
[ROMA] Si arricchisce di una nuova puntata quella che sembra ormai diventata la telenovela del progetto di riqualificazione e parziale pedonalizzazione di piazza Sempione e del vespaio di polemiche che ha suscitato, anche per quanto riguarda lo spostamento della statua della Madonna dal centro verso la scalinata della Chiesa dei Santi Angeli Custodi, nel cuore di Monte Sacro.
Ad attizzare nuovamente il fuoco della polemica sono state le critiche del parroco Don Mario- spalleggiato dalle migliaia di parrocchiani che contestano il progetto- apparse nelle sezioni cittadine di testate del calibro de “Il Messaggero” e “la Repubblica”.
Nel mirino delle dichiarazioni del sacerdote, oltre al progetto in sé (che snaturerebbe gli equilibri di un quartiere la cui popolazione storica è sempre più anziana) è finito ovviamente il presidente del Municipio Giovanni Caudo, accusato di avere nei fatti ignorato le posizioni di quella consistente parte di stakeholder facente capo alla parrocchia: si parla di oltre ventimila fedeli. Persone legatissime alle dinamiche e alle abitudini quasi da piccola cittadina di provincia della Città Giardino e per i quali la movida selvaggia fatta di localini al posto di botteghe, con il relativo nefasto contorno di bivacchi, rifiuti e schiamazzi è chiaramente un fattore di invasiva molestia. Persone affezionate, sul piano simbolico, alla statua della Madonna, un ex voto dopo la tragedia della guerra, presente a centro piazza dal 1948. Per questo, a quanto si legge, è stata lanciata sul giornalino parrocchiale una raccolta firme tra i residenti per dire “no” al progetto. Il parroco Don Mario non ha poi escluso la possibilità di querelare il presidente Caudo per le sue dichiarazioni. E più di qualcuno, in questa querelle tra minisindaco e parroco, ha visto una sorta di remake delle baruffe tra Don Camillo e Peppone narrate da Guareschi e portate al cinema da Fernandel e Gino Cervi.
Alessandro Pino
Mi ricordo quando volevano fare una strada ad alto scorrimento a piazza Bologna. Gli abitanti hanno fatto un comitato di quartiere per opporsi, e hanno vinto. Così ora c è un bel giardinetto.
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