Archivio | luglio, 2012

Nuovo incendio nella riserva della Marcigliana

29 Lug

Immagine 

A nemmeno dieci giorni dal rovinoso incendio che ha distrutto diverse piante di alto fusto e appestato l’aria con il rogo di un cumulo di gomma, è tornata a bruciare la riserva della Marcigliana in zona Settebagni. Nella tarda mattinata del 29 luglio si è sviluppato infatti un nuovo focolaio nella parte più interna della riserva naturale che ha anche richiesto l’intervento di un elicottero del Corpo Forestale munito di serbatoio. Il velivolo ha effettuato durante tutto il pomeriggio la spola tra il Tevere per riempire il contenitore di acqua scaricandola poi sull’incendio.

 

Roma IV Municipio: sopralluoghi per la realizzazione dell’area cani al Parco Nobile

28 Lug

– foto di repertorio A. Pino –

Questa volta è sicuro. A distanza di tre anni dall’approvazione in consiglio municipale della mozione presentata nel giugno del 2009 dal consigliere Riccardo Corbucci, Pd, i cani di Settebagni avranno una loro area dedicata.

Sono stati infatti “avvistati” all’interno del parco Nobile, intenti a fare un sopralluogo finalizzato allo scopo, l’assessore municipale con delega all’ambiente Antonino Rizzo, il consigliere Marco Bentivoglio e alcuni tecnici del dipartimento.

Segnalata al Servizio Giardini anche la condizione disastrosa in cui versa la fontanella dell’acqua, che presenta perdite ormai da mesi, tanto da emanare tutto intorno un odore di palude. Infatti, per un raggio di alcuni metri si è ormai fermato un acquitrino ed è quasi impossibile abbeverarsi senza inzupparsi completamente i piedi.

http://www.udacomuneroma.it/fidopark/index.asp

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Luciana Miocchi

Quel che resta il giorno dopo un incendio

22 Lug

foto A. Pino

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Poteva andare molto peggio. Le fiamme dell’incendio del 21 luglio a Settebagni si sono avvicinate pericolosamente alle abitazioni di via S. Antonio di Padova,  tenute a bada dal muro di recinzione del comprensorio del civico 19 e dall’intervento di volontari e Vigili del Fuoco.

Un ragazzo è finito al S. Andrea, intossicato dal fumo mentre cercava di dare una mano ai soccorsi, diversi residenti hanno avvertito malori ma non è accaduto nulla di irreparabile né per le persone né per le cose, per fortuna, nonostante l’intervento dei VVFF sia avvenuto con molta difficoltà. E’ stato infatti un venerdì nero-fumo, iniziato poco prima delle tre di notte, con l’incendio del vano ascensore di un palazzo in via Valsugana con conseguente evaquazione totale e proseguita con innumerevoli fuochi scoppiati in ogni parte del territorio cittadino. Le squadre di soccorso non hanno fatto altro che rimbalzare da un punto all’altro di Roma, secondo una classifica d’emergenza stilata dalla centrale operativa.

A sera si distinguevano nettamemente tre odori diversi: uno, quello più naturale di erba bruciata, nella sua crudezza era quasi piacevole per le narici, a confronto della puzza di gomma bruciata e degli olii minerali. Una surreale cappa bianca ancora aleggiava verso mezzanotte sui palazzi in mattoncini rossi, più compatta proprio al di sopra del cumulo informe che il giorno dopo era ancora produttore di fumo e fiaccolate che fino a poche ore prima era una catasta di dossi rallentatori, mai istallati nelle strade del comprensorio. In alcuni box auto la pestilenziale nebbia era ancora presente il giorno dopo, imprigionata dalle saracinesche. Ci sono volute più di ventiquattro ore perchè le correnti dei venti disperdessero i miasmi. Una intera collina è andata in fumo, campi di stoppie e anche molti alberi.

Ancora fiamme segnalate anche in via S. Quirico d’Orcia, poco distante. Che ci sia dietro una mano immonda e non le temperature estremamente aride del periodo?

Qui foto e video: https://lucianamiocchi.wordpress.com/2012/07/22/roma-iv-municipio-il-giorno-dopo-sul-luogo-dellincendio-di-via-s-antonio-di-padova-a-settebagni/

Luciana Miocchi

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video e foto del giorno dopo sul luogo dell’incendio di via S. Antonio di Padova a Settebagni

22 Lug

Servizio fotografico di Alessandro Pino – servizio video pubblicato sul canale you tube di http://www.di-roma.com:  http://www.youtube.com/watch?v=3SZtKKV_HZM&feature=share

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incendio del 20 luglio 2012 via S. Antonio di Padova – Settebagni

20 Lug

foto di Alessandro Pino

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Ultima ora : Incendio in via S. Antonio di Padova – Settebagni, IV Municipio di Roma Capitale

20 Lug

Era da poco passato mezzogiorno quando un incendio si è scatenato in zona via S. Antonio di Padova. Le fiamme hanno aggredito anche una parte di macchia della riserva della Marcigliana, lambendo anche il condominio residence “Il Colle”. In fumo prati, alberi e anche una catasta di dossi artificiali che dovevano essere istallati nelle strade del comprensorio. I vigili del fuoco, prontamente intervenuti, insieme ai carabinieri, hanno dovuto chiedere rinforzi per avere ragione delle fiamme, che ancora non sono domate del tutto. Sul posto anche un elicottero che ha spruzzato la zona di liquido ritardante. Forti i disagi per i residenti anche a causa della colonna di fumo che si è sprigionata.

In questo momento stanno arrivando dei mezzi della protezione civile perchè i camion dei vigili del fuoco non riescono a proseguire fuori strada, in mezzo alla riserva.

Luciana Miocchi

Roma: Samuele Piccolo, dopo l’arresto, si dimette dalla sua carica – di Concetta Di Lunardo

17 Lug

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

In mattinata una raccomandata a firma dei prefetto Pecoraro è stata recapitata al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al presidente dell’assemblea capitolina, Marco Pomarici, e al segretario generale di Roma Capitale, Liborio Iudicello, che chiede la “sospensione di diritto di carica di consigliere presso codesta amministrazione comunale” di Samuele Piccolo, “destinatario di ordinanza di applicazione di misura cautelare personale” perché ritenuto responsabile dei reati di associazione a delinquere, appropriazione indebita, illecito finanziamento ai partiti e frodi fiscali.

A supplire Piccolo (Pdl) dopo la sospensione arriva Roberto Bianchini, primo dei non eletti nella lista Pdl del 2008.  Trattasi di sostituzione temporanea, “con affidamento della supplenza per l’esercizio delle funzioni di consigliere capitolino”,  passata con 44 voti favorevoli su 44 votanti (su 46 presenti).

Samuele Piccolo, viene eletto dopo il pasticcio all’epoca dell’esclusione delle liste del Pdl alle ultime elezioni regionali del Lazio, circostanza che non impedì alla Polverini di vincere egualmente le elezioni. Enfant prodige classe 1981, eletto nella  tornata del 2008, quella che ha portato Alemanno sindaco di Roma, fu il più votato: entrò in Campidoglio con 12 mila voti, risultato di una massiccia campagna politica sul territorio. In particolare si contestano cene elettorali ed il call center della propaganda elettorale.

“Ad inizio attività – scrivono i magistrati – sono state somministrate al call center una lista di circa 500mila anagrafiche di abitanti di Roma, da chiamare secondo esigenze, che fossero inviti a cena, ricerca rappresentati di lista, appuntamenti, avendo ben specificato di non utilizzare le stesse anagrafiche per più di un evento per non incorrere nell’incontrare sempre le stesse persone”. Dell’attività del call center, creato in via Casilina 1803d in un seminterrato dove era stata sistemata la segreteria politica di Piccolo nel 2010 quando era candidato per le elezioni regionali, il gruppo Piccolo, sarebbe rimasto “insoddisfatto, tanto da affidare ad un legale una valutazione circa le eventuali azioni da intraprendere”. Ad ogni modo fu poi “fatto un piano di cene da rispettare, con indicato il numero di persone da invitare in base alla capienza del ristorante e di quante avevano necessità di incontrare per strategie politiche. Alcune cene si sono aggiunte in seguito in base a necessità e poteva capitare di informarli anche la mattina prima della cena, tenendo in considerazione che le postazioni da richieste erano ben 268, un numero altissimo di operatori che, chiamando contemporaneamente ad una media di 12 chiamate con risposta l’ora per otto ore al giorno avrebbero dovuto sviluppare un numero elevatissimo di inviti”.

Intanto ieri l’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Roma, da due giorni  agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sul finanziamento illecito ai partiti, ha annunciato di volersi dimettere dalla sua carica. Lo ha riferito il suo difensore, Luca Petrucci. Il testo della lettera di dimissioni di Samuele Piccolo è stato reso noto all’Assemblea capitolina da Marco Pomarici : “Caro presidente e cari colleghi, in queste ore di profondo scoramento mi rivolgo a voi consapevole delle accuse mosse e che oltre alla libertà mi hanno, ne sono convinto solo temporaneamente, privato della necessaria autorevolezza politica per rappresentare al meglio nella mia figura di vicepresidente vicario l’importante istituzione a cui appartengo. Mi vedo pertanto costretto a formalizzare le mie dimissioni di vicepresidente dell’aula, nella convinzione che il tempo galantuomo mi consentirà di dimostrare la totale estraneità dei fatti contestatimi. Lo devo, prima che a me stesso, a mia moglie e ai miei figli, ai tanti amici che negli anni mi hanno sostenuto, lo devo alle istituzioni di cui faccio parte e al mio partito. Con l’augurio di tornare presto tra di voi, in fede Samuele Piccolo”.

Concetta di Lunardo

 

 

Roma Capitale: arrestato il vicepresidente del consiglio comunale, Samuele Piccolo. L’accusa è di associazione a delinquere e finanziamento illecito ai partiti

14 Lug

Agli arresti domiciliari il vicepresidente del consiglio comunale di Roma, Samuele Piccolo, con l’ accusa di associazione a delinquere e finanziamento illecito ai partiti, nell’inchiesta coordinata dai pm Paolo Ielo e Barbara Sargenti. Arrestato anche il padre e il fratello Massimiliano, quest’ultimo considerato dalla Procura il “capo” dell’associazione a delinquere. I  reati contestati quelli di associazione a delinquere, appropriazione indebita, illecito finanziamento ai partiti e frodi fiscali.Ai domiciliari sono finiti anche altri soggetti riconducibili alle 60 società cooperative che avrebbero frodato l’Iva: Franco Cannone, Silvia Fortuna, Rosario Meglio e Riccardo Sorbara. In totale sono indagate 13 persone, tra cui anche la madre di Piccolo, Elena Ciaravolo.  I pm avevano chiesto l’arresto anche di Ezio D’Angelo, assessore all’VIII municipio della Capitale ma la richiesta è stata respinta. Sette in totale i provvedimenti di custodia cautelari firmati dal gip Filippo Steidl. In base all’impianto accusatorio, attraverso una serie di società sarebbero stati creati finti crediti Iva e dirottati i fondi drenati al fisco all’attività politica del vicepresidente del consiglio comunale. Le perquisizioni effettuate nell’ufficio del presidente e l’acquisizione di carte e documenti sono partite anche sulla base di accertamenti dell’ Agenzia delle Entrate. “Ho fiducia nel lavoro della magistratura. Speriamo in un rapido chiarimento di una vicenda sicuramente molto, molto brutta”, ha detto il sindaco Alemanno. Samuele Piccolo, classe 1981, eletto nella  tornata del 2008, quella che ha portato Alemanno sindaco di Roma, fu  più votato: entrò in Campidoglio con 12 mila voti. Viene eletto dopo il pasticcio all’epoca dell’esclusione delle liste del Pdl alle ultime elezioni regionali del Lazio che non impedì alla Polverini di vincere egualmente le elezioni.
“La notizia circa l’arresto di Samuele Piccolo, primo dei consiglieri eletti nel Pdl e vicepresidente dell’assemblea capitolina, getta l’ennesima ombra inquietante sull’amministrazione Alemanno”. E’ quanto dichiarano i capigruppo del Pd e di Sel in Campidoglio, Umberto Marroni e Gemma Azuni, chiedendo che “sia fatta piena luce sulla vicenda e di verificare se siano intercorsi rapporti tra le societa’ della famiglia Piccolo e il comune di Roma”. Inoltre, “pur nella presunzione di innocenza appare opportuno che il consigliere Piccolo, in attesa dello svolgimento del procedimento della magistratura, si dimetta immediatamente almeno dalla carica di vicepresidente dell’assemblea capitolina al fine di tutelare l’istituzione”.

Concetta Di Lunardo

Roma IV Municipio: a Castel Giubileo chiude l’asilo nido per problemi di umidità. Riaprirà. Quando non si sa

13 Lug

Polemiche sulla chiusura dell’asilo nido Castello di Gelsomina. Per ora chiude, poi riaprirà. Quando, non si sa.

foto A, Pino

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

L’asilo nido comunale“Castello di Gelsomina” di via di Castel Giubileo è stato chiuso. I genitori dei bimbi che lo frequentavano, preoccupati dal fatto di non riuscire ad avere notizie certe circa le sorti della struttura, sono stati ricevuti anche dalla commissione scuola del Municipio. All’origine del provvedimento, un documento redatto nell’aprile scorso dal pediatra della struttura, che chiedeva di trovare una soluzione allo stato di umidità dei luoghi.

Con un comunicato diffuso attraverso il suo blog, il vice presidente del consiglio municipale (qui il testo completo della nota) Riccardo Corbucci contesta tale chiusura perché “Da una lettura della normativa nazionale, regionale e comunale in materia, non ci sembra che un parere seppur autorevole di un funzionario dell’azienda sanitaria, possa da solo portare alla decisione della chiusura della struttura. Appare chiaro, quindi, che la giunta Bonelli abbia voluto utilizzare questa nota, che peraltro non chiede di sospendere il servizio, come scusa per chiudere l’asilo nido”.

Il problema della vicenda è a ben guardare, come spesso accade nei rapporti con le istituzioni, la mancanza o l’incompletezza delle informazioni. L’asilo nido, è un dato di fatto, allo stato risulta chiuso. Già cominciano ad apparire i primi graffiti, i primi segni di quel che sarà se la struttura rimarrà inutilizzata, senza traccia di cantierizzazione di qualsiasi natura. Aggiungendo altri soldi al conto di una qualsiasi ristrutturazione.

Raggiunto telefonicamente, il presidente della Commissione consiliare Scuola, competente per materia, Emiliano Bono, Pdl ha dichiarato che «finche la giunta non emette una delibera apposita in cui dice che si chiude l’asilo nido Castello di Gelsomina, si apre l’asilo nido Cerusico e i bambini di castello passano li, in realtà tutto quel che si dice è soltanto un’illazione. Sicuramente noi stiamo prendendo una decisione, in accordo con il presidente del Municipio Bonelli e con l’assessore Filini, totalmente e unicamente legata alla salute dei bambini. Questa è una decisione politicamente penalizzante, perchè noi come maggioranza avremmo molto più interesse a che il nido rimanga aperto e che a Cerusico facciamo entrare altri sessanta bambini. Rinunciamo ad una vittoria politica per salvaguardare la salute dei bimbi del nido Castello di Gelsomina».
La chiusura del nido di via di Castel Giubileo sarà definitiva o farete lavori di bonifica?
«No, assolutamente. La chiusura è momentanea con l’intenzione di andare a reperire le somme, che sono all’incirca un milione e mezzo per la ristrutturazione totale del nido»
Il presidente Bonelli però, pare abbia detto che non ci sono soldi per fare una cosa del genere..
«
In questo momento non ci sono, è ovvio. Ma non è che chiudiamo e rimane chiuso, perché abbiamo l’intento di riaprirlo. Oggi non possiamo non chiudere e tenere i bambini in una struttura non sana, piena d’umidità».

Il fatto è che è arrivata l’ordinanza di chiusura ma senza spiegazioni esaudienti, poi la gente si incazza, presidente Bono. Già si intravedono i primi colpi dei vandali. Prima o poi arriverà qualcuno ad occuparlo e lo reclamerà senza bando, come sta diventando prassi.

«No, prenderemo ogni provvedimento necessario ad impedire qualsiasi tipo di occupazione. Su questo mi impegno personalmente».

La zona ove è costruito il nido è di derivazione acquitrinosa, come la parte più bassa di Castel Giubileo. Sotto il ponte del Gra sono in funzione le idrovore, il Tevere è vicino. La scuola elementare con l’annessa scuola dell’infanzia, separate dal nido soltanto dal parco pubblico, potrebbero un giorno trovarsi nella stessa condizione che oggi ha portato alla chiusura del nido. Infatti i genitori sono preoccupati dal fatto che si metta mano alle chiusure prendendo una facile ed economica scorciatoia piuttosto che lavorare per mantenere vivo il quartiere, proteggendo quei servizi che impediscono che diventi un ghetto dormitorio.
Il comunicato congiunto Bonelli-Filini, in risposta alle affermazioni di Corbucci non si è fatto attendere ed è di quelli da guerra dichiarata: si accusa il consigliere Pd di fare irresponsabile, strumentale polemica politica, di non avere figli e quindi non capire le esigenze dei genitori dei piccoli che si ammalano (qui il testo completo) .

Giovedì 19 luglio, durante la seduta settimanale del consiglio municipale, ore di rito, sarà discusso, nell’aula di Piazza Sempione un ordine del giornodal Pd per chiedere di reperire le risorse necessarie in bilancio, per effettuare i lavori di riqualificazione dell’asilo nido.

Luciana Miocchi

Chiusura asilo nido Castello di Gelsomina: nota congiunta Presidente del Municipio e Assessore alle politiche dell’infanzia

13 Lug

“L’ennesima strumentale polemica politica creata ad arte dal consigliere di minoranza Corbucci, circa la chiusura del nido di Castel Giubileo, è irresponsabile e del tutto fuori luogo.” Lo dichiarano in una nota il Presidente del Municipio Cristiano Bonelli e l’Assessore alle Politiche dell’infanzia e asili nido Francesco Filini.

“La nota del medico della ASL – proseguono Bonelli e Filini – inoltrata ai nostri uffici lo scorso Aprile, è solo uno dei tanti campanelli di allarme che abbiamo registrato sul Nido “il Castello di Gelsomina”, a cui vanno aggiunti numerosi certificati medici di bimbi che durante l’anno scolastico hanno accusato bronchiti e patologie respiratorie, dovute all’insalubrità degli ambienti resi eccessivamente umidi dalla falda acquifera su cui in passato è stata edificata la struttura. Molti genitori hanno segnalato la grave situazione del nido, chiedendo all’amministrazione di intervenire per mettere in sicurezza la salute dei piccoli. Per come è stato costruito e per come si trova attualmente, il nido andrebbe raso al suolo e ricostruito. Una manovra che costa circa 1,5 milioni di euro e che abbiamo già provveduto a chiedere nel prossimo bilancio. E’ da sciocchi e irresponsabili pensare di ottenere, quando vige il patto di stabilità, la disponibilità economica immediatamente, e ancor più demenziale pensare di fare lavori di quella portata in pochi mesi. Stiamo quindi predisponendo gli atti necessari affinché i bambini del nido Castello possano trascorrere l’anno scolastico 2012/2013 presso la nuovissima struttura di via Enzo Cerusico, a qualche centinaia di metri dal nido insalubre.”
“Durante le scorse settimane – concludono i due esponenti della Giunta di Montesacro – abbiamo incontrato tutti i genitori dei bambini e, grazie al preziosissimo contributo del Presidente della Commissione Scuola Emiliano Bono, siamo riusciti a concertare lo spostamento per la prossima stagione. Un percorso di totale e unanime condivisione tra genitori e amministratori locali ora vorrebbe essere messo in discussione da un consigliere del PD che non riesce mai a rinunciare alla sterile polemica politica, anche quando si tratta di mettere a rischio la salute dei bambini. Corbucci non ha figli, altrimenti si sentirebbe dire dai genitori dei bimbi del nido Castello di mandarci i suoi di bambini in una struttura umida e insana. Nel suo delirio, arriva anche a ricordare come nel 2007, ovvero quando ha governato insieme alla maggioranza di centrosinistra il Municipio, siano stati spesi inutilmente 176 mila euro per la ristrutturazione! Andremo avanti per la nostra strada insieme a tutti i genitori del nido, tuteleremo in tutte le sedi la vecchia struttura per ottenere presto il finanziamento. A differenza di chi sa solo parlare, in questi anni abbiamo dimostrato di aprire nuovi nidi, nuovi centri anziani e nuovi servizi ai cittadini, nonostante il periodo economico che definire difficile è un eufemismo. Vogliamo solo sperare che giovedì il PD dia prova di maturità e responsabilità e non presti il fianco a chi sa fare solo polemiche fine a se stesse”.

Chiusura nido Castello di Gelsomina: comunicato Riccardo Corbucci, consigliere IV Municipio, Pd

13 Lug

Invece di aprire nuovi servizi, la giunta di centrodestra del IV Municipio chiude quelli già esistenti. E’ di questi giorni, infatti, l’incredibile decisione di chiudere l’asilo nido “Castello di Gelsomina” nel quartiere Castel Giubileo” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio. “Il presidente Cristiano Bonelli e l’assessore alle politiche scolastiche Francesco Filini, hanno motivato questa scelta a causa di un parere della Asl Roma A che giudicherebbe inadeguata la struttura di Castel Giubileo, sulla quale il municipio nel 2007 aveva già speso oltre 176 mila euro in lavori di ristrutturazione” spiega Corbucci “adesso invece per assecondare la volontà della dirigente scolastica, che vuole prendere possesso di una nuova struttura in via Enzo Cerusico nel quartiere di Torre Ridicicoli, si decide in tutta fretta di chiudere il nido, che era stato persino inserito nel bando pubblico di quest’anno”.

“In realtà la nota della Asl Roma A è firmata dal dott. Sergio Rogai, pediatra presso l’asilo nido comunale, ed esprime un parere personale del dottore che non appare suffragato da una verifica effettiva dello stato dei luoghi” continua Corbucci. “Da una lettura della normativa nazionale, regionale e comunale in materia , non ci sembra che un parere seppur autorevole di un funzionario dell’azienda sanitaria, possa da solo portare alla decisione della chiusura della struttura. Appare chiaro, quindi, che la giunta Bonelli abbia voluto utilizzare questa nota, che peraltro non chiede di sospendere il servizio, come scusa per chiudere l’asilo nido. Una decisione già presa da qualche tempo, poichè ad avvalorare questa tesi c’è anche la recente apertura nel quartiere di un asilo nido privato della srl “Gioca e Crea”, che certamente avrebbe fatto qualche fatica in più ad avere utenza nella zona, se avesse trovato quale competitor una struttura pubblica usata già da molto tempo”. “Giovedì 19 luglio alle ore 12 sarà discusso nell’aula di Piazza Sempione un ordine del giorno, presentato dal Partito Democratico, che è contrario alla chiusura della struttura e che anzi chiede di reperire le risorse necessarie in bilancio, per effettuare i lavori di riqualificazione dell’asilo nido. Soprattutto a fronte dello sperpero di denaro pubblico che Alemanno e Bonelli hanno fatto in questi anni con feste, parate ed assegnazioni

Processo con rito immediato per Zippo. Condanna in primo grado a due anni e otto mesi con domicilio coatto

10 Lug

foto di repertorio – A. Pino

E’ giunto a conclusione ieri sera, con l’emissione della sentenza di condanna a 2 anni e 8 mesi, il processo con rito immediato che vedeva imputato Alberto Palladino “Zippo” il responsabile di Casapound Italia per il IV Municipio di Roma per l’aggressione e le lesioni subite da un gruppo di militanti dei “giovani democratici” avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2011. Il Pm Francesco Minisci aveva chiesto la pena di 3 anni e 10 mesi per violenza aggravata e porto e uso di armi improprie. Il giudice monocratico Francesco Rugarli ha invece assolto Palladino dall’accusa di uso di armi improprie e violenza aggravata “perché il fatto non sussiste”, ritenendolo responsabile delle sole lesioni personali.
Data l’entità della pena, sono stati revocati gli arresti domiciliari ma è stato disposto l’obbligo del domicilio coatto a Ronciglione, luogo dell’ultima residenza. Inoltre, l’esponente di CPI dovrà versare una provvisionale di circa trentamila euro e pagare le spese processuali.

Il giudice ha anche disposto l’invio alla Procura della Repubblica del verbale di un confronto avvenuto durante le udienze tra la madre di Zippo e Paolo Emilio Marchionne, capogruppo del Pd in consiglio municipale, una delle vittime, l’unico ad aver riconosciuto il condannato durante gli attimi concitati dell’aggressione, al fine di indagare se quanto detto in quell’occasione possa presentare dei profili penalmente rilevanti.

I fatti per i quali Palladino è stato condannato in primo grado risalgono alla notte tra il 3 e il 4 novembre scorsi. Un gruppo di “giovani democratici” la formazione giovanile del Pd, guidato dall’esponente Paolo E. Marchionne stava facendo attacchinaggio nei dintorni di Prati Fiscali, a poca distanza della palazzina occupata da Casapound. All’improvviso una quindicina di persone a volto coperto, da quanto riportato agli atti, si materializzarono nella strada deserta dando vita ad un’aggressione a cui pose fine l’intervento di una pattuglia dei carabinieri in servizio di perlustrazione. Quattro persone riportarono lesioni di gravità diversa, per cui furono trasportati all’ospedale Sandro Pertini. Marchionne riconobbe uno degli assalitori in Alberto Palladino che fu arrestato un mese dopo, al ritorno da una missione di volontariato. Nella zona di Monte Sacro apparvero numerose scritte contro l’esponente Pd, peraltro ancora non cancellate, a distanza di mesi. Zippo, difeso dall’avvocato Giousé Naso, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. Casapound si è sempre dichiarata estranea, minacciando querele.

Immediate le reazioni sul web alla notizia della condanna, da parte dei militanti della destra radicale.

(pubblicato su di-roma.com)

Luciana Miocchi

Roma – IV Municipio: a Settebagni gli airbag salvano la vita di automobilisti troppo impazienti

9 Lug

La via Sant’Antonio di Padova a Settebagni è una di quelle strade che andrebbe percorsa a passo di lumaca: stretta, con il senso unico vigente nel sottopasso che diventa alternato appena usciti dalla galleria, punto nel quale si incrocia con la via dello Scalo di Settebagni e con l’accesso a un residence di circa centocinquanta appartamenti. Una concomitanza di fattori che imporrebbe la massima prudenza quando invece troppi conducenti aprono il gas a manetta. A tutti costoro  non avrebbe fatto male assistere all’incidente accaduto la sera del 6 luglio proprio all’uscita del parco condominiale al civico 24: due automobili si sono scontrate e se non ci sono state vittime è solo grazie ai dispositivi di sicurezza passiva di cui erano dotate, visto che una di esse aveva tutti gli airbag aperti.In ogni caso le vetture dopo il sinistro erano praticamente da rottamare e prima di essere rimosse hanno ingombrato a lungo – sotto gli occhi di una piccola folla di curiosi –  il vialetto di accesso al residence, i cui abitanti hanno dovuto utilizzare un ingresso secondario.

Alessandro Pino

Roma – Via Salaria: un missile a 200 km/h. Dopo inseguimento i poliziotti fermano un trentenne

9 Lug

E’ questa mattina presto, verso le tre, quando per strada non c’è più o non c’è ancora nessuno…agli agenti dell’auto del reparto volanti impegnati nel loro giro di solitaria routine deve essere preso un colpo, dopo essersi resi conto che non si trattava di un’allucinazione collettiva né di un sogno fatto ad occhi aperti ma era proprio un’auto che procedeva nemmeno fosse un  proiettile sparato ad alta velocità su via Salaria – direzione Rieti – più o meno incrociata all’altezza del ponte della tangenziale est. L’inseguimento iniziato con il cuore in gola, vista la pericolosità dell’andatura del “missile”, la richiesta di rinforzi alla sala operativa. Gli agenti sono riusciti a raggiungere la vettura, guidata da un trentenne con il tasso alcolemico superiore di tre volte il consentito, soltanto nei pressi del Gra, a Castel Giubileo.

Accompagnato al Commissariato Fidene Serpentara, il conducente è stato denunciato per guida in stato di ebrezza e l’auto affidata ad un parente. Per fortuna, questa volta non si è fatto male nessuno.

Luciana Miocchi

Azione dimostrativa contro i parcometri: è a tempo pure quella

7 Lug

Una dimostrazione contro i parcometri di recente installazione – e prossima attivazione – in zona Conca d’Oro che paradossalmente si è svolta a tempo, un po’ come se ci fosse un orario oltre il quale non si potesse sforare pena il pagamento di qualche multa. È in pratica quanto accaduto la sera dello scorso 4 luglio, quando un gruppo di attivisti de La Destra e di Gioventù Italiana, facenti capo ai rispettivi rappresentanti Romano Amatiello e Gianluigi Limido, ha simbolicamente coperto alcune delle emettitrici con sacconi neri della spazzatura sui quali è stato poi appiccicato un volantino illustrativo dell’atto. Per dare visibilità al fatto erano stati preventivamente contattati alcuni reporter della stampa locale, informandoli che l’appuntamento era per le ore ventidue precise.
«Io però finivo il turno alle ventitrè e quindi per quell’ora mi sarei trovato ancora al lavoro – spiega Alessandro Pino, reporter che di mestiere fa tutt’altro – e avevo chiesto ad Amatiello se fosse stato possibile ritardare la partenza. Cortese come sempre, mi ha però fatto sapere che si sarebbe fatto troppo tardi e infatti quando sono arrivato non c’era nessuno, solo alcuni parcometri con la busta infilata su». A questo punto avremmo un suggerimento per i volantini delle prossime ardite operazioni, del tipo: “La rivoluzione si terrà dalle ventidue alle ventidue e trenta. In caso di maltempo si terrà al coperto, citofonare La Destra”.Insomma, più che a una azione di temerari contestatori vengono in mente i giovani telespettatori di una volta che dopo Carosello andavano tutti a nanna.
Penelope Giorgiani