A gennaio un istanza di concordato preventivo era stata depositata al Tribunale di Roma. Il decreto concede alla società tempo fino al 18 maggio per presentare soluzioni alternative alla strada pre-fallimentare. Ma tra nuovi piani industriali, piani di ristrutturazioni aziendali e newCo prospettate, i timori dei lavoratori, che alla fine saranno quelli a pagare un prezzo altissimo in ogni caso, sono oggi sfociati in una protesta davanti la sede di Via Salaria, organizzata dalle rappresentanze sindacali.
La società, tra le cause di crisi finanziaria, ha metà dei crediti in sofferenza derivanti dai ritardati pagamenti della pubblica amministrazione
Luciana Miocchi
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