Archivio | gennaio, 2013

Roma IV Municipio Montesacro: corteo per la scuola. Chi c’era? – di Alessandro Pino

27 Gen

pubblicato su http://www.abitarearoma.net

PINOscuolegennaiotrediciSi  è svolto  per le strade di Monte Sacro nel pomeriggio dello scorso 25 un corteo indetto dal “Coordinamento Scuole IV Municipio” – così si è letto negli annunci rimbalzati in rete come è ormai consuetudine –  per protestare contro i disagi e i tagli al settore sia a livello nazionale che dello stesso Quarto Municipio. La partenza era stata annunciata per le sedici e trenta da via Stampalia con arrivo a piazza Sempione, sede degli organi di governo municipali. Una piazza per la maggior parte deserta, tenuta sgombera dalle macchine solitamente parcheggiate e delimitata dal nastro della Polizia di Roma Capitale; deserta in apparenza anche la stessa sede del Municipio, con il portone sbarrato e le tapparelle pressoché tutte abbassate. Scriviamo in apparenza perché successivamente sul profilo Facebook dello stesso presidente del Municipio, Cristiano Bonelli, si è data notizia di un corso per padroni di cani tenutosi nel medesimo pomeriggio proprio nell’aula consiliare. Fatto sta che i manifestanti – per la felicità del cronista semiassiderato per la lunga attesa – sono arrivati in piazza solo per le sette meno venti circa, mentre al loro passaggio il traffico veniva bloccato dai vigili replicando spiacevolmente scene viste finora in occasione dei cortei che a Roma in pratica ogni settimana paralizzano strade ben più centrali. Negli annunci visti in rete si era letto della partecipazione di insegnanti, studenti, famiglie e lavoratori della scuola in genere.

PINOscuolegennaiotredici2Sarà, ma forse visto il freddo queste persone si sono perse per strada, perché i presenti in piazza Sempione – nemmeno un centinaio a occhio e croce –  per età e sembiante davano più che altro l’idea di  abituèe dei centri sociali, con tanto di pulmino d’epoca Volkswagen in livrea da figli dei fiori. Per carità, compostissimi – forse anche loro sul punto del congelamento – tanto da far sembrare del tutto fuori luogo il nutrito spiegamento di forza pubblica messo in campo per l’occasione; solo ci si domanda a chi avranno mai gridato gli slogan, chi mai degli amministratori locali avrà letto gli striscioni, visto che come detto dalla sede del Municipio non si affacciava nemmeno un cane, inclusi quelli che stavano dentro a seguire il corso.

Alessandro Pino

Roma IV Municipio: corteo per la scuola pubblica

25 Gen

scuolapubblicaOggi in corteo da via Stampalia a piazza Sempione il coordinamento scuole IV Municipio: studenti, genitori e insegnanti per protestare contro i disservizi e i tagli alla scuola pubblica.

Nessuna bandiera di partito o di sindacato, a rimarcare che la scuola è una priorità di tutti, non un’occasione per fare una strumentalizzazione con poco sforzo.

Dice Antonietta Principe, rappresentante rsu Usi Enti locali, che «l’interessamento e le comunicazioni a norma di legge si sono rese necessarie per consentire al personale scolastico di poter partecipare al corteo ma che nessuna bandiera apparirà per rispetto all’organizzazione spontanea che ha voluto una manifestazione pacifica e apartitica in un periodo pre elettorale, facile terreno per chi volesse mostrarsi in vetrina facilmente impegnandosi poco o nulla. Si tratta di un momento importante di mobilitazione dal basso, anche in prosecuzione delle segnalazioni e interventi fatti sia a livello municipale sia a livello centrale nella Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sul territorio e nello snodo romano del “Comitato 5 aprile”, su sicurezza e salute, nonché per il collegamento tra lavoratori e lavoratrici con l’utenza e le famiglie, per la scuola e i servizi educativi e scolastici PUBBLICI e per la regolarizzazione e assunzione dei precari e del personale dei servizi esternalizzati (Aec, operatori dei servizi integrativi…). Non era più tollerabile il continuo taglio alle risorse delle nostre scuole, la retorica dell’austerità che elimina i servizi sociali essenziali, il sistema sanitario pubblico, ecc., finalizzata a privatizzare tutto. Per queste ragioni è stato importante l’impegno ad organizzare in maniera unitaria un coordinamento sempre più forte e partecipato delle scuole del 4 municipio – studenti, lavoratori della scuola, genitori, in collegamento con le realtà sociali del territorio per difendere un bene comune importante come la scuola. Importante partecipare tutti  perchè i municipi devono provvedere alla sicurezza delle scuole e i fondi a nostro avviso vengono investiti male e con priorità dettate da favoritismi. Partecipo come sindacalista e soprattutto come lavoratrice. Ora sono in una struttura nuovissima e bellissima, completamente a norma perché appena consegnata ma per anni ho lavorato presso una struttura con più di trent’anni, con molte criticità, la scuola Giovanni Paolo I, della quale ancora mi occupo facendo continue segnalazioni per renderla a norma di sicurezza per utenza e lavoratrici che ancora vi operano. Purtroppo non si tratta di un caso isolato.»

Luciana Miocchi

IV Municipio di Roma Capitale: Fabrizio Clavenzani, il Pdl municipale perde un altro pezzo: I vertici di Fli lo candidano alla Camera dei deputati

16 Gen

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

560872_4166547763179_122404117_nUn altro consigliere municipale del Pdl cambia partito. Dopo Emiliano Bono e Lina Tancioni, passati a FdI, formazione comunque solidale al partito di provenienza, Fabrizio Clavenzani ha ufficializzato l’adesione a Futuro e Libertà, il partito fondato da Gianfranco Fini quando in tempi non sospetti decise di tagliare i ponti con Berlusconi.

Da diverso tempo le voci di corridoio di Piazza Sempione parlavano prima di rapporti raffreddati tra il consigliere e la dirigenza, poi addirittura indifferenti, se non apertamente ostili. Il cambiamento era nell’aria.

Dice Fabrizio Clavenzani: «Ho scelto di uscire dal Pdl per tantissimi motivi, per l’incapacità di alcuni esponenti del partito di intrattenere i giusti rapporti, una bassissima possibilità di influire sulle scelte, di portare a termine un dialogo nel partito discutendo di opinioni, percorsi e decisioni. Si sono creati dei compartimenti stagni dove – questa è una mia visione personale – il tuo unico ruolo è quello di portare acqua e non vi è condivisione. Non è più un gioco che a me interessa fare.

Questo modo di agire chiuso porterà a una lista del Pdl di Lazio1 dove ci saranno certamente in posizioni sicure dei senza nome, mai visti né sentiti e senza voti, che però stanno li perché ce li ha messi qualcuno all’interno del compartimento che decide mentre dall’altra parte il partito non premia chi lo merita. Faccio un esempio con nome e cognome: il miglior assessore che il Comune di Roma abbia mai avuto – non solo ora ma in assoluto – Enrico Cavallari, sicuramente non verrà valorizzato come giusto e messo in lista alla camera. E’un meccanismo che blocca la crescita di un partito quello che non da riconoscimento a chi è alla base e lavora bene, creando consensi perché fa un lavoro bello, pulito. La totale assenza di rapporto, di dialogo, di possibilità di confrontarsi con i vertici mi ha portato a maturare un rapporto totalmente idiosincratico con le logiche del Pdl. Ripeto, la mia è una visione personale, molti miei colleghi miei rimarranno perché forse per loro è diverso, ma io mi sono sentito per molti aspetti inutile non potendo dare un contributo personale, politico e di idee. Sento di non avere ruolo e quindi preferisco andare là dove questo mi viene offerto».

La proposta ricevuta è una di quelle che proprio non si può rifiutare, in effetti. Il politico che non ha mai cambiato partito da quando si iscrisse all’Msi, seguendone le evoluzioni storiche prima in An e poi nel Pdl, non si ripresenterà in Municipio né correrà al Comune. I vertici di Fli lo hanno candidato alla Camera dei deputati. Clavenzani lo dice con naturalezza, senza enfasi, consapevole che si tratta di un riconoscimento ma che riuscire nell’impresa sarà difficile. Non c’è verso di fargli dire una parola di più sull’argomento, se non chè la cosa è ufficiale, avendo già firmato per le formalità burocratiche.

«Gianfranco Fini mi ha dato la possibilità di partecipare alla pianificazione del partito, ho già fatto qualcosina e abbiamo cominciato – nonostante il rapporto sia iniziato solo da pochissimi giorni – a lavorare per tessere accordi su quelle che possono essere le strategie nelle campagne elettorali per il lancio di questo partito. Posso essere oltre che portatore di acqua anche portatore di idee e io l’acqua la porterò sempre, per tutta la vita, perché fa parte del lavoro di una persona che crede nella politica cercare di portare i consensi, per molti anni è stato il lavoro più bello e più importante: non ci fosse stata una base che credeva, molti partiti e molte idee si sarebbero perse. Poi però ti ritrovi a trentotto anni con un po’ di capelli bianchi e più di 22 anni di politica vissuta con cuore e passione e vorresti portare di più. Quando ti trovi davanti porte chiuse e sai che dei perfetti sconosciuti passeranno davanti, non a te ma sicuramente a chi più di te merita, capisci di aver esaurito il percorso li».

Quindi a Fli si lavorerà per cambiare l’attuale legge elettorale?

«Fini la voleva cambiare da subito, perché voleva cercare un giusto compromesso tra preferenze e listini. Io credo che entrambi i sistemi abbiano dei difetti. Lo vediamo in certe campagne elettorali dove ci sono i recordmen che spendono milioni di euro. Questo non è naturale, non è sano. Una persona che investe tre, quattro, cinque milioni di euro per candidarsi al Comune di Roma, con la certezza che non riguadagnerà mai con i suoi stipendi la cifra che ha investito o è un giocherellone che ha tanti soldi e vuole giocare alla politica – e quindi non deve andare in politica – o è una persona che ha delle mire strane o delle ipotesi di crescita e quindi sta facendo un investimento ma spendere una cifra del genere è insano. Estremizzando, andiamo a parlare della camera., dove una campagna elettorale con le preferenze la può fare soltanto uno che alle spalle un grandissimo partito e ancor più soldi e quindi ha già fatto una selezione di suo a meno che non caschi in una compagine ricca che ha un occhio verso la base, che ha coordinatori capaci di vedere come lavorano tutte le persone che hanno in organico. Allora si può selezionare il migliore e spingerlo. Ma i partiti ultimamente hanno troppe spese per la loro sopravvivenza e per quello che è il maquillage politico di apparenza».

Un percorso virtuoso passerebbe anche per l’apposizione di un tetto alle spese elettorali

«Certo, è molto difficile ma è chiaro che la legge elettorale deve essere rifatta. L’idea dei listini, della lista bloccata dove qualcuno mette i nomi può funzionare nel partito idealmente perfetto, dove il vertice è a cascata, i coordinatori e i vari rappresentanti hanno occhi per guardare tutti senza il pregiudizio del quello lo conosco, quello no. E’ impossibile umanamente, è la colpa dell’uomo, tra due persone molto brave e una la si conosce da una vita, si è portati a favorire quest’ultima, sia pur in maniera minimale, il listino ha queste problematiche. Dall’altra parte le preferenze hanno il problema economico. Bisogna cercare di incastrarle, trovando un giusto compromesso tra le due forme perché è anche vero che un premier o un candidato premier debba avere la possibilità di farsi la sua squadra perché è lui che ci va a mettere più di tutti la faccia, ma è anche vero che va a rappresentare il paese, e che chi più per il paese ha fatto debba avere la possibilità di starti vicino».

Luciana Miocchi

Roma – Settebagni IV Municipio: vicino i cassonetti per il vetro e ai giardinetti una montagna di inciviltà e di rifiuti

14 Gen

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

foto A. Pino

foto A. Pino

Qualcuno a Settebagni non deve proprio aver mandato giù la recente introduzione della raccolta differenziata spinta che ha comportato la scomparsa dei cassonetti tradizionali dall’intero quartiere. Non si sono ancora placate le polemiche sui ritardi nella raccolta dei sacchetti lasciati fuori la porta di casa dai residenti – conformemente a quanto disposto – che già altre situazioni guastano il panorama di una zona finora estranea a scene che finora si erano viste solo nelle telecronache napoletane ai tempi della crisi dei rifiuti.

Non si spiega altrimenti come in alcuni punti – come vicino ai cestini del giardinetto pubblico in via Sant’Antonio di Padova – si accumulino piccole montagne di spazzatura che superano anche il metro di altezza. Stessa situazione vicino ad alcuni cassonetti per il vetro più isolati.

foto A. Pino

foto A. Pino

Non è verosimile che si tratti solamente di materiale lasciato da chi, dopo aver consumato per strada una bibita in lattina –  per fare un esempio – non voglia portarsi l’involucro fino a casa: quella visibile nelle immagini è indubitabilmente spazzatura che dalle abitazioni proviene. Forse, come ha dichiarato al microfono di Serpentara Tv il presidente del Quarto Municipio Cristiano Bonelli, fatti del genere sono accaduti ovunque in Italia vi sia stato un cambio analogo nello smaltimento dei rifiuti ed è solo questione di tempo prima che tutti si adeguino al nuovo regime. Si spera che abbia ragione perché – posto che così è come augurare buon appetito ai topi – se la situazione perdurasse anche con il caldo sarebbe davvero spiacevole.

foto A. Pino

foto A. Pino

Anche se vi è un’altra ipotesi che pare sommarsi al gesto di qualche incivile: il cambio nella modalità di gestione dei rifiuti sta mettendo in luce, nel territorio cittadino, utenze sconosciute agli uffici contabili Ama, come affitti in nero o abitazioni di cui non è mai stato denunciato l’uso ai fini del pagamento della Tarsu.

A complicare il tutto, la gestione dei rifiuti da strada che non è più competenza Ama ma di una ditta appaltantante, per cui gli operatori addetti alla differenziata possono solo fare segnalazioni.

Intanto, nel piccolo parco di via S. Antonio sono ormai due mesi che si accumulano i rifiuti, così come denunciato e documentato fotograficamente anche sul gruppo facebook Settebagni&Castelgiubileo.

Alessandro Pino – Luciana Miocchi

Roma Montesacro: il consigliere Giorgio Limardi esce dal gruppo misto e aderisce a Fratelli d’Italia

14 Gen

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(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Novità al consiglio municipale di Montesacro. Con l’adesione odierna di Giorgio Limardi, il consigliere che all’ultima tornata elettorale si era presentato tra le fila del Pdl e nel corso della consiliatura passò, a causa di alcune incomprensioni, tra le fila del Pd per poi approdare al gruppo misto, dove è rimasto finora, il neonato gruppo di “Fratelli d’Italia” può già contare su tre consiglieri e un assessore.

Emiliano Bono, capogruppo di FdI, nonché responsabile del partito sul territorio municipale così commenta il nuovo acquisto: «accetto con piacere l’ingresso in Fratelli d’Italia dell’amico Giorgio Limardi, la sua adesione è una dimostrazione del buon lavoro che ci ripromettiamo di fare sul territorio. Ora più che mai ribadiamo il nostro totale appoggio al Pdl e alla maggioranza e all’attuale giunta Bonelli». Dice Gorgio Limardi, che a questo punto sembra aver trovato finalmente l’espressione politica più vicina alle sue idee: «questa è una sfida che faccio con me stesso, mi rimetto in gioco. La scelta è stata maturata a partire da un nuovo modo di fare politica, che parte dalla base. Rispecchia i miei ideali. Ringrazio l’assessore Filini e il presidente  bono e la consigliera Tancioni per accolto in maniera entusiasta nel gruppo».

Luciana Miocchi

Se l’immondizia ristagna, si affacciano i topini e tutti si arrabbiano. Riflessioni poco serie su un argomento serissimo

9 Gen
un'allegra famiglia di topini

un’allegra famiglia di topini

Capita che se la spazzatura si moltiplica per le strade si affaccino i topini. Le pantegane, più sfacciate, addirittura traversano sulle strisce pedonali ma qualcuna rimane investita lostesso. Il modello di raccolta differenziata che si sta sperimentando in IV Municipio fa registrare delle criticità, vuoi per la non perfetta organizzazione della macchina Ama, vuoi per la scarsa propensione a piegarsi alle nuove regole di alcuni. Probabilmente le loro apparizioni sono dovute anche in parte alle diminuite risorse per la derattizzazione, tutto poco fa e il risultato non cambia, cominciano gli avvistamenti di ratti e grossi topi, c’è poco da minimizzare o gridare alla strumentalizzazione. In una certa misura i roditori fanno parte della fauna cittadina ma oltrepassata il limite di guardia diventano pericolosi per la salute pubblica. I topi evocano antiche paure, lontani contagi, malattie tremende ormai sconfitte alle nostre latitudini, il solo nominarli provoca invettive contro l’amministrazione. Non si trova nessun animalista disposto a battersi per riabilitarne la figura e scongiurarne la mattanza, come invece capita quando si parla di animali impiegati nei circhi. Non tutti fanno la stessa tenerezza, anzi, ai più fanno proprio un po’ schifo e questi, complice una frizzantina aria di elezioni a breve, rischiano di far fare una brutta figura a Sindaco, vertici Ama e Municipio.

(foto ripresa dal blog di Riccardo Corbucci – http://www.riccardocorbucci.wordpress.com)

Luciana Miocchi

Mike Huckaby al Brancaleone – di Concetta Di Lunardo

3 Gen

Sbarca per la prima volta a Roma, al Brancaleone il 4 gennaio, Mike Huckaby, leggendario dj e produttore di Detroit, rappresentante del movimento underground della metropoli Techno. Professor alla Youthville, culla di tutto ciò che si cataloga sotto il genere musicale House e Techno! Motor City che, se con l’industria automobilistica vanta il primato di aver messo sulle ruote tutto il mondo, dalla metà degli anni 80 ai primi anni 90 produce e mette in pista Techno Music.

cover verticaleProduttore, tastemaker, insegnante: Mike vive per la musica elettronica, ne conosce le radici e le evoluzioni culturali. Ha sempre guardato oltre l’hype del momento con il merito di aver trovato l’equilibrio perfetto tra Techno e Deep House. Nell’ultimo periodo, oltre a svariate releases sulle sue etichette (Synth e Deep Transportation), ha avuto l’onore di mixare la compilation per il XX anniversario dello storico Tresor di Berlino.
L’evento, organizzato dal collettivo DayC, impegnato nella diffusione della musica elettronica a Roma e attento al ruolo di aggregazione sociale che riveste, sarà preceduto da un dibattito con l’artista che si terrà nei locali occuparti di Casale Alba2 su: Techno Music come prodotto del declino e come fonte di aggregazione sociale a partire da uno spazio occupato. Di cosa si intenda per ruolo sociale della musica, della forza che evoca rispetto al binomio marginalizzazione/emancipazione sarà Huckaby stesso a raccontarlo, avendone fatto esperienza  personalmente in una città complessa come Detroit (vedi programma a margine dell’articolo)

Casale Alba2, così si chiama il casale abbandonato all’interno del Parco di Aguzzano, occupato all’alba del 2 dicembre per restituirlo alla collettività  e sottrarlo alla cementificazione della città. Un dibattito funzionale non tanto all’approccio usa e getta dei frequentatori generici, che associano la techno all’uso di “sostanze”, quanto un modo per trattare la techno come fenomeno culturale, riconoscerne la deflagrante portata sonica e socio-antropologica al tempo stesso.

In serata, prove di musica al Brancaleone di via Levanna 13 che vedranno, insieme a Mike Huckaby, l’artista l’artista Franco B, purista del vinile e resident del “Dancity” di Foligno, realtà tra le più genuine ed autentiche nel panorama dei festival di cultura elettronica italiani. A seguire Ghezzy, il pupillo del collettivo DayC, nato a Montesacro è riuscito a conquistarsi una certa popolarità nell’ambito della Techno, Soul, House, infine Scual (Special Cures for Uncurable Anesthetized Lovers) un progetto multimediale con attività di vjing e performance di Lorenzo Ciciani.

Brancaleone – Via Levanna 13, Roma, dalle ore 23
Ticket:
5 € per i primi 100 acquistati in prevendita
7 € prevendita
10 € Porta

E-mail: daycproduzioni@gmail.com
Facebook: dayc produzioni
Siti web: Pullmaydayc e Brancaleone
Cellulare: 3280436141
Concetta Di Lunardo