Archivio | gennaio, 2020
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Val Melaina: un arresto per droga- di Alessandro Pino

12 Gen

[ROMA] Un trentacinquenne romano è stato arrestato nelle scorse ore per droga dalla Polizia in via di Val Melaina: una pattuglia del Reparto Volanti lo aveva fermato per un controllo. Addosso gli sono state trovate diverse dosi di cocaina e hashish ed è finito quindi in manette.
Alessandro Pino

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Furti in sequenza tra Conca d’Oro e Monte Sacro: un arresto- di Alessandro Pino

10 Gen

[ROMA] È stato arrestato a Monte Sacro nelle scorse ore dalla Polizia un romano di 42 anni che dopo aver rubato in un esercizio commerciale di via Valsesia (zona Conca d’Oro) si era spostato in via Monte Bianco dove stava cercando di scassinare un ristorante. Il malvivente, riconosciuto dal piumino rosso che indossava descritto nella segnalazione ricevuta dal 112, è stato bloccato grazie alle indicazioni di un cittadino che lo aveva visto mentre armeggiava con un piede di porco sull’entrata del ristorante . A suo carico sono emersi precedenti di polizia ed è risultato essere già destinatario di un avviso orale.
Alessandro Pino

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Disservizi nelle mense scolastiche di Roma: comunicato della senatrice Annamaria Parente (Italia Viva)

8 Gen

riceviamo e pubblichiamo:

Mense scolastiche a Roma. Dichiarazioni assessore Mammì incuranti della salute dei bambini

Anche un solo bambino che mangia cibo non buono in una mensa scolastica è meritevole di attenzione da parte delle istituzioni comunali.

In questi giorni ci sono state segnalazioni di genitori, commissioni mense e insegnanti da molteplici municipi per

bambini tenuti a digiuno fino a tarda ora,

bambini allergici con diete speciali che hanno mangiato 3 biscotti . Bambini che si sono sentiti male a scuola o a casa.

Numerosissime scuole d’infanzia e primarie hanno segnalato che ai bambini sono stati somministrati panini e tramezzini

affatto biologici

preparati in altre Regioni,

confezionati con agenti chimici di conservazione e trattati con alcol e casi di muffa nel cibo.

Le dichiarazioni dell’assessore Mammì hanno derubricato queste segnalazioni come “ casi di disservizio”.

I nostri figli non hanno bisogno di parole così burocratiche, incuranti della loro salute.

Chiediamo all’amministrazione romana di provvedere a controlli e verifiche proprio in questi giorni di cambio di appalto delle mense scolastiche dell’intera città di Roma.

La salute dei nostri bambini è sacra! Saremo al fianco delle associazioni dei genitori che stanno giustamente protestando per questo.

Annamaria Parente senatrice di Italia Viva

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Disservizi nelle mense scolastiche di Roma : il comunicato di GENIMA

8 Gen

Riceviamo e pubblichiamo

CS Genima genitori nidi e materne di Roma. Comunicazione alle istituzioni comunali

Gentilissima Assessore Mammì e gentilissima Sindaca Raggi

vi scriviamo a seguito dei gravissimi disservizi accaduti ieri nelle mense di numerose scuole di diversi municipi di Roma.

Abbiamo ricevuto decine e decine di segnalazioni di genitori, commissioni mense e insegnanti da molteplici municipi per

bambini tenuti a digiuno fino alle 15:30,

bambini allergici con diete speciali che hanno mangiato 3 biscotti e chi neanche quelli. Bambini che si sono sentiti male a scuola o a casa.

genitori chiamati a portare il pasto e a vigilarne l’assunzione.

numerosissime scuole d’infanzia e primarie dove invece che il pasto di rientro, come da bando e capitolato, sono stati somministrati panini e tramezzini

affatto biologici

preparati in altre Regioni,

confezionati con agenti chimici di conservazione e trattati con alcol,

in cui sono stati trovati in molti casi prosciutto e formaggio maleodorante e muffa.

Pane secco e vecchio che si sgretolava. Vi inviamo in allegato una prima sintesi delle segnalazioni arrivate e alcune foto a testimonianza di quanto scritto.

Ci rincresce non poco leggere il  comunicato stampa dell’assessorato, ci piacerebbe che dei 150 mila utenti tra bambini dei nidi e alunni delle scuole che citate, vi preoccupaste concretamente. Sarebbero state gradite promesse di verifiche concrete sull’accaduto e scuse per quanto accaduto e non una cieca difesa senza riscontro nella realtà.

Troviamo la dichiarazione dell’Assessore “Ritengo quanto mai grave utilizzare isolati casi di disservizio di ieri per disseminare dichiarazioni ingiustificatamente allarmistiche sull’intero cambio appalto” non solo offensiva per tutti quei genitori e quei bimbi che hanno subito quanto accaduto ieri, ma non corrispondente alla realtà e di un approccio falsamente difensivo che non  meritiamo. Se quanto accaduto sono secondo lei sono “solo casi isolati di disservizio” siamo seriamente preoccupati per il futuro.

L’Assessora sa meglio di noi, perché ce lo avete confermato dal vivo, che la sua rassicurazione alle famiglie “sull’attivazione di verifiche specifiche, nell’ambito del monitoraggio già programmato su tutta la città” è una promessa non realizzabile: non ci sono dietiste a sufficienza e non ci sono aziende che fanno i controlli microbiologici in quanto sono 2 anni che non fate i bandi di appalto. Infatti, ieri e oggi, giornate delicate per il cambio appalto, non c’era nessuno a controllare.

Abbiamo segnalato, collaborato, incontrato per dirvi in ogni modo che questo cambio appalto in questi tempi avrebbe creato notevoli disservizi. Dopo il cambio di Assessore avete chiuso i tavoli di collaborazione e non ci avete voluto ascoltare veramente.

Come anticipato controlleremo e useremo gli strumenti a noi legalmente disponibili per assicurare che ai nostri figli venga garantito quanto previsto.

Vi chiediamo inoltre notizie in merito al nuovo bando 2020 – 2025, che dovrebbe essere pubblicato a gennaio e assegnato entro agosto, perché le dietiste dei municipi ci dicono che sanno già che verrà prorogato quello appena assegnato. Ma andrebbe contro i vostri intenti, visto che nel CS citato affermate di “aver messo fine alle proroghe sine die”.

Stefania Lattanzi Presidente

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Cagnolino vaga disperato sull’autostrada: salvato dalla Polizia- di Alessandro Pino

8 Gen

[ROMA] Vagava disperato e ferito a una zampina sul tronchetto autostradale di arrivo della A24 dopo essere fuggito dal suo giardino ed essersi perso. Un cagnolino di razza bolognese avrebbe fatto sicuramente una brutta fine se non fosse transitata una pattuglia della Polizia. Gli agenti appena hanno visto il piccolo bambino peloso hanno bloccato il traffico riuscendo così a raggiungerlo. Dopodiché
lo hanno portato in un centro veterinario e facendo leggere il microchip sono risaliti alla padrona che subito è corsa a riabbracciare il cagnolino di nome Charlie.

Alessandro Pino

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Entra in scena Sara Margherita: lo spettacolo inizia!

6 Gen

[di Alessandro Pino] In un panorama socialmediatico inflazionato fino alla saturazione da fuffa fritta, popolato di finte soubrette e influencer di non si sa chi, tutte sgomitanti per conquistare una effimera notorietà sia pure in una televisione di quartiere, ebbene in tale desolante quadro è stato quasi un sollievo imbattersi in una performer- questa è la definizione che preferisce- conosciuta da un pubblico via via più vasto come Sara Margherita, che può vantare una solida preparazione e una presenza a livello professionale su piani non sempre contigui come la danza classica e moderna, il canto, la recitazione, la scrittura e che nonostante la giovane età ha già accostato il suo nome a vario titolo con quello di mostri sacri come Micha e Marina Van Hoecke, Marika Bezobrazova del teatro Bolshoi, Lindsay Kemp, Paolo Poli, Andrea Bocelli, Franco Miseria, Mogol. Sara Margherita comincia a raccontarsi: «Mi definisco toscana perché abito a Livorno ma sono quasi laureata in Comunicazione e Spettacolo a Pisa, ho studiato a Pisa con l’Accademia di Montecarlo di danza Princess Grace, ho studiato a Livorno con Marina Van Hoecke, a Firenze col Balletto di Toscana, a Prato con l’Accademia di Franco Miseria, mentre il maestro Maurizio Zapatini mi fa da padre musicale». L’inizio non avviene per caso: «Ho iniziato i miei studi artistici a nove anni con la danza ma volevo farlo prima, a spingermi nella carriera di ballerina fu mia madre. La mia famiglia veniva da Roma e mi avevano proposto di entrare nell’Accademia Nazionale di Danza a Roma; io volevo fare danza moderna ma a casa dissero di no perché avrei dovuto fare prima danza classica e avevano ragione perché è la base di tutto». Un pizzico di combinazione però non guasta: «A pochi metri da casa mia c’era una scuola di danza, l’Atelier Delle Arti, dove insegnava una coreografa molto famosa a livello europeo, Marina Van Hoecke, sorella gemella di Micha Van Hoecke, coreografo che ha lavorato con Roland Petit, Maurice Bejart». L’impegno di Sara – «ero stakanovista» – fu notato dalla Van Hoecke che nonostante avesse ritenuto Sara troppo giovane per iniziare subito a studiare nel suo corso di livello professionistico alla fine la prese con sè, unica bambina tra tutte le allieve, rimanendo con lei fino alla scomparsa avvenuta nel 2010 quando Sara aveva sedici anni. «A dodici anni volli provare a entrare in alcune accademie, facendo audizioni positive a Torino col Teatro Nuovo, all’Accademia Ucraina di Milano, all’Accademia Hertel di Firenze. Però decisi di rimanere con Marina a Livorno perché mi dicevano che lei era più professionale di tutti. Quando venne a mancare fu una mazzata a livello umano e psicologico perché per me era un punto di riferimento specialmente perché lei voleva che io compiuti diciotto anni andassi su sua raccomandazione all’Accademia di Rotterdam per studiare contemporanea. Dopo la scuola trascorrevo tre ore al giorno con lei». In qualche modo Sara andò comunque avanti: «Il fratello di Marina andò a dirigere il corpo di ballo dell’Opera di Roma e noi allieve rimanemmo abbandonate, poi però tornò per un breve periodo a Livorno e io entrai come stagista all’Accademia di Danza Europea nell’ensemble di Micha e lì presi un brevetto come coreografa. Realizzai una coreografia di Micha, un “Omaggio a Pulcinella” che trovate su Youtube. Dopo questo mi diplomai insegnante di danza e iniziai a insegnare danza classica a ventun anni e movimento e arte scenica nei laboratori di teatro a Pietrasanta , al Teatro della Brigata di Livorno, a Empoli».
Quello nella danza è stato senz’altro un percorso impegnativo, affrontato con ostinata dedizione, in cui però c’è spazio anche per sorridere ricordando episodi come quell’audizione in cui una quindicina di candidate che fino a un momento prima avevano mostrato boria e spocchia cominciarono a cadere rovinosamente mentre tentavano di stare sulle punte dopo aver erroneamente cosparso le scarpette con il borotalco che “qualcuno” aveva lasciato vicino alla pece che avrebbero dovuto invece usare.

Nel frattempo però era iniziato anche il percorso di Sara Margherita nel mondo del canto, anche lì in una modalità che sembra dettata dal destino: «Ero in prima media e la prof di musica era in contatto con il Teatro Goldoni che chiedeva alle scuole degli allievi per le audizioni; io la sostenni eseguendo una canzone partigiana e mi presero al coro con i soprani delle voci bianche e poi nel coro giovanile. Da li iniziai una serie di spettacoli con Andrea Bocelli, Elisa, l’Orchestra della Toscana, ci furono collaborazioni con Micha Van Hoecke, Lindsay Kemp, Paolo Poli, facendo un sacco di spettacoli anche in trasferta con pezzi di compositori come Mozart, Schubert, Chopin, Orff, Britten, Mascagni. In “Didone ed Enea” di Purcell ho interpretato la strega».
Quasi vivendo più vite in una, Sara- che nel frattempo aveva cominciato il liceo- negli stessi anni iniziò anche un percorso nel musical legato ad artisti vicini al Teatro Sistina: «Andai a Roma avendo esperienze positive sia nel canto che nella danza, mi ritrovai con Fabrizio Angelini, Francesco e Giovanni Maria Lori. Iniziai a studiare il musical come va fatto inclusi tip tap e recitazione, girando tutta Italia e avendo anche il mio primo approccio all’insegnamento».
L’esperienza dei musical fu interrotta per un periodo, durante il quale finito il liceo Sara entrò come borsista alla scuola del Balletto di Toscana trascorrendovi due anni e iniziò a studiare canto privatamente con Lucia Mazzei della Accademia di Fiesole «perché mi serviva un inquadramento vocale da solista». Poi, subendo anche una serie di infortuni anche gravi, iniziò una importante esperienza artistica con Franco Miseria, il coreografo della trasmissione Rai “Fantastico” allievo di Don Lurio che ha diretto Celentano, scopritore di Heather Parisi e di Lorella Cuccarini: «Entrai nel suo laboratorio all’Accademia di perfezionamento al Teatro Politema di Prato. Con Franco Miseria ho fatto due spettacoli in tournee, “ All you need is love” e “La canzone va a teatro” . Nel primo recitavo e ballavo, nel secondo cantavo anche». L’accademia era curata da artisti tra cui Ranko Yokoyama che ha fatto anche Broadway , Emiliana Perina Alessandro Campone, Stefano Simmaco , Ilaria Cristini, Sandra Garullieri. «Fu una delle mie esperienze migliori anche a livello umano, Franco ci faceva da supervisore e regista degli spettacoli, fu come rivivere l’atmosfera che si respirava da Marina, soltanto che era più completa perché c’era anche la parte canora e recitativa». A questo percorso artistico di altissimo livello si è integrato negli anni anche l’elemento della scrittura, iniziato anch’esso molto presto: «Già la mia maestra mandava di nascosto i miei testi ai concorsi e ogni tanto mi ritrovavo con penne e medaglie non sapendo nemmeno di aver partecipato; mi piace riscrivere i testi di canzoni in chiave comica. Poi nel 2017 ho partecipato a un concorso con il Cet, la scuola autori del maestro Mogol, in seguito al quale un mio testo per canzone è stato pubblicato in un volume e ho ricevuto un attestato di merito firmato da lui». Oltre a questo ci sono stati altri stage , premi e borse di studio, al Teatro Verdi di Pisa ha realizzato un video con Arturo Cannistrà. «Per il futuro sto per pubblicare un pezzo fatto con un mio amico producer e poi sto iniziando a scrivere degli spettacoli». Tornando alla danza, un tema che ricorre periodicamente è quello della anoressia indotta nelle giovani allieve. Ecco il parere di Sara Margherita: «Sentirsi dire a dieci anni che sei grassa non è bene per l’autostima. I problemi di peso non si hanno tanto perché l’insegnante fa pressione ma perché ci sono dei discorsi stupidi che viaggiano tra le ragazze e ragazzi, con consigli alimentari folli. Magari tolgono tutti i carboidrati, non mangiano carne, non prendono Sali minerali, a lungo andare ti danneggia la salute». Infine un consiglio a quei genitori che vogliano indirizzare le figlie verso il mondo della danza: «È giusto iniziare danza da giovani se si vuole farla a livello professionale, io sono stata fortunata ad avere Marina nella mia città ma spesso i ragazzini di undici, tredici anni sono costretti a vivere fuori sede per frequentare una accademia. È bene che un genitore, se può, segua il figlio che viene preso in una accademia perché specie in età adolescenziale l’insegnante diventa un punto di riferimento e spesso è un punto di riferimento pessimo perché non è preparato o è umanamente inadeguato a formare un ragazzo a livello umano, non solo a livello di danza».
Dunque nell’attesa di vedere Sara Margherita giungere alla consacrazione definitiva di una fama generale, non vi rimane che seguirla sul suo canale Youtube.

Alessandro Pino

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Entra in scena Sara Margherita: lo spettacolo inizia!

6 Gen

[di Alessandro Pino] In un panorama socialmediatico inflazionato fino alla saturazione da fuffa fritta, popolato di finte soubrette e influencer di non si sa chi, tutte sgomitanti per conquistare una effimera notorietà sia pure in una televisione di quartiere, ebbene in tale desolante quadro è stato quasi un sollievo imbattersi in una performer- questa è la definizione che preferisce- conosciuta da un pubblico via via più vasto come Sara Margherita, che può vantare una solida preparazione e una presenza a livello professionale su piani non sempre contigui come la danza classica e moderna, il canto, la recitazione, la scrittura e che nonostante la giovane età ha già accostato il suo nome a vario titolo con quello di mostri sacri come Micha e Marina Van Hoecke, Marika Bezobrazova del teatro Bolshoi, Lindsay Kemp, Paolo Poli, Andrea Bocelli, Franco Miseria, Mogol. Sara Margherita comincia a raccontarsi: «Mi definisco toscana perché abito a Livorno ma sono quasi laureata in Comunicazione e Spettacolo a Pisa, ho studiato a Pisa con l’Accademia di Montecarlo di danza Princess Grace, ho studiato a Livorno con Marina Van Hoecke, a Firenze col Balletto di Toscana, a Prato con l’Accademia di Franco Miseria, mentre il maestro Maurizio Zapatini mi fa da padre musicale». L’inizio non avviene per caso: «Ho iniziato i miei studi artistici a nove anni con la danza ma volevo farlo prima, a spingermi nella carriera di ballerina fu mia madre. La mia famiglia veniva da Roma e mi avevano proposto di entrare nell’Accademia Nazionale di Danza a Roma; io volevo fare danza moderna ma a casa dissero di no perché avrei dovuto fare prima danza classica e avevano ragione perché è la base di tutto». Un pizzico di combinazione però non guasta: «A pochi metri da casa mia c’era una scuola di danza, l’Atelier Delle Arti, dove insegnava una coreografa molto famosa a livello europeo, Marina Van Hoecke, sorella gemella di Micha Van Hoecke, coreografo che ha lavorato con Roland Petit, Maurice Bejart». L’impegno di Sara – «ero stakanovista» – fu notato dalla Van Hoecke che nonostante avesse ritenuto Sara troppo giovane per iniziare subito a studiare nel suo corso di livello professionistico alla fine la prese con sè, unica bambina tra tutte le allieve, rimanendo con lei fino alla scomparsa avvenuta nel 2010 quando Sara aveva sedici anni. «A dodici anni volli provare a entrare in alcune accademie, facendo audizioni positive a Torino col Teatro Nuovo, all’Accademia Ucraina di Milano, all’Accademia Hertel di Firenze. Però decisi di rimanere con Marina a Livorno perché mi dicevano che lei era più professionale di tutti. Quando venne a mancare fu una mazzata a livello umano e psicologico perché per me era un punto di riferimento specialmente perché lei voleva che io compiuti diciotto anni andassi su sua raccomandazione all’Accademia di Rotterdam per studiare contemporanea. Dopo la scuola trascorrevo tre ore al giorno con lei». In qualche modo Sara andò comunque avanti: «Il fratello di Marina andò a dirigere il corpo di ballo dell’Opera di Roma e noi allieve rimanemmo abbandonate, poi però tornò per un breve periodo a Livorno e io entrai come stagista all’Accademia di Danza Europea nell’ensemble di Micha e lì presi un brevetto come coreografa. Realizzai una coreografia di Micha, un “Omaggio a Pulcinella” che trovate su Youtube. Dopo questo mi diplomai insegnante di danza e iniziai a insegnare danza classica a ventun anni e movimento e arte scenica nei laboratori di teatro a Pietrasanta , al Teatro della Brigata di Livorno, a Empoli».
Quello nella danza è stato senz’altro un percorso impegnativo, affrontato con ostinata dedizione, in cui però c’è spazio anche per sorridere ricordando episodi come quell’audizione in cui una quindicina di candidate che fino a un momento prima avevano mostrato boria e spocchia cominciarono a cadere rovinosamente mentre tentavano di stare sulle punte dopo aver erroneamente cosparso le scarpette con il borotalco che “qualcuno” aveva lasciato vicino alla pece che avrebbero dovuto invece usare.

Nel frattempo però era iniziato anche il percorso di Sara Margherita nel mondo del canto, anche lì in una modalità che sembra dettata dal destino: «Ero in prima media e la prof di musica era in contatto con il Teatro Goldoni che chiedeva alle scuole degli allievi per le audizioni; io la sostenni eseguendo una canzone partigiana e mi presero al coro con i soprani delle voci bianche e poi nel coro giovanile. Da li iniziai una serie di spettacoli con Andrea Bocelli, Elisa, l’Orchestra della Toscana, ci furono collaborazioni con Micha Van Hoecke, Lindsay Kemp, Paolo Poli, facendo un sacco di spettacoli anche in trasferta con pezzi di compositori come Mozart, Schubert, Chopin, Orff, Britten, Mascagni. In “Didone ed Enea” di Purcell ho interpretato la strega».
Quasi vivendo più vite in una, Sara- che nel frattempo aveva cominciato il liceo- negli stessi anni iniziò anche un percorso nel musical legato ad artisti vicini al Teatro Sistina: «Andai a Roma avendo esperienze positive sia nel canto che nella danza, mi ritrovai con Fabrizio Angelini, Francesco e Giovanni Maria Lori. Iniziai a studiare il musical come va fatto inclusi tip tap e recitazione, girando tutta Italia e avendo anche il mio primo approccio all’insegnamento».
L’esperienza dei musical fu interrotta per un periodo, durante il quale finito il liceo Sara entrò come borsista alla scuola del Balletto di Toscana trascorrendovi due anni e iniziò a studiare canto privatamente con Lucia Mazzei della Accademia di Fiesole «perché mi serviva un inquadramento vocale da solista». Poi, subendo anche una serie di infortuni anche gravi, iniziò una importante esperienza artistica con Franco Miseria, il coreografo della trasmissione Rai “Fantastico” allievo di Don Lurio che ha diretto Celentano, scopritore di Heather Parisi e di Lorella Cuccarini: «Entrai nel suo laboratorio all’Accademia di perfezionamento al Teatro Politema di Prato. Con Franco Miseria ho fatto due spettacoli in tournee, “ All you need is love” e “La canzone va a teatro” . Nel primo recitavo e ballavo, nel secondo cantavo anche». L’accademia era curata da artisti tra cui Ranko Yokoyama che ha fatto anche Broadway , Emiliana Perina Alessandro Campone, Stefano Simmaco , Ilaria Cristini, Sandra Garullieri. «Fu una delle mie esperienze migliori anche a livello umano, Franco ci faceva da supervisore e regista degli spettacoli, fu come rivivere l’atmosfera che si respirava da Marina, soltanto che era più completa perché c’era anche la parte canora e recitativa». A questo percorso artistico di altissimo livello si è integrato negli anni anche l’elemento della scrittura, iniziato anch’esso molto presto: «Già la mia maestra mandava di nascosto i miei testi ai concorsi e ogni tanto mi ritrovavo con penne e medaglie non sapendo nemmeno di aver partecipato; mi piace riscrivere i testi di canzoni in chiave comica. Poi nel 2017 ho partecipato a un concorso con il Cet, la scuola autori del maestro Mogol, in seguito al quale un mio testo per canzone è stato pubblicato in un volume e ho ricevuto un attestato di merito firmato da lui». Oltre a questo ci sono stati altri stage , premi e borse di studio, al Teatro Verdi di Pisa ha realizzato un video con Arturo Cannistrà. «Per il futuro sto per pubblicare un pezzo fatto con un mio amico producer e poi sto iniziando a scrivere degli spettacoli». Tornando alla danza, un tema che ricorre periodicamente è quello della anoressia indotta nelle giovani allieve. Ecco il parere di Sara Margherita: «Sentirsi dire a dieci anni che sei grassa non è bene per l’autostima. I problemi di peso non si hanno tanto perché l’insegnante fa pressione ma perché ci sono dei discorsi stupidi che viaggiano tra le ragazze e ragazzi, con consigli alimentari folli. Magari tolgono tutti i carboidrati, non mangiano carne, non prendono Sali minerali, a lungo andare ti danneggia la salute». Infine un consiglio a quei genitori che vogliano indirizzare le figlie verso il mondo della danza: «È giusto iniziare danza da giovani se si vuole farla a livello professionale, io sono stata fortunata ad avere Marina nella mia città ma spesso i ragazzini di undici, tredici anni sono costretti a vivere fuori sede per frequentare una accademia. È bene che un genitore, se può, segua il figlio che viene preso in una accademia perché specie in età adolescenziale l’insegnante diventa un punto di riferimento e spesso è un punto di riferimento pessimo perché non è preparato o è umanamente inadeguato a formare un ragazzo a livello umano, non solo a livello di danza».
Dunque nell’attesa di vedere Sara Margherita giungere alla consacrazione definitiva di una fama generale, non vi rimane che seguirla sul suo canale Youtube.

Alessandro Pino

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Entra in scena Sara Margherita: lo spettacolo inizia!

6 Gen

[di Alessandro Pino] In un panorama socialmediatico inflazionato fino alla saturazione da fuffa fritta, popolato di finte soubrette e influencer di non si sa chi, tutte sgomitanti per conquistare una effimera notorietà sia pure in una televisione di quartiere, ebbene in tale desolante quadro è stato quasi un sollievo imbattersi in una performer- questa è la definizione che preferisce- conosciuta da un pubblico via via più vasto come Sara Margherita, che può vantare una solida preparazione e una presenza a livello professionale su piani non sempre contigui come la danza classica e moderna, il canto, la recitazione, la scrittura e che nonostante la giovane età ha già accostato il suo nome a vario titolo con quello di mostri sacri come Micha e Marina Van Hoecke, Marika Bezobrazova del teatro Bolshoi, Lindsay Kemp, Paolo Poli, Andrea Bocelli, Franco Miseria, Mogol. Sara Margherita comincia a raccontarsi: «Mi definisco toscana perché abito a Livorno ma sono quasi laureata in Comunicazione e Spettacolo a Pisa, ho studiato a Pisa con l’Accademia di Montecarlo di danza Princess Grace, ho studiato a Livorno con Marina Van Hoecke, a Firenze col Balletto di Toscana, a Prato con l’Accademia di Franco Miseria, mentre il maestro Maurizio Zapatini mi fa da padre musicale». L’inizio non avviene per caso: «Ho iniziato i miei studi artistici a nove anni con la danza ma volevo farlo prima, a spingermi nella carriera di ballerina fu mia madre. La mia famiglia veniva da Roma e mi avevano proposto di entrare nell’Accademia Nazionale di Danza a Roma; io volevo fare danza moderna ma a casa dissero di no perché avrei dovuto fare prima danza classica e avevano ragione perché è la base di tutto». Un pizzico di combinazione però non guasta: «A pochi metri da casa mia c’era una scuola di danza, l’Atelier Delle Arti, dove insegnava una coreografa molto famosa a livello europeo, Marina Van Hoecke, sorella gemella di Micha Van Hoecke, coreografo che ha lavorato con Roland Petit, Maurice Bejart». L’impegno di Sara – «ero stakanovista» – fu notato dalla Van Hoecke che nonostante avesse ritenuto Sara troppo giovane per iniziare subito a studiare nel suo corso di livello professionistico alla fine la prese con sè, unica bambina tra tutte le allieve, rimanendo con lei fino alla scomparsa avvenuta nel 2010 quando Sara aveva sedici anni. «A dodici anni volli provare a entrare in alcune accademie, facendo audizioni positive a Torino col Teatro Nuovo, all’Accademia Ucraina di Milano, all’Accademia Hertel di Firenze. Però decisi di rimanere con Marina a Livorno perché mi dicevano che lei era più professionale di tutti. Quando venne a mancare fu una mazzata a livello umano e psicologico perché per me era un punto di riferimento specialmente perché lei voleva che io compiuti diciotto anni andassi su sua raccomandazione all’Accademia di Rotterdam per studiare contemporanea. Dopo la scuola trascorrevo tre ore al giorno con lei». In qualche modo Sara andò comunque avanti: «Il fratello di Marina andò a dirigere il corpo di ballo dell’Opera di Roma e noi allieve rimanemmo abbandonate, poi però tornò per un breve periodo a Livorno e io entrai come stagista all’Accademia di Danza Europea nell’ensemble di Micha e lì presi un brevetto come coreografa. Realizzai una coreografia di Micha, un “Omaggio a Pulcinella” che trovate su Youtube. Dopo questo mi diplomai insegnante di danza e iniziai a insegnare danza classica a ventun anni e movimento e arte scenica nei laboratori di teatro a Pietrasanta , al Teatro della Brigata di Livorno, a Empoli».
Quello nella danza è stato senz’altro un percorso impegnativo, affrontato con ostinata dedizione, in cui però c’è spazio anche per sorridere ricordando episodi come quell’audizione in cui una quindicina di candidate che fino a un momento prima avevano mostrato boria e spocchia cominciarono a cadere rovinosamente mentre tentavano di stare sulle punte dopo aver erroneamente cosparso le scarpette con il borotalco che “qualcuno” aveva lasciato vicino alla pece che avrebbero dovuto invece usare.

Nel frattempo però era iniziato anche il percorso di Sara Margherita nel mondo del canto, anche lì in una modalità che sembra dettata dal destino: «Ero in prima media e la prof di musica era in contatto con il Teatro Goldoni che chiedeva alle scuole degli allievi per le audizioni; io la sostenni eseguendo una canzone partigiana e mi presero al coro con i soprani delle voci bianche e poi nel coro giovanile. Da li iniziai una serie di spettacoli con Andrea Bocelli, Elisa, l’Orchestra della Toscana, ci furono collaborazioni con Micha Van Hoecke, Lindsay Kemp, Paolo Poli, facendo un sacco di spettacoli anche in trasferta con pezzi di compositori come Mozart, Schubert, Chopin, Orff, Britten, Mascagni. In “Didone ed Enea” di Purcell ho interpretato la strega».
Quasi vivendo più vite in una, Sara- che nel frattempo aveva cominciato il liceo- negli stessi anni iniziò anche un percorso nel musical legato ad artisti vicini al Teatro Sistina: «Andai a Roma avendo esperienze positive sia nel canto che nella danza, mi ritrovai con Fabrizio Angelini, Francesco e Giovanni Maria Lori. Iniziai a studiare il musical come va fatto inclusi tip tap e recitazione, girando tutta Italia e avendo anche il mio primo approccio all’insegnamento».
L’esperienza dei musical fu interrotta per un periodo, durante il quale finito il liceo Sara entrò come borsista alla scuola del Balletto di Toscana trascorrendovi due anni e iniziò a studiare canto privatamente con Lucia Mazzei della Accademia di Fiesole «perché mi serviva un inquadramento vocale da solista». Poi, subendo anche una serie di infortuni anche gravi, iniziò una importante esperienza artistica con Franco Miseria, il coreografo della trasmissione Rai “Fantastico” allievo di Don Lurio che ha diretto Celentano, scopritore di Heather Parisi e di Lorella Cuccarini: «Entrai nel suo laboratorio all’Accademia di perfezionamento al Teatro Politema di Prato. Con Franco Miseria ho fatto due spettacoli in tournee, “ All you need is love” e “La canzone va a teatro” . Nel primo recitavo e ballavo, nel secondo cantavo anche». L’accademia era curata da artisti tra cui Ranko Yokoyama che ha fatto anche Broadway , Emiliana Perina Alessandro Campone, Stefano Simmaco , Ilaria Cristini, Sandra Garullieri. «Fu una delle mie esperienze migliori anche a livello umano, Franco ci faceva da supervisore e regista degli spettacoli, fu come rivivere l’atmosfera che si respirava da Marina, soltanto che era più completa perché c’era anche la parte canora e recitativa». A questo percorso artistico di altissimo livello si è integrato negli anni anche l’elemento della scrittura, iniziato anch’esso molto presto: «Già la mia maestra mandava di nascosto i miei testi ai concorsi e ogni tanto mi ritrovavo con penne e medaglie non sapendo nemmeno di aver partecipato; mi piace riscrivere i testi di canzoni in chiave comica. Poi nel 2017 ho partecipato a un concorso con il Cet, la scuola autori del maestro Mogol, in seguito al quale un mio testo per canzone è stato pubblicato in un volume e ho ricevuto un attestato di merito firmato da lui». Oltre a questo ci sono stati altri stage , premi e borse di studio, al Teatro Verdi di Pisa ha realizzato un video con Arturo Cannistrà. «Per il futuro sto per pubblicare un pezzo fatto con un mio amico producer e poi sto iniziando a scrivere degli spettacoli». Tornando alla danza, un tema che ricorre periodicamente è quello della anoressia indotta nelle giovani allieve. Ecco il parere di Sara Margherita: «Sentirsi dire a dieci anni che sei grassa non è bene per l’autostima. I problemi di peso non si hanno tanto perché l’insegnante fa pressione ma perché ci sono dei discorsi stupidi che viaggiano tra le ragazze e ragazzi, con consigli alimentari folli. Magari tolgono tutti i carboidrati, non mangiano carne, non prendono Sali minerali, a lungo andare ti danneggia la salute». Infine un consiglio a quei genitori che vogliano indirizzare le figlie verso il mondo della danza: «È giusto iniziare danza da giovani se si vuole farla a livello professionale, io sono stata fortunata ad avere Marina nella mia città ma spesso i ragazzini di undici, tredici anni sono costretti a vivere fuori sede per frequentare una accademia. È bene che un genitore, se può, segua il figlio che viene preso in una accademia perché specie in età adolescenziale l’insegnante diventa un punto di riferimento e spesso è un punto di riferimento pessimo perché non è preparato o è umanamente inadeguato a formare un ragazzo a livello umano, non solo a livello di danza».
Dunque nell’attesa di vedere Sara Margherita giungere alla consacrazione definitiva di una fama generale, non vi rimane che seguirla sul suo canale Youtube.

Alessandro Pino

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Piazza Sabazio: ladro di appartamenti arrestato- di Alessandro Pino

5 Gen

[ROMA] Un sessantunenne romano con diversi precedenti di polizia è stato arrestato in piazza Sabazio – quartiere Trieste- dopo essere stato pizzicato dalla Polizia con un set di arnesi da scasso, 400 monete in argento e bronzo e una collezione di francobolli. Il criminale si trovava con due borsoni in mano fuori un appartamento che aveva appena svaligiato. Gli agenti erano stati avvisati attraverso il 112 dalla domestica dei proprietari dell’appartamento, insospettita dai rumori.
L’uomo ha provato a scappare ma è stato bloccato dagli agenti dopo un breve inseguimento: oltre alla refurtiva gli sono stati trovati guanti da lavoro, una torcia elettrica, un cannello da fiamma ossidrica e una bombola di gas utilizzati per aprire la cassaforte a muro all’interno dell’abitazione.
Alessandro Pino