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A Fidene la Coppa Under 13 del torneo di basket “il cuore grande di Flavio” – di Eleonora Sandro

2 Mag

Domenica 28 aprile, Fidene con i suoi ragazzi Under 13 della società Scuola Basket Roma, ha conquistato la coppa del torneo “il cuore grande di Flavio”. L’evento di beneficenza, che ha contribuito alla raccolta di fondi per cause nobili tra cui il sostenimento di pazienti oncologici in età pediatrica e le loro famiglie, ha visto una serie di incontri di basket, con giovani sportivi determinati a portarsi a casa il trofeo. Ad avere la meglio su tutti è stata la squadra che si allena nel vicino campo del Palareny, in via Gennaro Pasquariello 27. Gli Under 13 della Scuola Basket Roma capitanati dal Coach Fabio Donegà, hanno tirato fuori la grinta e la determinazione che li ha contraddistinti nelle due giornate di gioco e che li ha portati anche ad aver tra di loro il miglior giocatore del torneo, Koby Aquino. Scuola Basket Roma ci tiene  a dire “Grazie Fidene” per questi ragazzi, poiché una parte importante della squadra è stata messa insieme tre anni fa, nella palestra della scuola Nobel in via Rio nell’Elba 145, dove Coach Fabio Donegà ha tenuto e continua a tenere attivo il corso di Minibasket per bambini e bambine dai 5 agli 11 anni. Il gruppo di campioni, capitanato da Andrea Donatelli, era composto dai ragazzi di Fidene che hanno contribuito in maniera fondamentale alla crescita della squadra di pallacanestro e alla vittoria del torneo: Cristian De Stefano, Simone Gnisci, Francesco Vannozzi, Mattia Granato, Alessio Porubin, Federico Renzetti, Michael Taborda Rinaldi, Alessandro Melis Russo, Leon Villar Gonzalez. Grazie ragazzi grazie Fidene!

Eleonora Sandro

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Ritrovati resti umani in zona Bufalotta

3 Mar

Questa mattina sono stati ritrovati dei resti umani in avanzato stato di decomposizione, tanto che non è stato possibile stabilire se si trattasse di una donna o di un uomo, in zona Bufalotta, tra via Canetti e via della bufalotta , nell’area adiacente il capolinea dei bus e del presidio della protezione civile. L’area era stata oggetto negli anni passati delle denunce del consigliere municipale di fdi Manuel Bartolomeo, che più volte aveva segnalato un micro insediamento abusivo, a più riprese sgomberato e ricostituito.

l’area posta sotto sequestro

Sul posto è intervenuta la polizia, che ha provveduto a delimitare l’area e a metterla sotto sequestro. Al momento nessuno si è fatto avanti per una possibile richiesta di riconoscimento. Ulteriori sviluppi si attendono per i prossimi giorni, quando il medico legale potrà dare i risultati dell’autopsia, dopo un esame più approfondito.

Luciana Miocchi

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Studentessa dell’IC Fidenae vince il concorso “un poster per la pace” – di Eleonora Sandro

11 Mar

Studentessa dell’I.C. Fidenae vince il concorso “Un poster per la pace” di Lions Clubs International: l’opera di Sara Salvemini sarà una mattonella nell’ospedale oncologico di Perugia

Nel mese di novembre 2022, quando ancora la guerra si leggeva solo sui libri di scuola, la classe 2A dell’Istituto Comprensivo Fidenae ha preso parte al concorso “Un poster per la pace” di Lions Clubs International. Il concorso invitava i giovani di età tra gli 11 ed i 13 anni ad esprimere in maniera creativa la propria visione della pace, con il tema esatto del concorso anno 2021-2022 che era “Siamo tutti connessi”.  I disegni fatti dagli studenti sono stati poi appesi sugli alberi del giardino per una mostra visitata dagli alunni delle quinti elementari per il progetto sulla continuità. Gli alberi sono stati scelti proprio perché la natura, come l’umanità,  dovrebbe essere “connessa” sul canale della pace. All’evento hanno partecipato la Dirigente profssa Donatella Dato, l’Assessore alla Scuola dott.ssa Paola Ilari, il Presidente Lions Club Roma Aurelium Dott. Fabio Colletti, la moglie del presidente Cristina Verna Colletti, il Segretario Dott. Francesco Lomonaco, il Cerimoniere Dott. Giuseppe Pastena, la moglie del cerimoniere Sig.ra Giuliana Pastena e i docenti coinvolti nel progetto: prof.ssa Zuleyka Di Mario, prof.ssa Cristina Gabatel, prof. Giuseppe Surace. Tra tutti i bellissimi disegni degli studenti dell’I.C. Fidenae, ognuno pieno di creatività e di contenuti, è emerso quello di Sara Salvemini. La studentessa ha vinto il primo premio del concorso, con il suo disegno premiato al merito, che a breve diventerà una mattonella presso l’ospedale pediatrico oncologico di Perugia. La premiazione avverrà a fine aprile.

Eleonora Sandro

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Sarà forse Alessandro Pino il prossimo James Bond?

24 Nov

[ROMA] Dato ormai per certo che l’attore britannico Daniel Craig abbia dato l’addio al ruolo di James Bond 007, si sono quindi ufficiosamente aperte le candidature per raccoglierne il testimone di agente segreto più famoso del mondo.

Prima ancora che inizino a fioccare nomi noti della celluloide tra i papabili, ne é spuntato uno che più a sorpresa non si può: é il nostro Alessandro Pino, il giornalista più balsamico che ci sia.

Il Pinetto Nazionale, combinandone una delle sue, ha appunto formalmente inviato via mail la propria candidatura alla Eon Production nel Regno Unito e alla Metro Goldwyn Mayer negli Usa, vale a dire le due Case di produzione della serie.

In attesa di eventuali risposte da Oltremanica e Oltreoceano, facendo finta di sorseggiare un vodka Martini agitato e non mescolato (essendo notoriamente astemio) Alessandro ha commentato così: «Ammesso che la mia domanda non sia finita nella casella spam dei destinatari, almeno ho garantito un paio di minuti di sghignazzi agli incaricati al ricevimento, anche se sicuramente ridevo ancor di più io mentre la battevo. Comunque età e faccia tosta corrispondono a quelle richieste, quindi un paio di requisiti almeno sono soddisfatti in partenza; e poi se 007 lo ha interpretato pure George Lazenby, perché io non potrei?».

Ma non solo: non pago della bravata, Alessandro ha mandato anche la candidatura della nostra Luciana Miocchi per il ruolo di “M”, il capo del servizio segreto, che già fu di Dame Judi Dench (oggi ottantasettenne): «Tanto piú o meno sono coetanee e già sono abituato a sentirla strepitare come titolare del blog- conclude l’aspirante agente al servizio segreto di Sua Maestà- di lì a dover subire il suo bullismo anche come boss del MI5 il passo è breve. In ogni caso, vada come vada, potete chiamarmi Zerozeropino».
Penelope Giorgiani

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Via Giolitti: muore cadendo dalla torre delle Ferrovie | di Alessandro Pino

21 Nov

[ROMA] Un uomo di nazionalità francese é morto cadendo dalla torre del complesso Santa Bibiana delle Ferrovie dello Stato in via Giovanni Giolitti nelle prime ore del 21 novembre.

Per il recupero del cadavere e la messa a disposizione della autorità giudiziaria,
su richiesta del 113 sono intervenuti i Vigili del Fuoco con la squadra 1/A e il nucleo specialistico Speleo Alpino Fluviale che hanno impiegato specifiche manovre tecniche.
Alessandro Pino

(Foto Comando Provinciale Vigili del Fuoco Roma)

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Intervista ad Andrea Lepone, autore del romanzo “La notte degli angeli”

24 Apr

 

Andrea Lepone, giornalista classe 1995, ha pubblicato il suo primo romanzo, intitolato “La notte degli angeli”, sotto l’egida della casa editrice Aracne. Per il giovane scrittore romano, già autore delle raccolte di poesie “Poesie di una mente silenziosa” (Kimerik) e “Riflessioni in chiaroscuro” (La Macina Onlus), si tratta dell’esordio nel mondo della narrativa.

 

Andrea, come nasce questo tuo primo romanzo?

 

Il romanzo affonda le proprie radici nelle mie molteplici passioni letterarie e cinematografiche. Ho cercato di fondere e rielaborare, in chiave personale, diversi generi, dal thriller al noir, passando per il poliziesco.

 

A cosa si deve la scelta di questo titolo, “La notte degli angeli”?

 

L’intera storia si svolge nell’arco di una sola notte, fatta eccezione per il breve prologo iniziale, mentre gli angeli sono il simbolo di quell’inaspettato processo catartico a cui sono sottoposti i protagonisti del romanzo.

 

All’interno del libro ci sono molte riflessioni di stampo esistenzialista… quella per la filosofia è un’altra passione che ha influito in modo decisivo sulla stesura del tuo romanzo?

 

Diciamo che non volevo tagliare completamente i ponti con il passato. Il tema dell’esistenzialismo ha da sempre caratterizzato la mia produzione poetica, non volevo rinunciarvi. Inoltre, penso che quei passaggi filosofici conferiscano maggiore umanità a tutti i personaggi che animano il romanzo.

 

Leggendo “La notte degli angeli”, si notano subito sia la brevità dei vari capitoli, venti in totale, che i continui cambi di prospettiva dell’io narrante… sono elementi che pensi di riproporre in futuro, magari in altre opere?

 

Ammetto di essere un amante della narrazione in prima persona, credo che sia una tecnica estremamente comunicativa, perciò non mancherò di riproporla anche in futuro. Per quanto concerne la struttura del libro, e quindi i suoi capitoli, il discorso è un po’ diverso, bisogna capire quale impostazione funziona meglio per una determinata storia.

 

Cosa non deve mai mancare in un tuo romanzo?

 

Senza dubbio la suspense. Il mio obiettivo è quello di stupire e far appassionare il lettore ad ogni pagina del libro.

 

Gli autori a cui ti ispiri?

 

Ammiro in modo particolare la fluidità narrativa di Stephen King e Clive Cussler.

 

Nessuno scrittore italiano?

 

Apprezzo molto le opere di Alessandro Baricco e Donato Carrisi.

 

Ti piaceva scrivere già durante l’infanzia?

 

In realtà da bambino ero più un lettore che uno scrittore. Mi piacevano molto i classici del fumetto italiano, Dylan Dog e Diabolik su tutti, poi mi sono appassionato alla serie letteraria “Piccoli brividi” e ai suoi simili.

 

Poesia o narrativa, quale genere è più complesso?

 

Personalmente, ritengo più complesso il mondo della narrativa. Ci sono regole e scalette da rispettare, mentre la poesia ti lascia inevitabilmente maggiore libertà.

 

Hai qualche progetto in cantiere?

 

Sto già scrivendo un nuovo romanzo, questa volta di genere fantascientifico. E sto lavorando all’apertura di una piccola casa editrice e di un giornale online, sono sempre stati i miei sogni nel cassetto.

 

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Disservizi nelle mense scolastiche di Roma: comunicato della senatrice Annamaria Parente (Italia Viva)

8 Gen

riceviamo e pubblichiamo:

Mense scolastiche a Roma. Dichiarazioni assessore Mammì incuranti della salute dei bambini

Anche un solo bambino che mangia cibo non buono in una mensa scolastica è meritevole di attenzione da parte delle istituzioni comunali.

In questi giorni ci sono state segnalazioni di genitori, commissioni mense e insegnanti da molteplici municipi per

bambini tenuti a digiuno fino a tarda ora,

bambini allergici con diete speciali che hanno mangiato 3 biscotti . Bambini che si sono sentiti male a scuola o a casa.

Numerosissime scuole d’infanzia e primarie hanno segnalato che ai bambini sono stati somministrati panini e tramezzini

affatto biologici

preparati in altre Regioni,

confezionati con agenti chimici di conservazione e trattati con alcol e casi di muffa nel cibo.

Le dichiarazioni dell’assessore Mammì hanno derubricato queste segnalazioni come “ casi di disservizio”.

I nostri figli non hanno bisogno di parole così burocratiche, incuranti della loro salute.

Chiediamo all’amministrazione romana di provvedere a controlli e verifiche proprio in questi giorni di cambio di appalto delle mense scolastiche dell’intera città di Roma.

La salute dei nostri bambini è sacra! Saremo al fianco delle associazioni dei genitori che stanno giustamente protestando per questo.

Annamaria Parente senatrice di Italia Viva

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Intervista ad Andrea Lepone, giornalista, scrittore e atleta – di Penelope Giorgiani

8 Mar

 

 

Foto - Andrea con libroAndrea Lepone, giornalista, scrittore e atleta, parla del suo ultimo libro, “Riflessioni in chiaroscuro”, pubblicato da La Macina Onlus Editore, e dei suoi progetti futuri.

Andreaparliamo del tuo ultimo libro, la raccolta di poesia “Riflessioni in chiaroscuro”, quali sono le tematiche trattate nelle tue liriche?

Sono diverse tematiche, quella predominante è certamente quella relativa all’esistenzialismo. Poi ci sono pensieri e riflessioni di stampo più filosofico, psicologico e naturalistico, delle vere e proprie visioni della realtà anticonvenzionali.

Perché hai scelto proprio questo titolo?

Perché riassume al meglio il concetto finale del libro, ossia una perfetta mescolanza di poesie che indagano sugli orizzonti di luce e sui coni d’ombra della vita di ciascuno di noi.

Da cosa hai tratto ispirazione per la stesura di questa raccolta poetica?

Dalle mie esperienze e dalla tante domande che mi pongo ogni giorno, sono una persona molto curiosa.

Quanto può essere difficile al giorno d’oggi affermarsi nel mondo della letteratura, soprattutto per un ragazzo giovane come te?

Difficile ma non impossibile, l’importante è rimboccarsi le maniche e impegnarsi assiduamente ogni giorno per migliorare. Servono disciplina e forza di volontà, soprattutto in ambito prosaico-narrativo. Poi ovviamente, entrano in gioco il talento e l’abilità dell’autore.

Devo chiedertelo… La tua poesia preferita?

La mia poesia preferita è “Roll the dice”, di Charles Bukowski, seguita da “Spesso il male di vivere ho incontrato”, di Eugenio Montale.

Recentemente hai vinto il premio “Le Ombre di Monteselva”, riservato al miglior racconto thriller/poliziesco, pensi di dedicarti a tempo pieno anche alla prosa oltre che alla poesia?

Certamente, a breve sarà pubblicato il mio primo romanzo, cui seguirà un altro racconto di genere thriller/poliziesco, e tra qualche mese andrà in scena la mia prima commedia teatrale.

Come riesci a conciliare l’attività giornalistica con quella scrittoria?

Diciamo che uso semplicemente un approccio differente, più analitico per quanto concerne l’attività giornalistica, più riflessivo per quanto riguarda l’attività scrittoria. Nella tua vita anche lo sport ha un ruolo fondamentale, pratichi infatti powerlifting a livello agonistico da molti anni. Ti stai allenando per qualche competizione al momento?

L’obiettivo principale della stagione sono i World Games CSIT che si svolgeranno in Spagna, poi chiaramente ci sono Campionati Italiani e Coppa Italia. Spero di riuscire a prepararmi in modo adeguato per queste gare, nonostante i tanti impegni.

Penelope Giorgiani

 

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La Shinken Shobu Kai Maximo Roma trionfa ai primi campionati italiani di Ju Jitsu FJJI – di Andrea Lepone

21 Lug

La squadra Shinken Shobu Kai Maximo Roma si è posizionata al primo posto assoluto nella classifica dedicata alle società durante l’edizione inaugurale del Campionato Italiano di Ju Jitsu della neonata federazione FJJI, svoltosi a Cattolica nei giorni 14 e 15 luglio. Ben 17 medaglie conquistate da 15 atleti, i quali hanno preso parte ad una competizione molto dura e selettiva, valevole per l’ingresso nel Team Italia che rappresenterà i colori azzurri ai prossimi Campionati Europei, che si terranno a Bologna nel mese di ottobre, e ai Campionati del Mondo di novembre in Svezia. Sono già 5 gli atleti della squadra romana convocati per i suddetti tornei, mentre altri 5 si giocheranno la qualificazione durante il combat camp organizzato per il primo weekend di settembre presso il Centro Sportivo Maximo di Roma, che si conferma ancora una volta polo nazionale della formazione e dei raduni del Team Italia. Inoltre, la Shinken Shobu Kai Maximo Roma sarà la prima squadra a custodire, per un anno sportivo, la preziosa cintura della FJJI, simbolo e testimone che racchiude tutti quei principi etici e morali propri delle arti marziali e dello sport in generale, quali amicizia, collaborazione, rispetto e onestà.
Andrea Lepone

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Intervista ad Alberto Patelli, regista e attore – il teatro come maestro di cultura

19 Feb

Foto 2 - Alberto Patelli con Gigi ProiettiTra i migliori registi e attori teatrali contemporanei, Alberto Patelli ha recentemente preso parte alla seconda edizione dell’evento culturale “La scrittura come esperienza di vita”, svoltosi all’interno del Centro Anziani Valli – Conca d’Oro. Autore di cortometraggi di grandissimo successo, tra i quali spicca “Pecorari”, scritto assieme a Pietro De Silva, che ha rappresentato l’Italia al Festival del Teatro di Francoforte nel 2005, si appresta ora a portare in scena la sua ultima fatica, dal titolo “Progetti di delirio”. L’ultima perla di una carriera straordinaria, che lo ha portato ad essere uno dei registi teatrali più premiati e apprezzati d’Italia.

 Com’è nata la tua passione per il teatro?

 La mia passione per il teatro è nata in gioventù, guardando in televisione i primi spettacoli teatrali, che mi hanno avvicinato a questo mondo.

 A quale artista ti ispiri maggiormente?

 Senza dubbio al grande Eduardo De Filippo, ma anche le opere di Luigi Pirandello e Achille Campanile sono state per me fonte di ispirazione.

Foto - Alberto Patelli Nel corso della tua carriera hai avuto l’opportunità di lavorare con alcuni tra i più grandi registi televisivi e cinematografici italiani contemporanei, quale collaborazione ti ha segnato di più?

 Io sono molto legato a Giorgio Capitani, conosciuto sul set de “Il maresciallo Rocca”. Un regista di grande talento ed esperienza, capace di mettere a proprio agio gli attori in ogni situazione. Potrei tuttavia citarti anche Stefano Sollima e Francesco Vicario, due grandi professionisti.

 Preferisci dirigere ed interpretare commedie o spettacoli più drammatici?

 Dunque, io nasco come autore prevalentemente umorista, mentre, per quanto concerne la recitazione, potrei definirmi un attore caratterista. Tuttavia mi sono misurato anche con altri generi teatrali.

 Quali sono le più grandi differenze tra il teatro italiano e quello d’oltreoceano?

 Indubbiamente la capacità dei produttori americani di sapersi rinnovare, investendo su prodotti che ritengono vincenti dall’inizio alla fine. Nel nostro paese si tende troppo spesso a puntare esclusivamente sui grossi nomi, trascurando il contenuto delle opere.

 Lo spettacolo più difficile che tu abbia mai diretto?

 Il titolo è “Per un dolcetto ed una piccola sorsata”, si tratta di una commedia musicale per banda, portata in scena per la prima e unica volta a Roma, presso il Teatro Greco. Ci ho lavorato per oltre un anno, mi sono dovuto calare nella realtà bandistica per capirne ogni dinamica, parlando con vari artisti ed assistendo a tantissime esibizioni. Ho perfino imparato a suonare il sassofono! Furono composte alcune canzoni appositamente per lo spettacolo, che vide coinvolti anche ballerini e majorette. Anche la cura della scenografia si rivelò estremamente complessa. Purtroppo il testo, dopo quell’unica rappresentazione, non è più stato ripreso.

Il teatro ieri ed il teatro oggi, cos’è cambiato?

Sicuramente oggi l’arte del teatro è molto più diffusa nelle scuole, e questo è un immenso passo in avanti. Perchè fare teatro equivale a fare cultura. Devo tuttavia dirti che oggi è tutto molto più “burocratico” rispetto al passato, e talvolta portare in scena una rappresentazione risulta davvero complicato e frustrante.

Il lavoro di un’artista è solo quello di offrire al pubblico un grande spettacolo o c’è anche dell’altro?

Io ritengo che anche la funzione sociale dell’opera sia molto importante. Uno spettacolo per essere considerato di spessore deve aver portato il pubblico a riflettere su determinati argomenti.

A quale progetto stai lavorando ultimamente?

Ultimamente sto lavorando per portare in scena una rappresentazione intitolata “Progetti di delirio”, basata sui testi di Angelo Mancini, di cui sono regista e attore non protagonista. Nel ruolo di protagonista vi sarà invece Corrado Bega. Inoltre, lo spettacolo vedrà la partecipazione della ballerina Francesca Cama.

Andrea Lepone

 

 

 

 

 

Quel Babbo Natale di Alessandro Pino alla scuola materna di Porta di Roma

23 Dic

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Babbo Natale è arrivato in anticipo alla scuola materna di via Adolfo Celi (zona Porta di Roma, Terzo Municipio della Capitale). I bambini e i loro genitori hanno infatti ricevuto la visita del ciccione rossovestito la mattina dello scorso 22 dicembre per l’usuale distribuzione di piccoli doni organizzata dalle maestre. A impersonarlo – come già accaduto in precedenti occasioni – è stato il nostro giornalista Alessandro Pino: 《Sono stato lieto di accettare l’invito delle maestre ed essere ancora Babbo Natale – spiega – l’unico inconveniente è stato rendermi conto che stavolta non mi serviva il cuscino per simulare la panza…》.
Penelope Giorgiani

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Ultima ora: caduti due alberi all’incrocio via Val di Lanzo – via Val Santerno

11 Dic

valsanternoDue alberi, che dimoravano nei pressi dell’incrocio tra via Val di Lanzo e via Val Santerno, sono improvvisamente caduti al suolo, probabilmente a causa del forte vento, danneggiando un semaforo e un’auto parcheggiata nelle vicinanze. Il tutto è accaduto attorno alle ore 12,30. Due persone, che al momento dell’accaduto stavano attraversando l’incrocio, avrebbero inoltre rischiato di rimanere ferite. Sul posto ora sono intervenute le autorità competenti.

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Andrea Lepone
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Emozioni e poesia: intervista ad Alessandro Ristori – di Andrea Lepone

17 Nov

Foto - Alessandro RistoriIl prossimo tre dicembre Alessandro Ristori, poeta e scrittore , nato a Roma nel 1957 e dove ancora risiede, nel Municipio di Montesacro, presenterà il suo ultimo lavoro, dal titolo “Oltre il cuore”, edizioni Aracne. Si tratta della seconda raccolta poetica dell’autore, dopo la silloge “Nel colore del silenzio”, pubblicata sempre dallo stesso editore lo scorso anno. Cornice dell’evento sarà la sala “Trompe l’oeil” dell’Hotel Diana, in via Principe Amedeo, cuore della Roma Umbertina. Alessandro, partiamo dal principio… com’è nata la tua passione per la scrittura?

Potrei dire che in un certo senso la scrittura è sempre stata presente nella mia vita, sin dall’infanzia, quando ho iniziato a comporre le prime storie e i primi racconti. Mio padre, tra l’altro, ha lavorato come giornalista, ed è stato anche grazie al suo esempio che ho deciso di approfondire questa mia passione

Quando ti sei avvicinato al mondo della poesia, e quali sono le tematiche centrali delle tue opere?

Il mio amore per la poesia è nato durante gli anni dell’adolescenza, e all’interno delle mie opere ho sempre parlato di emozioni. Queste sono parte fondamentale ed imprescindibile della vita di ognuno di noi. Ciascuna persona può percepire determinate sensazioni, le quali, attraverso lo spettro della sensibilità, finiscono col tramutarsi in emozioni

Quali sono le caratteristiche stilistiche delle tue poesie?

Nelle mie poesie è sempre assente la punteggiatura, poiché ritengo che il ritmo di un’opera dipenda unicamente dalla scelta delle parole, ognuna delle quali ha per me una grandissima importanza

Che tipo di messaggio cerchi di trasmettere ai tuoi lettori?

Un messaggio trasversale. Di fatto, cerco di rendere oggettivo quello che è soggettivo, per condividere sensazioni ed emozioni con tutti i miei lettori. Non scrivo per me stesso, ma per permettere alle persone di rivivere, ricordare e risvegliare le proprie emozioni, universalizzando il contenuto delle mie opere

Foto 2 - Libro Alessandro RistoriCome hai strutturato il tuo ultimo libro, dal titolo “Oltre il cuore”, che presenterai il prossimo 3 dicembre?

Beh, in un certo senso, potremmo paragonarlo ad un’opera teatrale. È infatti diviso in più atti, ognuno dei quali tratta argomenti differenti, e questi rappresentano il modo in cui ogni uomo affronta determinate avversità e problematiche nel corso della sua vita

In precedenza hai parlato dell’importanza delle parole… Quali sono i vocaboli più significativi di Alessandro Ristori?

Ne sceglierei tre: “mamma”, “grazie” e “amore”. Il primo simboleggia la nascita e la presa di coscienza dell’individuo, poiché nella maggior parte dei casi è la prima parola che una persona pronuncia; la seconda, rappresenta il rapporto che abbiamo con gli altri, il concetto di “dare e avere”, la consapevolezza di non essere soli al mondo, l’interazione con i nostri simili; l’ultima, è il motoredelle azioni di ciascuno di noi, e può riferirsi ad un oggetto, ad un’idea, o, più semplicemente, ad un’altra persona. È questo, per me, il manifesto della vita.

Andrea Lepone

Tg Good News: solo buone notizie dal Terzo Municipio – di Penelope Giorgiani

16 Lug

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È nata una nuova iniziativa nel campo dell’informazione locale del Terzo Municipio della Capitale: Tg Good News, il primo telegiornale di sole buone notizie, visibile sulla web tv Good News Channel
( http://www.tvgoodnews.it ) e con una pagina Facebook dedicata. In studio a condurre le puntate c’è il simpatico Farshad Shahabadi  mentre gli inviati sul campo sono i giornalisti Donatella Briganti (firma dei settimanali Oggi, Visto e Diva & Donna) e il nostro Alessandro Pino, con la parte tecnica affidata all’operatore video  professionista Fabrizio Pudda. L’idea all’origine di Tg Good News è quella di dare visibilità alle realtà virtuose  e alle persone legate al territorio del Terzo Municipio che si siano distinte in positivo nei rispettivi ambiti, evitando le troppe brutte notizie che già deprimono il pubblico diffondendo positività.
Penelope Giorgiani

Un valletto “particolare” al Premio Montesacro: ladies and gentlemen, Alessandro Pino! – di Penelope Giorgiani

31 Dic

A detta di molti, la sua è stata la presenza maschile più apprezzata sul palco del Premio Montesacro durante la serata di gala dello scorso 5 dicembre presentata da Luciana Miocchi: è il nostro Alessandro Pino, il giornalista da tempo braccio destro (e sinistro) di Luciana che nella edizione 2015 la brillante e stilosa conduttrice si è portata dietro nel ruolo di valletto, indaffaratissimo a gestire il 

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Il valletto e la presentatrice

traffico di ospiti e finalisti sul palcoscenico. Per arrivare alla serata al teatro Viganò, però, ci è voluto un lavoro lungo e complesso che Alessandro ha svolto in qualità di segretario dell’associazione ComunicaRoma, organizzatrice della manifestazione: «Quello che si vede sul palco, quell’ora e mezza a teatro è solo la punta di un iceberg, ci sono mesi di preparazione con le ultime settimane che diventano frenetiche assorbendo tutto il tempo disponibile: contatti che vanno presi di persona con artisti, sponsor, premiati, autorità. Senza dimenticare l’Almanacco con i profili dei vincitori dell’edizione precedente, curato da me e Luciana: soltanto quello ha richiesto un lavoro durato quasi un anno. Luciana che è la presidente di ComunicaRoma ha compiuto uno sforzo titanico, io ho cercato   di darle una mano come segretario ma lo avrei fatto anche se non avessi ottenuto il ruolo di valletto. Al proposito devo ammettere che l’ho tampinata per un anno intero chiedendole di darmi la parte, ci tenevo tantissimo, solo che onestamente mi ero parecchio appesantito, ero diventato un incrocio tra una tazza del cesso e una balena e son dovuto sottostare a un suo ricatto a fin di bene: “O dimagrisci e riprendi un aspetto decente oppure non ti metto nemmeno a vendere le noccioline in sala”. Alla fine ho perso quaranta chili e quando image

sono stato sicuro di essere io il valletto – praticamente un paio di giorni prima della serata finale – mi sono concesso una botta di vita clamorosa, almeno per i miei standard: sono andato da Brioni e mi sono regalato una cravatta in stile 007 da indossare con l’abito di scena». Per il futuro che cosa bolle in pentola? «Di carne al fuoco, per restare in tema culinario, ce n’è parecchia perchè abbiamo tante idee che ci frullano per il capo. L’anno prossimo mi piacerebbe essere il secondo conduttore che affianca Luciana sul palco e credo  prenderò delle lezioni di recitazione. Certo, davanti c’è un anno intero ma abbiamo già iniziato a lavorare all’edizione 2016. Siamo positivi e propositivi: qualcosa di bello accadrà».
Penelope Giorgiani

Siamo in Italia – di Penelope Giorgiani

30 Dic

Succede ogni tanto di avere una mattina libera e…invece di dedicarla alla ricognizione dei miei negozi preferiti in vista dei saldi, trascorrerla in giro per uffici pubblici sbrigando pratiche per conto di due amici un po’ pasticcioni. «Si può mettere là a compilare i moduli», mi fa senza nemmeno simulare un minimo di cortesia una sportellista simpatica come un brufolo sul culo – una tipo la Sora Lella dopo aver fatto colazione con sei litri di yoghurt magro al limone, per intenderci – accennando con la testa a una scrivania di ferro con il piano di finto legno. Rispondo con uno dei miei sorrisi che richiedono il porto d’armi e contando fino a dieci (ma anche venti, trenta…per fortuna i numeri sono infiniti altrimenti uno di

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questi giorni sarebbero guai) mi avvicino a quel residuato degli anni Settanta, perfettamente coordinato al pavimento in gomma nera a bolle. Lì mi sono resa conto sogghignando amaramente del livello di imbarbarimento che abbiamo raggiunto in Italia: sul tavolo, forbici e il pennello del barattolo di colla assicurati alla struttura con una catenella, certo niente di indistruttibile ma abbastanza per dissuadere i manolesta di turno (davvero disperati per ridursi a fregare oggetti del genere) dal portarsi a casa un bottino sì ghiotto. Mentre da brava incollavo le fototessere ai fogli dopo averle ritagliate (altro che il tizio di Art Attack), mi sono chiesta quanti pennelli e quante paia di forbici si fossero volatilizzati prima che qualcuno dell’ufficio prendesse l’iniziativa di assicurare il tutto in quel modo che a prima vista sembra una goliardata di cui sorridere ma se ci pensi un secondo in più ti fa solo incazzare. Nemmeno serve scomodare il ricordo sempre più surreale di una gita a Vienna, dove i quotidiani a pagamento stanno appesi in buste di plastica ai pali della luce con sopra una cassettina in cui inserire gli spiccioli e nessuno si azzarda a prendere quanto non gli spetti. Qui da noi si fregano pure i pali: siamo in Italia.
Penelope Giorgiani

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Strepitoso successo del “Premio Montesacro 2015” al Teatro Viganò – di Penelope Giorgiani

10 Dic

 

Un Teatro Viganò gremito di pubblico fino all’inverosimile il 5 dicembre per la serata finale di spettacoli e premiazioni ha decretato il trionfo della edizione 2015 del “Premio Montesacro”, manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale ComunicaRoma con il patrocinio gratuito della Presidenza del Terzo Municipio per valorizzare le personalità e le realtà legate al territorio di cui porta il nome. Come nella prima edizione, primadonna e fascinosa presentatrice della serata è stata la giornalista Luciana _DSC9791BMiocchi, coordinatrice del giornale “La Voce del Municipio” tra gli sponsor del Premio – insieme all’intrattenitore Marco Fava, affiancati sul palco da due valletti indaffaratissimi a gestire ospiti, trofei e premiati: il giornalista Alessandro Pino in stile 007 – apprezzato dal pubblico per presenza scenica –  e la studentessa del Liceo Aristofane Emma Patanella. Direzione artistica affidata alla stilista e reporter Alessia Vetro. Confermata la formula delle premiazioni inframmezzate da esibizioni di cantanti e artisti, dopo i saluti istituzionali del presidente del Municipio Paolo Marchionne e dell’assessore alla Trasparenza e alle Politiche Scolastiche, Riccardo Corbucci: si sono susseguiti il balletto “Lost” della compagnia In Punta di Donna coreografato da Giulia Antonini, il trio canoro delle Ladyvette che in questi giorni appariranno nella fiction Rai “Il paradiso delle signore” qui accompagnate al piano da Roberto Gori, i cantanti Federica Baioni (accompagnata da Dario e Andrea Esposito) e  il cantante Mirko Oliva (da X Factor edizione romena) e un quartetto d’archi della Accademia degli Ostinati, _DSC9650B premiati tra l’altro nella categoria giovani. Ospite d’onore a sorpresa l’attrice Sabina Guzzanti – originaria di Monte Sacro – che si è esibita in un caustico monologo ricevendo poi un premio speciale dalle mani di Luciana Miocchi. Tante le categorie premiate, i cui finalisti selezionati da una giuria nei giorni scorsi,  erano stati  segnalati dai cittadini nella fase preliminare del Premio tramite il sito internet “Premiomontesacro.com” e presso lo stand informativo allestito al Mercatino Conca d’Oro. Per ogni categoria al vincitore è andata la riproduzione di palazzo Sabatini (la sede del Municipio a piazza Sempione) realizzata dal maestro Giandomenico Renzi e consegnata da personalità del territorio, mentre agli altri finalisti tutti presenti sul palco affollatissimo è andata una targa personalizzata: “Donna dell’Anno” è stata eletta Adriana Restante del Comitato di Quartiere “Piazza Corazzini Verde” mentre il riconoscimento “Uomo dell’Anno” è andato a Fabrizio Bartoccioni, presidente della associazione Vertical attiva nella raccolta fondi per la ricerca sulle lesioni alla spina dorsale, protagonista sul finale di un vivace scambio di battute con il presidente Marchionne per il taglio dei fondi subìto per la propria assistenza, cui Marchionne ha risposto intervenendo per rimarcare di aver seguìto i dettami di legge (i cui effetti sono stati comunque rinviati a fine gennaio per le opportune modifiche come preannunciato dallo stesso Marchionne), lasciando poi la _DSC9843Bintervenire l’assessore alle Politiche sociali Di Maggio, presente sul palco come premiatrice. Premio alla “Carriera” per la preside dell’Istituto Uruguay Carla Galeffi. Il premio alla “Scuola” è andato all’Istituto Carlo Levi. “Giornalista Web” è stato eletta la penna di Romapost Claudio Bellumori mentre il premio “Giornalista Carta stampata” è andato a Giuseppe Grifeo de “Il Tempo”. Affine per materia il premio “Informazione”, andato al sito Incomune.tv per le riprese video delle sedute consiliari in Municipio. Nella categoria “Commercio” è stato premiato il barista Gianni Carbonaro che dal suo locale ha tolto le famigerate slot machine, l’”Artigianato” ha visto prevalere il pizzaiolo campione del mondo Abramo Fini. Nella categoria “Scrittura e fotografia” è stato premiato il video reporter Valerio Nicolosi che per l’appunto ha ringraziato tramite un filmato proiettato sul fondale perché in trasferta all’estero. Nella “Promozione della Musica” ha vinto l’Associazione Defrag, la “Cultura” è andata all’intellettuale e cultore della romanità Marcello Teodonio, lo “Sport” all’atleta delle Special Olympics Filippo Pieretto, premiati invece DSC_0095B nella sezione ”Attivismo Politico” il Comitato di Quartiere Città Giardino, nel “Sociale” lo psichiatra della Asl Rm A Mauro Raffaeli, nel “Volontariato” la Misericordia di Castel Giubileo e nel “Senso civico” gli attivisti di “Retake Terzo Municipio”. Ultima categoria premiata (dal Luogotenente dei Carabineieri in congedo Salvatore Veltri) quella alla “Memoria”, con il riconoscimente conferito ai familiari di Gustavo Manoni che fu tra i fondatori del nucleo abitato di Settebagni, politico locale e autore del libro “Rosso come il sangue” curato da Luciana Miocchi. Un successo pieno che conferma quello dell’anno scorso dunque per una manifestazione che nelle intenzioni degli organizzatori vuole rappresentare un elemento sempre più importante di appartenenza dei cittadini al territorio.

Penelope Giorgiani

 

(si ringraziano i fotografi Roberto Scardoni e Cristiano Pino)

Galleria

Miss Italia fa benissimo a dire cazzate – di Penelope Giorgiani

22 Set

Premetto che non guardo concorsi di bellezza  – femminili…per quelli dei maschietti faccio volentieri un’eccezione-  da quando alle medie fui eletta mio malgrado come la più cozza della scuola (poi ho fatto come il brutto anatroccolo e chi ha da obiettare qualcosa al riguardo è un uomo morto) per cui non ho seguito in tivù l’elezione della nuova Miss Italia, Alice Sabatini. Ne ho però letto parecchio il giorno dopo per via della risposta da lei fornita quando le è stato chiesto dalla giuria in quale periodo storico le sarebbe piaciuto vivere: perché da alcuni anni mi dicono si usi così, non basta la bellezza ma occorrePENELOPEmissitalia anche superare dei test di cultura generale, personalità e intelligenza, principio in base al quale  uno schianto di ragazza ma semianalfabeta e con il cervello come un cecio ammuffito dovrebbe essere messa alla porta senza passare dal via. Alice dunque ha risposto “Nel 1942 per vedere la Seconda Guerra mondiale” aggiungendo  “tanto sono donna quindi il militare non l’avrei fatto”. Apriti cielo, è iniziato automaticamente il massacro sui social (asocial in questi casi) network, la gogna telematica, il perculamento internettaro a base di fotomontaggi nei quali appare in scenari di guerra o al fianco di Hitler e Mussolinie, il festival dei commenti al curaro: me l’han fatta diventare simpatica al punto che non ci ho visto più ed eccomi qui a difenderla. Dunque, non ci trovo niente di cui scandalizzarsi per più di un motivo: in primis, una domanda cretina – per di più posta da illustri membri dell’Accademia Reale delle Scienze Svedese quali Claudio Amendola, il cuoco Joe Bastianich, Vladimir Luxuria e tal Massimo Ferrero meglio noto come “er Viperetta” – merita una risposta dello stesso livello. In secondo luogo, casomai avesse risposto che avrebbe voluto sì vivere durante la Seconda Guerra Mondiale ma per combattere da partigiana nella Resistenza, allora gli stessi che oggi strepitano scandalizzati si sarebbero masturbati a spruzzo e non solo per l’indubbia bellezza della neo miss. Da ultimo, ripeto che in un concorso di bellezza quella dovrebbe contare e basta, quindi se una risponde che le sarebbe piaciuto vivere nel Paleolitico, nel Medio Evo o appunto durante la Seconda Guerra saranno cazzi suoi, fa bene anzi benissimo e il resto sono solo chiacchere astiose di cessacci ambosessi che sanno soltanto vomitare bile di fronte a una miss davvero bella e una volta tanto con i capelli corti. Insomma, se  viene chiesto di essere decorativi, dove sta scritto che si debba anche dare prova di eccellenza intellettuale? Per quella ci sono altri tipi di concorsi nei quali per converso non si chiede ai partecipanti di essere bonazzi. Insomma, se sono decisa a divertirmi senza impegni ulteriori con un giovanotto perchè mi piace fisicamente non mi ci metterò a a discutere dei riti funebri in uso nelle tribù Bororo e nemmeno gli chiederò le tabelline. Detto questo, giuro solennemente che mai più mi occuperò di Miss. Certo, se qualcuno mi vuole invitare come presidentessa della giuria di un concorso per giovanotti palestrati mica dico di no…

Penelope Giorgiani

III Municipio di Roma Capitale: Gita scolastica. Arriva il pullman? No, si torna a scuola – di Alba Vastano

27 Mag

Un disservizio  di una nota ditta di trasporti. Due ore l’attesa al parco Nobile di Settebagni e alla scuola Stern. Le denunce dei genitori e delle docenti

20150508_093555Quanto accaduto l’otto maggio alle classi quinte della scuole Giovanni Paolo e Stern (I. c. Uruguay) si può definire  grottesco, se non fosse in realtà semplicemente il frutto di una pessima gestione organizzativa di una ditta di trasporti, addetta alle gite scolastiche. Un’uscita prenotata  da almeno due mesi dall’amministrazione scolastica. Pagamento delle quote anticipato, autorizzazioni in regola. Raduno al parco Nobile per le  h.8,30, Partenza prevista per le h. 8.40. Bambini allegri, sole e saluti alle famiglie. Alle  h.9 non si vede ancora l’ombra di un pullman. Inizia un tam tam telefonico incrociatissimo per la serie “Chi l’ha visto” (il pullman).Maestre-segreteria scuola. Genitori-preside. Preside-agenzia. Genitori agenzia. Maestre-vigili. Genitori-Carabinieri di zona. Tutti erano al telefono, tranne i bambini che, ignari, giocavano a saltarello. Alle h.10 il mistero-pullman si scioglie. Lo svela direttamente la ditta,  inserendo la notizia fra la fitta rete di telefonate. E arriva “fresca fresca” al parco Nobile l’informazione che la macchina non sarebbe mai arrivata, perché semplicemente non c’era a disposizione alcuna macchina. Ridere? Arrabbiarsi? Mitra? (No, quello no). In fondo siamo ancora civili.  Si torna a scuola con la coda fra le gambe, ma anche con un certo risentimento che trova sfogo in parole non propriamente esemplari. E partono denunce, anche queste incrociate. Le docenti e le famiglie della Stern la scrivono e la presentano alla Preside, dopo essersi confrontate con le colleghe di Settebagni. CosÍ fanno le docenti  della scuola “Giovanni Paolo” , dopo averla resa nota alle famiglie. Il tutto è arrivato alla d.s. che la inoltrerà all’agenzia dai pullman fantasma.  La questione ha avuto un seguito, proprio negli ultimissimi giorni. La società ha scritto alla preside profondendosi in scuse da monaci in fase di catarsi. E arriva anche la proposta scritta di uno sconto del 30 % sulla prossima gita. Buon senso vorrebbe che si chiudessero tutti i rapporti con siffatta mala gestione organizzativa, ma la gita, nonostante tutto si farà con loro, piuttosto che rinunciarci definitivamente. Perché i figli sono  “piezz e core” e farli rinunciare all’ultima gita della scuola primaria, per la seconda volta, sarebbe davvero crudele. Sempre perché siamo in Italy. Da immaginare cosa sarebbe accaduto se l’inaffidabile agenzia avesse spostato il medesimo servizio dell’otto maggio un po’ più a nord. Oltralpe. Ad esempio a Berlino. Lo sconto proposto non sarebbe stato lo stesso. Forse, i responsabili della maldestra ditta, per rimediare al danno, avrebbero dovuto offrire tre anni di gite gratuite a tutta la scuola. Ma è anche probabile, che all’ombra della Merkel, gli sarebbe stata revocata per sempre la licenza di esercitare. Altro che il 30% di sconto.

Alba Vastano

La dirigente del Liceo Gassman non è indagata: “l’Istituto contrasta i fenomeni di intolleranza, razzismo e bullismo” – di Concetta Di Lunardo

2 Mar

La dirigente del Liceo Gassman non è indagata: “l’Istituto contrasta i fenomeni di intolleranza, razzismo e bullismo”

Gassman dirigente 2

Ha dell’incredibile ciò che accade nel Liceo romano “Vittorio Gassman” sotto i riflettori della stampa su presunti fatti di intolleranza e bullismo omofobico. L’attuale dirigente Maria Vittoria Serru, vittima della spettacolarizzazione di certa carta stampata, risulta indagata per fatti che non la riguardano. “Al tempo dirigevo un istituto fuori Roma. Chiedo al quotidiano che ha pubblicato la notizia, di rettificarla”

di Concetta Di Lunardo

È con estremo rammarico che la dirigente del Liceo romano “Vittorio Gasmann” Maria Vittoria Serru ripercorre i fatti che in questi giorni hanno visto la scuola sotto i riflettori della stampa nazionale in merito ad un episodio di presunta intolleranza e bullismo omofobico accaduti nella scuola nel maggio 2014. Vittima anch’essa della benché minima conoscenza della deontologia giornalistica e dell’effetto spettacolarizzante di certa carta stampata, la dirigente apprende dai giornali di essere oggetto di indagine della magistratura nella scuola che dirigerà dal primo settembre 2014, cioè l’anno scolastico successivo ai fatti.

Al tempo la Ds non era in forze presso l’Istituto poiché dirigeva un Istituto fuori Roma né aveva un ruolo all’interno del Gassman eppure paradossalmente apprende da vari quotidiani di essere indagata, per approfondire leggi articolo di La Repubblica: Bulli omofobi perseguitano compagno in chat. Indagini sui prof.

repubblica GassmanLa Ds Maria Vittoria Serru benché abbia chiesto ai redattori dell’articolo sopracitato la rettifica dei contenuti lesivi della sua persona e “ dell’ immagine che l’articolo rimanda dell’Istituto, del corpo docente e della dirigenza… “ è ancora in attesa di una risposta che non arriva.

Di seguito il testo della lettera inviata al capo redattore di La Repubblica Giuseppe Cerasa:

E’ con estremo rammarico che mi corre l’obbligo, dopo la lettura dell’articolo in oggetto, inviarle questa nota, con preghiera di pubblicazione, nelle forme da lei ritenute più opportune.

Preciso che non intendo entrare nel dettaglio giudiziario, vista la non conclusione dell’iter, confidando nella competenza della magistratura per l’accertamento di fatti e responsabilità, ma solo sollecitare un maggior rigore professionale nel pubblicare notizie di così forte impatto e contenuto.

L’immagine che l’articolo rimanda dell’Istituto, del corpo docente e della dirigenza è davvero quanto di più odioso possa essere rappresentato: un manipolo di vili, incapaci di assumersi responsabilità e ruoli.

In attesa che nelle sedi deputate si accerti la verità dei fatti, come attuale dirigente dell’Istituto (preciso che dirigo il Liceo Vittorio Gassman dal 1 settembre 2014, i fatti in questione risalgono alla fine dello scorso anno scolastico), posso, ma, soprattutto, tengo a sottolineare che, pur in un contesto territoriale non facile, l’Istituto da anni è impegnato nel contrasto a fenomeni di intolleranza, razzismo e bullismo, con progetti accompagnati dalle migliori e più competenti risorse interne e del territorio. Risulta essere una delle scuole più attente all’inclusione, con un gran numero di alunni con disabilità, seguiti con competenza e professionalità.

Ha partecipato, con docenti e studenti, lo scorso 18 febbraio, presso la Sala del Carroccio, al seminario con i partner del progetto europeo “Recall Porrajmos”: Opera Nomadi e Circolo Omosessuali Mario Mieli, che all’interno dell’Istituto cura un altro progetto che riguarda la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale.

In nessun modo e in nessuna forma l’Istituto, nel il suo corpo docente tutto, ha mai sottovalutato il compito educativo che gli è proprio. E’ quindi in quest’ottica che sento di poter porgere all’attenzione di chi legge un’interpretazione differente, almeno per quanto attiene il comportamento dei docenti che non avrebbero sanzionato i ragazzi che sembrano essere coinvolti nella creazione della chat. Riterrei superfluo ricordare le problematiche del territorio, considerato “area a rischio”, ma il dato non è trascurabile, soprattutto per chi programma l’azione educativa e didattica. L’impegno principale del corpo docente è teso, come la rilevazione dei bisogni richiede, a svolgere una costante azione educativa, talvolta in assenza del supporto delle famiglie, e spesso “rieducativa”, a fronte di problematiche sociali, affettive e comportamentali di estrema difficoltà. Ritengo plausibile leggere in quest’ottica la mancata comminazione della sanzione: un atto teso alla “rieducazione” e non certo all’elusione o peggio all’indifferenza. Non sempre la “punizione” dà luogo alla consapevolezza dell’errore, in un’età connotata spesso da oppositività, reattiva o preventiva, con la continua e pervasiva sollecitazione di modelli mediatici e territoriali fortemente devianti. In una visione educativa, per alcuni “romantica”, il docente competente cerca direcuperare il gruppo nel suo insieme ( “vittime e carnefici”),per veicolare quei valori di rispetto, tolleranza e inclusione, di cui si parla spesso, ma che rendere veri e praticabili richiede impegno quotidiano, interesse, dedizione e cura dei propri allievi, tutti.

Maria Vittoria Serru