A qualche mese dall’agguato a colpi di arma da fuoco in cui fu ferito un ragazzo nei pressi del mercato di piazza degli Euganei, la mattina del 16 luglio sono tornate a cantare le pistole nelle strade del Tufello: a dare per primo su fb la notizia di una sparatoria, l’ex consigliere municipale Manuel Bartolomeo, presente all’alba in zona per lavoro. Arriviamo sul posto dopo un po’, quando gli equipaggi della Polizia stanno smobilitando, con i nastri tesi a delimitare la zona del fattaccio ancora al loro posto anche se i rilevamenti sono finiti da un pezzo. Gli agenti non sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni e invitano a prendere contatti con l’Ufficio Stampa della Questura. Gli automobilisti in arrivo da via delle Isole Curzolane non sanno che fare, una volta giunti davanti al nastro che ancora chiude l’accesso alla strada teatro della sparatoria. Li osserviamo invertire la marcia senza dire una parola né fare una smorfia, quasi rassegnati. Il comunicato arriverà dopo qualche ora, quando le maggiori agenzie di stampa hanno già dato la notizia, riferendo dell’intervento di due pattuglie per la segnalazione di una lite in strada, con i poliziotti che arrivano mentre un uomo esplode due colpi di pistola in direzione di un’altra persona – riuscita a fuggire – e lo sparatore, risultato successivamente pregiudicato, che punta l’arma anche contro gli agenti per poi tentare la fuga, inutile perché viene raggiunto e disarmato di una semiautomatica con matricola abrasa che gli si era inceppata.
Decidiamo di fare un giretto per i palazzi costruiti negli anni 60 del secolo scorso, apparentemente ordinati e tutti uguali, dalle vie parallele e silenziose. O almeno così sembrano. In terra, qui e anche nei giardini di piazza degli Euganei, bottiglie, bottiglie di plastica scolorite, cartacce e foglie secche danno l’impressione di un quartiere abbandonato un po’ al suo destino. Pochi metri prima della piazza, un divano consumato dall’uso aspetta che qualcuno abbia pietà di lui e lo carichi portandolo a discarica. Due residenti ci riferiscono di aver avuto le macchine danneggiate dai colpi di pistola, raccontano di un portone sfondato a mazzate, di un suv Bmw finito di traverso sul marciapiede come se fosse stato speronato o il conducente avesse perso il controllo.. A terra, i frammenti di un finestrino a testimoniare l’accaduto. Davanti all’ingresso di uno dei cortili alcuni ragazzi si aggirano innervositi, le facce non sono esattamente di quelle con cui andresti volentieri a prendere un caffè ma non ci dicono nulla. Due chiacchere con delle anziane signore sedute su una panchina davanti al mercato di piazza degli Euganei, non prima di esserci identificati come giornalisti locali, confermano l’impressione che nella zona ultimamente tira un’aria più inquieta del solito. Conoscono perfettamente le zone dove è meglio non girare con il buio – dove se cerchi qualcosa di fuori legge la puoi trovare senza problemi – e se ne tengono alla larga, serenamente. Non hanno paura le vecchine, quando dicono che occorrerebbe solo un maggior controllo del territorio, con le macchine delle forze dell’ordine che si fanno vedere ad intervalli regolari, ché non si tratta di gente estranea ma degli stessi figli del quartiere. “E voi della stampa, scrivetelo: qui fanno tutti un po’ come je pare: pure a pulì, lascieno le macchine accese così consumano benzina e possono di d’avè fatto ‘r giro, invece stanno fori dar mezzo, le mezz’ore a fumà”.
Mentre ce ne andiamo a riprendere la macchina, lungo la via Tofano avvertiamo chiaramente la sensazione di essere osservati attentamente, da lontano, senza parole o cenni strani, solo sguardi protetti da occhiali da sole, dai ragazzi agli angoli dell’incrocio e ad alcune finestre. Uno accenna un sorriso che si riflette nello specchietto retrovisore. Non c’è bisogno di parole.
Alessandro Pino e Luciana Miocchi
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