Archivio | gennaio, 2015

Il bilancio partecipativo…senza la partecipazione- di Alessandro Pino

28 Gen

Riunione in Municipio dei Comitati di quartiere con Marchionne

Due giorni dopo l’approvazione in Consiglio del bilancio di previsione si è tenuta in Municipio la riunione che era stata concordata prima del voto tra il presidente Marchionne e i principali Comitati di quartiere proprio sul cosiddetto bilancio partecipato: essendo avvenuta a giochi fatti si sarebbe potuto supporre che il significato del venire resi partecipi fosse mutato in un sempliceDSC_1379 “essere edotti” dall’originario “coinvolti nelle decisioni riguardanti la destinazione delle risorse”. Così è stato solo in parte ma in un senso ancor più restrittivo, perché nel concreto le linee portanti dell’incontro sono state da un lato la richiesta (per bocca di Silvana Caudai del Comitato Città Giardino) di una relazione illustrativa di un bilancio altrimenti difficile da comprendere anche per degli esperti ma soprattutto l’esternazione dello scontento per la promessa disattesa (e presente nel programma elettorale di Marchionne) del coinvolgimento. In particolare il malumore riguardava l’ordine del giorno votato contestualmente al bilancio che individuava quattro interventi prioritari per impiegare il milione di euro bonus destinato dal Campidoglio a ogni Municipio: la riqualificazione delle piazze Menenio Agrippa e Corazzini, la riapertura del nido di Castel Giubileo e soprattutto la realizzazione di una ciclabile sul viadotto dei Presidenti, avversata da opposizione e Comitati per il costo ritenuto eccessivo rispetto all’utilità (si è parlato di ottocentomila euro) e che occupando la predisposizione tranviaria al centro del viadotto accantonerebbe definitivamente l’idea originaria di un binario da Colle Salario al viale Togliatti. Duplice la linea tenuta dal presidente Marchionne  (affiancato dal presidente del Consiglio Municipale Riccardo Corbucci, dalla consigliera Anna Punzo, guida della commissione bilancio e verso la fine dall’assessore municipale al commercio Vittorio Pietrosante, mentre era rimasto sull’uscio per mancanza di spazio il consigliere di maggioranza Gianluca Colletta): da un lato il mancato coinvolgimento è stato imputato alla ristrettezza dei tempi imposti dal Comune, dall’altro è stata rivendicata la presenza della ciclabile nel programma per la cui attuazione aveva ricevuto mandato vincendo le elezioni. Immediata la replica dei consiglieri di opposizione presenti (Bonelli, Cascapera e Moretti) i quali gli rinfacciavano che nel programma era presente anche quel processo partecipativo cui si è venuti meno, mentre l’argomentazione della tempistica sfavorevole veniva rigettata da Mimmo D’ Orazio e Lorella Giribaldi (rispettivamente leader del Comitato Serpentara e della Associazione Agorà) che ribadivano inoltre di aver avuto il 15 gennaio da Marchionne la promessa di un incontro che precedesse il voto in Consiglio. Un muro contro muro insomma, apertosi parzialmente quando Marchionne ha chiesto un parere sulla bontà delle scelte compiute con l’ordine del giorno: a quel punto i Comitati hanno risposto affermativamente – fatta salva la famigerata ciclabile – tra lo stupore di alcuni dei presenti, dando l’impressione che il dissenso riguardasse il metodo più che i contenuti. L’incontro si è concluso con la richiesta da parte dei Comitati di un coinvolgimento immediato per la fase delle variazioni di bilancio, sulla quale però Marchionne non sembra essersi espresso nettamente, limitandosi a promettere la consegna della relazione per la metà di febbraio. Un invito al presidente del Municipio a ritirare il famigerato ordine del giorno è giunto altresì sul finale da parte di Massimo Moretti del M5S; in mancanza di ciò, per adesso si andrà avanti con l’idea (comunque ancora solo tale, mancando un progetto) di realizzarla.

Alessandro Pino

 

III Municipio di Roma Capitale: politici in riunione di maggioranza a piazza Sempione sventano furto alla scuola Montessori di Piazzale Adriatico

28 Gen

(pubblicato su http://www.di-roma.com in ultim’ora il 27/01/2015)

Mancavano pochi minuti alle ventuno, quando l’assessore alla scuola del III Municipio, Pierluigi Sernaglia, Marzia Maccaroni, presidente della commissione scuola e Yuri Bugli, presidente della commissione per le politiche sociali, sono riusciti a bloccare uno dei due balordi che si erano introdotti nella scuola Montessori di viale Adriatico dopo aver scardinato il portone d’ingresso.

I tre politici erano a piazza Sempione per una riunione di maggioranza, quando ai telefoni di diversi consiglieri sono cominciate ad arrivare le segnalazioni di cittadini che avevano notato i segni dell’effrazione in corso. Avvertite le forze dell’ordine, Sernaglia, Maccaroni e Bugli si avviavano verso la scuola e con l’aiuto di una torcia, si introducevano nei locali, guidati dai rumori inequivocabili. Mentre uno riusciva a fuggire, l’altro, risultato poi di nazionalità rumena e senza fissa dimora, veniva trattenuto con tanto coraggio e un pizzico di incoscienza, fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno ammanettato, arrestandolo in flagranza di reato.

Pochi minuti dopo, il tempo di chiudere frettolosamente la riunione, giungevano sul posto anche Paolo Marchionne, presidente del Municipio, Riccardo Corbucci, presidente del Consiglio municipale e Fabio Dionisi, presidente della commissione lavori pubblici che, mentre i loro colleghi erano impegnati nel rendere testimonianza ai militi dell’Arma, cercavano di mettersi in contatto con la reperibilità dell’ufficio tecnico per fare in modo che venissero ripristinate le porte d’entrata, onde scongiurare che la scuola rimanesse alla mercé di altri malintenzionati.

Durante il giro di ricognizione è stato ritrovato del materiale fecale deposto sul pavimento, non ancora attribuito nella paternità, a segno di profondo spregio verso l’istituzione scolastica appena violata.

Luciana Miocchi

Salaria perennemente al buio: non se ne può più- di Alessandro Pino

27 Gen

Talmente si è abituati a percorrere la via Salaria di sera nell’oscurità completa a causa dei furti di cavi elettrici che si rimane stupiti le poche volte in cui viene ripristinata l’illuminazione pubblica, salaria buia (1)consapevoli che non durerà molto grazie all’impunità di fatto di cui godono i soliti noti; e a dirla tutta si è pure abbastanza stanchi di dover pagare tasse in continuo aumento per poi sentirsi dire (secondo un canovaccio ormai logoro) che “non ci si può fare niente, mancano i soldi per la sorveglianza e per nuovi fili”. Sarebbe ora di finirla, perché specialmente con la pioggia o la nebbia anche andando piano non è facile accorgersi per tempo di ciò che spunta all’improvviso davanti la propria vettura, si tratti di buche o di prostitute (entrambe notoriamente presenti in quantità).

Alessandro Pino

 

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Roma Classic Motors: le auto dei nonni tornano alla Fiera di Roma- di Alessandro Pino

23 Gen

Centinaia i veicoli in mostra – festa per i 30 anni dell’ Alfa 75 con il Club Alfa Roma
Le auto e le moto storiche sono tornate in mostra nella Capitale lo scorso 17- 18 gennaio con “Roma Classic Motors”. Con la nuova organizzazione della società Alboino cinque padiglioni della Fiera di Roma hanno ospitato centinaia di modelli siaPINOromaclassicmotorA prestigiosi che popolari – quelli di tutti i giorni insomma – scampati alle rottamazioni dando una testimonianza della vita quotidiana di una volta. Presenti inoltre gli stand di ricambisti e restauratori di meccanica e carrozzeria, per i possessori di un veicolo mancante di qualche parte altrimenti introvabile. Questo proprio in un momento nel quale molte automobili che hanno superato i vent’anni di vita ma non ne hanno ancora compiuti trenta rischiano di finire sotto la pressa a causa del regime fiscale mutato nelle scorse settimane, che ha cancellato le esenzioni dal bollo di cui avevano goduto negli ultimi anni: in uno scenario del genere è chiaro che verranno spinti a disfarsene quei proprietari di auto PINOromaclassicmotorBanziane dallo scarso valore economico ma di potenza ragguardevole che fino a oggi le avevano conservate o acquistate per motivi affettivi o culturali (vetture ereditate o che ricordavano l’infanzia, per esempio) oppure per necessità, non potendo permettersi una vettura nuova e usandole quotidianamente con un impianto a gas risparmiando appunto sulla tassa di proprietà. Tutto ciò ovviamente con una perdita per un settore che – tra manifestazioni, manutenzione e una fiorente editoria specializzata– dava anche una mano all’economia nazionale. Opinione questa condivisa anche dal Club Alfa Roma, sodalizio capitolino composto da circa centotrenta possessori di Alfa Romeo (specialmente quelle tradizionali), PINOromaclassicmotorCpresente a “Roma Classic Motors” con uno stand dedicato interamente alla 75, l’aggressiva berlina a trazione posteriore sempre rimpianta dai cultori del marchio della quale ricorre quest’anno il trentennale della presentazione. Più di dieci gli esemplari di Alfa 75 esposti dai soci di Alfa Roma, diversi per colore, allestimento e motore ma tutti accomunati dalle linee a cuneo firmate da Ermanno Cressoni: un classico senza età del disegno industriale italiano che fa venire ancora più in uggia l’attuale panorama automobilistico, dominato da Suv e monovolume mastodontici, bulbacei e prodotti all’estero.

Alessandro Pino

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Roma Capitale: Successo al Teatro dei Dioscuri per il XII Premio OpenArt – di Alessandro Pino

22 Gen

Si è conclusa la dodicesima edizione del Premio OpenArt, che si propone di valorizzare talenti delle arti figurative sia italiani che

stranieri, svoltosi dal 13 al 16 gennaio nella prestigiosa cornice del Teatro dei Dioscuri al Quirinale. Le sale ospitanti le opere in

Nadia Bengala con due visitatori della mostra

Nadia Bengala con due visitatori della mostra

concorso (quasi una settantina tra dipinti, sculture e fotografie) sono state affollate da un pubblico di competenti e addetti ai lavori come anche di semplici curiosi; tra i volti noti si sono visti quelli del Procuratore Generale di Roma Antonio Marini e dell’attrice- showgirl Nadia Bengala. La giuria- composta da artisti, galleristi e critici d’arte – ha deciso di premiare

Il Procuratore Antonio Marini con Gianluca Morabito, curatore del Premio

Il Procuratore Antonio Marini con Gianluca Morabito, curatore del Premio

(in ordine di classifica e divisi secondo la tecnica utilizzata):

– per la sezione pittura Antonio Curia, Marco Ginoretti  e (ex aequo) Marco Zautzik e Patrizia Poli, con una menzione speciale per Luca Cigarini;

– per la sezione scultura Lorenzo Cecilioni, Roberto Servi e Luana Manzetti;

– per la sezione fotografia Marco Pelillo, Donato Lotito e Roberto Scardoni (autore delle immagini di questo articolo).

Antonio Curia, vincitore della categoria Pittura

Antonio Curia, vincitore della categoria Pittura

Un buon successo dunque per il premio curato da Gianluca Morabito per la società Marguttarte,  giudicato “…una occasione di incontro e di scambio tra diverse realtà, che arricchisce il panorama culturale del nostro paese e di Roma in particolare” da Michela Di Biase, presidente della Commissione Cultura del Campidoglio.

Alessandro Pino

 

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III Municipio di Roma Capitale. Lavori dei piani Print in zona Settebagni. Consiglio presidiato per timore di interventi non condivisi. Ma non era Settebagni-Settebagni

18 Gen

documento risoluzione BL’introduzione di modifiche alla viabilità è un argomento che a Settebagni tiene banco da settimane, da quando cioè sono state annunciate in due riunioni pubbliche da Fabio Dionisi, presidente della commissione municipale Lavori Pubblici. Dionisi si era premurato di rassicurare i residenti sul fatto che ogni variazione – in un contesto nel quale introducendo o variando un senso unico in una strada si innesca un effetto domino che coinvolge tutte le altre – sarebbe stata prima discussa pubblicamente con i residenti, partendo da due bozze studiate dal locale Comando della Polizia di Roma Capitale. Per questo, quando nei giorni scorsi sono apparse in rete – ad opera sembra del consigliere pentastellato Massimo Moretti – le scansioni riguardanti gli ordini del giorno per il Consiglio Municipale, è nato un certo fermento tra i residenti: nel programma si leggeva infatti che sarebbe stata messa ai voti una risoluzione riguardante alcuni interventi (i cosiddetti Print, sigla di Programma Integrato) di riqualificazione urbana in zona Settebagni. Anzi, a dirla tutta aveva cominciato a serpeggiare il timore di vedersi imporre decisioni prese a priori senza consulto alcuno, e ha preso nuova linfa anche il tema sempreverde dell’ormai fantomatico nuovo sottopasso ferroviario che supplisca alle carenze di quello – inadeguato per dimensioni e fatiscenza – di via Sant’Antonio di Padova. Sui social già prendeva piede l’idea di andare a protestare contro “il colpo di mano”.

Fattostà che nei documenti in questione si legge che i lavori proposti riguarderanno la costruzione di un ponte in via Lello Maddaleno docuemento risoluzione Ache sostituisca quello vetusto che scavalca il Fosso di Settebagni , dalle cui acque viene regolarmente sommerso durante gli allagamenti nemmeno tanto infrequenti, lasciando di fatto isolati i residenti della collina di Bel Poggio. Nulla a che vedere con la rivoluzione viaria dei sensi unici o con il sottopasso Fs, quindi. Sempre però del territorio di Settebagni si tratta, perché Bel Poggio di ess fa parte, tanto che i residenti votano nel seggio delle scuola Giovanni Paolo I e hanno la chiesa di S. Antonio da Padova come parrocchia di riferimento. Giova ricordare che Settebagni, per il terzo municipio è un po’ come il vallo di Adriano in Gran Bretagna per gli antichi romani: l’ultimo avamposto di Roma Capitale a Nord giunge fino a via di Valle Ricca, che segna il confine con il Comune di Monterotondo. In mezzo diverse località, come via di santa Colomba, Quattro Cancelli, Tor San Giovanni e Bel Poggio, che hanno nel quartiere il proprio riferimento. Fatto sta che alcuni residenti di “Settebagni – Settebagni” (anche e qui si rischia di scendere in quella specie di razzismo tra quartieri del tipo “ma lei è del centro o della provincia?”, se Lfosse che ora le provincie non esistono nemmeno più, sostituite dai comuni metropolitani) e il presidente dell’Associazione il mio Quartiere di Settebagni, preoccupati, si sono recati a piazza Sempione per assistere al Consiglio incriminato, quello del 14 gennaio. Prima dell’inizio della seduta però, parlando con alcuni consiglieri – Bureca, Proietti e lo stesso Dionisi che non ha lesinato uno scambio di battute con il portavoce dei cinque stelle, a suo giudizio reo di non aver ben spiegato la cosa (ma l’odg era chiaro, le vie indicate e la zona di riferimento pure ndr) – sono stati resi edotti sul reale oggetto dei lavori previsti, in località via di santa Colomba e Bel Poggio, appunto. Rassicurati che la cosa non riguardava “Settebagni – Settebagni”, le persone che erano accorse hanno lasciato l’aula, ritenendo forse che la cosa non li riguardasse, lasciando che l’iter si compisse senza un loro intervento.

Alessandro Pino   –   Luciana Miocchi

III Municipio di Roma Capitale: sportelli anagrafe aperti 8-18,30 – di Alessandro Pino

16 Gen

PINOanagrafe(1)Attenendosi a quanto prescritto recentemente dal Comune di Roma, anche gli uffici anagrafici del III Municipio seguono ora l’orario prolungato. È quindi possibile recarsi dal lunedi al venerdi dalle 8 alle 18 e 30 nelle sedi di via Umberto Fracchia 45, via Flavio Andò 6/12 e piazza Sempione 15 per tutte le operazioni (certificati a vista, carte di identità, autentiche di firma e di foto, atti notori, duplicati di tessere elettorali) tranne il cambio di residenza o domicilio, possibile solo presso gli sportelli di via Fracchia.
Alessandro Pino

14 Gen

DSC_1108(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Organizzata dall’associazione Agorà e dal Comitato indipendente Valmelaina, anche quest’anno la Befana si è presentata nella piazza dell’ex mercato di Valmelaina per portare calze e zucchero filato.

Una vecchina grintosa, arrivata non a bordo della solita scopa ma su una fiammante moto custom, scortata da un folto gruppo di bikers, che prima di partecipare all’abituale raduno ai Colli Albani hanno sfilato per le vie del quartiere.

Come sempre l’iniziativa è stata interamente finanziata dai proventi del progetto “TappiAmo Valmelaina”, (tra i tre finalisti al Premio Montesacro 2014 nella sezione volontariato sociale) che ormai da tre anni provvede a raccogliere i tappi di plastica dei flaconi e delle bottiglie vuote per poi rivenderli ad un grossista che si occupa di meteriale di recupero. E’ un lavoro certosino, ogni carico frutta poche decine di euro e ci vuole il lavoro e la passione di un intero anno per poter ricavare il necessario ad accontentare come questa volta, all’incirca trecento bambini. Commossi e soddisfatti della riuscita della festa, il presidente di Agorà, Massimo Novelli, e quello del comitato indipendente Valmelaina, Lorella Giribaldi, hanno dichiarato che la Befana tornerà anche il prossimo anno.

III Municipio di Roma Capitale: la befana solidale di piazza Porro Lambertenghi – di Alessandro Pino

14 Gen

PINObefanaporroC 2(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Per il secondo anno la Befana ha fatto tappa in piazza Porro Lambertenghi (nel cuore del III Municipio)                    anche se in questo caso si può dire ci sia stato uno scambio di ruoli: a portare i doni destinati ai bambini di famiglie disagiate in carico al servizio sociale dell’amministrazione municipale – che ha anche patrocinato l’iniziativa- e alla rete dello Sprar (Servizio di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati – tanto per cambiare, ndr) non è stata la vecchietta a cavallo della scopa ma altri bambini che hanno donato propri giocattoli, vestiti e libri nuovi o comunque in buone condizioni. A organizzare la manifestazione sono stati il comitato di quartiere Porro Lambertenghi insieme a quattro associazioni attive nella promozione del sociale sul territorio: Assairone, Playground, Assoter e la Mejo li cani, coordinati dal consigliere municipale Filippo Maria Laguzzi (presente in piazza assieme al suo collega e amico Fabio Dionisi passato per un saluto). Tanta generosità (davvero notevole la quantità di doni raccolta) ha contribuito alla riuscita della affollata festa assieme all’animazione con tanto di giostra gonfiabile, il tutto ulteriormente contornato da dolci e bevande portati dagli organizzatori (e anche dai partecipanti, bisogna dire).

Roma: Dodicesimo Premio OpenArt. Fotografia, pittura e scultura al Teatro dei Dioscuri – di Alessandro Pino

11 Gen

PINOpremiopenart(pubblicato su http://www.attualita.it)

Giunge quest’anno alla dodicesima edizione il Premio OpenArt, che si propone di valorizzare talenti delle arti figurative sia italiani che stranieri e si svolgerà dal 13 al 16 gennaio nella prestigiosa cornice del Teatro dei Dioscuri al Quirinale. Le opere in concorso saranno sottoposte al vaglio di una giuria composta da artisti, galleristi e critici d’arte che designerà i premiati divisi per sezione in base alla tecnica utilizzata (pittura, scultura e fotografia). Organizzato dalla società Marguttarte, il Premio OpenArt è stato giudicato “…una occasione di incontro e di scambio tra diverse realtà, che arricchisce il panorama culturale del nostro paese e di Roma in particolare” da Michela Di Biase, presidente della Commissione Cultura del Campidoglio.  Il Teatro dei Dioscuri si trova in via Piacenza 1, l’inaugurazione della mostra (aperta dalle 9 alle 18) si terrà alle diciciassette e trenta del 13 di questo mese mentre la premiazione avverrà alla stessa ora del 16.

Alessandro Pino

III Municipio di Roma Capitale: riunione dei Comitati di Quartiere a piazza Sempione, anche senza il Presidente Marchionne – di Alessandro Pino

11 Gen

 

PINOassembleagen15Serve a qualcosa una assemblea pubblica richiesta dai principali Comitati di Quartiere attivi sul territorio (con in testa quello di Serpentara e il suo leader Mimmo D’Orazio) per incontrare il presidente del Municipio sottoponendogli  i temi ritenuti più importanti per i cittadini, se quest’ultimo non partecipa perché in ferie? La risposta affermativa a questa domanda se la sono data i comitati stessi riunendosi  ugualmente nell’aula consiliare di piazza Sempione lo scorso 8 gennaio, nonostante appunto si fosse saputo qualche giorno prima che Paolo Marchionne non sarebbe stato presente. La riunione è stata allora sfruttata per fare il punto tra i rappresentanti dei Comitati sugli argomenti da portare avanti in futuri incontri con l’amministrazione: temi generalissimi (come per esempio lo stato attuale e il futuro del cosiddetto viadotto dei Presidenti) aventi come comune denominatore il malcontento  per una politica ritenuta scollegata dal territorio e inerte davanti alla fatiscenza e all’inefficienza dilaganti. A onor del vero alcuni consiglieri municipali, sia di maggioranza che opposizione, hanno presenziato alla riunione prendendo anche la parola: Cristiano Bonelli (già presidente del Municipio), Simone Proietti, Filippo Maria Laguzzi, Fabio Dionisi e Fabrizio Cascapera. Proprio di quest’ultimo, recentemente uscito dalla maggioranza, è stato l’intervento che ha sigillato la chiusura dei lavori (sollecitata dall’assessore municipale Vittorio Pietrosante, affacciatosi in aula per ricordare che stava per finire turno del custode dell’edificio): inalberatosi nei confronti di Dionisi per il tono forse ritenuto saccente e cattedratico nel replicare ad alcuni dei partecipanti (in particolare sui costi di eventuali lavori di collegamento tra le piste ciclabili presenti nel territorio municipale) ha confermato così il temperamento sanguigno e verace che lo ha reso in breve tempo popolare.

Alessandro Pino

Parigi, Francia. Strage nella redazione del giornale satirico Chalie Hebdo. Dodici morti nell’attentato che scuote l’Europa

9 Gen

 

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(pubblicato su http://www.di-roma.com)

L’11 settembre della libertà di stampa seppellito sotto valanghe di parole scritte, la lucidità e l’obiettività necessarie sono da ritrovare per soddisfare il diritto-dovere di fare informazione, per giungere alla verità e per un’azione efficace contro il ripetersi di simili azioni. L’esecuzione spietata di giornalisti e vignettisti della redazione del Charlie Hebdo, la lunga serie di arresti che ancora continuano, l’individuazione dell’identità dei due assassini e il probabile scagionamento del 18enne Amid Mourad che durante il massacro era al liceo: forse vittima di un caso di omonimia. Tanto da raccontare, ancora di più per riflettere

Il primo servizio che ricostruisce in maniera precisa quanto è accaduto, arriva pochi minuti prima delle tre del mattino dell’8 gennaio, su Sky. Alcune manciate di secondi, con tanto di piantina tridimensionale. All’inizio sembra un racconto di ordinaria normalità che diviene straordinaria follia nel tempo di un battito di ciglia. Fino ad un attimo prima poteva essere la consegna di un mazzo di fiori , con tanto di indirizzo sbagliato, l’autista che dimentica i documenti in macchina, con la testa in chissà quali pensieri svagati. L’11 settembre della libertà di stampa già viene seppellito sotto valanghe di parole scritte con troppa facilità, con il solo intento di cavalcare le emozioni del momento. Cercare di rimanere lucidi e obiettivi è il solo modo di onorare il diritto ed il dovere di fare informazione.

Dodici morti, di cui due poliziotti – uno finito quando era a terra, sul marciapiede – otto feriti.

La Francia ha visto attentati con bilanci ancora più duri eppure questo tramortisce immediatamente l’opinione pubblica e provoca una reazione internazionale di condanna unanime, mondo islamico compreso, per le modalità e l’obiettivo: non un attentato dinamitardo ma un commando a mitra spianati – la prima associazione di idee è quella con la strage di Utoya, nell’agosto del 2011 in Norvegia, quando Anders Breivik, sparando all’impazzata con un fucile automatico in un campo organizzato dalla Lega dei giovani Lavoratori, uccide sessantanove giovani – poi il luogo, la sede di un giornale satirico, il Charlie Hebdo, a pochi passi dalla Tour Eiffel.

Mentre sparano, i due attentatori chiamano i nomi delle loro vittime e urlano “Allah Akbar”. Sembrerebbe, forse lo è, una vendetta per le vignette pubblicate dal settimanale satirico, molte delle quali raffigurano il Profeta o argomenti tabù per gli integralisti, come ad esempio la vignetta in cui sono raffigurati due uomini in abiti orientali che si baciano sulla bocca.

Scorrendo sul web le copertine più popolari del magazine (sito web del Charlie Hebdo oggi in veste commemorativa), si trova anche il Premier Hollande, fresco di sexy scandalo e fedifrago, raffigurato con il pene fuori dai pantaloni il quale risponde, al posto del proprietario, di essere lui il presidente. Non sono stati risparmiati neppure il Papa e le altre gerarchie religiose. D’altra parte la satira è questo, chi non la accetta può sempre ricorrere alle vie legali e il giornale, il cui primo numero uscì nel 1970 all’indomani della morte del Generale De Gaulle, di cause ne ha avute molte, tanto da dover chiudere dopo più di cinquecento numeri, nel 1981, salvo ritornare in edicola dieci anni dopo. I primi problemi con il mondo islamico iniziano nel 2006, con le prime minacce, due attentati, un incendio e un attacco informatico.

Il commando, dopo aver compiuto la strage, abbandona la Citroën‎ con cui erano arrivati nei pressi della redazione e riesce a fuggire.

All’interno dell’auto viene rinvenuta incredibilmente una patente, che consente di risalire all’identità dei tre attentatori e all’abitazione di due di loro, a Reims. Sarebbero due fratelli, Saïd e Chérif Kouachi (nella foto), già segnalati come gravitanti nell’orbita dei fondamentalisti, reduci dalla guerra in Siria e un diciottenne senza fissa dimora. Tutti di origini franco-algerine, non immigrati irregolari quindi, ma membri della società, cittadini francesi, anche se rimane ancora da capire se ne sono ai margini oppure no.

I gruppi speciali circondano il centro di Reims con l’intento di catturarli il prima possibile, possibilmente vivi. Il diciottenne in nottata si consegna spontaneamente alle autorità di polizia vicino al confine con il Belgio: durante la strage era a scuola, quindi non sarebbe la persona giusta, forse un caso di omonimia.

Immediate le manifestazioni di solidarietà nelle maggiori città europee, con manifestazioni di piazza nei dintorni delle sedi delle ambasciate  e dei consolati francesi.

La Francia e l’intera comunità internazionale continuano a ripetersi che si è trattato di un gesto compiuto da individui isolati, fanatici fondamentalisti e non da una cellula organizzata di terroristi. Per la prima volta, vi è la condanna unanime dai governi islamici e delle autorità religiose musulmane.

Il rischio che si inneschi un clima di terrore, con tutte le conseguenze prevedibili, è altissimo. Se ne scorgono già le prime avvisaglie sulla stampa. Porsi delle domande, oggi, è più che mai importante.

Luciana Miocchi

Settebagni, III Municipio di Roma Capitale: auto in fiamme sul raccordo Salario-Settebagni

8 Gen

ultima ora: una macchina in fiamme sul raccordo salario-settebagni, ferma sulla carreggiata direzione Monterotondo, all’altezza dei campi da calcio del Settebagni ha costretto la polizia stradale a deviare il traffico diretto fuori Roma all’interno del quartiere. Forti rallentamenti alla circolazione.

III Municipio di Roma Capitale: Fabrizio Cascapera lascia la maggioranza ma non il Centro Democratico

6 Gen

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

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Ovvero, della politica ai tempi dei social network
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Antefatto: dopo un’accesa riunione con i capigruppo municipali, Fabrizio Cascapera, consigliere municipale, alle ultime elezioni presentatosi come candidato presidente del Municipio con la Lista Marchini e abbandonata poi per il Centro Democratico, lista civica che fa parte della maggioranza sia in Aula Giulio Cesare che negli altri Municipi romani, decide di lasciare ufficialmente la coalizione che governa Montesacro…

L’evento non rimane di certo senza commenti, anzi. I comunicati stampa non tardano ad arrivare, soprattutto quelli emessi proprio dai consiglieri fino a poco prima “amici”, così come i commenti su facebook, canale ormai utilizzato quotidianamente dagli addetti ai lavori per reperire informazioni e stati d’animo. Durante le festività di fine e inizio anno è una notizia che non passa inosservata, trattandosi per altro della prima defezione nella compagine che amministra il III Municipio e anche se inizialmente un po’ a rilento, dato il periodo, il caso deflagra articolo dopo articolo, post dopo post.
Cascapera cerca di mantenere toni concilianti, seppur escludendo un ripensamento. Riccardo Corbucci, presidente del Consiglio municipale e Yuri Bugli, consigliere, entrambi del Pd, in due distinte note lanciano segnali distensivi, lasciando uno spiraglio aperto alla collaborazione. Al contrario, il presidente del Municipio, Paolo Emilio Marchionne e Mario Bureca, capogruppo Pd in consiglio, non perdono occasione, sia rilasciando interviste che su Fb, per rimarcare la differenza di vedute e le responsabilità del consigliere dissidente che continua a votare non secondo una logica di squadra ma seguendo un programma tutto suo. Nei post sui social network la reazione degli utenti è più spesso favorevole a Cascapera e i toni si fanno accesi, come spesso accade quando ci si infervora battendo i tasti di una tastiera.
Manca poco al primo Consiglio del nuovo anno, durante il quale presumibilmente ci saranno almeno alcuni siparietti sapidi. Anche perché l’opposizione municipale, da Bonelli, Ncd, a Filini, Fdi, non ha perso l’occasione per rimarcare una volta di più quanto la coalizione di centro sinistra sia “divisa” su argomenti che in campagna elettorale sembravano granitici, tipo il no al cambio di destinazione d’uso. Nell’ambiente municipale quasi tutti hanno parole di apprezzamento per il consigliere fuori dagli schemi, anche i Proietti e Moretti, i due M5S che siedono in consiglio e che condividono l’idea di votare un atto per i contenuti non per la provenienza.
Cascapera 3Raggiunto telefonicamente, Fabrizio Cascapera ha così parlato circa l’iniziativa che ha movimentato il panorama politico di Montesacro durante le feste: «Questa è una situazione che va avanti da tempo, poi c’è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Era divenuta impossibile la convivenza, loro (la coalizione di maggioranza ndr) hanno priorità io ne ho altre. Loro la ciclabile, le feste o l’ integrazione io la sicurezza, i tombini che spariscono e mettono a rischio gli utenti delle strade, gli insediamenti sotto le case della gente, le prostitute a Prati Fiscali che esercitano davanti i portoni dei residenti. Legittimamente le priorità non collimano e perciò o chiudi o la cosa si incancrenisce, pure con persone di cui umanamente puoi anche avere stima ma poi, politicamente, i rapporti si logorano e allora meglio lasciare perdere. Il cambio di destinazione d’uso da commerciale ad abitativo di piazza Minucciano, la movida molesta a città giardino, i casali e i giardini della Villa di Faonte, gli insediamenti abusivi, sono solo gli ultimi argomenti su cui mi trovo ad avere visioni differenti.

Nell’ultima riunione dei capogruppo ho avuto un acceso scontro verbale con Bureca per vari motivi: all’ultimo consiglio ho votato contro l’apprezzamento di Bugli per l’operato di Marino sui registri delle unioni di fatto, perché sono contrario non al fatto in se stesso ma al modus operandi, perché non si possono prendere iniziative “cosmetiche” quando le leggi dello Stato sono altre. Bisogna battersi per cambiare quelle leggi in modo da dare effettivamente quei diritti. Anche la ciclabile sul viadotto dei presidenti, su 800.000 euro che dovrebbero venire impegnati e provenire dal piano casa, chissà quando, con un filone di indagini sulle piste ciclabili tutt’ora in essere, ho chiesto semplicemente di aspettare a decidere su quella delibera, di vedere prima tutte le carte e poi votarla, dopo le feste. Bureca si è offeso, ritenendo che con le mie azioni stessi dando dei ladri agli altri consiglieri di maggioranza. Io penso soltanto che ottocentomila euro, di questi tempi, vadano spesi su altri capitoli, con altre priorità. Tutto quà. Per altro non sono un pazzo solitario, sia Corbucci che la Maccaroni che i consiglieri di opposizione hanno chiesto di aspettare e di esaminare prima tutte la documentazione.
Non posso uniformarmi ciecamente, dire di si solo per fare gioco di squadra. Poi esce qualcosa di irregolare e io non ho fatto tutto il possibile per controllare, alla gente che mi ha votato che gli dico?
Ho telefonato alla direzione di Centro Democratico, prima di rendere la decisione pubblica, per non mettere in imbarazzo nessuno, ben sapendo che nel resto della città la lista civica è al governo. Ho ricevuto parole di stima per il mio operato e l’incoraggiamento a seguire la mia coerenza. Di volta in volta valuterò, se reputerò che si tratta un atto buono voterò a favore, se lo riterrò sbagliato, no. E vado avanti. Poi la gente giudicherà come abbiamo lavorato.
Faccio a loro tutti anche un imbocca al lupo per il futuro, perché per me conta il territorio, se la popolazione sta bene va tutto bene, saremo giudicati dagli elettori. Io sottolineo che non ho mai chiesto un posto in giunta a nessuno perché non è il mio modo di fare politica. Sottolineo che non mi ha cacciato nessuno, me ne sono andato io. Diciamo così, che è stata una separazione consensuale. Loro la volevano, da subito, poi l’ho voluta anche io.
Il fatto è che io non riconosco, non l’ho mai nascosto, lo schieramento netto. Non posso votare per forza un atto perché sono in maggioranza. Lo voto perché lo ritengo giusto. Anche ora che ne sono fuori, voterò atto per atto secondo la mia coscienza. Non ho preclusioni sulla provenienza delle proposte.
I sistemi attuali sono basate su ideologie ormai centenarie, ora viviamo un’ emergenza diversa. Io non vado dietro nessuna ideologia fissa perché non ne esistono più. Poi, io sono amministratore locale, i semafori spenti, le righe che non si vedono… non hanno ideologia, sono solo cose da fare. Avevo un programma ben definito e a quello mi atterrò. Sono stato votato per quello. Sul mio c’era no al cambio di destinazione d’uso. Anche su quello di Marchionne. Io ho continuato a votare contro, lui no».
È stato pubblicato che si sarebbe tenuta una riunione di maggioranza per decidere la “defenestrazione” del consigliere ribelle, durante la quale Riccardo Corbucci, uno dei primi a rilasciare un comunicato con il quale ha inteso lasciare uno spiraglio aperto di collaborazione, sembrerebbe non aver proferito una parola a difesa di Cascapera.

Corbucci 1Così il presidente del Consiglio municipale chiarisce la questione: «Non è vero che ci sia stata una riunione di maggioranza, aperta quindi alla coalizione, ma soltanto una riunione del gruppo del Pd, per altro da me richiesta, nella quale non si è parlato dell’uscita di Cascapera dalla maggioranza. La verità è che Cascapera ha un carattere sanguigno, alza subito la voce e Bureca si impressiona altrettanto facilmente».
A questo punto appare evidente che qualcosa delle dinamiche interne al Pd, l’opposizione di Fdi e Ncd abbia captato: anche perché a Monte Sacro i consiglieri utilizzano spesso facebook per esternare i loro pensieri, al contrario magari di quanto fanno in aula, quando stanno attenti a non far trapelare così apertamente i propri intendimenti.
Effettivamente, il Pd è un insieme di correnti che spesso marciano a velocità differenti, è un partito complicato, figuriamoci quanto possa esserlo una coalizione. Il caso Cascapera ne è un esempio chiaro: se da una parte Corbucci e Bugli, che hanno referenti diversi – il primo lo ha in Mario Ciarla, consigliere regionale, il secondo è con Marco Palumbo, ex consigliere montesacrino ora al Comune, ascrivibili però entrambi all’area progressista del partito, avevano lasciato la porta aperta al consigliere Cd, dall’altra il presidente Marchionne e il capogruppo Bureca, entrambi molto ortodossi, referenti del senatore Miccoli, già presidente del Pd romano, lo volevano fuori perché battitore libero, quindi inaffidabile per una logica di squadra. Questi ultimi però hanno ottenuto un effetto boomerang, perché in tal modo è emersa alla luce del sole una parte moderata e innovatrice che fino ad ora era restata più o meno in penombra, dando fiato alle trombe dell’opposizione e mostrando, inoltre, quanto negli altri municipi siano state fatte scelte differenti. Ad esempio, In IV, ex V, Sansalone, prima consigliere Pd, che è entrato nel Cd, ha ricevuto il sostegno del presidente Sciascia, il quale si è augurato che il neo fuoriuscito sostenga il Pd anche dalle fila di uno schieramento politico diverso.

prima pillola di “Dario Argento, si gira!” : l’intervista agli autori

6 Gen

PINOlocationromacoppedeFinalmente arriva la prima “pillola” del servizio realizzato in occasione della presentazione del libro “Dario Argento, si gira!” realizzato il 13 dicembre 2014, all’evento organizzato presso Palazzo Fabi.

Buona visione

http://www.youtube.com/watch?v=6yFEhvpjKGg

 

 

Bufalotta, III Municipio di Roma capitale: salta per aria il circolo di Mirko Coratti

5 Gen

(pubblicato su http://www.di-roma.com)

Bottocoratti (21)

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I locali del circolo Pd di Mirko Coratti – ex presidente del consiglio di Roma Capitale,Roma Capitale, dimessosi a dicembre a seguito del ricevimento di un avviso di garanzia per le indagini sulla “mafia capitolina” – sito in via della Bufalotta, nella notte tra il tre e il quattro gennaio sono stati fatti oggetto di un attentato dinamitardo.

La forte esplosione, verificatasi intorno alle 3,30 del mattino, ha divelto la serranda e fatto esplodere i vetri della sede. Si ipotizza che possa essere stato impiegato un esplosivo da cava. Il conseguente incendio è stato prontamente domato dai vigili del fuoco intervenuti sul posto. Danni sono stati riportati anche da un’autovettura regolarmente parcheggiata davanti al marciapiede antistante il circolo. Le indagini sono affidate ai carabinieri della vicina Stazione Talenti, nonché alla Sezione rilievi e artificieri di Roma dell’Arma.

Luciana Miocchi

(foto A. Pino, tutti i diritti riservati)

Calcio: Le ragazze del Roma XIV fanno il bis al Torneo di Chianciano – di Alessandro Pino

4 Gen

PINOragazzedelcalcioD

PINOragazzedelcalcioAUn nuovo trofeo va ad arricchire la bacheca della Roma Decimoquarto, squadra femminile di calcio che milita attualmente nel campionato di serie C (utilizzando come campo casalingo l’impianto del Settebagni C. S.):  a fine dicembre le giocatrici allenate da mister Filippo De Gaetano si sono aggiudicate il Torneo di Chianciano, svoltosi nello stadio comunale della cittadina termale toscana. A contendere il trofeo alle ragazze romane (giocando a tre gradi sotto lo zero) c’erano altre tre compagini: la Ad Polisportiva Castiglione della Pescaia, la Usd San Zaccaria oltre alla squadra di casa, Ffc Virtus Chianciano. La vittoria ha arriso dunque alla Roma Decimoquarto, che già aveva conquistato l’edizione estiva del medesimo torneo e si conferma squadra di valore cui sta stretta anche la stessa serie C: l’anno scorso infatti la società presieduta da Mauro Elisei si era guadagnata la promozione in B, cui a malincuore si è dovuto rinunciare – rimanendo quindi nella serie inferiore – per le spese insostenibili che avrebbe comportato il salto di categoria.

Alessandro Pino

Settebagni, III Municipio di Roma Capitale: incendio a Capodanno – di Alessandro Pino

1 Gen

DSC_1046Capodanno con falò fuori programma in zona Settebagni: nel primo pomeriggio hanno preso fuoco dei rifiuti lasciati ai bordi del Raccordo Salario (lato direzione Roma) in attesa della raccolta differenziata. Le fiamme hanno distrutto una aiuola adiacente e da lì si sono propagate all’area recintata retrostante, dove era accumulata una certa quantità di legna tagliata. DSC_1051 Nel frattempo alcuni passanti avevano avvisato i Vigili del Fuoco, giunti a bordo di una autopompa dal distaccamento Nomentano di via Romagnoli che hanno rapidamente domato le fiamme prima che la situazione divenisse più grave.
Alessandro Pino