Archivio | aprile, 2015

I treni storici della ferrovia Sulmona Carpinone, la “Transiberiana d’Italia” – di Alessandro Pino (GUARDA IL VIDEO)

30 Apr

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Sembra ormai lanciato in piena corsa – sull’esempio di quanto da anni avviene in Nord Europa – il programma di treni turistici effettuati con materiale rotabile storico sulla linea ferroviaria Sulmona – Carpinone, da molti definita “la Transiberiana d’Italia(clicca qui per vedere il video) per lo scenario innevato offerto nei mesi invernali dalla catena montuosa abruzzese della Majella attraverso cui il percorso si dipana. PINOtransiberiana

Organizzati dalla associazione culturale “Amici della Ferrovia – Le Rotaie” (www.lerotaie.com)  in collaborazione con la Fondazione Fs Italiane, i convogli percorrono una linea che fino a tutti gli anni Ottanta era frequentata  quotidianamente da un’utenza pendolare ma il cui traffico regolare effettuato con automotrici a nafta è stato poi progressivamente ridotto fino alla triste chiusura di qualche anno addietro.  PINOtransiberianaBMolto ci sarebbe da discutere su certe politiche del trasporto pubblico con le quali vengono dismessi tratti considerati “rami secchi”, ma già appare un notevole risultato aver salvato tale linea dal totale smantellamento – come invece accaduto altrove – contribuendo al contempo al rilancio del turismo nelle località attraversate.  Tra queste una delle più suggestive è Campo di Giove, minuscolo comune in provincia de L’Aquila, 1071 metri sul livello del mare: una stazioncina  di quelle che una volta partecipavano ai concorsi interni delle Fs per il giardino meglio tenuto, coi binari che costeggiano una grande pineta e la campanella che annuncia l’arrivo del treno storico, con i vagoni color castano-isabella e le panche in legno costruiti negli anni Trenta del secolo scorso, cui si riferiscono le fotografie e il filmato a corredo dell’articolo.

Alessandro Pino

 

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Smarrite le chiavi degli accessi al giardino sopra la stazione Jonio? – di Alessandro Pino

28 Apr

Si è avuta notizia che dal 23 aprile – quindi appena due giorni dopo l’inaugurazione della stazione Jonio della metro B1 – i cancelli che dalla salita di via del Gran Paradiso danno accesso al giardino pubblico  costruito sul tetto  della imponente struttura sono rimasti chiusi forse per lo smarrimento delle chiavi, senza che al 28 mattina del mese (data di estensione di questo articolo) si sia posto rimedio alla situazione. Nel frattempo l’unico ingresso alla zona verde rimasto agibile è stato quello della lunga gradinata dal lato opposto, quello su via Scarpanto.   20150421_112348

Già prima dell’apertura della fermata più di qualcuno aveva lamentato la mancanza di un impianto di risalita (scala mobile o ascensore) per raggiungere il terrazzo, giustificata dai responsabili della realizzazione con la difficoltà pratica di tenerle efficienti  in quanto posizionate all’aperto e quindi esposte a intemperie e atti di teppismo. Tuttavia il disappunto per tale limite era stato superato dall’apprezzamento verso i prati all’inglese, le panchine in marmo e l’area recintata per i bambini, rimanendo pur sempre raggiungibili in automobile i cancelletti di via del Gran Paradiso, risolvendo in parte il problema di chi ha difficoltà motorie. Poi, dunque, la presunta scomparsa delle chiavi (ma non esiste una copia di riserva?), roba da comiche finali che però non fanno ridere.

Alessandro Pino

 

Libri, biscotti, fiori e risate alla biblioteca Casa dei Bimbi di Cinecittà Est – di Alessandro Pino

25 Apr

Per la Giornata Mondiale del Libro laboratori di scrittura e disegno in allegria con la casa editrice RossoSaturno

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Il 23 aprile si è celebrata la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore che ha visto interpretare il suo spirito nella maniera più autentica in una piccola biblioteca pubblica a Cinecittà Est, la Casa dei Bimbi in via Libero Leonardi 153:  DSC_0181

paradossalmente non in un quartiere elitario, o forse proprio per questo, per offrire ai più piccoli – ma non solo – un modo peri trascorrere qualche ora in modo coinvolgente e intelligente senza allontanarsi troppo, si trova questo piccolo scrigno coordinato dalla capo bibliotecaria Giovanna Scatena. Talmente curata da sembrare più una libreria di quelle colorate e attraenti dove i libri si vendono anziché essere prestati , ha anche una “isola delle fiabe”, locale allestito in modo da fornire l’impressione di trovarsi dentro un libro di favole nel vero senso della parola. Per l’occasione sono state invitate numerose classi di scuole elementari e medie provenienti da diversi quartieri di Roma ed è stato allestito uno spazio espositivo nel  DSC_0194  giardino attorno la Casa dei Bimbi nel quale alcune piccole case editrici specializzate in libri per i più giovani hanno esposto le loro pubblicazioni, quasi fossero libri come fiori. Tra queste si è distinta la RossoSaturno di Simona Ledda (lei stessa assidua frequentatrice della biblioteca) ed Enrico Sordi, che ha coinvolto i giovanissimi visitatori in laboratori di scrittura e disegno creativi, tanto semplici quanto divertenti e apprezzati dai partecipanti: forniti di matite, pennarelli e colla, sono stati invitati – quasi sempre senza bisogno di farsi pregare – a creare una storia partendo da tre parole ognuna stampata su un bigliettino da pescare in una boccia trasparente.   DSC_0186

I risultati ottenuti sono stati davvero simpatici e per l’impegno mostrato (sempre meglio che stare in classe, vero…) tutti sono stati premiati con biscotti fatti in casa dal catering Le mamme di Lorenzo , letteralmente spazzolati con preferenza per quelli a forma di dinosauro, ispirati a una collana di volumetti didattici edita dalla RossoSaturno che ha per protagonisti i Saurini, protagonisti di una serie animata in onda sui canali Rai. Verso la fine della giornata è intervenuto l’attore – clown Massimiliano Maiucchi, in arte Jully, che ha intrattenuto tutti con uno spettacolo di filastrocche.

Alessandro Pino

 

 

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Beauty Haute Couture alla Accademia L’Oréal: trionfano stile e mondanità – di Alessandro Pino

24 Apr

Un evento memorabile firmato FNM – Fashion News Magazine dedicato alle future spose (ma non solo)

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Concentrare in un pomeriggio, all’interno di una sede prestigiosa come l’Accademia L’Oréal di piazza Mignanelli a Roma – nata come centro di aggiornamento professionale della multinazionale della cosmesi ma ormai aperta a un pubblico più vasto – tutto ma proprio tutto ciò che serve a una sposa nella preparazione del suo giorno più bello, offrendone un saggio per mano dei più qualificati nomi : questo l’obiettivo – centrato in pieno – del Beauty Haute Couture, iniziativa svoltasi il 22 aprile che porta la firma di Barbara Molinario, direttore della ultrapatinata rivista FNM Fashion News Magazine e che per il livello raggiunto in termini di immagine e richiamo può ben fregiarsi della definizione  (spesso abusata) di “evento”.     DSC_0138

I saloni anticamente sede della Università Urbaniana sono stati letteralmente presi d’assalto da un pubblico femminile di quelli “giusti” – che sa interpretare l’essere chic ma senza farlo pesare –  ansioso di sottoporsi a un “trucco e parrucco” completo anche se non necessariamente in vista del fatidico “si”: insomma, era troppo ghiotta l’opportunità di affidare le proprie chiome all’equipe di Giancarlo Nardi della Nardi Day Spa assieme ai parrucchieri di L’Oréal Professional coordinati da Alessia Nardi ricevendone anche i preziosi consigli, o di “vestire” le proprie mani con gli smalti per unghie di Essie e ancora di provare i trattamenti viso di Carita e il make up firmato Yves Saint Laurent Beauté applicato dalla squadra di Francesca Nardi.

DSC_0112 E se magari c’era da aspettare un po’ prima del proprio turno? Niente di meglio che ingannare piacevolmente l’attesa sorseggiando con nonchalance un prosecchino ben freddo per accompagnare il rinfresco – talmente bello da vedere che era quasi un peccato mangiarlo – preparato dalla White Ricevimenti della food designer Valentina Picca Bianchi, incrociando magari uno dei tanti volti noti intervenuti: ci sarebbe da compilare un elenco del telefono e allora citiamo solo Lucrezia Lante della Rovere, Mita Medici, Karin Proia assieme al marito Raffaele Buranelli, la scrittrice Iolanda Pomposelli, Maria Monsè , Janet de Nardis, Margherita Laterza, Jacopo Sipari di Pescasseroli, Chiara Conti, Francesca Valtorta, la stilista Raffaella Frasca, il pr della L’Oréal Fabio Nicolai, la produttrice Stefania Tschantret (suoi i videoclip de Il Volo, Fedez, Moreno e Lorenzo Fragola) e diverse blogger specializzate in moda e costume.  DSC_0120

Tanti vip insomma ma il merito di Barbara Molinario – dotata forse del dono dell’ubiquità per sorvegliare che tutto procedesse al meglio in tutti i locali contemporaneamente –  è stato quello di far sentire tale fin dall’ingresso anche chi magari non compare abitualmente sul teleschermo o sulle riviste più diffuse, affidando le ospiti all’accoglienza delle allieve della Accademia del Lusso.   DSC_0147

Da scommetterci che più di qualche partecipante avrà approfittato dell’attesa  prima dei trattamenti  ammirando i superbi abiti da sposa di Peter Langner, da indossare sopra l’intimo della Wolford abbinandoli magari all’alta bigiotteria disegnata da Rosa de Nicolo per Peggy Creazioni. Semplicemente da caduta della mandibola la stanza allestita sui toni del viola da Alice Bonifazi, floral artist e fondatrice della iDecoration che con le piantine bonsai crea anche bomboniere.

DSC_0122 Per perdere definitivamente la testa, la prova degli orecchini e dei collier firmati dall’orafo Danilo Giannoni per la gioielleria Giamore magari sperando di vincere le fedi nuziali o gli anelli di fidanzamento raccontando in 1500 battute la storia della propria dichiarazione, da spedire all’indirizzo eventi.giamore@gmail.com entro il 10 maggio (può provarci anche chi non era presente). DSC_0168

E per tutte quelle ospiti del Beauty Haute Couture davvero in procinto di compiere il grande passo ma preoccupate di arrivare alla cerimonia senza ansia e stress da preparazione e vestizione, l’utilissimo sostegno manuale e morale di Tamara d’Andria, stilista nuziale (si dice bridal stylist in realtà) che con la sua “L’amica della sposa” la assiste garantendo una presenza efficace e discreta al contempo in un momento tanto impegnativo. Per chi dovesse ancora pensare alla meta del viaggio di nozze e servizio fotografico, ecco rispettivamente la Play Viaggi e lo Studio Azeta. A proposito di foto, ogni ospite è stata immortalata dal reporter di moda Salvatore Dragone finendo nientemeno che sulla copertina di un ideale numero di FNM – Fashion News Magazine, con lo sfondo dello scalone in mosaico luminoso della Accademia L’Oréal.

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Barbara Molinario sul ponte di comando

   Infine, per fugare ogni malinconia al momento di accomiatarsi le ospiti hanno ricevuto un omaggio di quelli che solitamente si trovano incartati sotto l’albero di Natale: una pochette firmata Carita accompagnata dai prodotti della Casa, personalizzati secondo le indicazioni ricevute dai professionisti intervenuti.

i gioielli creati da Danilo Giannoni per Giamore

i gioielli creati da Danilo Giannoni per Giamore

Insomma, semplicemente memorabile questo Beauty Haute Couture – realizzato con la partecipazione di Matrimonio.com, PianetaDonna.it, U Fash On e Chic Zone –  clamorosa idea di Barbara Molinario che in quanto a stile e mondanità porta la scena capitolina a livelli anche superiori rispetto alla mitica “Milano da bere” degli anni Ottanta.

Alessandro Pino

 

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Stazione Jonio della metro B1: appena aperta e già polemiche – di Alessandro Pino

22 Apr

Dopo l’inaugurazione dimessa e senza tagli di nastri in molti criticano la presenza di barriere architettoniche per l’accesso al giardino sul terrazzo

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Inaugurazione sotto tono – nonostante l’evocativa data del Natale di Roma scelta per l’apertura all’esercizio – per  la stazione Jonio della metropolitana B1, aperta all’esercizio poco prima delle sei del mattino del 21 aprile senza tagli di nastri e cerimonie particolari. 20150421_105340

Solo verso le undici è arrivato l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Guido Improta: niente sindaco Marino con fascia tricolore (fuori città per impegni istituzionali) ma ormai l’assembramento di giornalisti con microfoni e telecamere, politici e personalità locali era già formato – senza contare uno spiegamento di personale di vigilanza che dubitiamo si vedrà nel normale esercizio – tanto che sembrava ci fosse non un assessore ma il Presidente della Repubblica: per il Terzo Municipio – nel cui territorio si trova la nuova stazione  – erano presenti il 20150421_112421 presidente Paolo Marchionne e quello del consiglio Riccardo Corbucci oltre a svariati consiglieri e assessori municipali e un folto gruppo di manifestanti, lavoratori di imprese subappaltatrici angosciati per il loro futuro ma per anche per il loro oggi. Dalla Regione è arrivato l’onorevole Antonello Aurigemma mentre lo stesso Improta si è fermato  a salutare Padre Gaetano Saracino, parroco della adiacente chiesa del Redentore e volto noto ai telespettatori come opinionista in trasmissioni di attualità che ha anche benedetto la struttura. 20150421_110145

Una folla imponente che si è riversata tutta assieme dall’ingresso su via Scarpanto, passando dai tornelli dando luogo a un ininterrotto “trenino” che ricordava in scala gigante quelli poco edificanti dei troppi scrocconi che usualmente si accodano nel transito a chi paga regolarmente il biglietto. Raggiunto il piano binari in parecchi sono saliti su un treno proveniente da Conca d’Oro, orrendamente massacrato di scarabocchi dai teppisti che smerdano i mezzi pubblici di tutta la città: schietti e sinceri, nemmeno si sono presi il disturbo di tenere pronto un treno con le fiancate pulite. Andando via dalla 20150421_105853 stazione, giretto perlustrativo nell’area verde allestita sul tetto della struttura formata assieme all’autosilo per il parcheggio di scambio e che in pratica crea una collina artificiale al posto di quella spazzata via dalla carta geografica proprio per i lavori: tutto è (quasi) pronto, deve essere ancora aperto l’ingresso lato viale Jonio e sedendosi su una panchina in marmo rimane forse un po’ di malinconia pensando al passato, gli anni di proteste per i disagi del cantiere, il quartiere come era assieme ai volti mancati nel corso del tempo. Ma si illude chi pensa che tutto sia finito e che questo sia un nuovo inizio da cui guardare in avanti ripartendo da zero: 20150421_105505

certo, è doveroso che ognuno cominci a difendere con le unghie  e i denti proprio il giardino pensile in modo che rimanga pulito e ordinato come oggi senza che nessun imbecille arrivi a imbrattare le panchine immacolate e sperando che attecchiscano gli esili alberelli, ma già impazzano in rete nuove polemiche proprio per la mancanza di un sistema di risalita meccanico che porti al terrazzo e addirittura riguardo chi per primo abbia segnalato la faccenda agli organi competenti (interessante caso di polemica nella polemica). Per arrivare in cima la scelta è tra una gradinata tipo piazza di Spagna – che se non sei più che allenato arrivi con la lingua penzoloni – o da via del Gran Paradiso, magari accompagnati in automobile per chi combatte con disabilità motorie:  la pendenza della strada la rende proibitiva anche per le carrozzelle elettriche.  In aggiunta a questo, già si ripropone – in analogia con certe pietanze dalla digestione difficoltosa – l’argomento del prolungamento fino alla zona Bufalotta. FaciImente prevedibili  poi – accontentare tutti non è mai possibile  – i malumori quando verrà modificato nei prossimi mesi il trasporto di superficie nella zona, quali che siano i cambiamenti ancora da decidere. Insomma, questa metro B1 ha tutt’altro che terminato di far parlare di sé e ce ne sarà per tutti i gusti: l’avventura (purtroppo) continua.

Alessandro Pino

Assemblea pubblica in Municipio in vista dell’apertura della stazione Jonio – di Alessandro Pino

21 Apr

Con l’apertura  – prevista per il 21 aprile – della stazione Jonio, capolinea della metropolitana B1, si annuncia una nuova ennesima serie di modifiche alla viabilità e alle linee di autobus che transitano nel quadrante Nord Est della Capitale, ultima tra quelle che negli ultimi anni hanno interessato i quartieri dove man mano veniva realizzata la ferrovia sotterranea.   DSC_0048

Quali esattamente però non è stato ancora deciso dagli uffici competenti , se si esclude l’istituzione di tre grandi fermate nei dintorni della nuova stazione: questo è emerso dalla assemblea pubblica tenutasi il 16 aprile nell’aula consiliare di piazza Sempione , quasi si volessero rassicurare i cittadini che temevano di vedersi calare dall’alto nuovi assetti stradali e del trasporto pubblico come in pratica è accaduto in passato. Delegato a esporre la materia è stato come in altre occasioni Fabio Dionisi, presidente della commissione municipale Lavori Pubblici, con brevi interventi del presidente del Terzo Municipio Paolo Marchionne e dell’ingegner Piero Lattanzi di Roma Metropolitane. Per adesso  e fino all’estate dunque non ci saranno modifiche, preferendo  prima di operare qualunque intervento una osservazione di quali saranno effettivamente i flussi di passeggeri nei prossimi due mesi e regolarsi in base ad essi. Nell’immediato dunque le uniche  novità consisteranno – oltre all’apertura del parcheggio multipiano da 250 posti soprastante la stazione, tariffato come le altre aree di sosta gestite dall’Atac – in tre fermate che raggrupperanno le linee di altrettante direttrici: una su via Isole Curzolane all’altezza di via Scarpanto per gli autobus che percorrono via Monte Cervialto, una su via di Val Melaina di fronte alla stazione per quelli che raggiungono Porta di Roma e una sul viale Ionio per quelli legati a via Ojetti e alla zona di Casal Boccone. Proprio sul lato viale Ionio si trova uno dei due ingressi della stazione che in un primo momento però rimarrà chiuso a causa di intoppi amministrativi che hanno ritardato il completamento di alcuni lavori nell’area ad esso adiacente, quindi si entrerà solo da via Scarpanto. Sono stati previsti accessi per i disabili al piano binari e al giardino realizzato in cima alla struttura; in questo caso sono state espresse perplessità da alcuni dei partecipanti all’assemblea perché l’ingresso dell’area verde si trova comunque si trova in cima a un’altura senza strumenti  meccanici di risalita. La risposta dell’ingegnere di Roma Metropolitane è stata che impianti del genere all’aperto sono sempre di onerosa manutenzione anche per l’azione dei teppisti. Chiaro che nel quadro generale conti maggiormente l’apertura della stazione vera e propria rispetto al giardino che si può considerare un accessorio; rimane il fatto però che nel panorama italiano e romano in particolare si continua a rimanere sotto scacco dei barbari che vengono considerati un male inevitabile contro il quale non va mosso un dito, al punto che reati come il danneggiamento o l’attentato alla sicurezza dei trasporti sono considerati “tenui” in base alla recente riforma delle misure cautelari. Altra preoccupazione espressa dai cittadini partecipanti è stata quella sullo smaltimento dei materiali di cantiere presenti nella zona e nel parco delle Valli; è stata data rassicurazione che tutto verrà asportato dal costruttore come previsto dal contratto. Per quanto riguarda la sosta nelle vie intorno alla stazione, infine, per il momento continuerà a essere gratuita a differenza di quanto accade attorno alla fermata di Conca d’Oro dove in alcune strade è a pagamento.

Alessandro Pino

Viva l’Itavia! – di Alessandro Pino

21 Apr

Gli ex dipendenti della compagnia aerea tutti insieme per l’incontro annuale

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Già a prima vista, mentre animano con la loro allegra pipinara il borgo di Tragliata – nell’agro romano a nordovest della Capitale – si sente nell’aria una effervescenza contagiosa che mette di buonumore e si capisce subito che i capelli saranno pure grigi ma il brio e lo stile sono rimasti quelli di quando cavalcavano l’aria entrando infine, loro malgrado, nella storia d’Italia: sono i membri della associazione “Noi dell’Itavia” che raccoglie gli ex dipendenti della compagnia aerea da tutti ricordata solo per la vicenda di Ustica ma che alla fine degli anni Settanta rappresentò una dinamica realtà nei cieli della penisola, riunitisi lo scorso 18 aprile per l’incontro annuale. DSC_0060

Poco dopo il maledetto 27 giugno del 1980 le loro strade professionali si divisero, transitando in diverse linee aeree, ma rimase ben saldo il senso di appartenenza a quella che – lo si capisce parlandoci e sentendoli conversare tra loro – consideravano e considerano tuttora una grande famiglia più che un’azienda: si tengono in contatto anche tramite un gruppo Facebook. Tutti mescolati tra loro nel gradevole giardino fuori il vecchio casale riadattato a ristorante, piloti, assistenti di volo, impiegati e tecnici, senza dividersi per ruoli come invece – confida uno per esperienza personale – accade nelle riunioni tra i membri di altre compagnie.   DSC_0071 All’arrivo, la fila per registrare la presenza e pagare la quota di partecipazione ricorda un po’ il check in aeroportuale; di fianco al tavolino dell’organizzazione, un cavalletto sostiene la foto del celebre I-TIGI, il Dc 9 che fu distrutto  a Ustica con equipaggio e passeggeri, su cui si sommano le firme dei partecipanti e che a fine giornata risulta praticamente coperta. Intanto il fiume dei ricordi e degli aneddoti continua a scorrere, le chiacchere non si interrompono nemmeno quando vengono serviti gli aperitivi. A un certo punto arriva anche una giovane coppia con i caschi da motociclisti sotto braccio, capitata per caso alla ricerca di un ristorante; incuriositi chiedono informazioni sulla riunione e si scopre che lui è un pilota della Ryanair.DSC_0080

A qualche metro di distanza sono esposti alcuni cimeli: sacchi postali, sacchi per la zavorra, posacenere, una cravatta, un grembiule da hostess, persino una confezione con due minuscole bottiglie di marsala che veniva data in omaggio ai passeggeri – e subito qualcuno racconta divertito di quando si dovette investigare per capire come mai in alcune occasioni sparivano misteriosamente prima di poter essere distribuite a bordo pur essendo state caricate sull’aereo. Non mancano due grossi faldoni che raccolgono articoli di giornale riguardanti l’Itavia pubblicati nel corso degli anni.  All’ingresso del ristorante, una   foto praticamente  a grandezza naturale di Aldo Davanzali, il DSC_0093 presidente dell’Itavia, scomparso nel 2005, dà l’impressione che al convivio partecipi anche colui che ancora chiamano con affetto “l’Avvocato”; a conferma del carattere familiare che animò la vita dell’Itavia, la presenza all’incontro della figlia di Davanzali, signora Luisa. Si è scritto che Ustica fu il pretesto usato da poteri forti per porre fine all’esistenza di una compagnia privata “scomoda” come l’Itavia nei confronti di altre società e a distanza di trentacinque anni si percepisce ancora l’amarezza nelle parole degli ex dipendenti: DSC_0085

ovviamente per le vittime, per le traversie economiche che loro stessi vissero dopo la perdita del lavoro ma anche per la campagna di linciaggio morale cui fu sottoposto il “loro” Avvocato, accusato di far volare carrette malmesse quando poi fu acclarato che le cause del disastro furono altre. Intanto però il misfatto era compiuto e da allora non hanno più volato aerei con il nome Itavia scritto sulla DSC_0089 fusoliera. Sarà così per sempre o qualche imprenditore, contagiato dal loro entusiasmo che li fa sembrare appena scesi dalla scaletta, proverà a recuperare il marchio magari per dare vita a una nuova aerolinea? Chissà…

Alessandro Pino

 

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Arte in stazione a Settebagni – di Alessandro Pino

21 Apr

Due pannelli dipinti da alunni della scuola Ungaretti decorano l’atrio della biglietteria

pubblicato su http://www.di-roma.com

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La stazione Fs di Settebagni – ricalcando in piccolo scali più importanti e conosciuti – è decorata ora da due installazioni artistiche: sono dei gradevoli pannelli dipinti realizzati da alunni della locale scuola media Ungaretti sotto la guida della professoressa Emilia Sanità, docente di Arte, dietro suggerimento della signora Marina Fava, vicepresidente della locale associazione Il Mio DSC_0037Quartiere. Collocati nell’atrio della dismessa biglietteria – al posto di una grande cartina di Roma risalente agli anni Settanta, purtroppo deteriorata e rimossa – i due quadri, astratti ma di chiara ispirazione ferroviaria, sono stati scoperti con tanto di taglio del nastro inaugurale  alla presenza degli studenti che li hanno realizzati, di numerosi genitori e delle autorità locali: hanno voluto partecipare Riccardo Corbucci, presidente del Consiglio del Terzo Municipio di   DSC_0014 cui Settebagni fa parte, il consigliere comunale Massimo Caprari e quelli municipali Francesca Leoncini e Fabrizio Cascapera, l’ex assessore municipale Alessandro Venturieri, l’ingegner Gualario di Rfi in rappresentanza dell’amministratore delegato Maurizio Gentile (impegnato a Milano per l’Expo), il dirigente a riposo delle Ferrovie Francesco Galvano e la professoressa Carla Galeffi, preside dell’istituto Uruguay da cui dipende la Ungaretti, oltre a un gruppo di volontari della associazione di protezione civile  Nucleo Sicurezza Ambientale.    DSC_0033

È stato osservato che la collocazione dei due lavori sarebbe poco felice, rimanendo di fatto nascosti alla vista dei passeggeri  per la distanza dell’atrio dalle banchine utilizzate per la fermata dei treni. Si deve però ammettere con amarezza che nel sottopasso pedonale i quadri sarebbero stati rapidamente rovinati dagli scarabocchi di quei teppisti che notoriamente vi hanno mano libera grazie anche alla totale assenza di vigilanza.

Alessandro Pino

 

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“Giornata Mondiale del libro” alla biblioteca Casa dei Bimbi di Cinecittà – di Alessandro Pino

19 Apr

Laboratori di scrittura e disegno, spettacoli, merende e libri il 23 aprile

Il prossimo 23 aprile si terrà la “Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore” e in tale occasione la biblioteca Casa dei bimbi di Cinecittà est ha organizzato una serie di iniziative in sintonia, in collaborazione con le case editrici RossoSaturno, Lapis, Tunuè, Sinnos, La Nuova Frontiera, Orecchio Acerbo, Ag Book Publishing:  la mattina ci sarà un piccolo corso di scrittura e disegno creativo cui parteciperanno diciotto classi di venti bambini ciascuna provenienti da scuole elementari e medie di tutta Roma.  PINOcasabimbi

Per ritemprarsi dopo tanto impegno verrà servita una merenda in tema “giurassico” con biscotti a forma di dinosauro (anche per celiaci) in una scenografia a tema, preparati da un gruppo di mamme coordinate da Simona Ledda, titolare della casa editrice RossoSaturno che non a caso pubblica i libri della serie animata “I Saurini”. Il pomeriggio invece ci sarà la classica mostra mercato e alle 17 uno spettacolo del comico Jully. La biblioteca Casa dei Bimbi si trova in via Libero Leonardi 153 e l’ingresso è libero.

Alessandro Pino

Conclusa la terza edizione del “Memorial Miriam Sermoneta” – di Alessandro Pino

19 Apr

Grazie ai proventi del premio letterario si perpetuano il nome e l’opera di beneficenza di una persona generosa e altruista

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Con la premiazione tenutasi l’undici aprile presso il Caffè letterario Mameli Ventisette di Roma si è conclusa la terza edizione del  “Memorial Miriam Sermoneta”, concorso nazionale di scrittura creato per ricordare la guardia giurata che si tolse la vita tre anni or sono dopo aver denunciato i disagi di un lavoro pericoloso, mal pagato e precario.  «Era una persona solare che si prodigava per aiutare anziani e bambini, raccoglieva giocattoli e andava al Gemelli e al Bambin Gesù per la Befana – spiega il poeta Giovanni Gentile, organizzatore del premio e presidente della giuria – dopo la sua morte mi sono sentito in dovere di ricordarla, ma non per il gesto quanto per la generosità, per ricordare quanto faceva aiutando gli altri e proseguendone l’opera, perché con i concorsi intitolati a Miriam raccolgo fondi da donare ad associazioni che si occupano di aiutare i bambini».   PINOmemorialsermoneta (5)

I partecipanti sono stati oltre un centinaio e le opere selezionate, lette durante la cerimonia dall’attrice Sarah Mataloni, verranno inserite in una antologia, i cui proventi saranno in parte destinati – tramite l’organizzazione Mission Bambini – a un asilo nido di Roma che assiste minori i cui i genitori non hanno la possibilità di farli mangiare perché magari in difficoltà economiche. A Mission Bambini è stato inoltre donato un dipinto dell’artista Giuseppe Faraone (egli stesso partecipante al premio letterario) che verrà venduto all’asta per reperire ulteriori fondi. La giuria, presieduta da Giovanni Gentile e composta dai poeti Renato Fedi, Alessandro Novelli, Patrizia Portoghese, Roberta degli Innocenti, Gloria Venturini, Mara Zilio, Rocco Pulitanò,Veruska Vertuani e dal favolista Massimiliamo Gabriele ha deciso di premiare i seguenti autori, suddivisi per categorie:

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premio del presidente della giuria

Aldo Ronchin per Laggiù

 

sezione Poesia a tema libero

Rita Muscardin per La casa sospesa sul ponte del tempo

Tiziana Monari per Qui sul Carso

Davide Rocco Colacrai per Le variazioni imperfette di un uomo

 

 

sezione Poesia a tema “La speranza”

Franca Donà per Giorni

Agostino Barletta per Terra

Antonella Santoro per Sentieri abbozzati  e Giuliana Paleotti con Dimitri

 

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sezione Racconto a tema libero

Annamaria Barone per Lo stesso vento di quella notte

Marzia d’Anella per Le pietre e le stelle

Valentina Guastini per Sale, senape e monete

 

Sezione Poesia giovani a tema libero

Ada Maria Angeli

Gabriele Sparagna

Andrea Petricca

Samuel Labianca

Maria Ludovica Alei

 

 

Workshop Moda & Beauty: porte aperte all’Accademia L’Oréal di Roma – di Alessandro Pino

15 Apr

Il palazzo che anticamente fu sede della Pontificia Università Urbaniana, in piazza Mignanelli a Roma – adiacente alla più nota piazza di Spagna – ospita da alcuni anni la Accademia L’Oréal Roma, polo di alta formazione per i più raffinati acconciatori facente capo alla nota multinazionale della cosmesi. PINOfnmeventsA

Ora però i vertici dell’azienda hanno deciso di aprire le porte dell’Accademia a un pubblico più vasto, sempre competente ma non ristretto all’ambiente dei professionisti del capello. Per questo hanno organizzato lo scorso 9 aprile il Workshop Moda & Beauty, incontro nel quale sono stati illustrate a giornalisti e blogger di settore – invitati dalla pimpante Barbara Molinario, direttore della rivista FNM Fashion News Magazine – le attuali tendenze nel look ed è stato presentato il corso per “fashion event manager” che si terrà nelle prossime settimane nelle aule dell’Accademia L’Oréal. Organizzato in collaborazione con l’ente di formazione Com2, Giffoni Academy, Unione Cultura Turismo, Chic Zone e FNM, il corso è mirato a preparare specialisti nell’organizzazione di eventi di moda

Barbara Molinario, direttore di FNM

Barbara Molinario, direttore di FNM

  – ma non solo – e prevede degli stage formativi presso prestigiose aziende del settore. Tra i docenti, oltre alla stessa Barbara Molinario, vi saranno: Daniel della Seta giornalista e conduttore in Rai di “Italia che va…”, Sabrina Baldi dell’ufficio stampa di Renato Balestra, Fabio Nicolai direttore dell’Accademia L’Oréal, la fondatrice di Chic Zone Angela Albarano, Edoardo de Giorgio dell’ufficio stampa di Gattinoni, Carola Assumma curatrice di un ufficio stampa specializzato in grandi eventi e prime teatrali.

Alessandro Pino

La chiamavano Bocca di Rosa – di Luciana Miocchi e Alessandro Pino

13 Apr

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C’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l’uno né l’altro
lei lo faceva per passione.

Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.

E fu così che da un giorno all’altro
bocca di rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.

Ma le comari di un paesino
non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto
si limitavano all’invettiva.

 

E’ qualche settimana che il Pino ed io ci lavoriamo su.

Dapprima avvistamento mitico, leggenda metropolitana difficile da afferrare, con mille voci tutti da verificare. Sarà una bellezza in vendita, sarà una bellezza eccentrica. Sarà che ci mettiamo in testa di trovarla. Anche perchè sui gruppi di vicinato di Fb ci sono donne inferocite che la segnalano nei pressi di parchi e scuole intenta ad attaccar bottone con i maschi di famiglia.

La Signora ci viene raccontata come appariscente, si sposta in bicicletta e sempre fasciata in completi semitrasparenti.

La Salaria è tristemente adorna di corpi in vendita ad ogni ora del giorno e della notte ma mai nessuno  ha suscitato tanto clamore. Decidiamo di fare un giro in giro, ci va buca, nessuna traccia della Signora, nonostante gli orari siano quelli giusti. Ci riproviamo diverse volte, ce la descrivono in diretta dall’autobus, diventa una questione di puntiglio. La dobbiamo trovare.

Nel frattempo, faccio un breve giro su google, dietro suggerimento di un amico evidentemente più scafato di me. Mi ritrovo a leggere di un mondo sconosciuto, al quale non avevo mai pensato.

Esistono siti di recensioni per prostitute, le chiamano Pay. Ebbene si. Posti dove gli utenti si segnalano le novità sul mercato, le prestazioni, scrivono vere e proprie stroncature oppure esaltano le doti della ragazza di turno. Ci sono sigle in codice per tutto, per la tariffa, per le specialità della casa. Clienti gelosi che recensiscono ma solo un po’ e non lasciano i riferimenti per non dover condividere la loro scoperta con troppi altri, altrimenti i prezzi si alzano e la qualità diminuisce.

Uno mi fa salire la rabbia e finisco a soprendermi a maltrattare il primo maschio che mi si para davanti, colpevole solo del suo genere. Vaglielo a spiegare che il mio improvviso giramento di pianeti e costellazioni è provocato dall’aver letto “come andare con la propria ragazza”. Razza di stronzo, vai a mignotte per ricercare come massimo brivido quello di imbatterti in una professionista affettuosa e premurosa come la tua compagna (parole loro eh) ?  Che poi effettivamente, il punto è questo. A puttane non ci vanno solo anziani soli o giovani single o uomini stressati dal lavoro fino al punto di non aver nè tempo nè voglia di intavolare un minimo di parvenza di rapporto umano. Troppi ne ho visti di padri di famiglia fermarsi a contrattare, denunciati dalla presenza del seggiolino per i bimbi sul sedile posteriore. Una donna qualsiasi potrebbe ritrovarsi con l’amara sorpresa di avere un compagno che va in cerca di rapporti mercenari. Purtroppo, questi siti sono sì frequentati per buona parte da cazzari grafomani ma un fondo di verità la contengono.

Informo l’altra metà della ditta scrivente, che ovviamente per dovere di cronaca si documenta abbondantemente. Per il sito la Signora è di mezza età, non invadente, si limita a passeggiare in bicicletta e si avvicina alle macchine parcheggiate con uomini soli a bordo, sempre nella stessa zona circoscritta.

E venne il giorno.  Anzi, la mattina. Nemmeno  il tempo di girare al semaforo che Pino la immortala. Io guido. Con le macchine fotografiche ho un rapporto di amore-odio, meglio ci pensi lui. Poi ci fermiamo ad un bar, il commesso ne ha da raccontare. Noi abbiamo tempo per ascoltare.

Questo qui sotto è il pezzo che ha messo insieme Alessandro Pino.

“Che la via Salaria nel tratto da Settebagni ai Prati Fiscali pulluli di prostitute a ogni ora del giorno e della notte non è una novità, sono anni che si dibatte sull’argomento e nemmeno si fa quasi più caso alla esposizione permanente di cosce e sederi lungo a bordo strada. Da circa un mese però  in tale panorama sta facendo parlare di sé in rete e sulla stampa una new entry, anglicismo d’obbligo non potendosi dire “un volto nuovo” dato che fino a oggi sono apparse immagini della persona in questione ripresa esclusivamente da dietro: a quanto si è letto la signora, invece di attendere i clienti sul marciapiede, andrebbe a cercarli in bicicletta, pedalando in una tenuta molto aderente e semitrasparente  tra Castel Giubileo e Villa Ada. Le due località distano qualche chilometro tra esse, ma è evidente che questo non sia un problema per la misteriosa e avvenente pedalatrice, anzi è la conferma  – in linea con il pensiero del sindaco ciclista Ignazio Marino – che andare in  bicicletta fa bene alla salute: perché è inutile negarlo, la signora possiede un lato B strepitoso e due cosce ben muscolose, di quelli da finire fuori strada su un pilastro per la distrazione quando la incontri e in tal senso giudizi unanimi vengono espressi su forum specializzati – una vera e propria sottocultura, un mondo a parte con un suo gergo in codice – nei quali allupati naviganti si  scambiano pareri e recensioni in piena regola dalle quali si è venuto a sapere che la ciclista sarebbe italiana, con un passato da ballerina della Rai. Meno entusiasti – eufemismo per indicare un tasso di velenosità che al confronto un cobra è un animaletto d’affezione – i pareri di svariate iscritte a gruppi  Facebook come “Settebagni e Castel Giubileo” , inviperite perché a loro dire i loro mariti verrebbero insidiati mentre attendono i figli all’uscita della scuola. Qualche moglie ha anche invocato manifestazioni, ronde e l’intervento delle autorità per invitare la presunta rovinafamiglie a pedalare altrove, proposta che sinceramente – dopo anni che avvengono manifestazioni contro la prostituzione nella zona senza che cambi nulla – appare abbastanza velleitaria. Curiosamente mancavano quasi del tutto commenti maschili: evidentemente era grande la paura dei mariti di dover subire scenate del tipo “tanto lo so che le sbavi dietro” e allora meglio far finta di niente. “Lei” intanto continua a macinare chilometri e a agganciare clienti, facendo accantonare l’ipotesi che non fosse una prostituta ma soltanto una persona un po’ eccentrica desiderosa di mostrare le proprie grazie: proprio durante il breve sopralluogo cui si riferisce la foto è stata vista allontanarsi a piedi conducendo a mano il velocipede, seguita a pochi passi di distanza da un giovanotto sulla trentina.”

* * *

Qualche giorno dopo la nostra uscita, il messaggero le dedica un piccolo articolo. La Signora fornisce un nome diverso da quello con cui l’abbiamo conosciuta, descrive una vita di scuole private per i figli, tutto l’armamentario di balle che si raccontano per farsi lasciar perdere. Ancora una volta i commenti più velenosi vengono dalle altre donne. Immancabilmente, ad ogni post, mi ritorna in mente la canzone di De Andrè. Non riesco a fare a meno di pensare che la bicicletta più che una questione di marketing sia una necessità per sfuggire alla dura legge dei pappa dell’est. Non avendo un posto preciso dove battere non viene infastidita dai protettori che altrimenti le farebbero passare dei gran bei brutti quarti d’ora. Almeno è padrona di se stessa, spinta “soltanto” dalle proprie necessità o scelte che dir si voglia.

Passano altri giorni, nemmeno ci pensavo più. La ciclista dalla tutina aderente non l’avevo più vista. All’improvviso mi si para davanti, sulla Salaria dal traffico che procede a rilento. Mi pedala a fianco, lentamente. Essì, il sellino tirato su ad arte mette in risalto un fondoschiena scolpito dai chilometri, quasi in vetrina, fasciato nei soliti pantaloncini da ciclista, traslucidi e molto rivelatori.

Un suv nero mi sorpassa in fila poi si infila tra me e la macchina che mi precede, costringendomi a frenare. Il guidatore fa cenno alla ciclista, indica con la mano la strada laterale che costeggia la Salaria. Lei fa un cenno con il capo e gira sulla stessa via. Scompaiono alla mia vista, il traffico comincia a scorrere più veloce. Poco più avanti, nonostante siano solo le dieci di mattina, una sfilza di giovani bellezze dell’est mostrano il deretano a poca distanza l’una dall’altra. Questo offre il mercato. Evidentemente questa è la richiesta. Culi. La faccia non è importante, nemmeno il fisico. Forse sperano siano anche mute. Un po’ mi vien la nausea. Forse potrebbe essere anche l’invidia per il posteriore da concorso, chissà. Certo è che la legge Merlin ha chiuso le case di tolleranza ma non ha eliminato la pratica. Anzi, l’ha sbattuta in miglior evidenza, sulle strade. Non ci si può far niente, il coraggio del legislatore si è esaurito giusto prima di scrivere che la prostituzione è reato, dopo aver avuto un impennata di orgoglio vietandola al chiuso. Probabilmente gli italiani sono ancora troppo poco maturi per ammettere che bisogna colpire sfruttatori e favoreggiatori ma che l’attività volontaria va regolamentata. O almeno vietata, cribbio! Sarebbe divertente vedere quanti e quali maschi finirebbero dietro le sbarre per essere andati a puttane. L’unico modo per sfangarla: farsi venire a riprendere da madri e compagne. In distribuzione gratuita, all’uscita del commissariato, randelli di solida quercia da affidare alle gentili mani femminili di famiglia.

Un raccoglimento antico: alcuni scatti dalla Via Crucis a Settebagni – di Alessandro Pino

4 Apr

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Alcuni scatti dalla Via Crucis del 3 aprile a Settebagni – Terzo Municipio di Roma Capitale

Un centinaio di persone con i lumini in mano, alla testa del corteo la Croce portata dagli scout, percorrendo il consueto itinerario: l’uscita dalla parrocchia di Sant’Antonio di Padova imboccando la via omonima, poi su per la parte collinare del quartiere e la discesa fino alla Salaria per tornare in chiesa.   20150403_201138

Forse pochi i partecipanti per un quartiere che ormai ha superato i diecimila abitanti; ma probabilmente qualcuno era già partito per la classica visita ai parenti che abitano lontano, altri si sono affacciati a guardare dalla finestra, magari qualcuno malato o carico di anni e impossibilitato a esserci fisicamente ha fatto trovare la porta di casa illuminata da ceri votivi. Certo è che anche chi non è un fervente cattolico ha potuto percepire l’atmosfera raccolta, il percorrere tutti insieme le stradine buie e deserte che – nonostante Settebagni sia a tutti gli effetti un quartiere del Comune di Roma Capitale – davano quasi l’idea di processioni in borghi antichi.

Alessandro Pino

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Omaggio al Maestro: una giornata ad Ardea per ricordare Franco Califano – di Alessandro Pino

3 Apr

 

pubblicato su http://www.di-roma.com

Nel secondo anniversario dalla morte fan, cimeli, artisti, canzoni e a sorpresa la promessa di una piazza intitolata al Califfo

Il 30 marzo del 2013 scompariva Franco Califano. Nel fine settimana precedente il secondo anniversario della morte del Maestro (soprannome che il poliedrico cantante e attore sembra preferisse a quello di “Califfo”) gli è stato reso omaggio nella cittadina Ardea, DSC_2293dove riposa assieme al fratello e al nipote; l’iniziativa, patrocinata dalla locale amministrazione comunale, è stata organizzata dalla Franco Califano Onlus, dalla Associazione per lo Spettacolo e dalla Filarmonica di Ardea.

Proprio nel cimitero ha avuto inizio la giornata in onore di Franco, con la celebrazione della Santa Messa presso la cappella interna e l’omaggio degli amici e dei fan davanti la tomba su cui è riportato l’evocativo titolo di un suo brano: “Non escludo il ritorno”. Spostandosi di poche centinaia di metri è stata poi raggiunto il     DSC_2264 Municipio accanto al quale ha sede la Casa Museo che ospita numerosi cimeli del Maestro: il pianoforte, l’angolo della toilette con tanto di boccetta del suo dopobarba preferito – sorprendentemente, Fahrenheit di Dior – la poltrona in pelle, le tappezzerie leopardate che tanto amava, le locandine dei film da lui interpretati immancabilmente nella parte del figlio di buonadonna, tante fotografie.

Nella sala consiliare, gremita fin nei posti solitamente riservati ai consiglieri, lo scrittore Paolo Silvestrini ha presentato “Musica e Parole”, musica e testi composti dallo stesso Califano. Presente al gran completo il gruppo condotto dal maestro Alberto Laurenti, DSC_2259l’ultimo in ordine di tempo tra quelli che avevano accompagnato Califano nella sua carriera. L’esecuzione di brani del Maestro, come gli piaceva lo appellassero – accompagnata calorosamente dagli spettatori – è stata intervallata dalla lettura di brani  affidati alle voci notissime dei doppiatori Laura Romano e Rodolfo Bianchi. Ha partecipato all’omaggio anche la band locale dei Ghost, interpretando un brano insieme all’istrionico Laurenti. Al termine della manifestazione sono state consegnate agli artisti intervenuti, ai rappresentanti di Filarmonica, Aps e Franco Califano Onlus, nonché a Donatella Diana, curatrice dell’allestimento della casa museo, delle DSC_2253 targhe in ricordo della giornata da Luca Di Fiori, sindaco di Ardea e dall’assessore alla cultura, Riccardo Iotti, simbolicamente ricambiato da Antonello Mazzeo – presidente della Franco Califano Onlus e storico amico del Maestro – con una targa ben più grande e pesante: quella in marmo di una futura “piazza Franco Califano” che il primo cittadino ha mostrato intenzione di volere presto utilizzare.

Alessandro Pino