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Christian Raimo, un Assessore dentro e fuori le Istituzioni – di Luciana Miocchi

17 Mag

Lo si ama o lo si odia, di certo il suo pensiero non lascia indifferenti. Christian Raimo è assessore alla cultura del III Municipio dal 2018 e spesso, nonostante la carica, o forse proprio per quella, si è ritrovato a prendere posizioni che molti vedono inconciliabili con il ruolo che ricopre nelle Istituzioni. Ultima, quella riferibile all’occupazione, da parte di residenti stanchi di vederla inutilizzabile, della struttura sportiva ex Detroit, in via Monte Ruggero, centro per cui sono già stati spesi 250.000 euro di fondi pubblici e per cui, con un atto votato in maniera bipartisan quindici giorni fa, si è deciso di impiegare i fondi del pnrr destinati al Municipio. A complicare le procedure, una particella catastale da correggere, con i relativi tempi burocratici. Anche questa volta dall’opposizione si son levate richieste di dimissioni per incompatibilità tra la carica e le azioni. Articoli sulle ragioni degli occupanti se ne trovano ovunque ma sembra che chiedere direttamente a Raimo conto delle sue azioni sembra quasi un gesto impensabile. Eppure è una persona disponibilissima.

Professor Raimo, ha qualcosa da rispondere riguardo alle critiche e alle richieste di dimissioni in merito alle posizioni assunte sull’occupazione, da assessore di una giunta al governo del Municipio che ha anche approvato degli atti in merito alla riqualificazione e all’utilizzo del campo ex Detroit?

Nel senso che io sono abbastanza allibito ogni volta che sento l’idea del ruolo istituzionale che deve essere un ruolo depoliticizzato. Per me fare politica vuol dire farla dentro e fuori dalle istituzioni, quindi chiaramente non è che sono schizofrenico: io in quanto Assessore faccio degli atti e in quanto attivista porto avanti delle battaglie. Non è che i partigiani da una parte combattevano i fascisti e dall’altra parte pensavano di dover abbattere lo Stato, anzi. Immaginavano che dovessero migliorare la forma dello Stato. Chi ha fatto le più grandi riforme degli anni settanta, dalla scuola all’eliminazione dei manicomi, era un funzionario amministratore, chiaramente aveva un ruolo pubblico, che poi cercava attraverso l’attivismo, il volontariato e le forzature di portare verso una direzione che era quella auspicata dall’attivismo. Per me è un’idea vile del fare politica quella che poi se uno sta dentro le istituzioni deve fare soltanto un’attività istituzionale.

Ma cosi non mette in imbarazzo la sua stessa giunta, l’assessore allo sport, i consiglieri di maggioranza?

No, io penso che ci sia una dialettica interna molto franca, nel senso che, come dire, la mia idea di dialettica è una casa di cristallo, spesso le cose che ci diciamo in pubblico ci diciamo in privato ma non è che se uno mi mette in imbarazzo, mi fa delle critiche, io penso che c’è una forma di lesa maestà, io voglio cercare di far capire cosa è il bene pubblico. Il bene pubblico è uno spazio che va restituito il prima possibile all’uso pubblico dei cittadini. Se poi una parte di cittadinanza pensa che questa cosa deve essere fatta attraverso una partecipazione forte, delle assemblee pubbliche e non soltanto attraverso gli atti amministrativi, ben venga, poi discuteremo.

Ma qui si tratta di un ’occupazione, non è un’assemblea pubblica, è stata proclamata occupazione, quindi sarebbe un’altra cosa.

Che differenza c’è?

C’è che un’occupazione è di fatto un atto contro l’amministrazione, perché quella deve seguire un iter, dei passi ben precisi

E’ un’idea diversa dell’amministrazione. Tra le più importanti cose politiche che sono avvenute a Roma , spesso si è passati attraverso l’occupazione. Dalla delibera sulla casa all’importanza della restituzione dei beni settari.. Per me un libro fondamentale è l’Istituzione negata di Basaglia, un libro di una bellezza incredibile, che parte proprio dall’idea che dentro le istituzioni si può negare e contrastare la stessa istituzione e quindi trasformare i manicomi in settario pubblico per tutti. Questa cosa qui vuol dire dare più forza alle istituzioni perché vuol dire renderle permeabili, porose. La vogliamo chiamare occupazione? Un gruppo di persone ha preso e ha deciso di occuparsi di un posto che sta a venti metri da casa sua. Come lo vogliamo chiamare? E’ contro l’Istituzione? A me sembra che sia con l’istituzione. E’ un rapporto diverso.

Se l’Istituzione ha comunque fatto degli atti, delle delibere, sta seguendo un iter, sicuramente non si sta rispettando i tempi dell’amministrazione della cosa pubblica. Nel senso, Marchionne, il presidente del III Municipio, sarà contento?

Ma si. Alla fine spesso le cose vengono “fatte a regola d’arte”, con i processi “partecipati”…l’amministrazione dei cinque stelle era piena di questi progetti che da un punto di vista della carta erano perfetti e poi non gliene fregava niente a nessuno. Spesso c’è scritto partecipazione sulla carta, regola d’arte.. eccetera eccetera e poi questi posti non sono animati. Spesso invece l’animazione spontanea, vitale della cittadinanza porta poi a trovare anche esperimenti amministrativi e burocratici che sono più consoni all’oggetto stesso della politica.

Quindi pensa che non ci sia nessun tipo di malumore all’interno della giunta per questa sua presa di posizione?

Ma viva i malumori, a me dispiace se sono malumori personali ma se sono malumori o degli imbarazzi che poi si sciolgono e portano un maggior interesse su quell’area, ma chi se ne frega se è arrivato attraverso un malumore o attraverso la concordia. Importante è che poi si arriva a un punto, a un compromesso al rialzo, al punto di arrivo di trecento persone che occupano uno spazio e dicono “questo spazio è abitato dalla cittadinanza, troviamo il rimedio amministrativo più adatto per fare tutto questo”. Io penso che i cittadini non sono soltanto le persone che votano, io penso che i cittadini sono anche quelli che si mobilitano. Questa per me è una idea di democrazia solida, viva.

Però ci sono comunque delle regole da rispettare. Altrimenti è il Kaos e non si va avanti.

Non è il caos, non è il caos. No, perché io invece penso che il problema fondamentale è che le persone non fanno politica. Questa non è una lamentela. Fare politica, impegnarsi in politica, in movimenti, in associazioni è un dovere costituzionale, scritto nell’articolo 2 della costituzione.

La Costituzione è comunque la legge fondante del nostro Stato, dalla quale tutte le leggi traggono origine. Il principio è che si osservano le regole che ci si è dati.

Sulle regole c’è l’articolo 3 che dice che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli per il pieno sviluppo della persona umana. L’articolo 2 dice che c’è il dovere della solidarietà. Uno deve fare politica. Nel senso, se una persona non fa politica, non passa un po’ di tempo della sua vita a fare politica, per me sta andando contro il bene pubblico

Quindi l’amministrazione è superflua?

No, l’amministrazione è una parte della politica, non è tutta.

E Raimo cosa vuole fare? Politica, amministrazione e ideologia?

Sia l’attivista che l’amministratore. Ma come hanno fatto tutte le persone che hanno fatto politica. Pertini è stato in carcere sei volte!

Si ma c’è stato prima di essere Presidente della Repubblica. Non è che si è messo a fare il dinamitardo durante la presidenza.

Ma mica fai il dinamitardo, però su alcune cose ti metti a fare obiezione civile, ti metti a fare altre cose. Dico Pertini per dire una persona qualunque. Vogliamo pensare alle cose importanti che sono successe in questi anni, comunque è chiaro che fai politica in altro modo. Altrimenti se riduciamo la politica alla pubblica amministrazione è proprio una palla, proprio una lagna, ma non succederà mai niente! Che facciamo? Io penso che il ruolo di un’amministrazione sia anche quello di innescare un processo partecipativo . Ieri al Detroit c’erano duecento studenti! Duecento studenti ma dove li trovi che la domenica, invece di cazzeggiare si mobilitano a ripulire un parco. E lo vogliono far in quel modo lí, quindi? Che facciamo, gli diciamo che non si fa?

Se è una cosa loro si, se una cosa è pubblica ed è soggetta a determinate regole, assecondandoli ci si pone fuori dall’istituzione, dalla legalità, perché l’istituzione si muove in determinati binari , no?

L’istituzione così è veramente vuota. A prescindere. Cioè tu pigli tutti i teorici, da Habermars a Abel pongono l’istituzione in un modo molto ma molto diverso. Io ho citato prima Basaglia ma l’Istituzione mi sembra molto legata a un concetto liberale da ottocento. Tutta la situazione politica del novecento,  tutta la situazione della pubblica istituzione non è questo.  Questa è un’idea liberale, da Statuto Albertino. Nemmeno nella  costituzione si parla di Istituzione. C’è una differenza molto precisa, leggiti i libri di Roberta Calvano sulle Istituzioni come processi vitali o come processi formali. Se l’istituzione è solo un processo formale e non viene continuamente sfidata, anche attraverso una forma dinamica delle regole. Le regole non sono regole fisse, vivono nel diritto vivo. Da Onida (Valerio, ex presidente della Corte Costituzionale ndr), al suo ultimo libro, a tutta la letteratura di Ferraioli (Luigi, professore universitario e filosofo del diritto), proprio qual è il concetto di Istituzione oggi. Detta cosi teoricamente.

Detta alla spiccia io voglio che le persone partecipino alla politica. Io non posso dire alle persone come devono fare politica. Le persone fanno politica come cavolo gli pare. Se domani mattina le persone si stendono sulla metro e dicono la metro non passa da due mesi. Vogliamo fare una protesta?  Io mi stendo insieme a loro. Chiaramente non mi limiterò a quello. Cercherò di farmi un bucio di culo e di andare a cercare di capire con Metro come fare a far ripartire le corse.

Mettiamo un punto. Quale è la sua partecipazione a questa occupazione? Gli da un sostegno ?

Gli dò un sostegno, cerco di capire quali sono.. Verifico il mio operato,  cerco di stare li, se mi limitassi a quello…

Quindi non ritiene che il suo sostegno sia incompatibile con la carica di assessore di una giunta municipale?

Per niente. Anzi, ritengo che sia determinante perché di fatto, questo fa si che una giunta riesca ad essere porosa ai processi vitali di protagonismo di chi fa politica nella città. Penso che questo sia un ruolo fondamentale. Quello che ho firmato facendo l’Assessore mi chiede questo, non mi chiede semplicemente di fare gli atti formali che vogliono il Sindaco e i movimenti politici. Mi chiede di valorizzare il protagonismo politico delle persone che stanno nei territori. E questa è la prima cosa, è fondamentale. Poi, che l’opposizione voglia trovare le ragioni per sfidarmi rispetto a questo , questa è un operazione che trovo molto scadente. Quello che chiedo all’opposizione ogni volta è: fate politica, fate una politica sfidante. L’hanno fatto, hanno occupato quel posto? Trovate un altro posto con cinquecento persone e liberatelo. Facciamo vedere che Non ci stiamo sfidando a colpi di social perchè quello ha trasgredito le regole. Io non sono  un ribellista, io sono un intellettuale, sono una persona che studia , che si fa un bucio di culo così, sono una persona che cerca di capire come organizzare processi partecipativi. Se uno pensa soltanto a vedere se si sono messe le dita nella presa per vedere se per caso ha fatto scattare il corto circuito, è vile. Io vorrei che le persone all’opposizione ripensassero a come riportare l’elettricità dall’altra parte, non a chi ha messo le dita nella presa e ha fatto un corto circuito. E’ una sfida vera  e questa non c’è mai. Qualunque obiezione,  notazione, qualunque osservazione che mi ha fatto l’opposizione è sempre perché c’è stato un qualche momento, in cui forse, da un punto di vista delle regole io sono stato più libero, diciamo cosi, meno leguleio, meno preciso, E’ possibile un opposizione fatta cosi? Mai su un’idea, mai su un processo partecipativo, mai su una sfida vera, che ci stanno 300 persone che vogliono qualcosa invece ci stanno 300 che ne vogliono un’altra, mai su una soluzione intellettuale, mai che palle! Ma che opposizione è? Sembra che sono un ragazzino di quindici anni che fa i pasticci  e c’è chi mi rimprovera.

( per approfondire http://ex-detroit-occupato-dallopposizione-chiedono-le-dimissioni-dellassessore-raimo-che-fa-lattivista-di-luciana-miocchi )

Luciana Miocchi

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Ex Detroit occupato. Dall’opposizione chiedono le dimissioni dell’assessore Raimo che fa l’attivista – di Luciana Miocchi

17 Mag

Un gruppo di residenti organizzati occupa il centro sportivo ex Detroit, al Tufello. Rompono i lucchetti, puliscono, cercano di ridare un po’ di decoro a una struttura chiusa da tempo.  Attraverso un evento creato su fb da csa Astra viene data notizia di un’assemblea pubblica per sabato 14 maggio.

L’assessore alla Cultura della Giunta Marchionne, Christian Raimo affida ai social un post dedicato all’occupazione, di solidarietà e attivismo.

Immediatamente, dall’opposizione di piazza Sempione partono le richieste di dimissioni per l’assessore che non può non sapere che del centro si stanno occupando da tempo, c’è stato un atto votato all’unanimità per la destinazione di somme del pnrr per la sua riqualificazione anche se c’è un problema catastale da risolvere riguardo una particella.

FdI emette un comunicato: “L’occupazione del centro sportivo Detroit al Tufello da parte dei soliti centri sociali e l’emblema del lassismo delle ultime due amministrazioni: una struttura da riqualificare e restituire al quartiere che e stata abbandonata per anni dalla sinistra che governa il Municipio III, viene occupata dai centri sociali con tanto di benedizione di esponenti della giunta Marchionne come l’assessore Raimo”. Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio III, Manuel Bartolomeo e i consiglieri Giordana Petrella, Fabrizio Santinelli e Serena Troiani “E’ appena il caso di ricordare al presidente Marchionne – aggiungono – che l’occupazione abusiva di spazi pubblici e un reato e ci aspettiamo che chi e a capo delle istituzioni tuteli i beni di proprietà del Municipio denunciando chi vuole appropriarsene abusivamente. L’appoggio esplicito dell’assessore Raimo gli occupanti e vergognoso quanto ipocrita, chi si schiera da parte dell’illegalità non può continuare a ricoprire cariche istituzionali. Il sindaco Gualtieri non ha nulla da dire in merito?”.

Il consigliere Fabrizio Bevilacqua (ex Lega, gruppo misto) tra i più attivi nel creare meme di critica sulla maggioranza così si esprime: «Perché chiedo le dimissioni di Raimo? Perché un briciolo di dignità dovrebbero avercela, in maggioranza. Va bene che hanno dovuto subire il ricatto elettorale di una lista che ha preso due consiglieri e ha avuto tre assessori, mentre una lista che ha eletto nove consiglieri, dieci compreso il presidente ne ha presi uguale, tre. Non so’ con quale logica politica, fa ridere. Sappiamo benissimo qual è il personaggio. Da assessore ha votato che è d’accordo alla riqualificazione e alla chiusura, poi da gruppettaro fa l’occupazione. Ma anche basta, un minimo di dignità la dovrebbero mantenere, capisco che i partiti sono diventati una cosa diversa però la dignità va mantenuta e il rispetto delle istituzioni anche. Non garantisci la serietà del lavoro e la pluralità degli interventi come assessore del Municipio, lascia perdere. Sennò ne perde di credibilità l’intera giunta e il Presidente stesso. Io sarò all’antica, un romantico, uno che la politica pensa ancora che abbia un senso e una dignità. Basta?»

A domanda diretta sul livello di imbarazzo o meno raggiunto dal Presidente del Municipio, dello stesso si sta ancora aspettando una eventuale risposta.

L’assessore Raimo invece, ha esposto il suo pensiero e lo si può leggere qui: https://lucianamiocchi.com/2022/05/17/christian-raimo-un-assessore-dentro-e-fuori-le-istituzioni-di-luciana-miocchi/

Luciana Miocchi

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Pietralata: soccorso uomo in stato confusionale | di Alessandro Pino

17 Mag

[ROMA] I Vigili del Fuoco del Comando di Roma sono intervenuti nel primo pomeriggio del 17 maggio per soccorrere un uomo trovato in stato confusionale all’interno di un terreno incolto in via del Sedano, zona Pietralata.

Dopo essere stato soccorso, l’uomo è stato affidato ai sanitari.
Alessandro Pino
(Foto Comando Provinciale Vigili del Fuoco Roma)

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Farnesina: si apre una voragine, mezzo da cantiere sprofonda dentro | di Alessandro Pino

17 Mag

[ROMA] Ennesima voragine apertasi nelle strade della Capitale nel pomeriggio del 17 maggio alla Farnesina: in via Pier Luigi Sagramoso una macchina asfaltatrice è sprofondata per circa cinque metri dopo un cedimento del terreno.

Fortunatamente non risultano persone coinvolte ma è stata allertata l’Italgas per la verifica delle tubature del metano sottostanti la zona interessata.
Alessandro Pino
(Foto Comando Provinciale Vigili del Fuoco Roma)

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