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Commemorato il ventunesimo anniversario del disastro di via Ventotene

27 Nov

[ROMA] È stato commemorato a Val Melaina la mattina del 27 novembre il ventunesimo anniversario della disastrosa esplosione di via Ventotene: era il 2001 quando per una fuga di gas persero la vita otto persone fra residenti e Vigili del Fuoco della squadra 6A del Distaccamento Nomentano. La strada fu devastata dallo scoppio e numerose persone rimasero a lungo senza casa.

Sono state deposte due corone floreali in memoria delle vittime sotto la targa commemorativa in via Ventotene e una corona d’alloro presso il monumento nello slargo di via Scarpanto.

Erano presenti alla cerimonia il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente del Terzo Municipio Paolo Emilio Marchionne con gli assessori municipali Paola Ilari, Matteo Zocchi, Maria Romano, i dirigenti dei Vigili del Fuoco, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Roma Capitale.
A cura di Alessandro Pino

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Via Ventotene: vent’anni esatti dopo l’esplosione che segnó per sempre Val Melaina | di Alessandro Pino e Luciana Miocchi

27 Nov

[ROMA] Il tempo che passa trasforma la cronaca in ricordi e a volte anche in Storia: venti anni esatti sono trascorsi questo 27 novembre da quella mattina apocalittica in cui il soffio della morte e della distruzione totale spiró prepotente in una stradina del quartiere Val Melaina proprio dietro viale Jonio.

Venti anni da quel 27 novembre 2001 in cui lo scoppio dovuto a una fuga di gas devastò via Ventotene e portò via otto vite tra residenti e i Vigili del Fuoco intervenuti, la squadra 6A del distaccamento Nomentano, entrata da quel giorno nella leggenda come accade solo ai grandi che vanno via tragicamente.

Pur nella ricorrenza del doppio decennale pieno, lo svolgimento della cerimonia di commemorazione tenutasi la mattina del 27 novembre 2021 ha ricalcato quello degli anni precedenti, magari con più persone presenti.

Cittadini, autorità, la stampa, le associazioni di Protezione Civile della zona (Caer, Avs Cosmos, NSA Roma Nord), le Forze dell’ordine e naturalmente i Vigili del Fuoco con due automezzi: tutti si sono radunati davanti alla lapide in memoria delle vittime per la deposizione delle corone offerte dal Sindaco di Roma e dal Corpo dei Vigili del Fuoco.

Sono le nove e mezza, la stessa ora del disastro, quando il vocío e le chiacchere tacciono e vengono deposte le due corone all’angolo tra via Ventotene e via Scarpanto.
Nel silenzio, la voce del Padre Gaetano Saracino vibra davanti alle autorità schierate al completo, in primis il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il Presidente del Terzo Municipio Paolo Emilio Marchionne.

Ci sono anche l’onorevole Antonello Aurigemma del Consiglio Regionale del Lazio, il consigliere capitolino Riccardo Corbucci, il presidente del Consiglio Municipale Filippo Maria Laguzzi, oltre all’allora presidente del Municipio Benvenuto Salducco, il comandante di allora del distaccamento Nomentano Luigi Liolli, il luogotenente in congedo dei Carabinieri Salvatore Veltri e all’ispettore di polizia in congedo Aldo Mugeo che quella mattina di venti anni fa furono tra i primissimi ad accorrere sul posto.

Quella di Padre Saracino é la voce che il pubblico televisivo conosce bene, quella di uno degli opinionisti più richiesti a apprezzati nelle trasmissioni che contano, nei talk show più seguiti dagli italiani. Al tempo della tragedia Padre Gaetano era il viceparroco della adiacente Chiesa del Redentore e anche lui fu uno tra i primi a arrivare sul luogo del disastro ma non ha voluto mancare oggi nella sua Val Melaina tra quella che è ancora la sua gente anche se il quartiere da allora ha mutato aspetto e non c’è più la collina di via Scarpanto, sostituita da una artificiale che racchiude la stazione Jonio della metropolitana.

Alle sue parole sono affidati il ricordo delle vittime, la preghiera per i defunti e la benedizione delle due corone e dei presenti.

Poi l’aria viene lacerata dall’urlo delle sirene dei due mezzi dei Vigili del Fuoco e sembra di rivivere le scene folli e surreali viste in televisione all’epoca. Le sirene infine ammutoliscono e viene suonato il silenzio dal trombettiere dei Vigili del Fuoco. Nel pubblico alcune persone in lacrime: chi conoscevano, delle vittime?

Forse Fabiana Perrone, Maria Grosso, Elena Proietti, Michela Camillo? Oppure la squadra 6A del distaccamento Nomentano: Fabio Di Lorenzo, Sirio Corona, Danilo Di Veglio, Alessandro Manuelli?

Dopo la deposizione, tutti si spostano nella vicinissima piazza antistante la stazione della metropolitana, dove c’è il monumento in ricordo dei caduti di quella mattina: altre due corone vengono deposte e intervengono brevemente il sindaco Gualtieri, il presidente Marchionne e Francesco Notaro, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco. Viene infine recitata la preghiera del Vigile del Fuoco e così si conclude la cerimonia.

Forse a questo punto la nebbia del tempo che ormai ci separa da quei giorni torna ad addensarsi. Sta alle parole del Padre Gaetano Saracino, rilasciate al nostro microfono, diradarla ancora: «Proprio pensavo in questi giorni che quando una persona va via e ancora di più in una tragedia, la domanda che si fanno tutti, soprattutto chi geme di più per quella perdita è “come andremo avanti?”.

Siamo andati avanti e siamo arrivati a venti anni, segno che le persone quando ci rinascono dentro di noi non se ne vanno più e anzi più aumentano gli anni più la loro presenza cresce perché cresciamo noi e cresciamo con loro.

Quindi fare memoria non è solo un andare indietro con il ricordo ma è davvero un rivivere con loro che ci ha segnato per tutta la vita segno che queste esperienze di dolore non sono degli stigmi che restano sempre tali ma possono anche trasformarsi e qualcuno questo lo fa.

Da un punto di vista anche di convivenza sociale questa esperienza nel particolare ci ha dato la prova anche di una solidarietà che è possibile, che nel dolore non si resta da soli. Quando si fanno le promesse “non vi lasceremo soli”, ecco qui possiamo dire che dopo venti anni ma con la stessa intensità di tutti questi anni -e ancora di più quest’anno mi sto rendendo conto- questa vicinanza è stata di aiuto in tutto questo tempo a queste persone che sono i parenti delle vittime, il Corpo dei Vigili del Fuoco e la comunità di Val Melaina sconvolta da quell’evento; ecco la solidarietà, la vicinanza possono dare senso a qualcosa che non deve accadere ma che se accade può trovare una risposta nelle braccia delle persone che se le rimboccano e si sostengono».

La chiosa alla commemorazione ventennale spetta al luogotenente dei Carabinieri Salvatore Veltri: «Contrariamente a quanto ci si aspettava è stata una cerimonia come tutti gli anni, a cui da diciannove anni presenzio.

Ho gradito che sia stato fatto un invito ma sostanzialmente era una comunicazione di un evento al quale ho partecipato tutti gli anni. Ma non c’è stato nulla di diverso».

Nel pomeriggio una delegazione con il capogruppo di Fratelli d’Italia in Terzo Municipio, invece, ha deposto un omaggio floreale davanti la caserma dei Vigili del Fuoco in via Ettore Romagnoli a Talenti, dalla quale partì la 6A quella mattina senza farvi più ritorno.

Alessandro Pino e Luciana Miocchi

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Sedici anni fa, via Ventotene

27 Nov

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foto di repertorio di http://www.lucianamiocchi.com

Sono passati sedici anni da quella mattina del 27 novembre del 2001, quando una disastrosa esplosione dovuta a una fuga di gas metano da una conduttura – scambiata dai tecnici per la perdita del serbatoio di una autovettura a gpl – devastò via Ventotene, corta e tranquilla traversa di via di Val Melaina, causando la morte di otto persone tra civili e Vigili del Fuoco.

Da allora, ogni anno, una cerimonia commemora le persone che hanno perso la vita per caso, per la superficialità con la quale furono trattate le segnalazioni fatte da chi in quella strada viveva o lavorava. Per oggi è annuncita la presenza della presidente del Municipio Roberta Capoccioni e del Sindaco, Virginia Raggi.

I nomi delle otto vittime:

– Maria Grossi, di anni 50, parrucchiera, deceduta nel suo negozio;

– Fabiana Perrone, di anni 22, figlia della signora Maria;

– Elena Proietti, di anni 82, cliente;

– Michela Camillo, di anni 20, abitante del condominio del civico 32;

– Fabio Di Lorenzo, di anni 37, vigile del fuoco della squadra 6A, caduto in servizio;

– Sirio Corona, di anni 27, vigile del fuoco della squadra 6A, caduto in servizio;

– Danilo Di Veglia, di anni 39, vigile del fuoco della squadra 6A, caduto in servizio;

– Alessandro Manuelli, di anni 36, vigile del fuoco della squadra 6A, deceduto cinque giorni dopo  a causa dei gravi traumi riportati in servizio

Alessandro Pino e Luciana Miocchi

Calcio: “Memorial Ventotene” ricordando le vittime della strage (Terzo Municipio della Capitale) – di Alessandro Pino

18 Giu

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C’è una manifestazione calcistica giovanile che anche in tempo di Campionati Europei viene molto sentita a Roma e raccoglie giustamente un buon seguito di pubblico: è il “Memorial Ventotene Future Stelle” – in corso sul campo della Polisportiva Tirreno in via Scarpanto – torneo dedicato alle vittime della disastrosa esplosione avvenuta nel 2001 per una fuga di gas a Val Melaina (Terzo Municipio della
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Capitale). Il torneo non è alla prima edizione ma era stato interrotto negli anni dell’esilio della Polisportiva Tirreno dal quartiere a causa dei lavori per la Metro Jonio che avevano inghiottito letteralmente l’area di gioco, poi rinnovata completamente. Queste le squadre partecipanti: Roma, Futbolclub, Achillea, Tor Tre Teste, Vigor Perconti, Settebagni, Fonte Nuova oltre naturalmente alla Polisportiva Tirreno, padrona di casa. Prima dell’inizio dell’incontro inaugurale sono state ricordate le vittime assieme ad alcuni dei familiari. Presente anche il noto sacerdote della televisione Padre Gaetano Saracino, per tanti anni parroco del Redentore a Val Melaina e memoria storica di quei tragici giorni. image

Pur se chiamato da qualche tempo ad altri incarichi, Padre Saracino è rimasto legatissimo al quartiere ed è anche presidente onorario della Polisportiva Tirreno: 《I valori della solidarietà innescati in quella circostanza – ha commentato il sacerdote – sono una pietra miliare del quartiere. Quella storia non va dimenticata e il territorio è bene che ne faccia tesoro trasferendolo alle generazioni future》.
Alessandro Pino

(si ringrazia per le foto Manolo Parisi)

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Padre Gaetano Saracino: il “prete della tv” fa un bilancio sugli anni trascorsi a Val Melaina – di Alessandro Pino

10 Set

È diventato uno dei sacerdoti più famosi d’Italia da quando ha iniziato ad apparire in veste di opinionista in alcune trasmissioni della Rai ma non si è montato la testa, rimanendo sempre legato al quartiere di Val Melaina – una delle parti più popolari del Terzo Municipio di Roma Capitale – nel quale arrivò appena uscito dal seminario e di cui poi è stato parroco  dal 2008 fino a questi giorni, forse gli ultimi nei quali rivestirà tale ruolo: padre Gaetano Saracino molto probabilmente lascerà la Chiesa del Redentore, ancora non si sa per quale nuova destinazione e incarico. Si dice che sia in corso una raccolta di firme per convincere le autorità ecclesiastiche a recedere dalla decisione di avvicendarlo ma lui si limita a commentare così: «Speriamo che ciò che si compie sia la volontà del Padre. Si, c’è lo scazzo di ricominciare e dover lasciare in ordine le situazioni in corso nella parrocchia e dare continuità».

Padre Gaetano Saracino

Padre Gaetano Saracino

Una pausa che necessariamente lo porta a un bilancio: « Si chiude un  percorso, è il momento di uno sguardo sulla vita che ti dà l’opportunità per poterti fermare e vedere cosa hai fatto. È stata un’esperienza a trecentosessanta gradi, una sfida continua stando in mezzo alla gente, all’umanità, mi ha messo di fronte a ogni realtà facendomi capire cosa vuol dire sostenere e accogliere le persone. Mi sento soddisfatto, i genitori dei ragazzi che hanno partecipato al campo scuola mi hanno regalato una statua in legno raffigurante il Buon Pastore, vuol dire che sono stato capito». Padre Gaetano ci tiene poi a sgomberare il campo da qualunque chiacchera che magari può circolare quando un prete è anche un uomo  piacente che ha successo in televisione certamente per l’autorevolezza dei pareri e la cordiale franchezza dei modi, ma forse anche per il bell’aspetto che in fondo per bucare lo schermo non guasta: per caso qualche malevolo ha tramato affinché non gli fosse rinnovato il mandato? «No, nessuna ombra, non vedo strategie o manovre di chissà che tipo. Semmai mi preoccupa la recrudescenza del consumo di stupefacenti nella Val Melaina che amo, quella virtuosa che già era uscita con orgoglio dagli anni Ottanta della droga e prima ancora dalla guerra».  Un quartiere che fra le altre cicatrici porta ancora quella della disastrosa esplosione – avvenuta per una fuga di gas – di via Ventotene nel 2001. All’epoca padre Gaetano era viceparroco e direttore del centro giovanile, vivendo in pieno quella mattina apocalittica di fine novembre e le settimane che ne seguirono: a un certo punto rimase addirittura ammutolito per un paio di giorni, sconvolto dal dolore.  Una pagina tragica di storia del quartiere, del Municipio e della città scritta con il sangue delle otto vittime e tra i cui protagonisti in positivo padre Gaetano Saracino verrà ricordato a pieno diritto anche quando sarà lontano da quei luoghi.

Alessandro Pino

 

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

 

Roma IV Municipio: undici anni fa la strage di via Ventetone

27 Nov

Un pensiero a tutte le vittime, a chi ha perso la vita in casa, al lavoro e nei soccorsi. A chi è rimasto vivo ma precario nell’esistenza, a chi non riuscirà mai più a scrollarsi la polvere di quel giorno di dosso.

http://www.valmelaina.it/via_ventotene_commemorazione_2012.html

Questo è il reportage a cui Alessandro Pino ed io abbiamo lavorato l’anno scorso, in occasione del decennale:

https://lucianamiocchi.wordpress.com/2011/11/29/quella-mattina-di-dieci-anni-fa-in-via-ventotene-nel-ricordo-di-uno-dei-primi-soccorritori/