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III Municipio di Roma Capitale: approvata l’istituzione del registro delle unioni civili

3 Feb

Un argomento che non lascia nessuno indifferente, una questione di civiltà o un attacco alla famiglia?

Per la maggioranza si tratta di dare un riconoscimento e delle regole a chi non può averne non avendo accesso al matrimonio civile, per l’opposizione tale atto porterà alla fine della famiglia come prima forma di società, ignorando che attualmente già buona parte delle nascite avviene al di fuori delle coppie unite in matrimonio

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

 

Consiglio MunicipaleIl registro delle unioni civili in III Municipio diventerà realtà, a sette anni di distanza dal tentativo fallito dell’allora presidente del Municipio Alessandro Cardente, che sull’argomento spaccò la propria maggioranza. Dopo un  consiglio municipale vivace e spumeggiante, talmente effervescente da costringere il presidente dell’aula Riccardo Corbucci a interromperlo in diverse occasioni, l’atto passa con 15 voti favorevoli, due dei quali dei consiglieri M5S Proietti e Moretti, dell’opposizione. Astenuto Fabrizio Cascapera, LcM . L’opposizione di centro-destra, fortemente critica verso l’istituzione del registro, al momento di votare ha abbandonato l’aula.

Tra il pubblico il Comitato della Famiglia, ai cui esponenti è stato impedito, dopo una votazione svoltasi tra i consiglieri presenti, di intervenire sull’argomento, scatenando così momenti alquanto concitati.

In realtà, la scelta emersa dalla messa al voto se dare la parola o meno ai contestatori si è rivelata dopo poco un piccolo errore tattico, visto che i numeri per l’approvazione c’erano tutti e che i consiglieri favorevoli non avrebbero certamente cambiato idea per alcune manifestazioni contrarie, raggiungendo così il solo effetto di moltiplicare i comunicati stampa degli oppositori.

Una nota dell’associazione si esprime così riguardo all’episodio: «Durante la seduta un rappresentante dell’Associazione, che da mesi si batte contro le proposte-spot portate avanti dall’amministrazione capitolina in materia di Famiglia, ha chiesto la parola ma gli è stata negata la possibilità di intervenire nel dibattito. Questi si confermano dunque i metodi “democraticì” messi in atto dalla maggioranza anche in III Municipio, volti ad impedire il confronto pubblico tra i cittadini e l’organo istituzionale che dovrebbe rappresentarli tutti. La conferma di questo impazzimento è evidente anche tenuto conto che il registro municipale delle unioni civili non ha nessun esito giuridico, in quanto le competenze di stato civile sono materia statale e non comunale. Solo questo dovrebbe far capire la natura prettamente pubblicitaria della delibera. Secondo il Comitato, l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di influenzare il Parlamento, dovendo ripagare un debito elettorale, per ottenere il varo di leggi in contrasto con l’art. 29 della Carta Costituzionale che riconosce i diritti della Famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Inoltre il timore del Comitato è che il riconoscimento delle unioni civili sia da apripista al riconoscimento legale del matrimonio tra coppie omosessuali, con la successiva possibilità di adozioni da parte di queste ultime, come già successo in altri paesi europei. Il Comitato proseguirà nelle prossime settimane la campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche inerenti al tema della Famiglia, considerato anche l’imminente approdo in Aula Giulio Cesare della delibera similare che istituisce il registro delle unioni civili a livello comunale».

Per Francesco Filini, capogruppo municipale di Fratelli di’Italia «il Consiglio del Municipio III approva grazie al contributo determinante del M5S che fa da stampella al PD e a SEL, il registro delle unioni civili. La sgangherata maggioranza che sostiene Marchionne non avrebbe avuto i numeri per approvare l’atto senza l’ausilio del M5S che ha votato insieme ai compagni del PD e di SEL l’istituzione di un registro inutile e anticostituzionale: una delibera ideologica che ha come unico e conclamato obiettivo di stravolgere il concetto di famiglia tradizionale, così come ribadito anche dalla Costituzione italiana. Non a caso lo strano trio che ha approvato le unioni civili ha respinto gli ordini del giorno del centrodestra che chiedevano di tutelare il primo nucleo della società ribadendo il concetto di famiglia naturale. Mentre il territorio è abbandonato a se stesso e il Governo pensa solo a rispondere alle esigenze dei gruppi finanziari, nel Municipio III di Montesacro l’asse della sinistra ideologica rappresentato da PD, SEL e M5S, pensa a diffondere concetti culturali che minano le basi valoriali su cui si fonda la società, contribuendo – di fatto – alla disgregazione sociale e comunitaria del popolo italiano, già messo a dura prova dalla crisi indotta dai signori dell’alta finanza apolide».

Diverse le note rilasciate dagli esponenti della maggioranza. Il presidente del III Municipio, Paolo Marchionne, presente in aula per tutta la durata del consiglio si è così espresso: ««Sono due le strade per limitare le discriminazioni e combattere l’omofobia: investire sulla cultura a partire dalle scuole e allargare la sfera dei diritti. Proprio in questo secondo ambito rientra l’importante approvazione di oggi in Consiglio municipale del registro delle unioni civili. Dando seguito agli impegni presi dal sindaco Marino e come già successo in altri municipi, anche Montesacro avrà il suo registro. Lo avevamo detto in campagna elettorale e siamo stati conseguenti. Ampliare la sfera delle persone che possono godere di diritti non significa limitare chi già poteva goderne: è questo che una destra retrograda e ferma al secolo scorso non riesce a capire».

I capigruppo della maggioranza Mario Bureca (Pd), Gianluca Colletta (Lista Civica Marino Sindaco) e Cesare Lucidi (Sel) hanno firmato una nota congiunta con la quale hanno dichiarato che «Nonostante il forte ostruzionismo da parte dei consiglieri di NcD, Forza Italia e FdI, il Consiglio del municipio Roma III ha approvato l’istituzione del registro delle Unioni Civili grazie al voto compatto della maggioranza e dei consiglieri M5S. Come sottolineato durante la discussione dal promotore della delibera, il consigliere Yuri Bugli, si tratta di un importante passo per dare diritti a tutti quei cittadini ai quali fino ad oggi erano stati negati. Non è un atto contro un’istituzione importante e fondamentale per la nostra società come la Famiglia, ma un rafforzamento della libertà di stabilire rapporti e legami nelle forme più rispondenti alle individuali istanze esistenziali. L’obiettivo è quello di dare voce anche a quei vincoli affettivi e solidaristici-assistenziali al momento non riconosciuti dal legislatore»

Più tecnico il commento di Yuri Bugli e Riccardo Corbucci, Pd: «Il registro del III municipio sarà regolamentato nel rispetto del recepimento delle eventuali delibere dell’assemblea capitolina sul tema, andando incontro alle richieste della cittadinanza e della società e, come precisato più volte dalla Corte Costituzionale, non contrasta con l’istituto familiare come garantito dall’art. 29 della nostra Carta fondamentale, ma costituisce piuttosto un avanzamento dei diritti dei cittadini. Un ringraziamento particolare va ai due consiglieri del Movimento 5 stelle che hanno sostenuto con il proprio voto favorevole questa nostra proposta».

 Una nota è giunta anche da parte di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: «Una bella giornata per Roma. Dopo il videomessaggio del sindaco Marino a sostegno dei diritti delle persone lesbiche, gay e trans, il Municipio III approva il registro delle unioni civili. Un passo avanti per tutte e tutti, che testimonia l’impegno e la richiesta della Capitale per una legge nazionale che riconosca finalmente le unioni gay. Il nostro ringraziamento va ai consiglieri Bugli e Corbucci e al presidente Paolo Marchionne, da sempre impegnati per i diritti gay»

Dà il suo parere in merito anche Gianluigi De Palo, capogruppo in Campidoglio della Lista CittadiniXRoma: «ci risiamo con un nuovo atto simbolico, ideologico e astratto che non mostra affatto un nuovo approccio sui diritti civili, ma al contrario rappresenta uno schiaffo alla Carta Costituzionale. Sposarsi non è una scelta di serie B e cercare soluzioni alternative per avere gli stessi diritti ma meno doveri è il vero atto discriminatorio. Il Bene Comune non si costruisce puntando a distruggere quanto di buono ancora resta nella nostra società. Sono fortemente contrario ad un’iniziativa del tutto priva di utilità sociale e di efficacia giuridica, i municipi dovrebbero piuttosto pensare a questioni urgenti come scuole e servizi sociali, caos rifiuti e mobilità. Ribadisco che in un periodo di forte crisi, in cui è necessario puntare sulle questioni davvero utili per la città e il Paese, bisognerebbe tutti insieme operare perché le famiglie vengano aiutate ad arrivare a fine mese con politiche concrete capaci di incidere sulla vita reale. Dal 2006, in ben 6 Municipi sono presenti questo tipo di registri, ma si contano iscritte solamente 49 coppie in tutto. È questa ‘là priorità della nostra città? Le esigenze delle mamme e dei papà di Roma sono altre e non rispondono a doveri di partito ormai anacronistici e privi di un serio radicamento nel territorio cittadino».

III Municipio di Roma Capitale: Riccardo Corbucci propone nuovo regolamento municipale

14 Gen

pubblicato su http://www.di-roma.com

corbucciRiccardo1Ieri Riccardo Corbucci (Pd), presidente del consiglio del III Municipio, ha protocollato una proposta di delibera per un nuovo regolamento municipale, inviandola alla competente commissione consiliare perché inizi il più ampio dibattito con il contributo di tutte le forze politiche.

Si tratta di un documento composto di cento articoli (per leggerli clicca qui), tutti da discutere e votare, che una guiderà, una volta approvato,  gli amministratori municipali nel difficile compito di amministrare la cosa pubblica. Uno degli obiettivi principali è quello di consentire la massima partecipazione dei cittadini del territorio all’attività politico-amministrativa. Il vecchio regolamento, per altro uno dei primi di Roma a livello municipale, risale al 2004 e non è stato mai aggiornato con la legislazione successiva.

Presidente Corbucci perché ha sentito il bisogno di presentare una delibera per un nuovo regolamento municipale?

Per prima cosa perché il nostro regolamento attuale ha ormai dieci anni e non è più in linea con lo Statuto di Roma Capitale approvato il 7 marzo del 2013 ed il regolamento del consiglio comunale, modificato recentemente. In secondo luogo perché era necessario costruire uno strumento condiviso fra tutte le forze politiche, che consentisse di ampliare la partecipazione dei cittadini e al tempo stesso di rendere più efficiente ed efficace il lavoro del consiglio municipale.

Quali sono le differenze principali della sua proposta?

Innanzitutto la mia è una proposta di partenza, che dovrà essere approfondita nella commissione consiliare competente e potrà essere modificata e certamente migliorata dai consiglieri municipali che vorranno presentare osservazioni e proposte. Questa proposta rappresenta la mia visione del consiglio del III Municipio. Un consiglio trasparente, dove i lavori dell’aula e delle commissioni possano essere monitorati dai cittadini e dove il diritto all’informazione degli atti pubblici sia di facile accesso. Come già avviene in altri regolamenti credo sia importante ampliare la possibilità per i cittadini di contribuire al lavoro del consiglio ed in questa proposta sarà abbastanza semplice per la cittadinanza portare all’attenzione del consiglio proposte di iniziativa popolare.

Per quanto riguarda il lavoro dei consiglieri?

Prima di tutto è una proposta che risente delle ultime normative in materia di anti-corruzione, coma la Legge 190 del 2012 e i principi della “Carta di Pisa”, che vincolano gli amministratori locali a regole di condotta e principi etici molto forti. Questo nuovo regolamento cerca di semplificare l’attività quotidiana dei consiglieri e degli assessori, partendo anche dall’esperienza di questi anni, che ci ha dimostrato quali fossero le lacune del testo precedente.

Per quel che riguarda la nota dolente delle richieste per le riprese video e fotografiche dei lavori dell’aula?

La bozza di regolamento prevede tutte le forme e le modalità con cui fare riprese, sia per quelle istituzionali che per quelle dei cittadini e dei giornalisti. Dovranno essere rispettati alcuni criteri individuati negli articoli ma il diritto all’informazione verrà sempre soddisfatto.

Alla fine un regolamento municipale è così importante?

Penso assolutamente di si. In piccolo è il nostro Statuto, uno stumento di rapporto con la cittadinanza e fra le forze politiche che amministrano, ognuno per le proprie competenze, una delle più grandi città d’Italia.

Luciana Miocchi

Un ambulanza per due.Parlano Ricozzi e Corbucci, gli esponenti del Pd locale protagonisti dell’aggressione di lunedì di cui si accusano a vicenda. Per il presidente del III Municipio Paolo Marchionne una nuova gatta da pelare

31 Ott

Corbucci Ricozzi

(pubblicato da http://www.di-roma.com )

Roma – La stampa locale ieri ha avuto un bel po’ da fare, per star dietro agli aggiornamenti su quanto accaduto lunedì a Vigne Nuove, nei locali che per alcuni ospitano il locale circolo Pd e per altri solo un ectoplasma evanescente.

Non è stato un bello spettacolo, la politica dovrebbe essere dialogo e confronto, anche duro, ma sempre sul piano verbale, mai fisico…

Eppure si è arrivati alle mani, con il presidente del consiglio municipale Riccardo Corbucci dimesso con una diagnosi di commozione cerebrale e un collarino rigido e Claudio Maria Rocozzi, presidente dell’assemblea Pd del territorio, rimasto in osservazione in ospedale con la pressione alle stelle, le volanti di carabinieri e polizia con tanto di sirene e lampeggianti giunte a sedare non una rissa da bar ma una civile assemblea politica.

Con l’effetto niente affatto collaterale che la questione avrà riflessi anche in seno al governo di Monte Sacro, con il presidente Marchionne che dovrà tenere a bada ogni possibile tentazione da parte dei suoi assessori e consiglieri di parteggiare per uno o per l’altro, mettendo a dura prova la coesione della maggioranza stessa.

Ricozzi ricostruisce la sua versione dei fatti:

«È venuto (Corbucci, ndr) sbraitando che aveva 2.000 voti e perciò poteva dire quello che voleva. È venuto a dire che un congresso come quello non si doveva tenere perché quel circolo non esisteva, quando il garante del congresso era uno della sua mozione».

Mi scusi, ma questo circolo esiste o no?

Il circolo esiste.

Però dovreste dire a quelli che si occupano del sito ufficiale del Pd di aggiornare i dati.

Quelli del Pd hanno fatto decine di errori di circoli, di orari, di indirizzi. Un conto sono gli errori diciamo così, materiali, della Federazione, che non possono essere imputati ai circoli, va bene? Dopodiché il circolo ha fatto 20 tessere nel 2012, quest’anno ha rinnovato le 20 e ne ha fatte altre 27, stiamo parlando di 49-50 iscritti. Gonfiamento del tesseramento? Stiamo parlando di un territorio che va da Vigne Nuove, a Porta di Roma, a Cinquina. Ci abiteranno 50.000 persone… un territorio molto vasto, ha 50 iscritti ti sembra una cosa fuori dal… non mi pare no?

Il presidente del circolo chi è?

Il presidente è Massimo Nardini.

Però chi scrive ha ricevuto una mail da parte di una persona che asserisce di essere stata presente e che quella di lunedì era una riunione per costituire questo circolo, tanto è vero che ho chiesto di parlare con il presidente o qualche responsabile ma non sapeva chi fosse.

No, già esiste, andavano rinnovate le cariche. Il congresso era per il rinnovo del circolo e per l’assemblea romana, come previsto dallo Statuto. Dopodiché la Federazione ha discusso in commissione congressuale le date dei circoli, ha messo anche quel circolo perché era regolarmente iscritto, è venuto a fare il garante uno della mozione Giuntella, che è quella di Corbucci, lui si è messo li a strillare dicendo che non esisteva niente ma urlava in un modo che non ha idea. Dopodiché gli ho detto solamente  “Stai zitto, finiscila, vai fuori”. M’ha preso, mi si è attaccato per le braccia. mi si è tirato addosso per far vedere che io l’ho aggredito.

Quindi si è appiccicato lui a lei, non lei a lui?

Si, si, si! Ha fatto tutta sta sceneggiata poi si è buttato per terra, mi dispiace perché ho cercato anche di tenerlo, di non farlo cadere e ha sbattuto la testa sulla scrivania. Dopodiché io mi sono alzato e mi sono sentito male, a momenti mi veniva un infarto, tanto è vero che quando è venuta l’ambulanza hanno portato via prima me. Sono stato 18 ore in ospedale, non so lui quando è uscito.

Io posso avere tutti i difetti del mondo non sono uno che… non è una cosa che mi appartiene, non so alzare la voce, no una cosa del genere no mai, dopo che tu vieni la, al dibattito, continui a strillare come ha già fatto al circolo di Yuri Bugli (altro consigliere municipale Pd ndr) che gli ha fatto saltare il congresso, non so poi perché, non c’è nessuno che si è lamentato di non aver ricevuto la convocazione, quando l’ha chiesto hanno tirato fuori una lettera con tanto di francobollo, è stato fatto tutto secondo i crismi della regolarità se poi lui non ha da mettere il becco… non so per quale motivazione…

Per quanto mi riguarda circa l’episodio non è successo niente di grave, mi dispiace che lui si sia fatto… non lo so, se si è fatto male mi dispiace, mi dispiace che a momenti mi prende un infarto a me e credo che il partito vada avanti, faccia il congresso e finisca qua.

Comunque è stato un incidente non cercato da nessuno.

Ma no, non è successo nulla. Poi… cercato da lui se si butta per terra chiama la polizia, i carabinieri i giornali, io questo… mi auguro che questa cosa che mi raccontano non sia vera però tranne che lui si è buttato per terra ma che nessuno l’ha menato, nessuno l’ha spintonato ci sono 15 testimoni che affermano questa cosa, può sentire la consigliera Punzo, la consigliera Leoncini, può sentire chi vuole, se vuole le do i telefoni e se li chiama.

Dopo di che sento che lui mi vuole denunciare. Se succederà, mi difenderò e farò una contro denuncia. Per quanto mi riguarda è un episodio che inizia li e finisce li, se poi ti ripeto, se qualcuno dovesse adombrare la mia onorabilità a 54 anni, mi difenderò. Sta montando questa cosa da molto di più chi quello che è stato. Non ho intenzione di alimentare queste cose.

Da parte mia la cosa è finita là. Una cosa è chiara, il circolo è stato convocato, deciso dalla commissione congressuale, il garante era un garante della sua mozione e quindi questo sia già l’80 percento della risposta… da parte mia non c’è nessuna volontà di alimentare questa cosa. Mi dispiace che gli iscritti di Vigne Nuove dovranno andare a fare il congresso al circolo di Talenti per votare, dovendosi spostare non so quanti ci potranno andare ma non sto seguendo queste cose più di tanto perché non sto bene. Mi dispiace che per colpa di qualcuno gli iscritti devono subirsi anche questa rottura di scatole.

Riccardo Corbucci è molto più laconico, queste le sue poche parole riguardo questa storia:

«Non è assolutamente a mio avviso una questione politica, è un’aggressione che ho subito e che sarebbe potuta avvenire anche per strada, perché quella non è una sede di partito in quanto il circolo di Vigne Nuove non è mai esistito, come ha certificato anche lo scorso congresso, come ha valutato l’assemblea municipale del Pd, così come scritto recentemente dal coordinatore municipale Vittorio Pietrosante  e cosi come dimostra anche il sito ufficiale di Pd Roma. Detto questo non esiste alcuna questione politica ma una questione personale che io e Ricozzi ci vedremo nelle sedi giudiziarie preposte».

La parola quindi, agli avvocati. Perché sicuramente non finisce qua.

 Luciana Miocchi

articolo correlato: https://lucianamiocchi.wordpress.com/2013/10/31/iii-municipio-di-roma-capitale-corbucci-presidente-del-consiglio-cade-e-sbatte-il-capo-durante-un-congresso-di-circolo/

III Municipio di Roma Capitale: Corbucci, presidente del Consiglio, cade e sbatte il capo durante un congresso di circolo

31 Ott

Ricozzi (a sinistra) s'è sentito male dopo l'episodio. Corbucci (a destra)... è scivolato... e ha battuto la testaRicozzi (a sinistra) s’è sentito male dopo l’episodio. Corbucci (a destra)… è scivolato… e ha battuto la testa

(pubblicato su http://www.di-roma.com il 28 ottobre 2013)

Discussioni e malori al circolo del Pd di Vigne Nuove, fantasma per lo stesso Pd.

Increscioso incidente quello occorso questo pomeriggio  a Riccardo Corbucci, presidente del Consiglio del III Municipio di Roma Capitale, mentre si trovava nei locali del circolo Pd di Vigne Nuove, dove si stava tenendo il congresso di circolo.

Durante un’accesa discussione davanti a molti presenti sulla possibilità che il circolo non abbia un riconoscimento ufficiale – peraltro non risulta né nell’elenco pubblicato da www.pdromatre.wordpress.com né sul sito ufficiale del Pd romano circolo www.pdroma.net/wp-content/uploads/2012/11/CIRCOLI-ROMA-PD-ROMA.pdf – sembrerebbe che Corbucci sia entrato in contatto con il presidente del Pd del Municipio, Claudio Maria Ricozzi, rovinando a terra.

Nella caduta Corbucci ha sbattuto il capo sul pavimento e ha accusato dei malesseri che lo hanno costretto a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale Pertini. Poco dopo anche Ricozzi ha avvertito un malore.

Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: Settebagni avrà un nido comunale e Castel Giubileo riavrà il suo. Con calma…

9 Ott

(pubblicato su http://www.municipio3.com)

foto A, PinoNella seduta del consiglio municipale di giovedì scorso è stata approvata la mozione presentata dal presidente della commissione dei lavori pubblici Fabio Dionisi e dal presidente del consiglio Riccardo Corbucci, con la quale si chiedeva la modifica parziale della convenzione Inviolatella Salaria, nel territorio di Settebagni, con la costruzione di un asilo nido al posto della prevista scuola materna.

Sull’atto, firmato in aula anche dai capigruppo del Pdl Cristiano Bonelli e di Fdi Francesco Filini oltre che da tutta la maggioranza, c’è stato il voto unanime del consiglio.
Si tratta di un’opera che verrà realizzata con quanto dovrebbe essere versato con gli oneri concessori – da qui la dizione “opere a scomputo” – per una concessione edilizia il cui iter è iniziato ormai quasi vent’anni fa, ai limiti della riserva della Marcigliana. La firma della convenzione risale alla passata amministrazione, per la precisione al dicembre 2009 e prevedeva la realizzazione di una scuola materna perché, come specificato dal consigliere Filini, all’epoca assessore municipale ai servizi sociali, la normativa regionale non prevede che nelle c.d. opere a scomputo possano rientrare asili nido e nelle circolari del Comune di Roma non vi è traccia di indizi che li indichino come “servizi primari”.
L’unico momento per intervenire e fornire un servizio richiesto disperatamente dalle famiglie – e promesso in più riprese nell’arco di quarant’anni – è proprio quello della votazione in aula consiliare di una mozione come quella di giovedì, in attesa che finalmente il legislatore recepisca i cambiamenti intercorsi nella società italiana negli ultimi quarant’anni, con i genitori che spesso lavorano entrambi fuori casa e le famiglie d’origine lontane o non in grado di fornire supporto, tanto più che aver frequentato un nido è fattore di precedenza nelle liste d’attesa per la scuola materna.
Ovviamente la struttura non entrerà in funzione nel giro di pochi mesi, dopo la realizzazione dovrà essere presa in carico dal Comune, con conseguente assunzione di personale e aumento di spese connesse.
riccardo5Nei quartieri limitrofi di Settebagni e Castel Giubileo la notizia è stata accolta con entusiasmo ma anche con qualche preoccupazione, essendo ancora aperta la questione del nido “Castello di Gelsomina” chiuso l’anno scorso con i bimbi trasferiti nella struttura di via Cerusico nata come asilo per i bimbi da tre a cinque anni e ancora legato a previsioni di lavori che dovrebbero arrivare con l’approvazione del nuovo bilancio municipale. In oltre, favoriti dall’assenza di strutture pubbliche e dall’aumento dei residenti, negli anni sono state create tre realtà private.
Riccardo Corbucci, nella sua veste di co-proponente la mozione, ha risposto a due domande su cui si interrogano molti dei residenti:
La realizzazione del nido di Settebagni, tramite la convenzione inviolatella salaria, renderà forse superflua per l’amministrazione la riapertura di quello di Castel Giubileo, cioè il Castello di Gelsomina?
Assolutamente no. Sono entrambi strategici per il municipio e per i nostri quartieri
Tra Castel giubileo e  Settebagni ci sono ormai ben tre nidi privati. Non ritiene che due nidi comunali possano correre il rischio di far chiudere alcune di quelle realtà lavorative?
Per l’amministrazione è importante aprire nidi pubblici, accessibili anche nei costi per le famiglie. Le liste d’attesa purtroppo sono molto lunghe e dunque i nidi privati sono comunque alternative importanti per quelle famiglie che hanno le risorse per poterseli permettere. Il pubblico tuttavia deve essere potenziato, non credo che chi usufruisce di nidi privati possa avere accesso alle graduatorie dei pubblici. Per la mia esperienza le due utenze solitamente sono differenti.
Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: al via la raccolta firme contro la legge Merlin. Promotore Riccardo Corbucci, presidente del consiglio di Piazza Sempione

27 Set

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Dopo Sveva Belviso, l’ex assessore Pdl della giunta Alemanno, anche Riccardo Corbucci, presidente del consiglio del III Municipio di Roma Capitale, aderisce alla campagna per il referendum popolare che mira ad abolire parzialmente la legge Merlin, quella che nel 1958 chiuse ufficialmente le case di tolleranza senza prevedere che il fenomeno si sarebbe poi trasferito in strada.

 

Passeggiataantilucciole preservativo 2La delicatezza della questione è evidenziata dal fatto che entrambe le figure politiche, nello sposare l’iniziativa partita dall’azione di alcuni comitati di spontanei di residenti in Veneto, agiscono al momento a livello personale. Troppo alto il rischio di provocare malumori negli ambienti cattolici ma il fenomeno non può essere ignorato ancora a lungo, visto che le stime parlano della presenza sulle strade italiane tra le cinquanta e le settantamila prostitute con una decina di milioni di clienti ed un giro d’affari che può arrivare ai quindici miliardi di euro all’anno…

 

 

 

Tutto denaro esentasse pronto per essere reinvestito in traffici illeciti. Nel territorio di Monte Sacro la questione è particolarmente sentita, strade come la Salaria o Prati Fiscali, dove i residenti si trovano a dover rientrare in casa facendo lo slalom tra i resti generati dalla fiorente attività e per questo sono scesi varie volte in strada a protestare, sono invase dalle prostitute e dai loro sfruttatori, la questione è annosa. Nella seduta del consiglio odierna, a Piazza Sempione, verrà discusso un atto presentato dalla consigliera Pdl De Napoli, al quale verranno sicuramente presentati degli emendamenti da parte della maggioranza, avente ad oggetto proprio la prostituzione per le strade del Municipio. Il documento presenta la richiesta per una legge il cui iter si è fermato nei meandri del parlamento, forse lasciata indietro da norme giudicate più impellenti da chi magari abita lontano anni luce dal problema.

 

prostitua 1Dice Riccardo Corbucci, «La prostituzione in strada è acclarato che vive di sfruttamento e criminalità. Oltre una legge nazionale occorre dare maggior impulso alle forze di polizia, dare una maggiore applicazione delle norme che già esistono»

 

Il Municipio come intende muoversi?

 

«Chiediamo un tavolo interistituzionale con il Sindaco Marino, per avere iniziative tipo il progetto roxenne, con il quale si faceva opera di convincimento direttamente sul marciapiede, cercando di strappare le prostitute agli sfruttatori, aiutandole ad uscire fuori dal giro. Poi Alemanno smantellò tutto, sostituendovi delle ordinanze che non sono state altro che un paliativo in assenza di leggi specifiche, tanto per far pensare all’opinione pubblica che si stava facendo qualcosa, quando invece il numero delle operatrici è rimasto costante».

 

Sembra che Lei non abbia una grande considerazione di questi provvedimenti

 

«È impensabile pensare di poter combattere lo sfruttamento della prostituzione, che è in mano ad organizzazioni criminali transnazionali, con delle semplici ordinanze che impongono divieti di fermata e decoro nel vestire. E’ chiaro che la cosa più importante in assoluto è ottenere una legge nazionale vera, per questa ragione, personalmente, da domani sottoscriverò i referendum per la abrogazione parziale della legge Merlin, e farò in modo di avviare sul territorio banchetti per far firmare le persone perché ritengo che bisogna mettere al centro dell’attenzione il dibattito pubblico contro lo sfruttamento della prostituzione in strada.»

 

È sicuro che questo referendum sia una soluzione valida?

 

«Il referendum non può essere la soluzione definitiva perché è abrogativo soltanto di alcune parti . L’iniziativa quindi serve finalmente a portare il dibattito in parlamento e nelle nostre città che vivono ormai condizioni di degrado e mancanza di sicurezza insopportabile»

 

Il risultato referendario avrebbe bisogno di essere integrato con dei provvedimenti ad hoc?

 

«Credo che una legge nazionale dovrebbe prevedere il divieto della prostituzione in strada ed in tutti i luoghi pubblici e regolare un fenomeno che non è eliminabile con la previsione di un controllo sanitario costante affinché si possa contrastare il contagio da malattie sessualmente trasmissibili, che stanno diventando una piaga della nostra società, provvedere all’assoggettamento fiscale e previdenziale dei compensi percepiti, per contrastare il flusso di denaro nero che arricchisce la criminalità organizzata ed ovviamente anche per tutelare la sicurezza dei cittadini».

 

Non rischiamo che di togliere la prostituzione dalla strada soltanto per ritrovarcela vicina di pianerottolo, trasportando semplicemente il problema?

 

«Una nuova legge deve essere in grado di tenere insieme la libertà del singolo e al tempo stesso la convivenza di tutti. E’ chiaro quindi che dovranno essere valutate le condizioni in cui poter fare esercitare nel rispetto delle regole già esposte, senza che questo crei disagi insopportabili per i cittadini».

 

Un’ultima domanda. Perché per un problema così sentito un’iniziativa personale? Il Pd ed il presidente del Municipio, Paolo Marchionne, non sono d’accordo con Lei?

 

«Perché su temi sociali, di natura morale ed etica ognuno di noi risponde alla propria coscienza e alle legittime istanze dei cittadini che rappresenta, superando le divisioni e gli steccati politici. Mi auguro che anche altri colleghi si uniscano per contribuire alla riuscita della raccolta firme per il referendum».

 

Giovedi 27 giugno 2013, ore 17. A Monte Sacro inizia ufficialmente l’era Marchionne

28 Giu

 

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

discorsoMARCHIONNEXLa prima seduta del nuovo consiglio di Monte Sacro è stata presieduta da Riccardo Corbucci nella qualità di consigliere “anziano” – avendo lui riportato il maggior numero di preferenze allo spoglio delle urne.

 

Alle 17 la sala consiliare di piazza Sempione era già piena di parenti, amici ed elettori per assistere ai primi passi del nuovo parlamentino municipale.

 

Tra il pubblico spiccava la presenza di Marco Palumbo, ex consigliere, eletto poco prima all’assemblea capitolina, a causa della chiamata ad assessore di tre consiglieri eletti che lo precedevano nelle liste del Pd. Pochi gli ex componenti della maggioranza del precedente parlamentino presenti in aula a bere l’amaro calice della sconfitta elettorale…

 

Un emozionatissimo Paolo Marchionne ha tenuto un brevissimo discorso, il primo ufficiale come presidente del Municipio, mentre tra gli scranni già si potevano notare i primi malumori. Tranquillamente agitati come al primo giorno di scuola i consiglieri eletti per la prima volta, tra i veterani della maggioranza spiccava un irrequieto Fabio Dionisi, che forse sperava in una maggior valorizzazione della sua esperienza (nella giunta Cardente era stato assessore ai lavori pubblici). Tra i banchi occupati dal Pdl invece, non era seduto nessuno: l’ex presidente Cristiano Bonelli e i suoi sono entrati soltanto dopo l’appello nominativo e qualcuno già sperava nel colpo di scena, come fino cinque anni fa, quando, all’opposizione, consegnavano buste di immondizia simbolica o si arrampicavano sul balcone della presidenza di via Monte Rocchetta.

 

Nonostante le assenze però l’assemblea è stata dichiarata validamente costituita e sono iniziate immediatamente le votazioni. Dopo circa due ore di lavoro i risultati sono stati i seguenti.

 

Riccardo Corbucci, con quattordici voti è stato eletto presidente del consiglio municipale e dato che i consiglieri in quota Pd sono sedici, almeno due devono aver votato scheda bianca o nulla. Vice presidente vicario Valeria Milita, Sel, per l’opposizione , Roberto Borgheresi, Pdl, già presidente del consiglio con la consiliatura Bonelli, che ha ottenuto otto voti – mentre il suo gruppo è composto da cinque consiglieri.

 

Segretari d’aula sono stati eletti Gianlcula Colletta, Lista civica Marino, con tredici voti e Manuel Bartolomeo, neo eletto Pdl,  con 9 voti.

 

Nessun incarico costituzionale per il movimento 5 stelle, per la Lista civica Marchini e per Fratelli d’Italia.

 

Paolo Marchionne ha poi presentato gli assessori che compongono la sua Giunta. Si tratta di Vittorio Pietrosante, già segretario del Pd di Montesacro, al Commercio e alle attività produttive; Antonio Comito, già consigliere municipale fino al 2008, eletto anche in questa consiliatura con la Lista Civica Marino, al Personale e al Patrimonio; Federica Rampini, consigliera Pd eletta fin dal 2006, al Bilancio, alla trasparenza e allo Sport; Pierluigi Sernaglia, Pd, assessore alle Politiche educative e scolastiche; Gianna Le Donne, di Sel, vice presidente del Municipio con delega alle Politiche ambientali e al Commercio; Eleonora Di Maggio, Sel, assessore alle Politiche sociali, servizi alla persona e politiche sanitarie.

 

Raggiunto telefonicamente, dopo che alla chiusura dei lavori si era rapidamente allontanato dall’aula, Riccardo Corbucci, nonostante fosse stato appena eletto alla seconda carica del Municipio non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Il fatto, da parte di un esponente di solito ben disposto nei confronti della stampa, lascia pensare che anche lui sia tra quelli non esattamente soddisfatti dalla composizione della giunta Marchionne.

 

Luciana Miocchi

 

III Municipio di Roma Capitale: Ignazio Marino, candidato Sindaco per il centro sinistra, risponde ad Alemanno e a Marchini

2 Mag

mARINOsenzaparole

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Martedì, nella conferenza introdotta dalla dottoressa Carla Patrizi, direttrice del centro Tangram Idea Prisma 82, e da Paolo Marchionne, candidato alla presidenza del III Municipio (ex IV), il professor Ignazio Marino, candidato Sindaco uscito dalle recenti primarie del centrosinistra, ha parlato del suo programma elettorale, incentrato sulle persone. Poi per le strade di zona, soprattutto via Sacchetti e via Ojetti, fra i commercianti, guidato dai membri dell’associazione 4Com

Nel refettorio, pieno di operatori e familiari, anche Daniela Michelangeli, presidente della consulta Handicap del Municipio. Tra gli esponenti politici presenti, Daniele Ozzimo, consigliere capitolino, Marco Palumbo, candidato al Comune di Roma, Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio municipale uscente e buona parte della dirigenza del Pd locale.

Apre l’incontro, dopo che Marino ha visitato la struttura di via Baccini, la dottoressa Patrizi, che richiama subito l’attenzione su di una pasticciata normativa che sta mettendo in difficoltà tutte le strutture riabilitative, con il rischio di dover sospendere i servizi perché la Asl non riesce a dare seguito per tempo ai nuovi adempimenti. A tal proposito consegna un corposo fascicolo direttamente nelle mani del professore. Un breve intervento di Marchionne per ribadire che c’è bisogno di ripensare i servizi sociali.

Il professor Marino entra subito nel vivo del discorso affermando che la sua idea è che occuparsi della marginalità viene prima ancora del degrado, che ci sono strutture essenziali ma che non tutta l’assistenza può essere pubblica ma ci deve essere una seria integrazione con le onlus e le cooperative sociali. Da chirurgo riconosce che per raggiungere l’eccellenza ci vuole un lungo tempo e che nulla si improvvisa, ricordando anche l’incontro avuto nel mattino con i responsabili delle case famiglia di Roma. Sente la responsabilità derivante dalla sua candidatura perché il Sindaco è garante della salute dei cittadini di cui si occupa e deve lavorare con le altre autorità regionali o nazionali, deve sollecitare quando l’assistenza si arresta perché si esauriscono i fondi. Dice «se vogliamo che questa città inizi ad essere una comunità dobbiamo iniziare da chi ha un disagio. Credo in una società che sia competitiva, dove chi lavora e si impegna viene premiato per il merito ma non si può pretendere che le persone che sono rimaste indietro gareggino senza sostegno. È necessaria una cultura di solidarietà diversa d quella di chi ha retto in questi cinque anni la città.

DSCF4611Bellissimo discorso, insomma, ma i fondi necessari? Il professore ci arriva tenendo l’argomento per ultimo. «Sono una persona seria, non voglio dire che ci sono risorse per tutto ma bisogna avere delle priorità. Non vi posso promettere che se sarò Sindaco risolverò tutti i problemi ma sicuramente vi ascolterà tutti e cercherò di risolverne il più possibile, cominciando da chi è rimasto indietro».

Parlando davanti ai giornalisti Marino ricorda come nel 2020, assieme alle malattie cardiocircolatorie, sarà il disagio psichiatrico la principale causa di sofferenza della popolazione e che per questo motivo ci si deve preparare per affrontare un emergenza cosi importante, mettendo in rete tra di loro il governo delle città e della regione insieme alle tante eccellenze nel settore. È sempre più chiaro, tra l’altro, che anche a Roma si sta allargando a macchia d’olio il fenomeno per cui all’interno delle famiglie dove ci sono problemi di salute, si sta iniziando una selezione su chi debba accedere alle cure e i primi rinunciatari sono gli anziani, generalmente in favore dei componenti più giovani.

Questa è una cosa che non deve accadere.

Passando poi all’altra tematica su cui il suo programma elettorale è imperniato, la mobilità e i relativi finanziamenti, centra il problema sulla scarsa capacità da parte dell’Italia di reperire i fondi europei, che finanzia per circa il 14% del totale ma che recupera soltanto per l’8%, a causa di un personale non preparato ad affrontare la fase di distribuzione dei bandi e di scrittura dei progetti. Dice Marino «dobbiamo restituire a Roma il suo carattere internazionale. Roma deve parlare l’inglese nelle sedi dove si parla l’inglese ed avere la capacità tecnica di competere con gli altri paesi».

C’è infine uno spazio anche per di-roma.com e il professore candidato Sindaco non si sottrae, l’argomento lo punge sul vivo.

Le critiche principali che le vengono mosse dai suoi avversari e dal mondo animalista sono principalmente rivolte a rinfacciarLe il suo passato di ricercatore e sperimentatore sugli animali. Cosa può dire in proposito?

Chi mi attacca, e mi riferisco anche all’ingegner Marchini e al sindaco Alemanno che hanno utilizzato questi argomenti sulla ricerca con l’utilizzo di animali, evidentemente, ma questo si capisce, non si può pretendere che conoscano come si fa ricerca scientifica e come si approva un nuovo farmaco oggi, o a che punto sia la ricerca scientifica, nell’obiettivo primario per me, di eliminare completamente l’utilizzo degli animali. Non si può pretendere che l’ingegner marchini o il sindaco alemanno sappiano che l’American society of Transplant sorgeons, una società a cui io appartengo dal 1993, proprio cinque giorni fa ha annunciato la realizzazione in laboratorio di un rene di topolino con tecniche di bio-ingegneria. Tra non molto, nel giro di qualche anno noi avremo la possibilità di realizzare con queste tecniche diversi organi e potremmo sperimentare le nuove molecole di farmaci su queste cellule, tessuti e organi realizzati in laboratorio. Al momento attuale ogni farmaco che Lei vede in un banco di farmacia o in una corsia di ospedale, per regole internazionali, sulle quali non ha nessuna influenza né il Sindaco in carica di Roma, né l’ingegner Marchini ne Ignazio Marino, debbono essere sperimentati su un animale. Ogni farmaco di quelli in uso per curare un bambino affetto da leucemia o un farmaco per curare una persona colpita da un terribile cancro, è stato sperimentato almeno su un topolino. Se c’è coerenza nel ragionamento dell’Ingegner Marchini e nel ragionamento del sindaco Alemanno, devono dichiarare. Poi ognuno ha il giudizio morale che ha, che se un loro familiare una persona a cui loro sono legati da amore venisse colpito da una malattia terribile, eviterebbero l’assunzione di farmaci perché questi, prima di essere stati messi in commercio, sono stati sperimentati sui topolini per poter poi arrivare alla terapia sull’uomo. Personalmente, se mia figlia fosse colpita da una leucemia io la curerei con i farmaci che esistono in commercio e che sono stati necessariamente sperimentati in codesto modo. Questa è la mia posizione non sono mai stato un vivisettore, detesto chiunque possa far male o nuocere ad un animale. Ho in questo momento due gatti, si chiamano Paolina e Napoleone e a casa mia quando anni fa mori per un tumore un gatto a cui eravamo affezionatissimi e che si chiamava Annibale,è stato davvero un lutto familiare perché consideriamo i nostri animali come parte della nostra famiglia. Più di così non so cosa rispondere. Nei prossimi giorni sottoscriverò un progetto per la difesa degli animali nella città di Roma. Altri commenti su questo non ne ho. Mi sembrano davvero strumentali perché, lo sospetto, non ne sono sicuro ma lo sospetto, che anche l’ingegner Marchini e il sindaco Alemanno abbiano usato nella loro vita almeno un antibiotico.

Il giro del candidato Marino è poi proseguito con la visita di via Franco Sacchetti e via Ugo Ojetti, due delle strade dello shopping del Municipio e non solo. Incontro quindi con i rappresentanti di categoria, tra i quali Massimiliano De Toma, presidente dell’Associazione Commercio Quarto Municipio 4Com, per comprendere meglio le problematiche del piccolo commercio, attanagliato oltre che dalla crisi economica, anche dalla presenza dei maxi centri commerciali.

Luciana Miocchi

Paolo Marchionne è Il candidato presidente per il centro sinistra alle elezioni municipali di Montesacro

8 Apr

PAOLOmarchionne(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Gli elettori di centro sinistra hanno finalmente il nome del candidato presidente di Montesacro: è Paolo Marchionne, con il suoi 3109 voti. Il 32enne attuale capogruppo Pd al consiglio municipale ha vinto con un margine di circa mille voti su Riccardo Corbucci, vicepresidente dell’aula consiliare.  Terzo classificato Claudio Maria Ricozzi, presidente del Pd di Montesacro, fermatosi ad un migliaio di preferenze. Staccatissimo dagli altri, con 277 schede a suo favore, il quarto sfidante, l’indipendente di centro democratico Stefano Di Santo, che ha pagato il recentissimo esordio sulla scena politica del III, una volta IV, Municipio.

Marchionne ha affidato ad un messaggio su fb la prima dichiarazione pubblica dopo aver appreso della vittoria: ”con un totale di 3.109 voti abbiamo vinto le primarie per la presidenza del III municipio. Un risultato collettivo che ripaga i tantissimi militanti e amici che con me sono stati per strada per oltre un mese. Grazie a tutti”.

Riccardo Corbucci ha affidato i suoi ringraziamenti al suo blog personale, scrivendo “Ringrazio i 2.000 cittadini e i tanti volontari ed amici che hanno creduto e sostenuto la mia proposta politica per il III municipio. Tuttavia il risultato delle primarie ha sancito la vittoria del nostro nuovo candidato alla presidenza del municipio Paolo Emilio Marchionne, a cui faccio i complimenti portando in dote per la vera e propria campagna elettorale le idee e i progetti presentati in queste settimane di campagna elettorale nei nostri quartieri.”

Luciana Miocchi

 

Il 4 aprile su Serpentara Tv gli sfidanti alle primarie del centro sinistra per il municipio di Montesacro

3 Apr

Domani, 4 aprile, su http://www.livestream.com/Serpentara in diretta i candidati alle primarie municipali del 7 aprile, a partire dalle 21 e 15.

Nello studio di Serpentara Tv Paolo Marchionne, Claudio Maria Ricozzi, Riccardo Corbucci e Stefano Di Santo confronteranno le loro idee e i loro programmi elettorali.

Per chi volesse intervenire, l’abituale canale chat rimarrà aperto durante la trasmissione. Altrimenti, al nr 329/5813873

Luciana Miocchi

Settebagni – Municipio Montesacro di Roma Capitale: arriva nel quartiere il Corbucci Presidente Tour

26 Mar

DSC_0173Tappa settebagnina del “Corbucci Presidente Tour”, ieri in versione parecchio bagnata. Infatti, fino all’ultimo si è temuto che fosse necessario rinviare il tutto ad un giorno meno piovoso, invece il tempo ha tenuto il necessario perché l’incontro si potesse tenere nel piazzale davanti al civico 1399 di via Salaria.

C’è stato anche un diversivo divertente, una telefonata al cellulare dell’attuale vice presidente del Consiglio municipale, dal numero coperto, con la quale una voce maschile, spacciatasi per il proprietario dell’area, minacciava, con voce alquanto seria, denunce se si fosse dato seguito all’appuntamento. Il goliardo non deve aver tenuto conto del fatto che il Signor Riccobelli è un uomo estremamente liberale, aperto al confronto politico con chiunque si occupi di amministrare la cosa pubblica e che aveva già accordato il suo permesso. Durante il confronto con i cittadini al candidato alle Primarie sono state rappresentate e discusse alcune esigenze dei residenti, come – tra le altre – la chiusura notturna del Parco dei frutti con l’assegnazione delle chiavi alla cittadinanza, in modo da tutelare l’incolumità dei giochi e la sicurezza che non divenga luogo di traffici illeciti; la tutela del campo sportivo del Settebagni Calcio attraverso una migliore gestione dell’investimento contratto con il credito sportivo, la realizzazione di un Centro sociale anziani e polifunzionale per i giovani dentro al parco Nobile, prefabbricato come la struttura realizzata nel parco delle valli e proporre un concorso pubblico aperto alle scuole per decidere come realizzarlo; avviamento dei lavori per il sottopasso di via S. Antonio da Padova entro il 2014; ripristino dei fondi iscritti in bilancio nel 2008 in modo da affrontare una seria opera di restauro della scuola Giovanni Paolo I. Corbucci ha anche presentato la proposta di “chiusura del centro di accoglienza nomadi di via salaria, che è diventato un lager dove le persone non vivono in condizioni dignitose, come emerso dalla denuncia dell’ associazione art. 21, trasferendolo in un luogo fuori dal centro abitato e mettere al suo posto una caserma dei carabinieri perché via Salaria venga riqualificata dalla presenza dei militi dell’arma, capace di tenere lontano insediamenti abusivi e prostituzione”.

DSC_0175I residenti intervenuti hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa con la quale Corbucci ha portato una tappa del suo tour al vallo di Adriano del Municipio, territorio che invece sembra poco o nulla presente nei programmi degli altri candidati, tanto che alcuni hanno reclamato a gran voce anche la possibilità di conoscere gli altri sfidanti di persona e sul posto.

Le primarie per la scelta del candidato del centro sinistra alle elezioni municipali e comunali si terranno domenica sette aprile. Il Gazebo per poter votare sarà come al solito, a fianco del chiosco di fiori davanti la chiesa.

 Luciana Miocchi

Settebagni, IV Municipio di Roma Capitale: i lavori di sistemazione della scuola Giovanni Paolo I a spizzichi e bocconi, a seconda dei soldi in cassa

14 Feb

giovannipaolo1Finalmente l’ Ufficio Tecnico del Municipio ha presentato la settimana scorsa il conto preventivo dei lavori che servono per l’intervento globale di messa in sicurezza della scuola Giovanni Paolo I di Settebagni, fatti rientrare nella cifra di seicentomila euro dei fondi dell’emergenza neve. E’ terminata da qualche giorno la prima trance dei lavori che è stato possibile realizzare con la somma erogata dall’amministrazione: il taglio delle essenze arboree, effettuato da Multiservizi, il rifacimento dei profili sulla scalinata d’ingresso e la sostituzione o la riparazione di vetri e finestre dei locali di pertinenza della scuola dell’infanzia dove è stato stivato il materiale contentente eternit rimosso dall’edificio. A detta del consigliere Marco Bentivoglio, Pdl, che con il presidente del Municipio Cristiano Bonelli e il vice presidente del consiglio municipale Riccardo Corbucci, Pd, aveva partecipato ai sopralluoghi nei locali della scuola insieme ad alcuni genitori ed ha seguito poi l’intero iter, l’eternit è stato trattato e sigillato nella stanza che è stata destinata allo scopo e lì rimarrà fino a data da destinarsi perché mancano i fondi per lo smaltimento attraverso l’invio ad una discarica autorizzata.

I lavori che mancano all’appello sono la messa in sicurezza totale dell’edificio, la sistemazione dei bagni e le infiltrazioni d’acqua nei solai, in alcune classi quando piove si fa lezione con la bacinella ed il rischio che prima o poi si verifichi il crollo di qualche controsoffittatura diventa sempre più probabile. Verranno eseguiti soltanto quando le somme saranno messe a disposizione, nella misura che si riuscirà a coprire con gli importi ottenuti. Purtroppo, le regole imposte sono queste. Per l’intanto permangono le impalcature su alcuni dei terrazzi.

Luciana Miocchi

Se l’immondizia ristagna, si affacciano i topini e tutti si arrabbiano. Riflessioni poco serie su un argomento serissimo

9 Gen
un'allegra famiglia di topini

un’allegra famiglia di topini

Capita che se la spazzatura si moltiplica per le strade si affaccino i topini. Le pantegane, più sfacciate, addirittura traversano sulle strisce pedonali ma qualcuna rimane investita lostesso. Il modello di raccolta differenziata che si sta sperimentando in IV Municipio fa registrare delle criticità, vuoi per la non perfetta organizzazione della macchina Ama, vuoi per la scarsa propensione a piegarsi alle nuove regole di alcuni. Probabilmente le loro apparizioni sono dovute anche in parte alle diminuite risorse per la derattizzazione, tutto poco fa e il risultato non cambia, cominciano gli avvistamenti di ratti e grossi topi, c’è poco da minimizzare o gridare alla strumentalizzazione. In una certa misura i roditori fanno parte della fauna cittadina ma oltrepassata il limite di guardia diventano pericolosi per la salute pubblica. I topi evocano antiche paure, lontani contagi, malattie tremende ormai sconfitte alle nostre latitudini, il solo nominarli provoca invettive contro l’amministrazione. Non si trova nessun animalista disposto a battersi per riabilitarne la figura e scongiurarne la mattanza, come invece capita quando si parla di animali impiegati nei circhi. Non tutti fanno la stessa tenerezza, anzi, ai più fanno proprio un po’ schifo e questi, complice una frizzantina aria di elezioni a breve, rischiano di far fare una brutta figura a Sindaco, vertici Ama e Municipio.

(foto ripresa dal blog di Riccardo Corbucci – http://www.riccardocorbucci.wordpress.com)

Luciana Miocchi

IV Municipio di Roma Capitale: Claudio Maria Ricozzi è il terzo candidato alle primarie per il candidato alla presidenza di Piazza Sempione

16 Dic

ricozzi1(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Primarie del pd effervescenti, quelle per scegliere il prossimo candidato alla presidenza di Piazza Sempione. Con la proposta di Claudio Maria Ricozzi, presidente del partito in IV Municipio, salgono a tre i competitori ufficiali.

Perché chi si reca a votare per le primarie dovrebbe preferire lei rispetto agli altri competitori, Corbucci e Marchionne?

Ho molta esperienza maturata in tanti anni di amministrazione e personale: ho fatto l’assessore, ho un ottimo rapporto con la gente e mi piace interessarmi dei problemi del quarto. Ad esempio, mi sono già ono interessato del parco della Cecchina. Mi dedico alla comunità

Quando ha maturato l’idea di candidarsi?

Da due anni sono sono il presidente del partito democratico del IV municipio. Sono ritornato ad occuparmi più direttamente del territorio, per un periodo mi sono dedicato a problemi di più ampio respiro. Ho visto tante cose ingiuste, tipo la chiusura della casa di riposto di Casal Bertone, i disagi di Villa Spada a causa dell’impianto Ama. Credo che sia necessario dare un imput sulla capacità amministrativa che bisogna avere sul territorio. Mi piace molto dedicarmi a questo, lo faccio in maniera passionale e nel corso del tempo, insieme ad altri amici, ho maturato l’idea di candidarmi per la presidenza di questo Municipio

Sui social network è rimbalzata la polemica con Riccardo Corbucci, il primo a rendere pubblica la partecipazione alle primarie. Aveva un accordo con lui?

Con Riccardo avevamo parlato della sua intenzione di candidarsi al Comune, avevamo cercato di fare un ragionamento. Poi la sua decisione è stata un’altra e in bocca al lupo. Non mi interessa fare polemica

Nel regolamento del partito sono previste le dimissioni da cariche dirigenziali in caso di candidatura alle primarie?

Assolutamente no. Non sono previste e non ritengo di doverle dare. Anche perché l’incarico di presidente che ho svolto in questo anni è stato proprio quello di mettere insieme le diverse anime del partito, unitamente al Segretario. Per quel che mi riguarda è l’obiettivo da raggiungere come dirigenti di partito. Credo di averlo fatto con estrema tranquillità

Giunti a questo particolare punto politico nazionale, le primarie municipali si faranno oppure no?

Le primarie sono l’obiettivo del partito, sono uno strumento che è un modo per coinvolgere più attivamente la gente.

Mi scusi ma intendevo per via del fatto che le politiche arriveranno a febbraio

Per le politiche, sembra agli inizi di marzo, ritengo che il Pd sarà impegnato, visto che la legge elettorale non è stata cambiata, con l’obiettivo di rinsaldare un legame diretto con gli elettori. Quindi ci saranno le primarie a fine dicembre per scegliere i candidati alle camere. E’ un modo per stabilire insieme, al di là della legge che non te lo consente, i candidati nazionali per il partito democratico. Credo che queste siano al momento le primarie più importanti. In caso, qualcosa dovremmo essere in grado di decidere anche da soli.

Una volta fatte le primarie per scegliere il candidato presidente del IV Municipio, o in alternativa, una volta designato, gli sfidanti odierni hanno intenzione di collaborare insieme o ognuno andrà da solo?

Io credo che questo non ci sia bisogno neanche di chiederlo, no. Mi auguro che chiunque sia il candidato del pd, dopo aver raccolto le firme necessarie sia tra gli iscritti sia tra la cittadinanza,anzi credo che una volta deciso questo, avrà l’appoggio incondizionato da parte di tutti

Lei ha finito di raccogliere le firme necessarie alla candidatura?

Per gli iscritti si, per i cittadini stiamo finendo di prenderle. Io sono tutti i giorni in via della Bufalotta dalle 16 alle 18 poi dalle 18 alle 20 al circolo Talenti a parlare con i cittadini, a cogliere le esigenze dei residenti al di là delle scelte della politica, per farne un supporto per quello che sarà il programma politico che si andrà a stilare insieme anche agli altri componenti la coalizione di centro sinistra.

Al di là delle ipotesi di vittoria del vostro candidato, avete avuto una consiliatura con un gruppo di consiglieri eletti in otto e ridottosi a quattro, siete arrivati al terzo capogruppo. Lei ha una sua idea su come si può impedire che si possa verificare nuovamente un simile salto di schieramenti?

Al di la di tutto, le diverse defezioni hanno avuto molteplici sfaccettature che sarebbe troppo lungo qui elencare. Il cambiare idea non si può impedire per legge perché il mandato è personale, non è dato al partito, fermo restando che il Pd anche in quattro ha svolto egregiamente il suo lavoro di opposizione, non mollando mai e stando sempre sul pezzo.

Magari in otto sarebbe stato più agevole

Sarebbe stata un’opposizione più forte ma non si può dire che in quattro sia stata di minore qualità. Una cosa che si può fare è scegliere i nomi in maniera oculata, lavorare sulle candidature. Sicuramente non saranno accettati rientri da parte di chi ha fatto il salto passando alla maggioranza e credo che non si potranno mettere in lista persone che hanno dato appoggio esterno facendo scelte che hanno dato modo di discutere. Stavolta è stato fatto un regolamento per le candidature e le scelte saranno fatte a livello municipale, tenendo presente tutte le realtà. Insieme dovremo valutare come abbiamo fatto anche in questi due anni, persone e candidature.

Che lei sappia, sono finiti i candidati alle primarie del Pd ?

Ci sono altre candidature, l’ultima è quella dell’ex assessore all’ambiente Dario Esposito che sta raccogliendo le firme. Lui ha fatto il regolamento , era nella commissione del partito, conosce bene le norme, il 20% degli iscritti e settecento firme di cittadini

Con questi numeri ci potrebbero essere fino a cinque candidati

La vedo un po’ complicata,perché i circoli sono abbastanza già schierati. Hanno già i loro candidati di riferiemento

Luciana Miocchi

Roma – IV Municipio: Riccardo Corbucci conferma le voci che lo volevano in corsa per le primarie municipali

9 Dic

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Riccardo Corbucci, vice presidente Pd del consiglio municipale esce allo scoperto: sarà uno dei candidati alle primarie municipali che si svolgeranno il 20 gennaio 2013.

villaspada6dicembre5corbucciConsigliere Corbucci, sono sempre più insistenti le voci che la vogliono in corsa per una candidatura a presidente del Municipio. Le conferma o le smentisce?
Le confermo, perché come deciso dall’assamblea romana del Pd il 20 gennaio prossimo ci saranno, ci dovrebbero essere, le primarie per scegliere i candidati alla presidenza dei municipi. La date per le elezioni regionali e per quelle politiche potrebbero far slittare di qualche giorno questa data, ma credo che ormai le primarie per eleggere i candidati a Sindaco e a presidente di Municipio si terranno, comunque, prima delle elezioni amministrative. In questi sette anni abbiamo costruito un progetto politico per il quarto municipio e abbiamo deciso di raccogliere le firme tra gli iscritti come primo passaggio per presentare la candidatura, mentre da lunedì fino al 20 dicembre raccoglieremo anche le firme fra i cittadini per essere fra i candidati  che sfideranno Bonelli o chi per lui alle elezioni vere e proprie.

Dove è possibile firmare la candidatura?
Organizzeremo banchetti per il territorio e poi ci sono i circoli di Piazza Bortolo Belotti 37 e Via Grottazzolina che saranno aperti tutti i giorni dalle 18 alle 20, sabato e domenica mattina.

Si conoscono già i nomi degli altri partecipanti alle primarie?
Del Partito Democratico sta raccogliendo le firme anche Paolo Marchionne. In più ci possono essere anche rappresentanti di altre forze politiche appartenenti alla coalizione, nonché della società civile visto che servono all’incirca settecentocinquanta firme di semplici cittadini per poter presentare una candidatura, sempre all’interno della coalizione di centro sinistra bene comune.

Al momento lei è l’unico che è uscito allo scoperto.
Non ho motivi per tenere segreta la cosa anche perché le firme fra gli iscritti sono ormai state ampiamente raccolte e siamo passati alla raccolta delle firme dei cittadini. Ovviamente questa candidatura dovrà essere verificata dal Pd e dalla coalizione, come prevede il regolamento interno.

Quindi le voci che la davano prossimo a spiccare il volo verso il Campidoglio erano infondate?
Per la verità ho sempre detto che avrei tentato molto volentieri un’esperienza al Comune di Roma, perché credo di aver dato molto non solo all’opposizione del IV Municipio, ma anche a quella cittadina, basta ricordare le battaglie sui mondiali di nuoto, sulla candidatura alle olimpiadi del 2020, sugli abusi edilizi i cui processi sono ancora in corso. Non sono state certo battaglie solo municipali ma di caratura cittadina, che mi avrebbero consentito di portare alcune idee e progetti all’interno dell’assemblea capitolina. Tuttavia le primarie per il municipio vengono prima delle possibili candidature al comune e rispetto ad una richiesta che è arrivata dalla base del mio partito – in modo particolare da tanti iscritti  e da tante persone con le quali abbiamo collaborato, penso alle battaglie sul dimensionamento scolastico e al mondo del sociale in cui ho tantissimi rapporti e tantissimi amici – di fronte ad una chiamata da parte di tante persone con cui ho condiviso una vita, del territorio del IV Municipio, in sono nato e in cui ancora vivo, francamente ho difficoltà a sottrarmi.

Il momento potrebbe essere favorevole al centro sinistra, forse se vincesse le primarie correrebbe davvero il rischio di essere eletto.
Le primarie saranno molto difficili, la vera sfida non sarà tanto vincere, quanto portare moltissime persone a votare. Saranno a gennaio e l’ultima volta abbiamo avuto la neve… speriamo di poterle fare bene e con la partecipazione di tante persone. Qualora queste persone dovessero decidere che io sia la persona più adatta sarà comunque una campagna elettorale difficilissima, perché il presidente Bonelli, se si ricandiderà, avrà comunque uno zoccolo duro di elettori fedeli a lui per vari motivi, uno tra tutti per il quale l’ho sempre criticato, ha sempre sovvenzionato e sostenuto il proprio elettorato e mi aspetto che di questo gliene siano riconoscenti. Credo anche tuttavia che noi abbiamo la forza come centrosinistra di proporre un programma elettorale forte, composto da tante visioni, di cui avremo occasione di parlare più avanti, proposti dai vari competitor, in grado di fornire un offerta politica che il centro destra municipale non è mai stata in grado di esprimere.

Ha mai pensato a come affronterebbe il verificarsi di una situazione analoga a quella consiliatura attuale, in cui l’estrema vivacità dei componenti dell’opposizione in consiglio si è dimostrata anche attraverso molteplici cambi di schieramento, tanti consiglieri sono confluiti al gruppo misto, alcuni sono entrati addirittura nella maggioranza. Come pensa si possa governare con una situazione del genere?
Abbiamo una squadra che se anche è stata rimaneggiata nel corso di questi anni, ora è forte è compatta. In più ci sono tante persone nuove che arricchiranno l’offerta politica del IV Municipio.

Mi scusi, siete rimasti in quattro.
Non siamo rimasti in quattro, siamo di più, mi riferisco a Michela Pace di Sel, che ha dimostrato di essere una persona onesta e capace, integerrima nei suoi valori. Mi riferisco al Pd che è rimasto con quattro consiglieri Marchionne, Rampini, Dionisi ed il sottoscritto, persone forti ed integre, ognuna per le proprie competenze e qualità. E poi ci sarà la nuova classe dirigente che è cresciuta nel territorio e nei circoli.

Eravate otto una volta.
Sulla questione scrissi anche un articolo, definendo gallinacci quelli che se ne sono andati dal Pd. Mi auguro che quelli che definii così ora non tentino di rientrare in nessuna delle formazioni di centro sinistra, ora che il centro sinistra è molto più forte delle altre formazioni politiche alle quali hanno aderito in questi anni. Sono convinto che la scelta sbagliata sia stata la loro, tanto che i voti del partito democratico stanno aumentando, noi abbiamo guadagnato dalla loro fuoriuscita.

E Romeo Iurescia?
Romeo pur non rappresentando certo una novità nel panorama politico locale, è comunque stato un consigliere che per cinque anni è stato all’opposizione ed ha comunque attaccato il centro destra municipale molto più di quelli che si definivano membri del partito democratico e invece sono finiti, guardacaso, nel Pdl o nell’Udc. Questo non va mai dimenticato.

Il Pd ha qualche idea per impedire che si verifichino nuove elezioni di consiglieri facili al cambiamento di pensiero?
Il partito ha finalmente eletto la propria assemblea municipale, che ha l’ultima parola sulle candidature dei consiglieri, cosa che non era presente alle ultime elezioni. Non si erano ancora costituiti gli organismi dirigenti e quindi c’era un’impossibilità di fatto nel selezionare la classe dirigente. Con l’assemblea municipale ora abbiamo la possibilità di garantire una lista selezionata. Per altro ci sono tante figure a mio avviso sul territorio che possono candidarsi legittimamente e portare la propria esperienza. Per quanto riguarda la coalizione io mi auguro che anche le altre forze politiche che aderiranno si dotino di strutture più forti che nel passato, in grado di eleggere delle persone che possano rappresentarle al meglio.
Luciana Miocchi

Sosta a pagamento nel quartiere Valli: ormai siamo al tutti contro tutti

23 Nov

Sembra non avere termine la vicenda della sosta a pagamento nel quartiere Valli, Quarto Municipio del Comune di Roma Capitale, introdotta pressoché contestualmente all’apertura della metro B1 e subito sospesa dal punto di vista amministrativo – stante la presenza delle strisce blu e dei parcometri, attivati e poi coperti con sacchi di plastica. I provvedimenti e le posizioni assunti al riguardo dagli amministratori, dai politici locali e dai comuni cittadini ormai non si contano al pari dei relativi comunicati stampa, in una sorta di tutti contro tutti – anche tra esponenti degli stessi  schieramenti e frequentatori del medesimo quartiere – che lascia perplesso chi non è avvezzo alle complesse alchimie del potere e si accontenterebbe modestamente di una vita quotidiana meno ammorbata da disagi e complicazioni. La dichiarazione più recente è quella del presidente Cristiano Bonelli che ha pubblicato nei giorni scorsi una nota congiuntamente all’assessore alle Politiche Sociali Francesco Filini: “Il dato che emerge dalla consultazione locale organizzata da cittadini e commercianti del quartiere Conca d’Oro – Le Valli non lascia spazio ad alcun dubbio: nessuno sente il bisogno dell’istituzione di una zona a tariffazione”. Dunque la richiesta scaturita da un informale referendum di quartiere sarebbe quella di cancellare del tutto le strisce blu, nemmeno di ridurle come era stato richiesto da Bonelli ai competenti uffici con una nota del 28 settembre. Peccato che sulla stampa locale  – ripresa poi dal blog dell’esponente del Pd e consigliere di opposizione Riccardo Corbucci – si è letto di una raccolta firme di opposto tenore organizzata dai residenti per attivare ed espandere la sosta a a pagamento, unitamente a una dichiarazione dello stesso Corbucci secondo il quale l’assenza totale di zone a sosta tariffata «condannerebbe i residenti a una totale invivibilità della zona». Paradossalmente è proprio il senso della risposta che l’assessore capitolino alla Mobilità Antonello Aurigemma – quindi formalmente della stessa parte politica di Bonelli e avversa a quella di Corbucci- aveva dato lo scorso 29 ottobre con una propria nota a quella del presidente del Municipio, concludendo però che si sarebbe proceduto “a predisporre un provvedimento di revoca della tariffazione della sosta nell’ambito Monte Sacro da sottoporre alla Giunta Capitolina che ne aveva previsto l’istituzione”. Sembrerebbe quasi un modo per dire “peggio per voi, arrangiatevi e fate come vi pare”, insomma. Politici contro politici, cittadini contro cittadini dunque. Se è normale che i primi bisticcino, lascia a prima vista interdetti questa contrapposizione tra comuni cittadini, tra chi vuole la sosta a pagamento e chi invece no. Riflettendoci però, la cosa non appare poi così inverosimile: comprensibile che i residenti nel quartiere – esentati quindi dal pagamento della sosta – spingano a favore delle strisce blu: più ce ne sono, meno auto  provenienti da fuori vengono a occupare spazi che in tal modo si liberano per essi. Probabile che all’inverso siano i commercianti del quartiere – ma residenti altrove – a ritenersi danneggiati dalla tariffazione dei parcheggi. Ma nel loro caso bisognerebbe comprendere quale sia nella sostanza la causa del malcontento: sarebbe ammissibile se la motivazione addotta fosse  un calo della clientela non residente, scoraggiata dal ticket e per questo dirottata verso i due grandi centri commerciali presenti nel Municipio (dove per adesso il parcheggio è gratuito). Difficilmente invece ci si potrebbe trovare d’accordo su una protesta dovuta al pagamento del parcheggio da parte degli stessi esercenti, perché allora dovrebbe lamentarsi chiunque – non solo in quel quartiere –  si trovasse nella condizione di pagare per lasciare la propria auto in prossimità del posto di lavoro. Al momento le strisce blu dunque ci sono ma i parcometri sono coperti, quindi non si paga. Qualunque sarà l’evoluzione della faccenda – facile immaginare che si lasci correre e la patata bollente venga consegnata ai futuri amministratori della città e del quartiere, mancando meno di un anno alle elezioni comunali – viene spontaneo riflettere che la vita a Roma così come la conosciamo è giunta al punto di rottura: si è costruito troppo, ci sono troppe persone con relative automobili delle quali non si può fare a meno stante una carenza di mezzi pubblici alla quale non ha certo posto rimedio l’apertura di una diramazione della linea B e dunque la coperta, da qualunque parte la si tiri , risulta troppo corta.

Alessandro Pino

(pubblicato su http://www.abitarearoma.it)

 

 

Roma capitale – IV Municipio. Assemblea sulla raccolta differenziata al mercatino di Conca d’Oro e lunedì si parte davvero

17 Nov

Un’assemblea che ha visto una partecipazione notevole nonostante le difficoltà di spostamento dovute all’esondazione di Aniene e Tevere, quella organizzata dal Comitato di quartiere di Serpentara e Legambiente, al mercatino delle Valli, allo scopo di interagire con Ama sulla questione della raccolta differenziata.

Erano presenti, per Ama il presidente Benvenuti ed alcuni funzionari, l’assessore all’ambiente del Comune di Roma Marco Visconti e il presidente del Municipio Cristiano Bonelli, nonché i consiglieri Paolo Marchionne e Riccardo Corbucci, del Pd e Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio.

Tranne il comitato di Vigne Nuove, i cui componenti non hanno partecipato perché condividono il sistema ideato, hanno partecipato tutti i maggiori comitati e le associazioni.

Dopo una breve introduzione a cura di Legambiente, che ha illustrato le varie figure che entrano in campo nell’ambito del riciclo dei rifiut ha preso la parola il presidente Benvenuti ed i suoi funzionari, che hanno illustrato nuovamente il modello che andrà ad applicarsi dal 19 novembre, necessariamente influenzato dalle risorse economiche che possono essere impiegate in questo momento.

Poi è stata la volta dei comitati e dei cittadini, che già contestano le modalità scelte, nemmeno lontanamente simili a quelle del progetto presentato dall’AMA al ministro Clini per ottenere i finanziamenti, in cui tra l’altro si prevedeva un sistema di raccolta con cassonetti per l’organico ad apertura magnetica, con un sistema premiale per l’utenza, del tipo più recuperi meno paghi in bolletta.
L’intervento dell’assessore Visconti ha riguardato principalmente l’impianto AMA di via Salaria. I rappresentanti del comitato spontaneo Villa Spada, presenti in prima fila hanno contestato l’assessore sulla questione spostamento dello stabilimento, il quale ha lasciato l’assise dopo pochi minuti, ed hanno in seguito emanato il seguente comunicato stampa: “Ieri sera nel corso dell’incontro sulla raccolta differenziata in IV Municipio, l’assessore capitolino all’Ambiente ha negato di aver dichiarato di fronte alla delegazione europea che i problemi delle esalazioni siano derivati al 99% da altre aziende limitrofe (vedi depuratore Acea di Roma Nord) e ha affermato che la procura ha scagionato l’Ama. Abbiamo immediatamente contattato l’avvocato Francesca Fragale (l’avvocato che li assiste, ndr)  che ci ha confermato che l’indagine è tuttora in corso.
Siamo sconcertati nel rilevare ancora una volta un atteggiamento così fazioso.”

Il presidente del Municipio, Cristiano Bonelli, ha ribadito che si sta cercando un sito alternativo per lo stabilimento di trattamento dei rifiuti ed ha difeso fermamente il modello di raccolta differenziata che pertirà lunedì in tutto il municipio.

Racconta Mimmo D’Orazio, presidente del comitato di quartiere di serpentara che «Il presidente Bonelli ha invitato Ama a rendere pubblico il sistema di smaltimento ,la quantità di riciclo dei prodotti e la localizzazione degli stessi e Benvenuti si è detto disponibile a mettere in rete tutti i dati.
I cittadini hanno ribadito la necessità di realizzare una raccolta porta a porta, non su piccole aree ma su tutto il territorio e chiunque abbia preso la parola, ha ribadito che il sistema scelto non porterà grossi benefici alla collettività perché anche se si effettua una separazione ottimale dei rifiuti nel proprio domicilio, tutto va gettato nei cassonetti stradali in pieno anonimato.

Sembrerebbe che il sistema sia stato studiato effettuando un censimento civico per civico e analizzando le varie tipologie che hanno poi portato alla stesura del nuovo piano. Però nessuno ha mai avuto sentore degli incaricati del rilevamento e alla segnalazione di alcune criticità locali, i funzionari Ama hanno risposto impegnandosi per una verifica sul posto.
Dice Mimmo D’Orazio, presidente del comitato di quartiere di Serpentara che “alla fine dell’assemblea, che ha sempre mantenuto toni accesi ma costruttivi, l AMA n pressata dai presenti e nella persona del presidente Benvenuti si è resa disponibile nell’immediato a partecipare ad una riunione con i comitati e cittadini per rimodulate il sistema di raccolta rifiuti nella varie zone del municipio prendendo in considerazione l’ipotesi di estendere il porta a porta in altri quartieri di concerto con i comitati e i cittadini. Una piccola ma sostanziale vittoria. Abbiamo dimostrato a Benvenuti e a Fiscon cheil progetto presentato e che ha avuto i finanziamenti non è quello realizzato. Per l’umido anche dove non era previsto il porta a porta era stato programmato il cassonetto con il badge, con un sistema premiale. Non è previsto ora e forse nemmeno dopo, perché i contenitori acquistati e distribuiti non ce l’hanno e rimangono così, aperti a tutti.

Ama ha una fretta tremenda di partire con la differenziata per motivi politici perché il ministro Clini gli ha imposto che entro il 2014 devono arrivare ad una percentuale del 50%, contro i 12 attuali. Diranno che hanno organizzato tutto per bene ma sono i cittadini che non la vogliono fare. Intanto, anche le campane per il vetro sembrano posizionate con poco criterio, specialmente in alcuni punti periferici.

Riccardo Corbucci, vicepresidente pd del consiglio municipale, sul suo blog così ha scritto: «

Nel mio intervento all’assemblea di oggi, alla quale l’Assessore all’ambiente Marco visconti ha partecipato per circa una ventina di minuti per poi andarsene, ho messo in evidenza come non sia più accettabile continuare a discutere con l’azienda dei rifiuti, anzichè con l’amministrazione capitolina e municipale, che è quella che dà gli input politici da seguire.» Continua sulla “rivoluzione” annunciata affermando di aver «fatto notare come sembri davvero singolare la scelta di aver sperimentato il porta a porta proprio in quei quartieri che hanno le maggiori difficoltà nel trovare spazi adeguati per i cassonetti condominiali. Mentre si è deciso di moltiplicare i cassonetti stradali proprio in quei quartieri come Tufello, Valli, Nuovo Salario, serpentara, Vigne Nuove e Montesacro, nei quali grazie ai cortili condominiali e agli androni delle palazzine, il porta a porta si sarebbe potuto certamente fare. Viene il dubbio che così facendo si sarebbero prodotti molti meno kit ed un numero assai inferiore di quei mega contenitori di colore verde, che sono stati portati a casa dei residenti. Peraltro la raccolta differenziata stradale non consentirà, è proprio il caso di dirlo, di differenziare i cittadini modello da quelli indisciplinati». Sulla repressione degli indisciplinati: «non mi ha convinto la risposta del presidente Benvenuti, quando ha minacciato forti repressioni a suon di multe. La sperimentazione del duale nei quartiere Valli-Sacco Pastore sta proprio li a testimoniare il fallimento dell’azione repressiva, che l’Ama non è riuscita a mettere in campo contro gli incivili nemmeno in due soli quartieri del municipio».

Luciana Miocchi

L’ambulatorio Asl di Settebagni non riapre e molte persone rimangono deluse fuori dai cancelli. Falso allarme. La struttura entrerà in funzione la prossima settimana

11 Ott

Tantissimi utenti stamattina si sono recati presso l’ambulatorio Asl di Salita della Marcigliana, a Settebagni, convinti di trovarlo aperto e operativo per i prelievi delle analisi di laboratorio e per leprenotazioni attraverso il cup. Invece, contrariamente da quanto annunciato a mezzo volantini dall’associazione il Mio Quartiere nei giorni scorsi, le porte della struttura sono rimaste sbarrate. Si è trattato di un falso allarme.

Immediatamente contattati presidente del comitato di quartiere di Settebagni Domenica Vignaroli e il vice presidente del consiglio municipale, Riccardo Corbucci, Pd , che da sempre seguono le annose vicende del centro Asl –  unica fonte erogatrice di servizi a livello municipale e comunale presente nel quartiere e perciò difesa con strenuo impegno contro ogni logica di tagli portati solo con criteri tecnici ma non di opportunità sociale – , hanno confermato che nonostante i contatti pressoché quotidiani con il Dottor Cristofanelli, dirigente Asl da cui dipendono le sorti dell’ambulatorio, non avevano notizia dell’apertura odierna, che quindi doveva ritenersi infondata. E’ invece vero che è previsto si torni ad erogare – seppur in maniera minima e del tutto insufficiente ma allo stato è ciò che si è potuto ottenere, un solo giorno a settimana – il servizio di prelievo e ritiro analisi, nonché prenotazioni cup per giovedì prossimo, 18 ottobre. Questa volta è confermato, la lettera firmata dalla dirigenza sarà disponibile tra pochi minuti.

Il consigliere Corbucci si spinge a fare una considerazione: “ringrazio il comitato di quartiere e tutti quelli che si adoperano ogni giorno per migliorare Settebagni, ma credo che bisogna essere cauti con le informazioni da dare ai cittadini. Le fonti istituzionali sono le uniche accreditate a dare date e orari dei servizi”.

Luciana Miocchi

Roma IV Municipio: l’asilo nido Castello di Gelsomina chiuso perchè insalubre viene assegnato all’associazione ViviCastello

5 Ago

(articolo pubblicato su http://www.di-roma.com)

L’asilo nido fu chiuso perchè insalubre, ora i locali vengono affidati, senza lavori, temporaneamente ad un’associazione perchè vengano fruiti dalla popolazione. Guerra di comunicati stampa, solito pasticcio alla romana.

Giovedì 2 agosto, con una memoria di giunta firmata dal presidente del Municipio Cristiano Bonelli, un assessore assente – Francesco Filini, dei servizi sociali e scuola, quindi il competente per materia – un voto contrario, quello dell’assessore Rizzo, tre a favore, i locali dell’asilo nido “Castello di Gelsomina” sono stati assegnati “in via temporanea” all’associazione Vivi Castello, perché questa li utilizzi come «luogo di aggregazione dei cittadini di tutte le fasce d’età e per la realizzazione di iniziative culturali, eventi, laboratori volti a migliorare il quartiere e a promuovere il miglioramento del benessere di tutti i cittadini» (leggi qui l’estratto della memoria di giunta). Raggiunto telefonicamente il presidente della commissione scuola , Emiliano Bono, questi ha detto di non essere al corrente delle modalità che hanno portato all’assegnazione,perché lui come commissione non ha partecipato attivamente ai lavori che hanno portato all’emanazione del documento e di non avere potere di assegnare alcunché, perchè quella è una prerogativa della sola giunta.

L’asilo venne chiuso con una decisione presa a seguito di un documento stilato da un pediatra della Asl (leggi la nota del dirigente asl rmA), che chiedeva di prendere provvedimenti per l’umidità risalente, che obbligava in inverno ad accendere stufe elettriche supplementari e che allo stato i luoghi non erano idonei alla permanenza dei bambini. Però il dirigente del IV Distretto della Ausl RmA, Carlo Cristofanelli aveva chiarito di non essere responsabile della chiusura del nido perché a dover decidere in merito è sempre il Comune di Roma.

Ora però, seppur in via temporanea, la stessa struttura viene affidata ad un’associazione – il cui presidente è anche presidente del Comitato di quartiere di Castel Giubilieo, espressosi negativamente circa la chiusura del nido mentre ora sembra che ne usufruirà, a leggere la memoria di giunta – perché venga utilizzata e frequentata da “tutte le fasce d’età”. Si presuppone per evitarne il degrado, la chiusura e l’occupazione. Per raggiungere lo scopo dovrà essere sempre presidiata ed utilizzata, si suppone ancora. Quindi, se era malsano per operatori e bambini ora non lo sarebbe per volontari ed utilizzatori. Se era così nocivo, deve rimanere precluso alla fruizione anche ora, limitandosi l’assegnazione alla custodia esterna. Se nocivo non è, tanto da poter essere utilizzato, allora non era necessario chiuderlo e al quartiere non andava sottratto un servizio, sostituito si con un altro ma distante e soprattutto non raggiungibile con i mezzi pubblici dalla stessa utenza di prima.

Nel merito, nessuno sa quanto sarà temporanea questa soluzione. Infatti, nel bilancio preventivo triennale del Municipio non vi è traccia di stanziamento alcuno per i lavori all’asilo nido Castello ed il patto di stabilità impedisce gli investimenti, cioè spendere per una manutenzione straordinaria quale quella che dovrebbe essere fatta sulla struttura. La notizia è confermata anche dagli uffici tecnici.

In una nota, Riccardo Corbucci, consigliere Pd che già si era occupato della vicenda dichiara “Finalmente appare evidente quello che abbiamo sempre denunciato. L’asilo nido di Castel Giubileo è stato chiuso, su richiesta esplicita della dirigente scolastica, che ha voluto prendere possesso del nuovo asilo nido di via Cerusico, penalizzando i cittadini di Castel Giubileo e Settebagni. Bonelli non soltanto ha consentito la chiusura di un servizio essenziale per i cittadini, ma ha avuto anche l’ardire di consegnare pochi giorni dopo quella struttura ai soliti amici, dimenticandosi che se gli ambienti fossero davvero insalubri, lo sarabbero ovviamente per tutti”.

Ci si preoccupa del benessere e della salute dei bambini, insomma. Per l’aumentato numero di bronchiti e mal di gola nella struttura di Castel Giubileo si è pensato di chiudere e trasferire tutti nel nuovo edificio di via di casale Redicicoli. Per la scuola dell’infanzia Giovanni Paolo I e i bambini che la frequentano non si è dimostrata la stessa solerzia, nonostante la dirigenza scolastica sia la medesima. Oltre che ai muri fradici per un tubo rotto, al piano di sopra, proprio a fianco di aule utilizzate per la didattica vi sono stoccati dei resti di eternit (vedi qui le foto). Con le finestre perennemente aperte, probabilmente per abbassare la possibile concentrazione di polveri nocive nell’ambiente, disperdendole però all’esterno, dove ci sono i giardini utilizzati dai bambini.

In serata le repliche del presidente del Municipio, Cristiano Bonelli sono state affidate ad una nota diffusa dall’agenzia stampa Omniroma: “La decisione di chiudere l’ asilo Gelsomina di Castel Giubileo è stata presa dopo certificati rilasciati dalla Asl, dall’Ufficio Tecnico del IV Municipio e dopo aver approfondito accuratamente insieme alla dirigente scolastica, alle maestre e ai genitori dei bimbi ospiti della struttura tutte le problematiche e le eventuali conseguenze di tale coraggiosa scelta. Un processo di condivisione, quindi, che ha raccolto i pareri dei tecnici, dei medici del personale e soprattutto dei genitori che, dopo due assemblee, hanno accettato il trasferimento in una nuova struttura non distante da Castel Giubileo. Tutto ciò per chiarire e tirare fuori la verità che evidentemente qualcuno, per un minuto di visibilità , evita di dire. Assegnarlo alle realtà locali vuol dire riconoscere il ruolo attivo ed iI  radicamento che hanno nel territorio le associazioni, il locale comitato di quartiere e, tra le richieste ricevute, anche  la banda musicale del confinante quartiere di Settebagni: tutto questo con l’ obiettivo di non lasciare nell’  abbandono una struttura che manterrà la destinazione scolastica, per dar modo all’ amministrazione di finanziare il nuovo asilo.

Di vergognoso non c’è veramente nulla, anzi c è la volontà di nonlasciare una struttura in mano ad eventuali male intenzionati (come occupanti) o nel degrado e nell’  abbandono”. Lo dichiara in una nota il presidente del Municipio IV Cristiano Bonelli. “Inoltre, si tratta di una assegnazione temporanea che non prevede la presenza prolungata (ci dormivano) dei piccoli, come accadeva fino all’ anno scorso. Inoltre, in questo modo ci sarà la possibilità di sviluppare dentro la struttura attività di aggregazione; una assegnazione di locali pubblici assolutamente gratuita che potrà quindi tutelare l’ immobile e che è identica a quella fatta alcuni anni fa dalla passata amministrazione municipale in quella che oggi è la sede del Municipio a via Fracchia, quando il consigliere del Pd era in maggioranza e presidente di commissione. Infine ci piacerebbe sapere se il Consigliere del PD che spaccia come vergognosa una normale ed opportuna assegnazione temporanea alle realtà locali, abbia mai condiviso questa sua posizione visto che il gruppo del quale fa parte ha, in più occasioni, avallato ( seppur non formalmente) la scelta di chiudere l’ asilo. E’ ormai noto l’  isolamento nel quale opera il Consigliere municipale che non perde occasione di dichiarare cose o fatti lontano dalla linea del suo stesso gruppo”, aggiunge il presidente della Commissione Scuola del IV Municipio Emiliano Bono (Pdl).

Per la cronaca e per tutti quelli che non seguono troppo assiduamente le vicende politiche di piazza Sempione, il consigliere a cui si fa riferimento senza citarlo è proprio Riccardo Corbucci.

Pronta la replica del Pd locale, con una nota pubblicata dall’agenzia Dire: “Il Partito Democratico é da sempre contrario alla chiusura dell’asilo nido “Il castello di Gelsomina”, figuriamoci dopo aver scoperto che i locali, secondo Bonelli, non sarebbero salubri per i bimbi dell’Asilo, ma sono invece perfetti per tutte le fasce d’età dell’associazione ViviCastello, una delle realtà a cui sono stati assegnati i locali, ovviamente senza alcun bando di evidenza pubblica” lo dichiarano in una nota Claudio Ricozzi, presidente del Pd del IV municipio e Fabio Dionisi, vicepresidente della commissione lavori pubblici. “La decisione di Bonelli non ha alcun valore legale perché non spetta al municipio chiudere l’asilo nido ed assegnare locali comunali” spiegano i membri del Pd “per questa ragione interesseremo Roma Capitale e faremo tutto quanto in nostro potere per non togliere un servizio al territorio. Circostanza contestata persino da pezzi della maggioranza che si sono espressi negativamente su questa decisione”. Intanto nei bar del quartiere già si parla di un esposto alla Procura della Repubblica.

Luciana Miocchi

Roma IV Municipio: a Castel Giubileo chiude l’asilo nido per problemi di umidità. Riaprirà. Quando non si sa

13 Lug

Polemiche sulla chiusura dell’asilo nido Castello di Gelsomina. Per ora chiude, poi riaprirà. Quando, non si sa.

foto A, Pino

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

L’asilo nido comunale“Castello di Gelsomina” di via di Castel Giubileo è stato chiuso. I genitori dei bimbi che lo frequentavano, preoccupati dal fatto di non riuscire ad avere notizie certe circa le sorti della struttura, sono stati ricevuti anche dalla commissione scuola del Municipio. All’origine del provvedimento, un documento redatto nell’aprile scorso dal pediatra della struttura, che chiedeva di trovare una soluzione allo stato di umidità dei luoghi.

Con un comunicato diffuso attraverso il suo blog, il vice presidente del consiglio municipale (qui il testo completo della nota) Riccardo Corbucci contesta tale chiusura perché “Da una lettura della normativa nazionale, regionale e comunale in materia, non ci sembra che un parere seppur autorevole di un funzionario dell’azienda sanitaria, possa da solo portare alla decisione della chiusura della struttura. Appare chiaro, quindi, che la giunta Bonelli abbia voluto utilizzare questa nota, che peraltro non chiede di sospendere il servizio, come scusa per chiudere l’asilo nido”.

Il problema della vicenda è a ben guardare, come spesso accade nei rapporti con le istituzioni, la mancanza o l’incompletezza delle informazioni. L’asilo nido, è un dato di fatto, allo stato risulta chiuso. Già cominciano ad apparire i primi graffiti, i primi segni di quel che sarà se la struttura rimarrà inutilizzata, senza traccia di cantierizzazione di qualsiasi natura. Aggiungendo altri soldi al conto di una qualsiasi ristrutturazione.

Raggiunto telefonicamente, il presidente della Commissione consiliare Scuola, competente per materia, Emiliano Bono, Pdl ha dichiarato che «finche la giunta non emette una delibera apposita in cui dice che si chiude l’asilo nido Castello di Gelsomina, si apre l’asilo nido Cerusico e i bambini di castello passano li, in realtà tutto quel che si dice è soltanto un’illazione. Sicuramente noi stiamo prendendo una decisione, in accordo con il presidente del Municipio Bonelli e con l’assessore Filini, totalmente e unicamente legata alla salute dei bambini. Questa è una decisione politicamente penalizzante, perchè noi come maggioranza avremmo molto più interesse a che il nido rimanga aperto e che a Cerusico facciamo entrare altri sessanta bambini. Rinunciamo ad una vittoria politica per salvaguardare la salute dei bimbi del nido Castello di Gelsomina».
La chiusura del nido di via di Castel Giubileo sarà definitiva o farete lavori di bonifica?
«No, assolutamente. La chiusura è momentanea con l’intenzione di andare a reperire le somme, che sono all’incirca un milione e mezzo per la ristrutturazione totale del nido»
Il presidente Bonelli però, pare abbia detto che non ci sono soldi per fare una cosa del genere..
«
In questo momento non ci sono, è ovvio. Ma non è che chiudiamo e rimane chiuso, perché abbiamo l’intento di riaprirlo. Oggi non possiamo non chiudere e tenere i bambini in una struttura non sana, piena d’umidità».

Il fatto è che è arrivata l’ordinanza di chiusura ma senza spiegazioni esaudienti, poi la gente si incazza, presidente Bono. Già si intravedono i primi colpi dei vandali. Prima o poi arriverà qualcuno ad occuparlo e lo reclamerà senza bando, come sta diventando prassi.

«No, prenderemo ogni provvedimento necessario ad impedire qualsiasi tipo di occupazione. Su questo mi impegno personalmente».

La zona ove è costruito il nido è di derivazione acquitrinosa, come la parte più bassa di Castel Giubileo. Sotto il ponte del Gra sono in funzione le idrovore, il Tevere è vicino. La scuola elementare con l’annessa scuola dell’infanzia, separate dal nido soltanto dal parco pubblico, potrebbero un giorno trovarsi nella stessa condizione che oggi ha portato alla chiusura del nido. Infatti i genitori sono preoccupati dal fatto che si metta mano alle chiusure prendendo una facile ed economica scorciatoia piuttosto che lavorare per mantenere vivo il quartiere, proteggendo quei servizi che impediscono che diventi un ghetto dormitorio.
Il comunicato congiunto Bonelli-Filini, in risposta alle affermazioni di Corbucci non si è fatto attendere ed è di quelli da guerra dichiarata: si accusa il consigliere Pd di fare irresponsabile, strumentale polemica politica, di non avere figli e quindi non capire le esigenze dei genitori dei piccoli che si ammalano (qui il testo completo) .

Giovedì 19 luglio, durante la seduta settimanale del consiglio municipale, ore di rito, sarà discusso, nell’aula di Piazza Sempione un ordine del giornodal Pd per chiedere di reperire le risorse necessarie in bilancio, per effettuare i lavori di riqualificazione dell’asilo nido.

Luciana Miocchi