Di Maio, Di Battista e Lombardi: i volti più noti del Movimento intervenuti sul palco nel cuore del Terzo Municipio
Il territorio del Terzo Municipio di Roma Capitale sembra essere diventato quasi il centro della politica nazionale: se al parco delle Valli si sta concludendo in questi giorni la Festa romana dell’Unità, la sera del 30 luglio è stato il Movimento Cinque Stelle a tenere banco portando in piazza Sempione i propri portavoce relativi ai diversi livelli istituzionali (Comune di Roma, Consiglio Regionale del Lazio, Camera dei Deputati, Parlamento Europeo). Buona la risposta del pubblico che man mano ha riempito la piazza
soprattutto sul finale quando a intervenire sono stati i volti più noti del Movimento: i deputati Roberta Lombardi, Luigi Di Maio e Alessandro di Battista, il più istrionico del trio e richiestissimo dal pubblico per strette di mano e fotografie. Non c’era la coppia Grillo e Casaleggio, segno che ormai i rappresentanti a Cinque Stelle vanno avanti con le loro gambe. Il filo conduttore degli interventi, interrotti solo quando Di Maio si è accorto del malore di uno spettatore chiamando egli stesso dal microfono i soccorsi, è stato quello della pulizia morale da contrapporre al calderone di malaffare scoperchiato dalla vicenda di Mafia Capitale e considerato assolutamente bipartisan. Ci sarebbe però da considerare che il diffuso sistema venuto alla luce – così come quelli relativi ad altri contesti – era comunque espressione di un consenso dal basso nel quale trovava radicamento e non certo una specie di entità aliena venuta da altri pianeti: possibile
dunque sperare in una rinascita morale e materiale della città nel momento in cui ci saranno le elezioni? Al riguardo Luigi Di Maio è cauto: «non è semplice, non è che arriva uno con la bacchetta magica e risolve tutti i problemi di Roma» anche se «quando le cose si vogliono fare si fanno». Più decisa Roberta Lombardi: «Penso che è arrivato il momento storico in cui i cittadini romani devono decidere se rimanere sudditi di questa classe politica e ricevere tutto quello che è un diritto come una gentile concessione che per averla dal potente di turno ti devi raccomandare. Devono decidere se rimanere sudditi del potente di turno o tornare a essere dei cittadini liberi». Speranzoso Alessandro Di Battista: «Io ci spero tanto, la battaglia che fa il M5S più che elettorale è di informazione. Noi crediamo che grazie al lavoro fatto in questi due anni una serie di
indecenze che un tempo venivano più o meno nascoste oggi sono venute maggiormente a galla dando più strumenti ai cittadini per cambiare le loro scelte». Soddisfatto della riuscita della serata il giovane consigliere municipale pentastellato Simone Proietti: «Volevo ringraziare gli attivisti del Terzo Municipio che hanno permesso tutto questo e i cittadini che sono venuti. Di Battista è sceso tra la gente, questo per far capire che non abbiamo paura del confronto con dei cittadini liberi a differenza di qualcun altro che viene il giorno prima magari per sfuggire a qualche probabile contestazione».
Alessandro Pino