solo dato un nuovo modo di esplicitare la propria incivile e pericolosa strafottenza.
Alessandro Pino

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“Dante è una pop star”: 13 artisti interpretano le icone della storia e della cultura

10 Mar

[ROMA] Si inaugura il 10 Marzo 2023 (dalle 18 alle 20.30) presso il Wire Coworking Space in Via Baccio Baldini, 12 (zona Piazzale della Radio), la mostra “Dante è una Popstar”.
Le opere d’arte esposte rappresentano i personaggi iconici della storia e della cultura, sia del passato che del presente, interpretati attraverso il linguaggio personale e le diverse tecniche espressive di 13 artisti.
La mostra è organizzata da Arte e Città a Colori di Francesco Galvano e curata da Alessia Dei di Craving Art e sarà visitabile fino al 14 Aprile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20.

Le icone contemporanee prelevate, manipolate e risignificate come riflesso della nostra cultura, sono il tema della mostra. Appropriandosi delle immagini dei personaggi celebri dal mondo della TV, della musica e del cinema ma anche della storia e dell’arte, gli artisti interpretano e partecipano al consumo frenetico della cultura, in un mescolarsi di alto e basso, di intellettuale e popolare.

Come le figure stilizzate nell’iconografia cristiana, le pop star diventano “Icone”, ossia oggetti di venerazione del presente, di cui il pubblico percepisce il potere. La loro carnalità si dilegua, e diventano immagini pure, astrazioni patinate.

In una società che venera la fama e il successo, che modella su questi desideri la propria identità, la celebrità diventa il rifugio mentale da una vita poco stimolante, in un momento storico colmo di disillusioni. Ma l’essere umano ha un bisogno primario che è quello di sognare e spesso, per mancanza di coraggio, sogna attraverso la vita degli altri, immedesimandosi in chi quel sogno l’ha cercato veramente e raggiunto.

Durante il vernissage Emanuel Simeoni, fumettista ufficiale di Batman, realizzerà dei ritratti pop estemporanei su richiesta degli ospiti e Daniela Beltrani, performance artist internazionale, utilizzando la forma e i materiali della tradizionale attività di ricamo, inviterà il pubblico ad una riflessione sulla celebrità che si ammira in quanto rappresentazione di aspirazioni, priorità, nutrimento e costruzione del proprio sé.

Si proseguirà nel percorso illustrativo dei quadri esposti. Capitan Morgan ha la geniale intuizione di utilizzare un linguaggio pop attraverso una tecnica tradizionale e ormai quasi perduta come l’intarsio ligneo. Sfruttando le caratteristiche intrinseche del materiale naturale che esalta l’espressività di personaggi iconici dell’arte e del cinema.
Cinzia Piemonte propone opere dalla sua originalissima collezione “Body line”, dei dipinti di icone pop su tavole in legno sagomate a forma di manichino, e i ritratti di Frida e di Amy Winehouse, i cui occhi espressivi, specchio della sua anima travagliata e appassionata, esplodono tra gli strappi del decollage dello sfondo.
Emanuel Simeoni, fumettista ufficiale per la Dc Comics, rappresenta personaggi che in vari campi del pensiero, sono stati fautori di cambiamenti epocali, di cui ancora oggi, la nostra cultura ne sente la risonanza, come Pablo Picasso per l’arte e Jung per la psicanalisi.
L’artista veneto Fabio Zuglian realizza ritratti di personaggi iconici cristallizzati nell’estrema esplicitazione del loro essere. Sono icone dalle personalità forte, di grande valenza non solo artistica, ma anche sociale, che rappresentano i valori e i sogni di intere generazioni.
Factory non nasconde certo il suo legame con l’arte iconica di Andy Warhol, per il quale l’arte va consumata come un qualsiasi prodotto commerciale della cultura di massa. Così le sue tele contemporanee sono gli scontrini, l’elemento più emblematico del consumismo. Un oggetto della vita quotidiana che diventa iconico trasformandosi in un’opera d’arte popolare alla portata di tutti.
Giulia Pro, con le sue illustrazioni digitali rende iconici personaggi noti, ma la cui immagine non è popolarmente celebrata. Sui loro volti pop i colori netti accentuano gli occhi, segno di lungimiranza e determinazione. Le nuove iconografie incoraggiano al superamento di noi stessi e dei confini intorno a noi.
Le dive immortali di Gaia Folchi sono accomunate da un’espressione malinconica che fa trapelare, dai volti essenziali e pop, l’anima umana, creando un’empatia con l’osservatore. La giovanissima artista guarda ai miti di generazioni a lei lontane che persistono nell’immaginario contemporaneo o che, come Mercoledì Addams, vengono riattualizzate dalla moda del momento.
Giovanna Alfeo presenta un dittico, dipinto su alluminio cotto, su Vittorio Gassman. La bellezza fisica e il fascino malinconico dell’acerba stella nascente si confronta con i segni del tempo del maturo e carismatico artista, riconosciuta icona teatrale tra le maggiori di tutti i tempi.
La fotografa Marisa De Gregorio ha rivisitato il Manifesto Cinematografico del film “La Strada” di Fellini, omaggiando la grande attrice Giulietta Masina, attraverso l’immagine del suo personaggio Gelsomina, simbolo di dolcezza e semplicità, a rappresentare il grande bisogno di umanità, fortemente sentito in questo periodo storico.
Mauro Crisari propone una serie sull’inconfutabile icona del Made in Italy, Dante e la sua Divina Commedia, presentandolo in nuova veste Pop. I suoi quadri sono graffiti che evocano i passi dei Canti mescolati a simboli e immagini dei nostri giorni. La tela diventa un labirinto intricato che rispecchia il caos del mondo contemporaneo.
Pietro Pancotto propone il suo progetto pittorico “WORDSANDCOLORS”. Nelle tele invase dai colori, le icone del XXI secolo, simbolo di trasgressione e unicità, potenziano il loro messaggio attraverso le parole scritte, in modo da stimolare la riflessione ed esasperare l’esperienza emozionale fino al turbamento.
Romeo Albini con il suo stile unico sceglie un personaggio inconsueto come sua icona personale, Eric Satie, lo stravagante compositore, collaboratore di Picasso, le cui opere volevano portare l’ascoltatore in una sorta di estraneazione contemplativa, proprio quella a cui si affida Romeo quando dipinge i suoi volti sinuosi e conturbanti.
Il vernissage del 10 Marzo si concluderà in un momento conviviale con buffet, per un confronto tra gli artisti, gli organizzatori e il pubblico.
L’ingresso alla mostra è gratuito. Il parcheggio gratuito è a disposizione fino a completamento.
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Per informazioni +393356687932 o +393495621583
A cura di Alessandro Pino

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