
Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della presentazione di una delle più belle automobili italiane (e non solo) mai prodotte.

Un modello che nelle pagine più buie della storia italiana ha recitato un ruolo da coprotagonista assoluta quanto involontaria, apparendo nelle immagini di cronaca negli anni bui di terrorismo e della violenza- e anche in tantissime pellicole dei polizieschi all’italiana tra cui “Napoli Violenta” con Maurizio Merli- diventando poi la macchina d’eccellenza della nomenklatura nazionale e infine un ambíto status simbol.

Stiamo parlando dell’Alfetta dell’Alfa Romeo che venne infatti presentata nel 1972 (la berlina, seguita nel 1974 dal coupé Alfetta Gt) proseguendo la sua vita commerciale fino al 1984 ma giungendo fino ai primi anni Novanta del secolo scorso, grazie alla reincarnazione in altri modelli (Alfa 75, Rz e Sz dopo la Giulietta e l’Alfa 90) che ne riproponevano la raffinata meccanica (peculiari la trazione posteriore con il cambio al retrotreno e il ponte De Dion).

Al momento dell’uscita di questo articolo, l’Alfetta sta venendo celebrata dai club di più noti degli alfisti e noi ve ne proponiamo alcune immagini sia di repertorio che scattate durante mostre e raduni.
Alessandro Pino












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