Archivio | luglio, 2014

Roma Capitale: Valli-Nomentana, tangenziale aperta o chiusa? Un sindacalista contro tutti

22 Lug

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

tangenziale_est_0Che la chiusura dei cinquecento metri di tangenziale che vanno da via delle valli a via Nomentana sia un un argomento non facile da affrontare è chiaro a tutti. Anche perché il blocco notturno ventennale della tangenziale fu fatto digerire ai romani con la promessa sarebbe stata riaperta una volta interrati i tratti più molesti. Il nuovo blocco per altro, fa si che una delle gallerie sfoci in pieno divieto. Il fatto che nessuno in II Municipio fosse stato allertato, mentre il II risultava presente alla riunione in cui è stata presa la decisione non ha poi contribuito a distendere gli animi degli amministratori locali e degli abitanti della III Municipalità di Roma Capitale. Nonostante il presidente del III Paolo Emilio Marchionne mantenga un silenzio riservato sulla vicenda, probabilmente per non prendere posizione né contro i suoi amministrati né contro gli uffici di Roma Capitale, tenuti dalla sua stessa maggioranza, diversi esponenti locali si sono invece espressi contro il provvedimento che li ha tenuti all’oscuro. E se è normale il dissenso piccato di  Francesco Filini, capogruppo Fdi in consiglio municipale, quindi all’opposizione, risultano molto significative sotto l’aspetto della coesione amministrativa, le prese di posizione di esponenti Pd quali  Riccardo Corbucci, presidente del consiglio del III Municipio, di Yuri Bugli, consigliere municipale e di Marco Palumbo, consigliere comunale. Questi ultimi hanno rilasciato oggi un comunicato congiunto con il quale definiscono “ incomprensibile la scelta della giunta comunale di Roma di dare il via ad una sperimentazione che prevede la chiusura al traffico, dalle 23 alle 6, del tratto di tangenziale fra via delle Valli e via Nomentana, per di più, senza consultare i residenti e le istituzioni del III municipio di Roma”. In un altro passo della nota dichiarano la decisione presa come “inopportuna perché avrà necessariamente effetti negativi sulla qualità della vita dei residenti dei quartieri interessati, che vedranno un sensibile incremento del traffico notturno, dello smog e dell’inquinamento acustico. Proprio per queste ragioni, appare necessario inaugurare una stagione nuova, fatta di consultazioni dirette per i cittadini residenti nelle aree interessate”. Su face book le reazioni non si sono fatte attendere, per lo più contrarie alla chiusura. Alcuni si sono spinti fino ad ipotizzare l’intervento interessato di qualche notabile residente nella zona interdetta, visto che piazza Sempione non ha avuto voce in capitolo e la maldestra ammissione da parte della polizia metropolitana di non poter garantire il controllo della velocità massima consentita, visto che non sono stati istallati gli autovelox fissi, previsti già a partire dal 2008. Al momento un solo consigliere Pd, Mario Bureca, capogruppo in Municipio, si è espresso favorevolmente al provvedimento adottato, mentre sulla bacheca Fb di Corbucci l’unica voce fuori dal coro, in mezzo a tanti post arrabbiati di persone che si servono quotidianamente dell’importante arteria, pesantemente critica verso la nota emessa dal presidente del consiglio nella giornata di ieri, con la quale stigmatizzava l’iniziativa posta in essere dal Comune, è quella di Bruno Pierozzi, artista e sindacalista Spi Cgil nazionale – responsabile politiche fiscali, che ha scritto un messaggio pubblico ed uno privato a Corbucci, il quale poi ha divulgato anche il secondo sul suo profilo fb, rendendolo pubblico, diverso solo per poche parole. Questa è la versione estesa «Gentile Presidente, io abito in viale Etiopia e mi affaccio sulla tangenziale proprio nel tratto che finalmente verrà chiuso nelle ore notturne, grazie alla decisione della giunta comunale (una delle poche cose buone). Lei ha definito tale decisione una idiozia. Ebbene se c’è una idiozia quelle sono le sue dichiarazioni. Sono anni che mi batto per la chiusura e la copertura del tratto in questione. Lei non immagina il livello di inquinamento acustico e atmosferico che noi poveri abitanti della zona dobbiamo subire. Il mio balcone è invaso da polvere nera che si accumula su ogni lato, non posso tenere le finestre aperte perchè il rumore della tangenziale più quello dei treni in transito alla Stazione Nomentana è così forte che no si sente neanche la TV. Un vero inferno e pagando anche un canone di affitto di 1.270 euro mensili! Pensi ad amministrare bene il suo municipio invece di dire minchiate!».Fabrizio Cascapera, consigliere del Cd, ha così commentato, riassumendo quanto detto dai numerosi post di risposta al Signor Pierozzi: «linguaggio forbito, complimentoni al responsabile politiche fiscali Cgil. Mi fa piacere poi vedere questo senso comunitario….ecumenico; c’è un problema? Spostiamolo e diamolo ad altri. E’ proprio vero ciascuno guarda il proprio balcone….ops orticello».

Insomma, dicembre è ancora lontano, il partito dei pro e dei contro è destinato ad ingrossare sempre più e c’è da aspettarsi che le argomentazioni si faranno sempre più colorite.

Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: chiusura notturna della tangenziale tra ponte delle Valli e Nomentana. Il II partecipa alla decisione, il III non viene nemmeno invitato

22 Lug

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Chiusura notturna dal ponte delle Valli a Nomentana. Coinvolto II Municipio, il III non viene nemmeno invitato

Roma_Tangenziale_EstDa Valli a Nomentana chiusura notturna della Tangenziale. Decisione presa in accordo con il II Municipio, mentre il III non sa nulla. Problemi di decibel, in sei mesi non si è riusciti a garantire il controllo del limite di velocità Fino al 31 dicembre 2014 il tratto di tangenziale tra il ponte delle Valli e la Nomentana sarà chiuso al traffico veicolare privato tra le ore 23 e le ore 6 del mattino successivo. L’ordiananza del sindaco Marino porta la data del 15 luglio ed è immediatamente operativa. La decisione è stata presa durante una riunione indetta l’8 luglio dal Dipartimento Tutela Ambientale-Protezione Civile, cui hanno preso parte anche rappresentanti del Dipartimento Mobilità e Trasporti, del Corpo della Polizia locale Roma Capitale e dell’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità e del Municipio Il. Nonostante l’importante modifica alla viabilità interessi anche il III Municipio, di cui la tangenziale è il confine convenzionale, nessun rappresentante del distretto di Piazza Sempione è stato invitato.

La chiusura si è resa necessaria, a seguire le motivazioni dell’ordinanza, perché durante il periodo in cui è stato in vigore il limite orario sperimentale di 50 km/h (sul resto della circonvallazione è di 70) non si è potuto verificare né il reale miglioramento dell’inquinamento acustico e ambientale né l’effettivo rispetto del limite di velocità. Però nel preambolo si annuncia che è stato elaborato un progetto per l’installazione di sistemi di controllo automatico delle infrazioni da posizionare sulla sopraelevata e si fa riferimento all’esistenza di una “Conferenza di servizi permanente dall’Ufficio speciale emergenza traffico e mobilità istituita già nel 2008 che sovrintende – o dovrebbe sovrintendere – a tale attività. Scritta così, dall’ordinanza sembrerebbe emergere che l’arco temporale di sei anni non sia stato sufficiente all’installazione degli autovelox in postazione fissa.

Si legge sempre nello stesso documento che con l’ordinanza 314 del 30/12/2013 (Sindaco Marino) vi era stata la temporanea revoca del divieto di transito notturno, nei due sensi di marcia, nel tratto dell’infrastruttura viaria compreso tra Via Batteria Nomentana e Via Nomentana e che, al fine di garantire la riduzione dell’impatto acustico ambientale a tutela dei recettori, si istituiva il limite di velocità di 50 km/h, per l’intera giornata, nel tratto compreso tra via della Batteria Nomentana e Via delle Valli, con 0.0. del Dipartimento Mobilità e Trasporti n.828 del 2 agosto 2012 (prot. 32548) e si ordinava il rigoroso controllo del rispetto del limite di velocità indicato e nonché l’esecuzione di uno studio “trasportistico” relativo ai flussi di traffico e relative ricadute acustiche, al fine di individuare misure efficaci di controllo e di abbattimento del rumore, inclusa l’eventuale realizzazione di nuove barriere di difesa acustica e l’adeguamento delle esistenti. Alla riunione del Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile tenutasi il sei dicembre del 2013 si era ribadita la necessità di avere a disposizione i risultati degli studi prima del termine degli effetti dell’ordinanza sindacale, il 30 giugno 2014. Al 25 giugno però, la Polizia locale di Roma Capitale ha ribadito l’impossibilità di procedere alla verifica di limiti di velocità tramite dispositivi mobili di controllo per motivi di sicurezza degli operatori, inoltre è stato confermato dal Dipartimento della Mobilità che l’installazione e la messa in esercizio degli autovelox in postazione fissa non è realizzabile entro la data di scadenza dell’ordinanza n.314/2013. Veniva concessa così una proroga di 15 giorni ma all’ ultima riunione era ormai ben chiaro che i tempi erano ancora troppo stretti. Così è stato deciso di chiudere direttamente in ore notturne il tratto tra ponte delle Valli e la Nomentana, circa 500 metri in tutto, almeno fino all’installazione degli autovelox fissi e alla consegna degli studi, comunque fino al prossimo 31 dicembre, fatta salva la possibilità di ricorrere al Tar.

Ora però, viene un dubbio tutt’altro che peregrino: se non è possibile installare autovelox mobili perché gli operatori risulterebbero a rischio – non vi sono aree di sosta – Roma Capitale come intende chiudere al traffico e controllare gli aventi diritto alle varie deroghe senza che gli stessi operatori vengano messi in pericolo? Sarà una chiusura solo nominale o verranno istallate barriere ad emersione oppure posizionate e rimosse manualmente tutte le sere e tutte le mattine?

Le reazioni dal III Municipio non si sono fatte attendere. Il presidente del consiglio del III Municipio Riccardo Corbucci ha ribadito in maniera decisa la sua posizione: “La decisione di chiudere al traffico, dalle 23 alle 6, il tratto di tangenziale fra via delle Valli e via Nomentana è una vera idiozia, presa per tutelare i residenti del II municipio, senza prendere in alcuna considerazione le esigenze e la stessa tutela, che allo stesso modo meritano i residenti del III municipio, dove ricadranno gli effetti negativi di questa decisione miope”. E ancora: “L’assenza dei rappresentanti del municipio III in una discussione che riguarderà migliaia di residenti del nostro territorio è davvero assurda”. “Infatti la chiusura di quel tratto di tangenziale, motivata per limitare l’impatto acustivo, obbligherà gli automobilisti ad uscire obbligatoriamente sulla rampa che conduce a via Nomentana – continua Corbucci – coloro che dovranno proseguire verso via Salaria, viale Libia e l’Olimpica, passeranno quindi sotto le finestre dei cittadini di Montesacro, di Valli-Conca d’Oro e di via dei Prati Fiscali, tutti residenti evidentemente meno fortunati, che non meritano di essere tutelati dall’impatto acustico provocato dalle auto. Contro questa decisione sosterremo le giuste proteste dei cittadini, che si stanno già muovendo con la presentazione di un ricorso al Tar del Lazio e con una raccolta di firme per chiedere l’immediato ritiro di questa ordinanza”.

Anche Francesco Filini, capogruppo di FdI in consiglio municipale, dichiara tutta la sua contrarietà, in più, andando giù pesante sulla gestione del presidente del III Municipio: “Il fatto che si decida di chiudere un tratto di tangenziale per tutelare i residenti del II Municipio a discapito dei cittadini di Montesacro è un fatto di per sé tanto grave quanto anomalo, che poi la decisione avvenga senza minimamente coinvolgere gli amministratori del III Municipio è fatto semplicemente assurdo che ci riporta ad una triste realtà già più volte denunciata dalle opposizioni: Marchionne & Co. non vengono minimamente presi in considerazione da Roma Capitale. Ed è questo il problema più grande per i nostri cittadini, ovvero quello di avere un Presidente di Municipio che conta come il due di coppe quando regna Marino…”.

Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: sta per scadere l’appalto per la manutenzione delle strade. Allarme buche

17 Lug

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Sta per scadere l’appalto per la manutenzione delle strade del III Municipio. Anche le buche, come i parchi, saranno partecipate?

sottacquasottoterraTra pochi giorni scade l’appalto per la manutenzione delle strade Con una nota trasmessa il 14 luglio, il direttore dell’UTM, dott. Domenico Di Paolo rende noto che tra pochi giorni, precisamente il 25 luglio, andrà a scadere l’appalto di manutenzione e pronto intervento sulle strade del III municipio di Roma Capitale. La cosa è particolarmente grave perché in Campidoglio non è stato ancora approvato il bilancio, quindi non v’è disponibilità di cassa per ripristinare la segnaletica stradale e la realizzazione dei posti parcheggio per gli invalidi, che a detta dello stesso direttore Di Paolo potrebbero portare, almeno in teoria, a “strascichi anche di natura giudiziaria”. Situazione questa che il consigliere Fabrizio Cascapera, Cd, aveva cercato in diverse riprese di porre in evidenza, evidentemente ignorato, se ancora nella seduta del 16 luglio veniva presentata una mozione a contrasto di quella dei M5S che proponevano, su richiesta di un gruppo di residenti, l’adozione dei dissuasori di velocità su via val d’Ala, per un ripristino della segnaletica verticale e orizzontale, ancora alterata per via dei lavori della Metro. Questo il commento del presidente del consiglio municipale, Riccardo Corbucci, dopo aver preso visione del documento: «Stimo il direttore Domenico Di Paolo, il suo grido d’allarme vuole essere uno stimolo forte per il consiglio di Roma Capitale affinché il bilancio venga approvato celermente e contenga maggiori investimenti sui lavori pubblici. Non posso che concordare con lui» Occorrerebbero duemilionitrecentomila euro all’anno per la manutenzione stradale e duecentocinquantamila solo per la segnaletica. L’aula Giulio Cesare ce la farà?

Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: aspettando le sedute del consiglio in streaming – 16 luglio 2014

17 Lug

Sedute del consiglio municipale: sarebbe ora di provvedere ad uno streaming, sia pure con piattaforme amatoriali?

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

consigliomunicipalefotodirepertorioLa seduta del consiglio municipale del 16 luglio è una di quelle da manuale per discutere sull’opportunità o meno di aspettare che si realizzi il sistema professionale di streaming delle riunioni a piazza Sempione. Se ci fosse stato lo streaming, anche amatoriale, i lavori si sarebbero conclusi nella stessa maniera? I cittadini comprendono effettivamente l’utilità delle strategie politiche nel far cadere il numero legale? I consiglieri si ricorderebbero di usare più riguardo nei rapporti con il pubblico e tra di loro?

La mozione presentata da Jessica De Napoli  e Cristiano Bonelli, Ncd, perché si chiedesse un atto partecipato istituzioni-cittadini sulla questione della chiusura dell’impianto Ama di via Salaria era la prima nel calendario delle discussioni.  Tra i cittadini presenti, alcuni in rappresentanza dei vari comitati che si battono per far sparire l’odore nauseabondo che da anni ormai avvelena la vita degli abitanti del circondario, si formulava la richiesta di incontrare il Sindaco Marino e il presidente dell’Ama entro luglio.

Prima dell’inizio dei lavori dell’aula veniva richiesta una riunione di maggioranza per coordinare il voto dei consiglieri nei confronti dell’atto presentato dall’opposizione , al termine della discussione il consigliere Cascapera e il presedente dell’aula Riccardo Corbucci hanno depositato un emendamento per chiedere al Sindaco e ai vertici ama un incontro entro Settembre, termine considerato più ragionevole rispetto alla fine del mese proposta dai cittadini. A questo primo emendamento si aggiungeva un sub-emendamento  del movimento 5 stelle, volto ad estendere l’invito anche agli assessori comunali e regionali.

Seguivano le solite “schermaglie “ degli schieramenti politici opposti, con qualche caduta di stile da parte dei soliti habituée poco avvezzi alle critiche di un pubblico che, oppresso in casa propria da un evento non voluto e intervenuto dopo la costruzione dei quartieri, non apprezza certe battute e certi comportamenti che di politico hanno ben poco.

Alla fine delle operazioni, l’atto presentato dall’opposizione veniva bocciato «perché un tavolo tecnico già esiste» e passavano l’emendamento sull’incontro con il Sindaco.

Il secondo atto in discussione era una mozione dei cinque stelle posizionamento dei dissuasori di velocità su via val d’ala. Il Consigliere Dionisi, Pd, ha presentato un emendamento per ripristinare invece la segnaletica verticale e orizzontale. Durante il dibattimento sono cominciati a salire i toni, a volare parole meno diplomatiche in un crescendo tra il consigliere Pd, il pubblico accusato di essere la claque dei penta stellati e i consiglieri del movimento stesso.

I consiglieri del centro destra hanno abbandonato l’aula, il presidente Corbucci era andato via qualche tempo prima per motivi improrogabili, affidando l’aula al vice presidente Sel Valeria Milita,  i presenti da da diciotto scendevano a quattordici, e con l’uscita dei 5 stelle, i cui interventi, magari spontanei e ancora poco tecnici ma in buona fede, sono spesso oggetto di battute,  è caduto il numero legale. Proietti e Moretti  hanno manifestato l’intenzione di non partecipare al prossimo consiglio per protesta .

III Municipio di Roma Capitale: gli sgomberati dal parco delle Valli lasciano il Municipio trasformato in Ostello – cronaca di una partenza vissuta in prima persona di Alessandro Pino

12 Lug

partenzePIAZZASEMPIONE(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Sbloccata l’inverosimile situazione ma ormai in città sembra definitivamente scoppiato il “bubbone rom”:  diluvio di critiche dai cittadini esasperati

Alla fine la sera dell’undici luglio sono stati portati nel centro ricavato negli spazi dell’ex Fiera di Roma sulla Colombo, gli zingari sgomberati un paio di giorni prima dagli accampamenti abusivi dietro via Val d’Ala e che subito dopo si era deciso di sistemare nella sede del III Municipio a piazza Sempione dove erano andati a protestare. Una mossa mai vista prima che aveva avuto del clamoroso anzi del paradossale e che non ha mancato di sollevare l’immancabile vespaio di polemiche sui social network, dove molti si sono chiesti come mai non si prendano analoghe iniziative quando a rimanere senza casa sono differenti categorie di persone.

Io a vedere che aria tirava ci sono andato, approfittando di una serata (incredibilmente) libera: arrivo a piazza Sempione  e  lascio le accompagnatrici davanti al palco posto a centro del piazzale, su cui si esibiscono gli attori dello spettacolo “Voci nel deserto”.  Poco più dietro, sotto i portici, un altro genere di spettacolo a base di danze zingaresche.  Per i miei gusti non proprio da fan dell’etnia in questione già sarebbe troppo ma ricordandomi che sono un giornalista procedo e in mezzo agli zing…pardon ai rom, incontro il presidente del Municipio  Paolo Marchionne.  Devo dire che in passato l’ho visto in forma migliore, stasera è il ritratto dell’imbarazzo e si capisce bene: dopo aver ripetuto per mesi dal suo insediamento che l’orientamento della sua maggioranza era quello di non effettuare sgomberi, alla fine si trova gli sgomberati praticamente nella casa dei cittadini (e che in rete sbottano platealmente, inclusi  alcuni di quelli che lo avevano sostenuto in campagna elettorale, segno che si è passato ogni limite di sopportazione).

Gli chiedo se esiste qualche portavoce del gruppo di accampati con cui parlare ma pare di no;  continuo allora da solo passando in mezzo a gente che mangia piatti di pasta, ragazzini che dorme a terra e mi chiedo – come già ho fatto  più volte in precedenti articoli –  se tenessi io i figli in quelle condizioni quanti secondi passerebbero prima di vedermeli tolti  da quei servizi sociali che in altri casi si sono dimostrati solerti e zelanti (vedasi i genitori ritenuti troppo anziani o troppo affettuosi).

Affettando cordialità e interesse mi siedo  con un gruppetto, un giovanotto calvo e robusto ha voglia di parlare mentre quelli attorno, più anziani, mangiano ascoltando: sembra quasi uno di quegli spot sull’integrazione, con lui che spiega all’interessato interlocutore come non  fosse facile la vita nel villaggio ricavato in mezzo alle fratte di via Val d’Ala ma che è sempre meglio della Romania dove “i prezzi sono troppo alti”. E a questo punto mi sembra di sentire in sottofondo una risata registrata come nelle sit-com americane degli anni Ottanta, gli faccio presente che notoriamente in Romania a essere pesante semmai è la mano della polizia con chi sgarra, lui cambia discorso dicendo che da loro sono stati arrestati ministri e manager calcistici (cosa c’entrino non si sa).  Insiste che bisogna conoscere la “cultura rom” e tutti sono prevenuti  contro di loro (chissà come mai), tutti bei discorsi che potrebbero anche trovare d’accordo chi provenga da Marte o Saturno, non certo un qualunque cittadino  che viva una  impietosa quotidianità fatta di scippi, borseggi, furti con scasso, aggressioni, accattonaggio molesto e fumi tossici innalzati dagli insediamenti dove si scioglie la plastica di fili elettrici  e copertoni dalla provenienza dubbia: situazioni che una volta si provava a bollare come “luoghi comuni razzisti” ma che in tempi di pagine Facebook a tema vengono puntigliosamente documentate e condivise  massicciamente valicando i confini dell’esperienza del singolo. Anzi a pensarci bene anche il viaggiatore (non marziano ma più comunemente giapponese, tedesco o inglese) si rende troppo spesso conto di come stiano realmente le cose in una città dove difficilmente metterà piede di nuovo, con tanti saluti al “turismo come petrolio d’Italia”.

Continuando ad ascoltare il sapiente monologo, vengo a sapere che di lì a minuti verranno portati in autobus all’ex Fiera di Roma e alcuni all’ex cartiera sulla Salaria (notate che a Roma è tutto un “ex”, ma questa è un’altra storia), circostanza confermata poco dopo anche dal presidente Marchionne che incrocio nuovamente salutandolo mentre mi allontano dal portico per raggiungere le accompagnatrici che immaginavano di vedermi tornare lessato di mazzate.

In effetti verso le ventitrè arriva un autobus blu dell’Atac su cui salgono di buon grado – sicuramente pagando il biglietto…come no – tra i saluti di alcuni presenti, tra  cui lo scrivente in vena di spiritosaggini: ma ormai la scelta è appunto tra un riso amaro e il pianto dirotto per un città che ormai somiglia disastrosamente a quella sudicia, violenta e inefficiente vista trent’anni fa nei fumetti di Ranxerox.

Alessandro Pino

Una piccola vanità

11 Lug

Nulla di serio, soltanto che dopo qualche anno di esperimento wordpress.com il blog evolve e diventa http://www.lucianamiocchi.com

Non cambierà nulla, perchè chi continuerà a digitare l’indirizzo http://www.lucianamiocchi.worpress.com giungerà ugualmente alla pagina.

Continuate a leggere lucianamiocchi, anche se è solo per insultare, a noi fa piacere ugualmente. 

Una mia prof diceva sempre “Ninì, se ne parla bene, se ne parla male…basta che se ne parla”.

Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: trentanove famiglie rom ospitate per la notte all’interno del Municipio di piazza Sempione

10 Lug

piazza sempione (pubblicato su http://www.di-roma.com)

Sembrava una chiacchiera da bar, oggi pomeriggio, che correva di bocca in bocca sotto i portici di piazza Sempione, mentre le trentanove famiglie sgomberate dalle baracche nel parco delle Valli manifestavano sotto la sede del Municipio di piazza Sempione la loro indignazione per la sistemazione alloggiativa trovata dal Comune, ovvero la solita standard applicata anche a tutti i romani, quando non vi sono abitazioni disponibili per ospitare i nuclei familiari: le donne e i bambini piccoli insieme in una struttura, gli uomini in un’altra. Dopo aver invitato i migranti nomadi a salire negli uffici per concordare insieme una soluzione sostenibile, l’amministrazione municipale avrebbe fornito assistenza per la notte utilizzando i locali del Municipio. Talmente “grossa” da sembrare incredibile anche ai più navigati, ma sufficiente per scatenare i distinguo e le dissociazioni di alcuni consiglieri, anche di maggioranza. Sempre secondo le voci impazzite del tardo pomeriggio, poi questa eventualità sarebbe rientrata per qualche ora a causa della minaccia di Casapound di organizzare su due piedi una manifestazione di contro protesta mentre ci sarebbe stato in Municipio chi ha proposto di pagare un albergo almeno per una notte, ricorrendo presumibilmente al piccolo fondo che almeno fino alla passata consiliatura era a disposizione della presidenza per piccole spese.

Invece è tutto vero, per la prima volta a Roma la sede di un Municipio è stata utilizzata come dormitorio per ospitare gli occupanti di un insediamento abusivo sgomberato per questioni di igiene e sicurezza pubblica, nell’ambito della bonifica di un parco urbano.

In serata i consiglieri Roberto Borgheresi, Fi, Francesco Filini;FdI, Fabrizio Cascapera, Cd, nonché il presidente del consiglio del Municipio Riccardo Corbucci, Pd, si sono recati presso i locali di piazza Sempione per rendersi conto della situazione e hanno trovato l’androne e diversi locali occupati da decine di persone intente a dormire in sacchi a pelo e altri giacigli di fortuna. Difficile credere che sarà per una notte sola. A gestire l’emergenza, l’assessore alle politiche sociali Eleonora Di Maggio, Sel.

Borgheresi, vice presidente del consiglio, così si esprime sulla vicenda « Non conosco nei dettagli la strategia messa in atto da parte del Presidente Marchionne, ma sono molto preoccupato per quanto riguarda l’attività del municipio di domani, venerdì 11 luglio, che certamente non potrà svolgersi stante la permanenza di queste persone all’interno del palazzo istituzionale. d’altro canto mi chiedo anche adesso come farà il Presidente ed i suoi assessori ad allontanare quelle persone dopo avergli concesso assistenza nei locali Municipali!!»

Corbucci ha preferito non scendere nello specifico ma si è dichiarato «affinchè  gli sgomberi continuino per ripristinare legalità e sicurezza nei nostri quartieri». Medesima prudenza è utilizzata da Cascapera, che nel pomeriggio aveva scritto su fb «Chi vuole veramente integrarsi troverà sempre terreno fertile, ma non è più possibile spacciare per integrazione quella che di fatto è l’imposizione di un permesso a vivere al di sopra delle regole.»

Una cosa è certa: domattina, al risveglio, il Municipio vedrà una giornata veramente intensa.

Per l’intanto, mentre all’interno del palazzo istituzionale si andava organizzando l’ostello Municipio, sulla piazza adiacente si consumava ignara  una serata di balli lisci organizzata da Radio Popolare per i residenti del quartiere.

E’ morto Giorgio Faletti

4 Lug
credit: autore Niccolò Caranti su Wikimedia Commons

credit: autore Niccolò Caranti su Wikimedia Commons

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Giorgio Faletti è morto stamattina all’’Ospedale Molinette di Torino, dove era ricoverato da qualche tempo, dopo una lunga malattia che lo aveva portato anche negli Stati Uniti nel tentativo di trovare una cura che potesse salvarlo.

Nato ad Asti il 25 novembre 1950, nel corso della sua lunga e fortunata carriera aveva trovato il successo prima come cabarettista e personaggio televisivo (chi seguiva Drive In non può non ricordare Vito Catozzo, il testimone di Bagnacavallo, lo stilista Tamburino), poi come cantante (due festival di San Remo all’attivo ) ed autore di testi per altri artisti famosi, poi come attore ed autore di best seller, il suo romanzo di esordio, nel 2003, Io Uccido è arrivato a totalizzare quattro milioni di copie vendute.

Luciana Miocchi