
[ROMA] La campagna elettorale per le prossime amministrative è ormai entrata nel vivo e il candidato sindaco del centro destra nella Capitale, Enrico Michetti, ha incontrato i membri della struttura operativa sul territorio romano di Forza Italia: i coordinatori dei Municipi (tra cui quello del III, Roberto Borgheresi), quelli delle consulte tematiche istituite dal partito assieme ad alcuni parlamentari come l’onorevole Annagrazia Calabria.
Nell’ampio giardino sulla Flaminia di una azienda specializzata in comunicazione ed eventi, tra piante di alto fusto e fragranze di colonie di un certo livello, Michetti è stato presentato dal senatore Maurizio Gasparri assieme alla candidata prosindaco Simonetta Matone ed è intervenuto anche il coordinatore nazionale di F.I. ed europarlamentare Antonio Tajani.

Ai due candidati è stato consegnato il programma redatto da Forza Italia e che verrà confrontato con quello delle altre forze della coalizione di centrodestra.
Enrico Michetti ha accettato di rispondere a un paio di nostre domande:
Nel caso venisse eletto sindaco di Roma quale sarebbe il suo programma per i primi cento giorni?
«Ci dovremo occupare di trasporti, di igiene urbana, dovremo pianificare un reingresso del turismo e dovremo occuparci di quelle categorie in grande difficoltà nel corso della pandemia per rendere il loro lavoro una attività possibile, senza intralci, senza ostruzionismi, no Bolkestein. Poi dovremmo cercare di ridare spazio e tutelare il grande capitale umano che abbiamo tra i dipendenti dell’ente locale, delle partecipate e di tutto l’indotto. Questo è il primo pensiero qualora i cittadini ci dessero fiducia».
Nell’eventualità di un ballottaggio contro chi preferirebbe andare?
«Temo soltanto l’astensionismo perché significa che il nostro sogno non avrà fatto breccia nei cuori dei cittadini di Roma».
A cura di Alessandro Pino

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